933 resultados para Hart, David
Resumo:
Il presente elaborato tratta l'analisi del quadro fessurativo esistente nella porzione inferiore del broncone e della gamba sinistra del David di Michelangelo. Si sono effettuate indagini con ultrasuoni al fine di caratterizzare lo stato conservativo del marmo e per stimare la profondità delle lesioni presenti. Si è poi creato un modello agli elementi finiti della fessura di maggiori dimensioni presente nel broncone al fine di individuarne la profondità e confermare i risultati conseguiti con le prove ad ultrasuoni.
Resumo:
La presente ricerca si propone di delineare un orizzonte critico e filosofico che permetta di ridefinire il concetto di postmodernismo in America alla fine del XX secolo e, a partire dagli anni Novanta del Novecento, il tentativo di un suo superamento da parte della letteratura contemporanea. L’analisi si focalizza sull’opera dello scrittore David Foster Wallace che esemplifica le contraddizioni interne al postmodernismo e mostra il passaggio cruciale dal postmodernismo a una non-ancora-ben-definita letteratura contemporanea. Muovendosi in un’ottica interdisciplinare e comparata, la tesi si propone di mostrare come Wallace, riprendendo la metariflessività e alcune opere di scrittori postmodernisti, tenti un atto di liberazione dalle convenzioni postmoderne attraverso un «postmodern founders’ patricidal work»: un “parricidio” letterario, prima di accettazione e poi di superamento. Attraverso un percorso tematico, nonché strutturale, si cercherà dunque di porre in rilievo il recupero del realismo da parte di Wallace che, seppur nel suo breve periodo compositivo, rappresenta questa nuova direzione della letteratura americana.
Resumo:
This essay analyses Zoë Wicomb's novel David's Story and her latest collection of short stories, The One That Got Away, through the lense of cosmopolitanism and Jacques Derrida's concept of ‘hauntology’. Wicomb is a cosmopolitan author in a very precise sense: an author who embeds locally specific stories in a complex intertextual, historical and transnational web of cross-references. As settings, characters and objects move between Scotland and South Africa, it appears that the histories of these countries are mutually haunted by each other. Uncanny encounters with the past, and with memorials and art objects that take on a spectral quality, evoke an increasing sense of disorientation on the part of protagonists and readers alike. Assumptions about place, history and identity are thus constantly undermined and reconfigured.