975 resultados para NANOSTRUCTURED MG-5-PERCENT-AL-X-PERCENT-ND ALLOYS
Resumo:
Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)
Resumo:
Pós-graduação em Agronomia - FEIS
Resumo:
Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
Resumo:
Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
Resumo:
New titanium alloys for biomedical applications have been developed primarily with the addition of Nb, Ta, Mo, and Zr, because those elements stabilize the β phase and they don’t cause cytotoxicity in the organism. The objective of this paper is to analyze the effect of molybdenum on the structure, microstructure, and selected mechanical properties of Ti-15Zr-xMo (x = 5, 10, 15, and 20 wt%) alloys. The samples were produced in an arc-melting furnace with inert argon atmosphere, and they were hot-rolled and homogenized. The samples were characterized using chemical, structural, and microstructural analysis. The mechanical analysis was made using Vickers microhardness and Young’s modulus measurements. The compositions of the alloys were sensitive to the molybdenum concentration, indicating the presence of α’+α”+β phases in the Ti-15Zr-5Mo alloy, α”+β in the Ti-15Zr-10Mo alloy, and β phase in the Ti-15Zr-15Mo and Ti-15Zr-20Mo alloys. The mechanical properties showed favorable values for biomedical application in the alloys presenting high hardness and low Young’s modulus compared with CP-Ti.
Resumo:
Pós-graduação em Agronomia (Agricultura) - FCA
Resumo:
Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
Resumo:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Resumo:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Resumo:
The identification of color vision types in primates is fundamental to understanding the evolution and biological function of color perception. The Hard, Randy, and Rittler (HRR) pseudoisochromatic test categorizes human color vision types successfully. Here we provide an experimental setup to employ HRR in a nonhuman primate, the capuchin (Cebus libidinosus), a platyrrhine with polymorphic color vision. The HRR test consists of plates with a matrix composed of gray circles that vary in size and brightness. Differently colored circles form a geometric shape (X, O, or Delta) that is discriminated visually from the gray background pattern. The ability to identify these shapes determines the type of dyschromatopsy (deficiency in color vision). We tested six capuchins in their own cages under natural sunlight. The subjects chose between two HRR plates in each trial: one with the gray pattern only and the other with a colored shape, presented on the left or right side at random. We presented the test 40 times and calculated the 95 % confidence limits for chance performance based on the binomial test. We also genotyped all subjects for exons 3 and 5 of the X-linked opsin genes. The HRR test diagnosed two subjects as protan dichromats (missing or defective L-cone), three as deutan dichromats (missing or defective M-cone), and one female as trichromat. Genetic analysis supported the behavioral data for all subjects. These findings show that the HRR test can be applied to diagnose color vision in nonhuman primates.
Resumo:
Be stars possess gaseous circumstellar decretion disks, which are well described using standard alpha-disk theory. The Be star 28 CMa recently underwent a long outburst followed by a long period of quiescence, during which the disk dissipated. Here we present the first time-dependent models of the dissipation of a viscous decretion disk. By modeling the rate of decline of the V-band excess, we determine that the viscosity parameter alpha = 1.0 +/- 0.2, corresponding to a mass injection rate (M) over dot = (3.5 +/- 1.3) x 10(-8) M-circle dot yr(-1). Such a large value of a suggests that the origin of the turbulent viscosity is an instability in the disk whose growth is limited by shock dissipation. The mass injection rate is more than an order of magnitude larger than the wind mass-loss rate inferred from UV observations, implying that the mass injection mechanism most likely is not the stellar wind, but some other mechanism.
Resumo:
[ES] Alrededor de la Bahía de Cádiz, los depósitos marinos de la regresión del Plioceno superior, forman una orla más o menos continua que se extiende hasta las proximidades de Chipioja al N., hasta Chiclana al S., constituyendo la Sierra de San Cristóbal el límite más oriental de la misma. Una cantera situada a 1,5 km al NE. de Puerto Real (lat. 36' 32' 15", long. 2' 28' 40". H.M.T.N. 1 : 50.000 núm. 1062), ofrece un amplio corte donde es posible observar los tramos marinos y salobres regresivos, así como los depósitos cuaternarios, continentales, más antiguos observados en el litoral gaditano. Se realiza un estudio detallado de dicho corte, y se discute el problema del límite Plio-Pleistoceno en dicho sector.
Resumo:
Il lavoro svolto nella presente tesi di laurea si sviluppa all’interno del progetto di ricerca europeo SmooHs (Smart Monitoring of Historic Structures-Monitoraggio intelligente di edifici e strutture storiche) nell’ambito del 7 Programma Quadro della Commissione Europea. Gli edifici storici sono caratterizzati da elementi architettonici, materiali e soluzioni progettuali uniche e pertanto da valorizzare. Al fine si salvaguardare tali beni storici si richiede una conoscenza approfondita dei processi di deterioramento, legati spesso a fattori ambientali, e una loro rilevazione immediata. Il monitoraggio continuo dei possibili parametri che influenzano i suddetti processi può contribuire significativamente, ma un’applicazione estesa di questa tecnica è finora fallita a causa dei costi elevati di sistemi completi di monitoraggio; per questo sono stati osservati solitamente pochi parametri. L’obiettivo del progetto prevede lo sviluppo di strumenti di monitoraggio e diagnostica competitivi per gli specialisti nel settore che vada al di là del mero accumulo di dati. La normativa, in particolare le Linee Guida per l’applicazione al patrimonio culturale della normativa tecnica di cui all’Ordinanza PCM-3274 del 2005, evidenziano l’importanza di raggiungere un elevato livello di informazione dell’oggetto e del suo comportamento strutturale attraverso un percorso conoscitivo pluriramificato. “Si ha pertanto la necessità di affinare tecniche di analisi ed interpretazione dei manufatti storici mediante fasi conoscitive dal diverso grado di attendibilità, anche in relazione al loro impatto. La conoscenza può infatti essere conseguita con diversi livelli di approfondimento, in funzione dell’accuratezza delle operazioni di rilievo, delle ricerche storiche e delle indagini sperimentali” (Linee guida per l’applicazione all patrimonio culturale della normativa tecnica di cui all’ordinanza PCM-3274, 2005). Per quanto riguarda la caratterizzazione meccanica dei materiali, la normativa cita “Tecniche diagnostiche non distruttive di tipo indiretto, quali prove soniche ed ultrasoniche, consentono di valutare l’omogeneità dei parametri meccanici nelle diverse parti della costruzione, ma non forniscono stime quantitative attendibili dei loro valori, in quanto essi vengono desunti dalla misura di altre grandezze”. Non viene identificata una procedura univoca di prove non distruttive per ciascuna tipologia edilizia, pertanto ci domandiamo quale sia la procedura più idonea da utilizzare, considerando il tipo di risultato che si vuole ottenere. Si richiedono quindi degli studi di fattibilità di diverse tecniche non distruttive, soprattutto tecniche per immagini che diano un risultato più immediato da comprendere. Per questo scopo è stato impostato un programma di ricerca per valutare l’efficacia di una tecnica non distruttiva, la tomografia sonica, su provini in muratura costruiti nei laboratori del LaRM (Laboratorio di Resistenza dei Materiali del DISTART dell’Università di Bologna), reputando questa la strada da percorrere verso una diagnostica strutturale sempre più dettagliata. I provini in muratura di laterizio PNDE e PNDF, presentano al loro interno dei difetti (in polistirolo espanso) di geometria e posizione nota e diverse tessiture murarie (muratura di laterizio tradizionale e muratura a sacco). Nel capitolo 2 vengono descritte le caratteristiche e le basi teoriche delle prove soniche e di altre tecniche non distruttive, al fine di poterne fare un confronto. La tomografia sonica è definita e sono illustrate le sue peculiarità; vengono inoltre riportati alcuni esempi di applicazioni della stessa su strutture storiche lignee e murarie. Nel capitolo 3 sono presentati i provini oggetto di studio ed introdotto qualche accenno sulla natura delle murature di laterizio. Sono specificati i corsi e le sezioni verticali sui quali viene sperimentata la tomografia; essi hanno precise caratteristiche che permettono di eseguire una sperimentazione mirata all’individuazione di anomalie in una sezione e al riconoscimento di diverse tessiture murarie. Nel capitolo 4 è illustrata la procedura di acquisizione dei dati in laboratorio e di rielaborazione degli stessi nella fase di post-processing. Dopo aver scelto, in base alla risoluzione, la distanza che intercorre tra le stazioni di misura, sono stati progettati i vari percorsi uscenti da ogni stazione trasmittente, andando a definire i ray-paths delle sezioni sia orizzontali che verticali. I software per il calcolo dei tempi di volo (in ambiente LabView) e per l’inversione degli stessi (Geotom) sono presentati e vengono definite le istruzioni per l’utilizzo. Il capitolo 5 assieme al capitolo 6, mostra i risultati ottenuti dall’inversione dei tempi di volo. Per i diversi corsi orizzontali e sezioni verticali sono riportate le mappe di velocità ottenute al variare di diversi parametri di settaggio impostati nel software tomografico. Le immagini tomografiche evidenziano le caratteristiche interne delle sezioni studiate, in base alla risoluzione geometrica della tecnica. Nel capitolo 7 e 8 sono mostrati i risultati delle prove soniche dirette applicate sia sui corsi verticali sia sulle sezioni verticali. Le stazioni di misura considerate sono le stesse utilizzate per la tomografia. Il capitolo 9 riporta il confronto tra le mappe di velocità prodotte dalla tomografia sonica e gli istogrammi delle velocità registrate nelle prove soniche dirette. Si evidenziano le differenze nell’individuazione di difetti tra due metodologie differenti. Infine sono riportate le conclusioni sul lavoro svolto. I limiti e i vantaggi della tecnica tomografica vengono desunti dai risultati ottenuti per varie tipologie di sezioni, a confronto anche con risultati di prove soniche dirette. Ciò ci porta a definire la fattibilità di utilizzo della tomografia sonica nella diagnosi delle strutture in muratura.
Resumo:
In der vorliegenden Dissertation dient ein einfaches Konzept zur Systematisierung der Suche nach neuen Materialien mit hoher Spinpolarisation. Dieses Konzept basiert auf zwei semi-empirischen Modellen. Zum einen kann die Slater-Pauling Regel zur Abschätzung magnetischer Momente verwendet werden. Dieses Modell wird dabei durch Rechnungen zur elektronischen Struktur unterstützt. Das zweites Modell kann insbesondere für die Co2YZ Heusler Verbindungen beim Vergleich ihrer magnetischen Eigenschaften gefunden werden. Für diese Verbindungen ergibt sich eine scheinbare lineare Abhängigkeit der Curie-Temperatur beim Auftragen als Funktion des magnetischen Momentes. Angeregt durch diese Modelle wurde die Heusler Verbindung Co2FeSi nochmals detailliert im Hinblick auf ihre geometrische und magnetische Struktur hin untersucht. Als Methoden dienten dabei die Pulver-Röntgenbeugung, die EXAFS Spektroskopie, Röntgen Absorptions- and Mößbauer Spektroskopie sowie Hoch- und Tieftemperatur Magnetometrie, XMCD and DSC. Die Messungen zeigten, dass es sich bei Co2FeSi um das Material mit dem höchsten magnetischen Moment (6 B) und der höchsten Curie Temperatur (1100 K) sowohl in der Klasse der Heusler Verbindungen als auch in der Klasse der halbmetallischen Ferromagnete handelt. Zusätzlich werden alle experimentellen Ergebnisse durch detaillierte Rechnungen zur elektronischen Struktur unterstützt. Die gleichen Konzepte wurden verwendet, um die Eigenschaften der Heusler Verbindung Co2Cr1-xFexAl vorherzusagen. Die elektronische Struktur und die spektroskopischen Eigenschaften wurden mit der voll-relativistischen Korringa-Kohn-Rostocker Methode berechnet, unter Verwendung kohärenter Potentialnäherungen um der zufälligen Verteilung von Cr und Fe Atomen sowie zufälliger Unordnung Rechnung zu tragen. Magnetische Effekte wurden durch die Verwendung Spin-abhängiger Potentiale im Rahmen der lokalen Spin-Dichte-Näherung mit eingeschlossen. Die strukturellen und chemischen Eigenschaften der quaternären Heusler Verbindung Co2Cr1-xFexAl wurden an Pulver und Bulkproben gemessen. Die Fernordnung wurde mit der Pulver Röntgenbeugung und Neutronenbeugung untersucht, während die Nahordnung mit der EXAFS Spektroskopie aufgeklärt wurde. Die magnetische Struktur von Pulver und Bulkproben wurde mitttels 57Fe-Mößbauer Spektroskopie gemessen. Die chemische Zusammensetzung wurde durch XPS analysiert. Die Ergebnisse dieser Methoden wurden verglichen, um eine Einsicht in die Unterschiede zwischen Oberflächen und Volumeneigenschaften zu erlangen sowie in das Auftreten von Fehlordnung in solchen Verbindungen. Zusätzlich wurde XMCD an den L3,2 Kanten von Co, Fe, and Cr gemessen, um die elementspezifischen magnetischen Momente zu bestimmen. Rechnungen und Messungen zeigen dabei eine Zunahme des magnetischen Momentes bei steigendem Fe-Anteil. Resonante Photoemission mit weicher Röntgenstrahlung sowie Hochenergie Photoemission mit harter Röntgenstrahlung wurden verwendet, um die Zustandsdichte der besetzten Zustände in Co2Cr0.6Fe0.4Al zu untersuchen. Diese Arbeit stellt außerdem eine weitere, neue Verbindung aus der Klasse der Heusler Verbindungen vor. Co2CrIn ist L21 geordnet, wie Messungen mittels Pulver Röntgenbeugung zeigen. Die magnetischen Eigenschaften wurden mit magnetometrisch bestimmt. Co2CrIn ist weichmagnetisch mit einer Sättigungsmagnetisierung von 1.2B bei 5 K. Im Gegensatz zu den bereits oben erwähnten Co2YZ Heusler Verbindungen ist Co2CrIn kein halbmetallischer Ferromagnet. Im Rahmen dieser Arbeit wird weiterhin eine Regel zur Vorhersage von halbmetallischen komplett kompensierten Ferrimagneten in der Klasse der Heusler Verbindungen vorgestellt. Dieses Konzept resultiert aus der Kombination der Slater-Pauling Regel mit der Kübler-Regel. Die Kübler Regel besagt, dass Mn auf der Y Position zu einem hoch lokalisierten magnetischen Moment tendiert. Unter Verwendung dieses neuen Konzeptes werden für einige Kandidaten in der Klasse der Heusler Verbindungen die Eigenschaft des halbmetallischen komplett kompensierten Ferrimagnetismus vorhergesagt. Die Anwendung dieses Konzeptes wird anhand von Rechnungen zur elektronischen Struktur bestätigt.
Resumo:
OBJECTIVE: To investigate the feasibility of evoking the nociceptive withdrawal reflex (NWR) from fore and hind limbs in conscious dogs, score stimulus-associated behavioral responses, and assess the canine NWR response to suprathreshold stimulations. ANIMALS: 8 adult Beagles. PROCEDURE: Surface electromyograms evoked by transcutaneous electrical stimulation of ulnaris and digital plantar nerves were recorded from the deltoideus, cleidobrachialis, biceps femoris, and tibialis cranialis muscles. Train-of-five pulses (stimulus(train)) were used; reflex threshold (I(t train)) was determined, and recruitment curves were obtained at 1.2, 1.5, and 2 x I(t train). Additionally, a single pulse (stimulus(single)) was given at 1, 1.2, 1.5, 2, and 3 x I(t train). Latency and amplitude of NWRs were analyzed. Severity of behavioral reactions was subjectively scored. RESULTS: Fore- and hind limb I(t train) values (median; 25% to 75% interquartile range) were 2.5 mA (2.0 to 3.6 mA) and 2.1 mA (1.7 to 2.9 mA), respectively. At I(t train), NWR latencies in the deltoideus, cleidobrachialis, biceps femoris, and cranial tibialis muscles were not significantly different (19.6 milliseconds [17.1 to 20.5 milliseconds], 19.5 milliseconds [18.1 to 20.7 milliseconds], 20.5 milliseconds [14.7 to 26.4 milliseconds], and 24.4 milliseconds [17.1 to 40.5 milliseconds], respectively). Latencies obtained with stimulus(train) and stimulus(single) were similar. With increasing stimulation intensities, NWR amplitude increased and correlated positively with behavioral scores. CONCLUSIONS AND CLINICAL RELEVANCE: In dogs, the NWR can be evoked from limbs and correlates with behavioral reactions. Results suggest that NWR evaluation may enable quantification of nociceptive system excitability and efficacy of analgesics in individual dogs.