993 resultados para canali sottomarini - testate canyon sottomarini - piattaforma continentale -Milazzo
Resumo:
I moderni motori a combustione interna diventano sempre pi complessi L'introduzione della normativa antinquinamento EURO VI richieder una significativa riduzione degli inquinanti allo scarico. La maggiore criticit rappresentata dalla riduzione degli NOx per i motori Diesel da aggiungersi a quelle gi in vigore con le precedenti normative. Tipicamente la messa a punto di una nuova motorizzazione prevede una serie di test specifici al banco prova. Il numero sempre maggiore di parametri di controllo della combustione, sorti come conseguenza della maggior complessit meccanica del motore stesso, causa un aumento esponenziale delle prove da eseguire per caratterizzare l'intero sistema. L'obiettivo di questo progetto di dottorato quello di realizzare un sistema di analisi della combustione in tempo reale in cui siano implementati diversi algoritmi non ancora presenti nelle centraline moderne. Tutto questo facendo particolare attenzione alla scelta dell'hardware su cui implementare gli algoritmi di analisi. Creando una piattaforma di Rapid Control Prototyping (RCP) che sfrutti la maggior parte dei sensori presenti in vettura di serie; che sia in grado di abbreviare i tempi e i costi della sperimentazione sui motopropulsori, riducendo la necessit di effettuare analisi a posteriori, su dati precedentemente acquisiti, a fronte di una maggior quantit di calcoli effettuati in tempo reale. La soluzione proposta garantisce l'aggiornabilit, la possibilit di mantenere al massimo livello tecnologico la piattaforma di calcolo, allontanandone l'obsolescenza e i costi di sostituzione. Questa propriet si traduce nella necessit di mantenere la compatibilit tra hardware e software di generazioni differenti, rendendo possibile la sostituzione di quei componenti che limitano le prestazioni senza riprogettare il software.
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Over the last 60 years, computers and software have favoured incredible advancements in every field. Nowadays, however, these systems are so complicated that it is difficult if not challenging to understand whether they meet some requirement or are able to show some desired behaviour or property. This dissertation introduces a Just-In-Time (JIT) a posteriori approach to perform the conformance check to identify any deviation from the desired behaviour as soon as possible, and possibly apply some corrections. The declarative framework that implements our approach entirely developed on the promising open source forward-chaining Production Rule System (PRS) named Drools consists of three components: 1. a monitoring module based on a novel, efficient implementation of Event Calculus (EC), 2. a general purpose hybrid reasoning module (the first of its genre) merging temporal, semantic, fuzzy and rule-based reasoning, 3. a logic formalism based on the concept of expectations introducing Event-Condition-Expectation rules (ECE-rules) to assess the global conformance of a system. The framework is also accompanied by an optional module that provides Probabilistic Inductive Logic Programming (PILP). By shifting the conformance check from after execution to just in time, this approach combines the advantages of many a posteriori and a priori methods proposed in literature. Quite remarkably, if the corrective actions are explicitly given, the reactive nature of this methodology allows to reconcile any deviations from the desired behaviour as soon as it is detected. In conclusion, the proposed methodology brings some advancements to solve the problem of the conformance checking, helping to fill the gap between humans and the increasingly complex technology.
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Lobiettivo della tesi dimostrare come da unidea progettuale si arriva alla realizzazione di un prodotto finito passando attraverso la sua modelizzazione. In questo caso loggetto dellattivit voleva essere quello di risolvere la problematica degli accessi nelle Ztl. Per risolvere questa problematica sufficiente comunicare laccesso al comando dei vigili urbani, per questo i canali di comunicazione scelti dallazienda sono multipli, in particolare nella tesi verr mostrato in che modo si arriva al prodotto finale attraverso lattivit di modellizzazione, usando il canale APP versione QR-Code.
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Il paesaggio lagunare porta i segni di importanti interventi antropici che si sono susseguiti dallepoca romana ad oggi, a partire dalle prima centuriazioni, per seguire con le grandi opere di bonifica e deviazione dei fiumi sino alla rapida trasformazione di Jesolo Lido, da colonia elioterapica degli anni 30 a localit turistica internazionale. Linsediamento nella zona Parco Pineta si propone come costruzione di un paesaggio artificiale, funzionale alluso particolare del tempo libero in un grande spazio aperto, strettamente connesso alla citt e aderente a luoghi precisamente connotati quali sono la pineta, il borgo, il canale e le residenze turistiche progettate dallarchitetto Gonalo Byrne. Le scale di progetto sono due, quella territoriale e quella architettonica. Il progetto mira a connettere i centri di Jesolo e Cortellazzo con un sistema di percorsi ciclabili. Il fiume Piave consente di combinare il turismo sostenibile con la possibilit di ripercorrere i luoghi delle memorie storiche legate al primo conflitto bellico mondiale. Lintenzione quella di rendere Cortellazzo parte integrante di un itinerario storico, artistico e naturalistico. Il Parco Pineta si configurerebbe cos come il punto di partenza di un percorso che risalendo il fiume collega il piccolo borgo di Cortellazzo con San Don e con il suo gi noto Parco della Scultura in Architettura. Alla scala territoriale larchitettura del paesaggio, il segno materiale, lelemento dominante e caratterizzante il progetto. Larticolazione spaziale dellintervento costruita seguendo la geometria dettata dallorganizzazione fondiaria e la griglia della citt di fondazione, con lintento chiaro di costruire un fatto territoriale riconoscibile. Lunit generale affidata al quadrato della Grande Pianta entro il quale vengono definite le altre unit spaziali. Linsieme propone uno schema organizzativo semplice che, scavalcando il Canale Cavetta, ricongiunge le parti avulse del territorio. Il grande quadrato consente di frazionare gli spazi definendo sistemi integrati diversamente utilizzabili cosicch ogni parte dellarea di progetto abbia una sua connotazione e un suo interesse duso. In questo modo i vincoli morfologici dellarea permettono di costruire ambienti specificamente indirizzati non solo funzionalmente ma soprattutto nelle loro fattezze architettoniche e paesistiche. Oggetto di approfondimento della tesi stato il dispositivo della piattaforma legata allinterpretazione del sistema delle terre alte e terre basse centrale nel progetto di Byrne. Sulla sommit della piattaforma poggiano gli edifici dellauditorium e della galleria espositiva.
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Il disagio e le conflittualit sociali presenti nelle nostre citt in molteplici casi hanno come teatro le aree verdi e gli spazi non costruiti presenti sul territorio urbano, percepiti spesso da un lato come luoghi non controllati e quindi conquistabili, dallaltro lato, come luoghi trascurati e quindi non sicuri, infrequentabili. Uno sguardo complessivo a queste aree che ne ribalti la prospettiva valorizzandone le potenzialit, pu portare ad un progetto coordinato in cui si cerchi di incrementare e sostenere alcune funzioni ritenute capaci di superare le criticit presenti. In questottica un progetto complessivo di paesaggio che non consideri il non costruito come una spazio residuale, ma come un elemento capace di una relazione attiva con il contesto urbano, pu contribuire alla coesione sociale, alla sensibilizzazione ai temi ambientali, al miglioramento dellofferta di luoghi di ritrovo, allaumento della sicurezza urbana. Negli ultimi anni, la sensibilizzazione nei confronti dei problemi connessi con la salvaguardia dellambiente ha portato a un considerevole incremento delle aree protette e delle zone destinate a verde allinterno delle aree urbanizzate. Spesso per si considerano queste zone, in particolare i parchi e le riserve, come luoghi non totalmente fruibili dalla popolazione, anche al di l delle specifiche e corrette esigenze di conservazione. Questa impostazione rischia di mettere in crisi anche attivit economiche orientate alla gestione sostenibile del territorio come nel caso dellagricoltura. In realt, uno degli errori che si commette pi di frequente quello di considerare le aree verdi e quelle antropizzate come entit fini a s stesse mentre una positiva coesistenza pu essere realizzata solo se si consente una loro positiva interazione dinamica, coniugando esigenze di conservazione e salvaguardia delle attivit sociali ed economiche e fornendo stimoli alla riconversione delle attivit non compatibili con lambiente. Un mezzo per perseguire tale scopo , sicuramente, quello di proporre ai comuni forme alternative di difesa e gestione dellambiente, valorizzando la naturale vocazione del territorio. Vista la notevole incidenza percentuale sulla superficie complessiva, risulta di particolare importanza la tutela e la rivalutazione delle realt rurali che, ormai da lungo tempo, subiscono linarrestabile fenomeno dellespansione edilizia e sono costrette ad una difficile convivenza con la periferia urbana.
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Il progetto per larea Parco-Pineta si confronta con tre differenti aspetti che apparso indispensabile prendere in considerazione: il Masterplan di Jesolo di Kenzo Tange che ne ha contrassegnato la funzione a parco tematico, la storia del luogo che ha visto fronteggiarsi su queste terre italiani e austriaci negli atroci avvenimenti della Grande Guerra, e infine i limiti naturali dellarea, quali il fiume Piave, gli argini e i canali di bonifica che hanno ostacolato ma anche arricchito lintero sistema. Obiettivo del progetto la proposta di un Parco della memoria che attragga i visitatori durante tutto lanno e che permetta di riportare alla luce le tracce abbandonate degli avvenimenti bellici. Una struttura che, tenendo conto dei segni presenti nellarea, sappia oltrepassare i limiti geografici e temporali, dilettando e facendo riflettere al contempo. Il Parco, costituito da un lungo percorso rievocante la trincea militare, condurr il visitatore alla visione dei bunker ancora presenti nellarea e alla conoscenza della storia del luogo, attraverso tagli, passerelle, risalite e snodi labirintici.
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Larea di progetto si trova nella parte orientale della citt di Jesolo, vicino al confine comunale con Eraclea. A nord delimitata dal canale Cavetta, al di l del quale si trova il borgo di Cortellazzo, ad est si trova lultimo tratto del corso del Piave, a sud si trovano la pineta e larea del nuovo quartiere residenziale progettato dallarchitetto Gonalo Byrne, ad ovest vi il progetto di una strada che attraverser il Cavetta, compresa nella nuova viabilit comunale. Le qualit paesaggistiche dellarea rendono evidente il continuo ed inevitabile rapporto del territorio con lacqua. Da una parte ci sono le difficolt che gli abitanti di queste terre hanno sempre avuto, cercando attraverso le bonifiche di difendere le proprie terre, provando a strappare la maggiore quantit possibile di terreno coltivabile alle acque stagnanti. Dallaltra ci sono i benefici che una zona cos ricca di acqua ha portato alle coltivazioni. La lettura dellarea, ma anche del territorio circostante, suggerisce un approccio progettuale che porti alla definizione di una nuova identit del luogo: una identit diversa da quella esistente, ma che sia integrata con gli elementi strettamente legati alla natura del territorio.
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La tesi tratta in primo piano la personalizzazione di un sistema Android utilizzata come piattaforma per la seconda parte del lavoro. Quest'ultima consiste nell'installazione sul sistema operativo Android, personalizzato, un modulo e un'applicazione, il primo denominato Transmission Error Detector (TED), che estende il funzionamento della tecnologia WiFi e la seconda denominata Wvdial che estende invece il funzionamento della tecnologia 3G(o UMTS). Entrambi fanno parte di una architettura per il supporto alla mobilit in contesti eterogenei.
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Non esiste una definizione standard di spreco alimentare, cos come non esistono metodologie uniformi per calcolarlo. Gli studi finora realizzati sullo spreco sono carenti, i dati raccolti spesso insufficienti. Il cibo viene sprecato ad ogni stadio della filiera alimentare, dal campo alla tavola. Nei Paesi Membri dellUnione Europea, le famiglie secondo dati elaborati da Eurostat- sono le principali responsabili dello spreco. Secondo la FAO, ogni europeo spreca ogni anno 179 chili di alimenti. Last Minute Market, spin off accademico che si occupa di ridurre e recuperare lo spreco, ha stimato che a livello domestico in Italia si sprecano mediamente il 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati, il 15% di pesce, il 28% di pasta e pane, il 29% di uova, il 30% di carne e il 32% di latticini. Da un punto di vista economico, lo sperpero alimentare significa una perdita di 1.693 euro lanno per famiglia. Per inquadrare lo spreco alimentare domestico in Italia e gettare luce su dati contrastanti emersi da diversi studi finora realizzati, la tesi dopo aver presentato stime a livello globale, europeo e italiano si concentra sullanalisi dei dati emersi da un questionario sullo spreco domestico, compilato da 3.087 italiani tra il mese di novembre e quello di dicembre 2012. Lindagine socio-economica stata realizzata in collaborazione con la Commissione Europea (DG JCR, Istituto per la Tutela della Salute dei Consumatori) e il Karlsruhe Institut fr Technologie. Il questionario stato posto sulla piattaforma online surveymonkey. La tesi ha avuto come obiettivi lidentificazione di dati quantitativi circa quanto si spreca , cosa si spreca, lindividuazione delle cause sociali, valoriali, comportamentali e di stile di vita, dello spreco alimentare delle famiglie italiane, limpatto economico dello spreco sul budget domestico e lelaborazione di profili di consumatori attraverso la cluster analysis.
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Trattasi di un sistema basato sulla mappatura degli access point utilizzabile su un'applicazione per smartphone con piattaforma Android. Sono stati usati ambienti di lavoro come Eclipse, affiancato da Lamp e API, utili per visualizzare le mappe da Google Maps. E' stato creato un database online, in modo tale che gli utenti possano condividere le proprie registrazioni (solo quelle che non richiedono una password e quindi utilizzabili da tutti). Il tutto testato tramite un emulatore Android
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Con lavvento di Internet, potentissimo strumento tecnologico di diffusione di informazioni e di comunicazione a distanza, anche le modalit di apprendimento sono cambiate: persino nelle scuole si tende a non utilizzare pi i classici libri di testo, ma ad utilizzare dispositivi dai quali scaricare in formato elettronico, libri, dispense, test, video ed ogni altro genere di materiale di apprendimento, dando vita a un vero e proprio nuovo modo di apprendere chiamato E-learning, pi veloce, comodo e ricco di alternative rispetto al vecchio modello offline che si presentava sottoforma di floppy inizialmente e poi di CD-ROM. E-learning significa, electronic based learning, ed appunto una vera e propria metodologia di didattica che sfrutta e viene facilitata da risorse e servizi disponibili e accessibili virtualmente in rete. Al momento vi sono numerose piattaforme di E-learning, una delle quali il nucleo di questa tesi, ovvero il tool autore AContent. Questo documento di tesi, infatti, raccoglie la descrizione della progettazione e della fase implementativa della gestione delle politiche di copyright per il tool AContent. Lobbiettivo quello di rendere possibile lassegnazione di un copyright a qualsiasi tipo di materiale didattico venga creato, caricato e/o condiviso sulla piattaforma in questione. Pertanto lidea stata quella di dare la possibilit di scegliere fra pi copyright preimpostati, utilizzando degli standard di licenze riguardanti i diritti dautore, lasciando anche lopportunit di inserire la propria politica.
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Negli ultimi decenni sono stati studiati sul mar Mediterraneo dei fenomeni con caratteristiche comuni a quelle dei cicloni tropicali, chiamati medicane. L'obiettivo principale di questa tesi quello di migliorare le attuali conoscenze sui medicane utilizzando un approccio di tipo satellitare per ottenere un algoritmo di detection. Per tale ragione sono stati integrati dati di diverse tipologie di sensori satellitari e del modello numerico WRF. Il sensore SEVIRI ha fornito misure di TB a 10.8m e informazioni sulla distribuzione del vapor dacqua atmosferico attraverso i due canali a 6.2 e 7.3 m. I sensori AMSUB/MHS hanno fornito informazioni sulle propriet delle nubi e sulla distribuzione verticale del vapor dacqua atmosferico attraverso le frequenze nelle microonde nellintervallo 90-190 GHz. I canali a 183.31 GHz, sono stati utilizzati per alimentare gli algoritmi 183-WSL, per la stima delle precipitazioni, e MWCC, per la classificazione del tipo di nubi. Infine, le simulazioni tramite modello WRF hanno fornito i dati necessari per lanalisi dei campi di vento e di vorticit nella zona interessata dal ciclone. Lo schema computazione a soglie di sensibilit dellalgoritmo di detection stato realizzato basandosi sui dati del medicane Rolf che, nel novembre 2011, ha interessato la zona del Mediterraneo occidentale. Sono stati, inoltre, utilizzati i dati di fulminazione della rete WWLLN, allo scopo di identificare meglio la fase di innesco del ciclone da quella matura. La validit dellalgoritmo stata successivamente verificata su due casi studio: un medicane che nel settembre 2006 ha interessato la Puglia e un MCS sviluppatosi sulla Sicilia orientale nell'ottobre 2009. I risultati di questo lavoro di tesi da un lato hanno apportato un miglioramento delle conoscenze scientifiche sui cicloni mediterranei simil-tropicali, mentre dallaltro hanno prodotto una solida base fisica per il futuro sviluppo di un algoritmo automatico di riconoscimento per sistemi di tipo medicane.
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La ricerca ha preso in esame lanalisi archeologica di un territorio medievale e la sperimentazione di strumenti informatici per la gestione e lanalisi dei dati prodotti dalla ricerca stessa. Il Montalbano, oggetto della ricerca, una microregione caratterizzata da elementi che la rendono molto interessante. Si tratta di una catena submontana che divide la piana di Firenze-Prato-Pistoia dal Valdarno inferiore. Questa posizione di frontiera ne ha fatto loggetto di mire espansionistiche da parte delle principali famiglie signorili prima, dei comuni poi. In una prima fase sono stati censiti i siti attestati dalle fonti documentarie e materiali per capire le dinamiche insediative del popolamento medievale e le strategie di controllo di un territorio caratterizzato dallassenza di unegemonia da parte di un solo potere (almeno fino a met 300). Lanalisi stratigrafica si poi concentrata sulle strutture architettoniche religiose, in quanto offrono la maggior quantit di dati dal punto di vista documentario e archeologico. stato cos possibile ottenere un quadro delle tecniche costruttive medievali e delle influenze culturali che lo hanno prodotto. I dati archeologici sono stati gestiti attraverso una piattaforma gis sviluppata allinterno del Laboratorio di Archeologia Medievale dellUniversit di Firenze in collaborazione con il laboratorio LSIS del CNRS di Marsiglia. Questa stata appositamente strutturata secondo le procedure di raccolta e organizzazione dati utilizzate durante lanalisi archeologica. Le singole strutture indagate sono inoltre state oggetto di un rilievo 3d fotogrammetrico che in alcuni casi studio stato anche utilizzato come base di accesso ai dati derivanti dallanalisi stratigrafica, allinterno di unapplicazione gis 3d (Arpenteur). Questo ha permesso di connettere allinterno di ununica piattaforma i dati geometrici ed archeometrici con quelli archeologici, utilizzando i primi come interfaccia di accesso ai secondi.
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Pistoia rientra a buon diritto, nel quadro della Toscana medievale, in quella rete di centri urbani di antica origine e tradizione diocesana che riuscirono a costruire, nella dialettica fra citt e territorio, un organismo politico autonomo, il comune cittadino. La ricerca prende in considerazione i resti materiali delle strutture conservate nel tessuto urbano attuale, in particolare l'edilizia civile, prediligendo la cosiddetta edilizia minore, ovvero gli edifici residenziali non monumentali che, proprio per questo motivo, sono generalmente poco conosciuti. Le strutture, censite ed inserite in una piattaforma GIS (Arpenteur), sono analizzate con metodo archeologico al fine di distinguere le diverse fasi costruttive, medievali e post-medievali, con cui sono giunte fino ad oggi. L'analisi stratigrafica, effettuata su rilievi realizzati mediante modellazione 3D (Photomodeler), ha permesso di costruire un primo atlante delle tipologie murarie medievali della citt: i tipi murari assumono quindi la funzione di indicatori cronologici degli edifici analizzati. I dati stratigrafici, uniti al dato topologico dei complessi architettonici (localizzati prevalentemente nel centro storico, all'interno del circuito murario della met del XII secolo), hanno fornito informazioni sia per quanto riguarda l'aspetto materiale degli edifici di abitazione (forma, dimensioni, materiali) sia per quanto riguarda temi di topografia storica (viabilit maggiore e minore, formazione dei borghi, orizzonte sociale degli abitanti, distribuzione della propriet), nel periodo della parabola della Pistoia comunale (XII-XIII secolo). In conclusione, la ricerca vuole essere sia uno strumento di analisi per la storia delle trasformazioni delle citt nel periodo comunale, sia uno strumento di conoscenza e tutela di un patrimonio storico-archeologico che, per la sua natura non-monumentale spesso sfugge all'attenzione di amministratori ed urbanisti.
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I centri urbani di una citt sono il loro cuore, la parte da cui tutto trae origine. In queste aree ritroviamo le principali attivit che danno sostenimento alla citt. Il primo evidente esempio proprio la nascita del centro coloniale:nelle otto cuadras attorno alla piazza sono sempre collocate le principali funzioni pubbliche, degradando di importanza allontanandosi fino ad arrivare alle residenze popolari. Nel corso del tempo si alternano cicli in cui queste aree possono perdere la loro forza e deteriorarsi, ed proprio qui che fondamentale indagare sulla forma di adattazione urbanistica per adattarsi a questi cicli. Questo il caso dellintera area di San Victorino, nata come un'importante centro per la citt, oggigiorno si presenta in condizioni di estremo deterioro.Lobiettivo di partenza dellintero progetto sar quello di ridefinire una nuova centralit su quella esistente, che ritrovi il pregio acquisito fin dalla sua nascita.La strategia progettuale propone una ridefinizione dell'intero fronte del precedente Rio San Francisco con edifici torre-piattaforma disposti modularmente fino ad arrivare al Parque del Tercer Milenio.