972 resultados para Fagnano, Giulio Carlo, conte di, marchese de Toschi, 1682-1766.
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Studio e ottimizzazione di un sistema di sbrinamento ad alto rendimento termodinamico per pompe di calore di concezione innovativa.
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L’elaborato affronta la tematica della detonazione nel motore a combustione interna, al fine di individuare un modello che sia in grado di riprodurre il fenomeno in modo accurato, con la prospettiva di un uso a scopo predittivo. A tal proposito vengono presentati modelli basati su svariate metodologie: in particolar modo, accanto ai metodi basati sulle grandezze direttamente o indirettamente misurabili del motore ad accensione comandata, vengono presentati un metodo basato sull’applicazione delle reti neurali, una metodologia di controllo basata sull’approccio True Digital Control, e due metodi che si avvalgono di procedimenti di tipo puramente statistico (metodo dei minimi quadrati e metodo Monte Carlo) per ricavare alcune delle grandezze fondamentali per il calcolo della detonazione. Successivamente, dopo una breve parentesi sulle simulazioni di tipo 3D, vengono introdotti i modelli fisici zero-dimensionali. Uno di questi, basato su un indice (definito dal simbolo Kn) capace di dare una valutazione quantitativa del fenomeno, viene applicato ad un insieme di dati sperimentali provenienti dai test al banco di un motore Ducati 1200. I risultati dell’analisi vengono confrontati con le evidenze sperimentali, sottolineando la buona rispondenza delle simulazioni ad essi e di conseguenza la potenzialità di tali metodi, computazionalmente non onerosi e di rapida applicazione.
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Il presente lavoro si prefigge come scopo la validazione e successiva taratura dei modelli di cavitazione di Merkle e Kunz, basati sulla modellazione del trasferimento di massa, implementati nel software OpenFOAM. Lo studio riguarda la fluidodinamica computazionale. L'operazione di taratura e condotta dall'utente variando i parametri liberi dei vari modelli, con lo scopo di avvicinare il risultato computazionale a quello sperimentale.
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La presente tesi si pone come obiettivo quello di analizzare il protocollo LTP (in particolare in ION) e proporre dei miglioramenti utili al caso in cui siano presenti perdite elevate. Piu in dettaglio, una prima parte introduttiva motiva l'inefficacia del TCP/IP in ambito interplanetario e introduce l'architettura DTN Bundle Protocol (Cap.1). La tesi prosegue con la descrizione delle specifiche del protocollo LTP (Cap.2), in particolar modo evidenziando come un bundle venga incapsulato in un blocco LTP, come questo sia successivamente diviso in tanti segmenti LTP e come questi vengano successivamente inviati con il protocollo UDP o con un protocollo analogo. Viene quindi presentata un'approfondita analisi delle penalizzazioni dovute alle perdite dei segmenti LTP, sia di tipo dati che di segnalazione (Cap. 3). Quest'analisi permette di dimostrare la criticita degli effetti delle perdite, in particolare per quello che riguarda i segmenti LTP di segnalazione. Mentre in presenza di perdite basse tali effetti hanno in media un impatto minimo sul tempo di consegna di un blocco LTP (quindi del bundle in esso contenuto), in quanto avvengono raramente, in presenza di perdite elevate rappresentano un collo di bottiglia per il tempo di consegna di un blocco LTP. A tal proposito sono state proposte alcune modifiche che permettono di migliorare le prestazioni di LTP (Cap. 4) compatibilmente con le specifiche RFC in modo da garantire l'interoperabilita con le diverse implementazioni del protocollo. Successivamente nel Cap. 5 viene mostrato come sono state implementate le modifiche proposte in ION 3.4.1. Nel capitolo finale (Cap. 6) sono presenti i risultati numerici relativi ad alcuni test preliminari eseguiti confrontando la versione originale del protocollo con le versioni modificate contenenti i miglioramenti proposti. I test sono risultati molto positivi per elevate perdite, confermando cosi la validita dell'analisi e dei miglioramenti introdotti.
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Grazie alla costante evoluzione tecnologica, negli ultimi anni sempre più oggetti di vita quotidiana stanno accedendo ad Internet. Il proliferare dei dispositivi “smart” ha dato il via ad una nuova rivoluzione tecnologica: quella di Internet of Things (IoT), che sta portando nelle mani degli utenti un elevatissimo numero di informazioni in grado di offrire notevoli benefici alla vita di ogni giorno. Per poter accedere ai dati messi a disposizione risulterà necessario realizzare un servizio in grado di consentire la scoperta, l’accesso e l’interazione con i nodi della rete che si occuperanno della gestione delle informazioni. In letteratura sono già disponibili alcuni di questi meccanismi, ma essi presentano dei difetti che verrebbero ancor più accentuati dalle ridotte capacità computazionali dei terminali IoT. In questo progetto di tesi verrà presentato un servizio di discovery per gateway IoT Kura-based, pensato, grazie all’utilizzo del protocollo di messaggistica MQTT, per operare con terminali dalle performance limitate ed in situazioni di scarsa connettività. Il servizio realizzato prevede che degli smartphone Android richiedano a tutti i gateway in una determinata località i parametri per entrare nel loro network. La richiesta verrà inviata mediante un messaggio MQTT pubblicato in un topic location-specific su un broker remoto. I gateway che riceveranno il messaggio, se interessati alle caratteristiche del client, gli risponderanno comunicando i dati di accesso al network in modo che il dispositivo possa auto-configurarsi per accedervi. Ad accesso avvenuto client e gateway comunicheranno in modo diretto attraverso un broker locale. In fase di testing si valuteranno le performance del servizio analizzando i tempi di risposta e l’utilizzo di risorse lato gateway, e l’assorbimento di potenza lato client.
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La tesi consiste nella descrizione di una applicazione in Java atta a eseguire test e simulazioni di un sistema di localizzazione in radiofrequenza. Viene descritta l'interfaccia e le funzionalità.
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L'elaborato analizza l'effetto di additivi WMA e ringiovanenti sulle prestazioni finali del conglomerato bituminoso. Vengono percio citati diversi studi per cercare di capire come l'utilizzo del fresato e degli additivi influisca sulle prestazioni del conglomerato.
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L’oggetto di studio della tesi è centrato sulla progettazione di pavimentazioni ad alta resistenza nell’ambito dei porti commerciali. Nel capitolo 1, viene effettuata una descrizione delle caratteristiche principali dei porti, proseguendo con l’esposizione dei principi organizzativi dei porti commerciali. In particolar modo, vengono illustrate le operazioni che si registrano in un terminal container e le proprietà dei diversi mezzi speciali che vi operano. Nel capitolo successivo, si procede con la definizione dei materiali più comunemente utilizzati nella realizzazione delle pavimentazioni di un porto e quindi con la descrizione delle principali tipologie di soluzioni adottate nella progettazione. Successivamente, nel capitolo 3, vengono enunciati i principali metodi di calcolo per la progettazione di una pavimentazione portuale e si prosegue con l’approfondimento del metodo descritto dal manuale pubblicato dalla British Ports Association (BPA):”The structural design of heavy duty pavements for ports and other industries”. Infine, nell’ultimo capitolo, viene illustrato il processo di progettazione in base al metodo BPA, mediante lo svolgimento di un esempio di calcolo della pavimentazione.
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Background The effectiveness of durable polymer drug-eluting stents comes at the expense of delayed arterial healing and subsequent late adverse events such as stent thrombosis (ST). We report the 4 year follow-up of an assessment of biodegradable polymer-based drug-eluting stents, which aim to improve safety by avoiding the persistent inflammatory stimulus of durable polymers. Methods We did a multicentre, assessor-masked, non-inferiority trial. Between Nov 27, 2006, and May 18, 2007, patients aged 18 years or older with coronary artery disease were randomly allocated with a computer-generated sequence to receive either biodegradable polymer biolimus-eluting stents (BES) or durable polymer sirolimus-eluting stents (SES; 1:1 ratio). The primary endpoint was a composite of cardiac death, myocardial infarction, or clinically-indicated target vessel revascularisation (TVR); patients were followed-up for 4 years. Analysis was by intention to treat. This trial is registered with ClinicalTrials.gov, number NCT00389220. Findings 1707 patients with 2472 lesions were randomly allocated to receive either biodegradable polymer BES (857 patients, 1257 lesions) or durable polymer SES (850 patients, 1215 lesions). At 4 years, biodegradable polymer BES were non-inferior to durable polymer SES for the primary endpoint: 160 (18·7%) patients versus 192 (22·6%) patients (rate ratios [RR] 0·81, 95% CI 0·66–1·00, p for non-inferiority <0·0001, p for superiority=0·050). The RR of definite ST was 0·62 (0·35–1·08, p=0·09), which was largely attributable to a lower risk of very late definite ST between years 1 and 4 in the BES group than in the SES group (RR 0·20, 95% CI 0·06–0·67, p=0·004). Conversely, the RR of definite ST during the first year was 0·99 (0·51–1·95; p=0·98) and the test for interaction between RR of definite ST and time was positive (pinteraction=0·017). We recorded an interaction with time for events associated with ST but not for other events. For primary endpoint events associated with ST, the RR was 0·86 (0·41–1·80) during the first year and 0·17 (0·04–0·78) during subsequent years (pinteraction=0·049). Interpretation Biodegradable polymer BES are non-inferior to durable polymer SES and, by reducing the risk of cardiac events associated with very late ST, might improve long-term clinical outcomes for up to 4 years compared with durable polymer SES. Funding Biosensors Europe SA, Switzerland.
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The aim of this study was to investigate the impact of patient and lesion complexity on outcomes with newer-generation zotarolimus-eluting stents (ZES) and everolimus-eluting stents (EES).
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The purpose of this document is to make the output of the International Working Group for Intravascular Optical Coherence Tomography (IWG-IVOCT) Standardization and Validation available to medical and scientific communities, through a peer-reviewed publication, in the interest of improving the diagnosis and treatment of patients with atherosclerosis, including coronary artery disease.