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Resumo:
Il gruppo di tecnologie e sistemi di lavorazione del Dipartimento di Ingegneria Industriale, D.I.N, dell’Università di Bologna ha compiuto in collaborazione con il Dipartimento IUL della TU di Dortmund, negli ultimi anni, due campagne sperimentali effettuando processi di estrusione di leghe di alluminio. Nella prima, utilizzando leghe AA6060 e il metodo della visioplasticità, sono stati raccolti dati volti a ricavare le condizioni di attrito di tali processi, tramite confronto con valori ottenuti in simulazioni agli elementi finiti. Nella seconda, utilizzando invece una lega AA6082, è stata valutata la microstruttura al fine di permettere, tramite programmi agli elementi finiti, la determinazione di correlazioni fra variabili che prevedano la dimensione della microstruttura della lega stessa a seguito di lavorazioni per deformazione plastica. Basandosi quindi su queste prove sperimentali e utilizzando il software “QuantorForm versione 7.2.4”, è stato svolto il lavoro di tesi finalizzato a conseguire i seguenti obiettivi: • individuare il modello di attrito che si sviluppa nei processi di estrusione analizzati per la lega di alluminio AA6060; • determinare i parametri di settaggio ottimale del software, confrontando i risultati ottenuti nelle simulazioni con quelli sperimentali; • determinare le curve che descrivono la dimensione di un grano cristallino di AA6082 in funzione della deformazione; • implementare come subroutine in Qform, tramite l’utilizzo del linguaggio “Lua”, il modello di microstruttura ottenuto.
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In questo elaborato si analizzeranno gli aspetti normativi che caratterizzano i sistemi di emodialisi. In più verranno analizzati anche i vari passaggi che portano alla validazione del prodotto e quali sono gli enti certificati che effettuano queste verifiche. L’obiettivo principale, quindi, è quello di analizzare le norme che governano i sistemi per dialisi.
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La Risonanza Magnetica (RM) è una tecnica affidabile, avanzata e molto diffusa per lo studio di tutti gli organi del corpo umano. Essa ha reso possibile la valutazione completa del cuore dando la possibilità di studiare in modo estremamente preciso la morfologia, la funzione e la fisiopatologia del cuore portando ad una diagnosi completa e sensibile a molte patologie cardiache. Una di queste, che oggigiorno necessita di una combinazione diagnostica che solo la risonanza magnetica può dare, è la miocardite.
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La sempre minore disponibilità di combustibili fossili e il crescente inquinamento ambientale, hanno incentivato non solo la ricerca di fonti alternative di energia, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie che ci permettessero di sfruttarle. Non solo sono stati sviluppati pannelli solari e paleoliche, che ci permettono di ottenere energia rinnovabile; ma anche i "comuni" strumenti sono stati modificati per far fronte a queste esigenze. Tra le più importanti innovazioni, lo sviluppo delle auto elettriche è quella che ha riscosso più interesse. Nonostante gli ingenti investimenti iniziali però, l'immissione nel mercato non sta riscuotendo il successo sperato. Uno dei maggiori limiti riscontrati è quello che viene definito Range Anxiety, ovvero la paura che il veicolo elettrico (EV) non abbia abbastanza autonomia per garantire al conducente il raggiungimento della meta. Inoltre il tutto viene amplificato dai lunghi tempi di ricarica delle batterie e l'elevato costo degli EV. Per arginare questi problemi, in questo documento viene descritto lo sviluppo di un applicazione Android (WhatIfApp - WIA) per la valutazione della sostenibilità di un viaggio, facendo visualizzare all'utente i tempi di percorrenza (ottimizzati) e i consumi, che un EV dovrebbe affrontare in determinati percorsi. In particolare, ne viene spiegato l'utilizzo, le funzionalità, le scelte implementative e le future estensioni.
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Megalopoli Bogotà si è svelata una realtà articolata e complessa, ricca di contraddizioni che convivono in un'apparente armonia. Le difformità di situazioni legate alla città sono causa ed effetto di una sorta di dualismo urbano in cui ogni aspetto sembra trovare la sua ragione nella propria antitesi. La stessa contraddizione è stata letta nel tessuto urbano in cui il rigido schema a griglia, proprio delle fondazioni coloniali, si è mostrato irregolare a fronte di limiti topografici del territorio, di espansioni urbane incontrollate, e di realtà intrinseche proprie di isole urbane. Questo è stato il punto di partenza per la comprensione della realtà urbana, ed attraverso una ricerca che è, mano a mano, scesa di scala, si è tentato di interpretare e risolvere le criticità emerse. A partire da queste considerazioni si è configurato un metaprogetto con la volontà di ricucire la struttura urbana interrotta, attraverso un sistema di segni urbani, in cui l'identità della griglia è stata adottata come principio per la ricomposizione delle parti. Grazie al conoscimento della città è stato possibile identificare un'area di studio, nel punto di convergenza dei vari tessuti è emerso un settore che non ha saputo, o potuto, rispondere all'esigenza di riconnettere le diverse parti, sfuggendo così alla struttura urbana e presentandosi come elemento di negazione della griglia. Grazie allo svoglimento della tesi all'estero è stato possibile comprendere, tramite una ricerca svolta in archivio, come l'area si fosse configurata nel tempo, e tramite ripetuti sopraluoghi percepire peculiarità e criticità del luogo; infine, la presenza della Piazza di Mercato Paloquemao, elemento emblematico a livello sia urbano sia sociale, ha condotto la ricerca sino allo studio dello spazio pubblico nella città. Si è giunti, in questo percorso, alla progettazione di una nuova centralità per l'area, in supporto all'esistente Piazza di Mercato, con l'ambizione di poter risolvere le problematiche di un luogo costituito da convergenze urbane.
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Negli anni l'abbandono di attività e di edifici ha lasciato grandi spazi in balia del degrado: dalle fabbriche novecentesche, alle complesse strutture militari poste a difesa delle città, fino ad intere porzioni di aree situate a contorno dei centri abitati. Queste rappresentano un'opportunità per il riutilizzo dell'ambiente già edificato: nuovi modi di abitare e di lavorare all’interno di inediti spazi rigenerati rispondenti alla domanda della società contemporanea. L’occasione di inserire inaspettate funzioni pubbliche e collettive all'interno del tessuto urbano più marginale, offre la possibilità di far vivere alla società contemporanea spazi e luoghi che fino a quel momento sono stati inaccessibili . Il “costruire nel costruito” è più complesso del costruire su aree libere. Le demolizioni dell'esistente, così come il rifacimento e la ristrutturazione delle reti di urbanizzazione, comportano costi aggiuntivi, i quali non verranno ripagati dal prezzo di mercato che resterà quasi inalterato. Il tema che si pone è il recupero dei valori del contesto preso in esame,assegnando nuove funzioni ad edifici già esistenti. La riprogettazione andrà eseguita seguendo le esigenze della società contemporanea, cosi da poterne incentivare l'interesse da parte delle persone che, fino a quel momento non hanno avuto la possibilità di usufruire di questi luoghi.
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L'obiettivo su cui è stata basata questa Tesi di Laurea è stato quello di integrare la tecnologia delle Wireless Sensor Networks (WSN) al contesto dell'Internet delle cose (IoT). Per poter raggiungere questo obiettivo, il primo passo è stato quello di approfondire il concetto dell'Internet delle cose, in modo tale da comprendere se effettivamente fosse stato possibile applicarlo anche alle WSNs. Quindi è stata analizzata l'architettura delle WSNs e successivamente è stata fatta una ricerca per capire quali fossero stati i vari tipi di sistemi operativi e protocolli di comunicazione supportati da queste reti. Infine sono state studiate alcune IoT software platforms. Il secondo passo è stato quindi di implementare uno stack software che abilitasse la comunicazione tra WSNs e una IoT platform. Come protocollo applicativo da utilizzare per la comunicazione con le WSNs è stato usato CoAP. Lo sviluppo di questo stack ha consentito di estendere la piattaforma SensibleThings e il linguaggio di programmazione utilizzato è stato Java. Come terzo passo è stata effettuata una ricerca per comprendere a quale scenario di applicazione reale, lo stack software progettato potesse essere applicato. Successivamente, al fine di testare il corretto funzionamento dello stack CoAP, è stata sviluppata una proof of concept application che simulasse un sistema per la rilevazione di incendi. Questo scenario era caratterizzato da due WSNs che inviavano la temperatura rilevata da sensori termici ad un terzo nodo che fungeva da control center, il cui compito era quello di capire se i valori ricevuti erano al di sopra di una certa soglia e quindi attivare un allarme. Infine, l'ultimo passo di questo lavoro di tesi è stato quello di valutare le performance del sistema sviluppato. I parametri usati per effettuare queste valutazioni sono stati: tempi di durata delle richieste CoAP, overhead introdotto dallo stack CoAP alla piattaforma Sensible Things e la scalabilità di un particolare componente dello stack. I risultati di questi test hanno mostrato che la soluzione sviluppata in questa tesi ha introdotto un overheadmolto limitato alla piattaforma preesistente e inoltre che non tutte le richieste hanno la stessa durata, in quanto essa dipende dal tipo della richiesta inviata verso una WSN. Tuttavia, le performance del sistema potrebbero essere ulteriormente migliorate, ad esempio sviluppando un algoritmo che consenta la gestione concorrente di richieste CoAP multiple inviate da uno stesso nodo. Inoltre, poichè in questo lavoro di tesi non è stato considerato il problema della sicurezza, una possibile estensione al lavoro svolto potrebbe essere quello di implementare delle politiche per una comunicazione sicura tra Sensible Things e le WSNs.
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Nell’ambito dei trattamenti depurativi delle acque reflue, un ruolo di primaria importanza viene rivestito dalla tecnica di finissaggio. Si tratta di un sistema depurativo definito “naturale” ai sensi di legge, ed è adottato in regioni e luoghi tipicamente sensibili come zone lagunari o porti dove siano presenti particolari e restrittive normative sugli scarichi idrici. Normalmente si tratta di trattamenti appropriati per insediamenti con popolazione compresa tra 50 e 2000 A.E.(abitanti equivalenti), ma laddove il contesto ambientale lo consenta, può risultare opportuno il ricorso a queste tecniche di depurazione, suggerite dallo stesso D.Lgs. 152/99, anche per gli insediamenti di maggiori dimensioni adottando soluzioni integrate con impianti a fanghi attivi o a biomassa adesa a valle del trattamento, con funzione di affinamento dell'effluente. Nel presente lavoro, l’obiettivo è stato quello di analizzare l’entità dell’effetto di finissaggio esercitato su acque reflue in acque di transizione. Nello specifico si è studiato un tratto interno del Canale di Allacciamento (considerato alla stregua di uno stagno facoltativo), fra i comuni di Cesena e Cesenatico, il quale riceve a monte gli effluenti del depuratore di Cesena mentre a valle è influenzato dalle oscillazioni di marea.
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Il compressed sensing è un’innovativa tecnica per l’acquisizione dei dati, che mira all'estrazione del solo contenuto informativo intrinseco di un segnale. Ciò si traduce nella possibilità di acquisire informazione direttamente in forma compressa, riducendo la quantità di risorse richieste per tale operazione. In questa tesi è sviluppata un'architettura hardware per l'acquisizione di segnali analogici basata sul compressed sensing, specializzata al campionamento con consumo di potenza ridotto di segnali biomedicali a basse frequenze. Lo studio è svolto a livello di sistema mediante l'integrazione della modulazione richiesta dal compressed sensing in un convertitore analogico-digitale ad approssimazioni successive, modificandone la logica di controllo. Le prestazioni risultanti sono misurate tramite simulazioni numeriche e circuitali. Queste confermano la possibilità di ridurre la complessità hardware del sistema di acquisizione rispetto allo stato dell'arte, senza alterarne le prestazioni.
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La presenza sempre più massiccia di fornitori di servizi basati su web service ha portato in rilievo uno dei limiti di questo approccio, l’impossibilità di rendere automatizzabili i task di ricerca, invocazione e orchestrazione dei servizi. Il raggiungimento di questo obiettivo risulta impossibile a causa della mancanza di informazioni comprensibili ad una macchina attraverso le quali un agente software può effettuare delle scelte tra vari servizi esposti. Il fallimento della “ricerca intelligente” di un servizio pubblicato sta nella stessa modellazione dei servizi. I linguaggi attualmente disponibili permettono di modellare un servizio solo dal punto di vista sintattico. Definire le operazioni proposte, il tipo di parametri accettati e il tipo di output prodotto non è sufficiente a comprendere cosa il servizio può fare. I web services semantici consentono di superare questo limite fornendo uno stack semantico, il quale ha il compito di racchiudere le informazioni relative ai servizi, il loro funzionamento e gli obiettivi raggiungibili organizzando la conoscenza in ontologie. La formalizzazione dei modelli ontologici e la loro integrazione con i servizi esistenti è uno dei problemi più interessanti che ha catturato l’attenzione di numerosi studi di settore. Negli ultimi anni numerose sono state le soluzioni proposte. Tra queste si possono considerare due principali vie di sviluppo che hanno visto un’intensa attività sperimentale. Il primo scenario è volto a modellare in maniera formale la conoscenza legata ai servizi esposti, il secondo integra i servizi già esistenti con nuove strutture semantiche in modo da conservare le infrastrutture presenti. Entrambi i filoni hanno come scopo quello di fornire la conoscenza adatta a sistemi esperti che consentano di automatizzare la ricerca dei servizi in base ai desideri dei clienti, permettendo la loro composizione dinamica basata su un’interazione utile e indipendente dai protocolli che vincolano il trasporto delle informazioni.
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L’agricoltura e la trasformazione dei prodotti agro-alimentari hanno un forte impatto sull’ambiente. Su questo aspetto converge l’attenzione sia delle politiche nazionali ed internazionali sia del singolo consumatore. E’ quindi sempre più necessario valutare questo impatto lungo tutta la filiera dei prodotti agro-alimentari per capire dove e come intervenire per aumentarne le prestazioni ambientali. La presente tesi, svolta in collaborazione con la società di ingegneria ambientale E&NGI srl, si propone quindi di analizzare, attraverso la metodologia di Life Cycle Assessment, gli impatti del ciclo di vita di grano e mais, prodotti, trasportati e trattati dalla cooperativa agricola Capa Cologna, in provincia di Ferrara. I cereali sono stati seguiti dalla produzione fino ai cancelli dell’azienda e i dati relativi a tutti i flussi uscenti ed entranti dal processo produttivo sono stati raccolti in campo o ottenuti dall’applicazione di modelli previsionali o, quando necessario, ricavati da banche dati esistenti. Questi flussi hanno costituito un inventario implementato nel software Gabi 6. Successivamente i flussi sono stati convertiti in impatti potenziali utilizzando due metodi (CML 2001 e USEtox) e selezionando sette categorie d’impatto potenziale: esaurimento delle risorse abiotiche, acidificazione, eutrofizzazione, effetto serra, assottigliamento della fascia di ozono stratosferico, smog fotochimico ed ecotossicità acquatica. Dall’analisi è emerso che per entrambi i cereali la fase del ciclo di vita maggiormente impattante è quella di coltivazione. Ciò è dovuto, soprattutto, alla produzione dei fertilizzanti chimici, dei fitofarmaci e alle loro emissioni in ambiente. Sui metodi per la stima di queste emissioni è stata svolta un’analisi di sensitività. Infine, non essendo ipotizzabile intervenire nella fase agricola, in quanto la cooperativa deve seguire un rigido disciplinare, si sono proposte azioni di miglioramento sull’impianto di Capa Cologna. In particolare, si è proposto uno scenario alternativo in cui l’impianto è alimentato ad energia solare fotovoltaica.
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La presente tesi nasce dal desiderio di effettuare un confronto tra due lingue dei segni che possiedono un'origine comune: la lingua dei segni italiana (LIS) e la langue des signes française (LSF). Si è cercato di capire quanto queste ultime possano essere analoghe tutt'oggi effettuando un confronto tra le loro principali strutture sintattiche, dopo aver passato in rassegna gli avvenimenti storici ed i provvedimenti legislativi più influenti in entrambi i paesi. La pecularietà di questa tesi risiede essenzialmente nel suo carattere inedito poiché finora nessun confronto del genere era stato realizzato tra queste due lingue. Nel primo capitolo, si è deciso di passare in rassegna le varie definizioni proposte dall'OMS circa l'handicap e la disabilità in modo da distinguere due concetti che spesso vengono considerati sinonimi. Vediamo inoltre quanto è importante l'impatto dell'ambiente circostante e della società nei confronti dell'handicap, dopodiché viene rivolta particolare attenzione alla sordità. Nel secondo capitolo, ripercorriamo i sentieri della storia, dai pensatori dell'Antichità fino al giorno d'oggi, al fin di vedere quali sono state le varie correnti di pensiero riguardo la sordità e le lingue dei segni attraverso i secoli. In seguito, ci focalizziamo sull'aspetto legislativo riportando i vari disegni di legge e provvedimenti legislativi che hanno segnato un decisivo progresso nel campo del riconoscimento delle lingue dei segni in Francia ed in Italia. Nel terzo capitolo, dopo una breve introduzione sulle lingue dei segni, vengono scomposti i parametri formazionali della LIS e della LSF, soffermandoci sulle differenze circa la dattilologia e le configurazioni in LSF e in LIS. Infine, viene effettuato il confronto tra le principali strutture sintattiche in LSF e in LIS allo scopo di verificare l'ipotesi alla base della presente tesi. Dopo aver esposto l'obiettivo, ciò che emerge dal confronto, sebbene vi siano alcune piccole differenze, conferma l'ipotesi all'origine della ricerca.
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Questa tesi è incentrata sulla traduzione del libro portoghese Lisboa Misteriosa di Marina Taveres Dias e su come questo libro possa essere analizzato sotto una prospettiva turistica. Il libro è basato sulla capitale del Portogallo, Lisbona, e il suo scopo principale è narrare fatti storici e culturali riguardo la città, dove la realtà si perde nella leggenda. La tesi vuole mostrare come un simile libro storico-culturale può essere un valido strumento nella prospettiva turistica. Il primo capitolo fornisce una presentazione generale del libro, descrivendo i temi, lo stile, l’uso delle immagini all’interno del testo e una breve biografia dell’autrice. Il secondo capitolo presenta i principali aspetti della sociologia del turismo, che serviranno per meglio inquadrare le considerazioni successive. Segue una breve analisi di tra guide turistiche italiane e una comparazione tra queste e il libro tradotto. L’ultima parte del capitolo è dedicata ad illustrare come questo volume mette in luce questi aspetti sociologici del turismo e di come può creare una nuova prospettiva per il turista. Gli ultimi due capitoli presentano la traduzione del libro e l’analisi e il commento riguardo a quest’ultima.
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Nato in Abcasia ma vissuto a Mosca per quasi tutta la sua vita, Fazil' Iskander è uno degli autori più importanti del panorama letterario russo contemporaneo. La sua produzione letteraria vanta di un gran numero di poesie, romanzi, racconti e saggi pubblicati a partire dagli anni '60 fino quasi ai giorni nostri. Il genere letterario da lui prediletto è la narrativa satirica. Nei suoi romanzi e nei suoi racconti egli mette a nudo e deride ogni aspetto e ogni esponente della realtà sovietica. Il riso, nelle sue forme principali quali ironia, umorismo, parodia, diventa l'arma con cui lo scrittore affronta la dittatura, annientandone l'autorevolezza e il terrore che essa incute nelle persone. Fazil' Iskander manifesta una una grande forza, indipendenza e libertà spirituale nei confronti del regime, grazie al suo atteggiamento ironico nei confronti della realtà e grazie al suo bagaglio culturale abcaso. I costumi e le tradizioni abcase vengono infatti costantemente esaltate in quanto esempio di cultura autentica. Gli abcasi sono i protagonisti dei suoi racconti e vengono ritratti perennemente impegnati in una lotta silenziosa nei confronti del regime. In questa tesi abbiamo voluto esaminare gli aspetti del riso e della satira in tre opere di Iskander, abbiamo cercato di comprendere i meccanismi e i procedimenti comici con cui egli smonta e denigra il sistema sovietico. Nel primo capitolo abbiamo analizzato "Sozvezdie kozlotura" ("La costellazione del caprotoro"), nel secondo capitolo, il capolavoro di Iskander "Sandro iz Chegema" ("Sandro di Chegem") e nel terzo, "Kroliki i udavy" ("I conigli e i boa"). Queste opere, oltre a esaminare e deridere ogni aspetto della dittatura sovietica, ci offrono inoltre una panoramica completa del riso iskanderiano e della sua evoluzione nel corso degli anni.
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Uno dei maggiori obiettivi della ricerca nel campo degli acceleratori basati su interazione laser-plasma è la realizzazione di una sorgente compatta di raggi x impulsati al femtosecondo. L’interazione tra brevi impulsi laser e un plasma, a energie relativistiche, ha recentemente portato a una nuova generazione di sorgenti di raggi x con le proprietà desiderate. Queste sorgenti, basate sulla radiazione emessa da elettroni accelerati nel plasma, hanno in comune di essere compatte, produrre radiazione collimata, incoerente e impulsata al femtosecondo. In questa tesi vengono presentati alcuni metodi per ottenere raggi x da elettroni accelerati per interazione tra laser e plasma: la radiazione di betatrone da elettroni intrappolati e accelerati nel cosiddetto “bubble regime”, la radiazione di sincrotrone da elettroni posti in un ondulatore convenzionale con lunghezza dell’ordine dei metri e la radiazione ottenuta dal backscattering di Thomson. Vengono presentate: la fisica alla base di tali metodi, simulazioni numeriche e risultati sperimentali per ogni sorgente di raggi x. Infine, viene discussa una delle più promettenti applicazioni fornite dagli acceleratori basati su interazione tra laser e plasma: il Free-electron laser nello spettro dei raggi x, capace di fornire intensità 108-1010 volte più elevate rispetto alle altre sorgenti.