663 resultados para Burra charter


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La tesi di dottorato "Unione Europea e Sanità" è uno studio sistematico del diritto alla salute e della protezione della sanità pubblica nell'ordinamento giuridico dell'Unione Europea. Il primo capitolo analizza le competenze sanitarie dell'Unione Europea, introdotte per la prima volta dal Trattato di Maastricht e definitivamente sistemate all'art. 168 TFUE. La norma identifica alcuni settori specifici nei quali l'Unione può agire e altri, quali l'organizzazione dei sistemi sanitari e la fornitura di cure mediche, che rimangono in capo agli Stati membri. Il secondo capitolo esamina le deroghe e le esigenze imperative connesse alla salvaguardia della salute nel mercato interno ed è suddiviso in tre sezioni dedicate alla libera circolazione delle merci, al diritto di stabilimento e alla libera prestazione dei servizi. Nella prima ci si è occupati dello sviluppo della legislazione farmaceutica. Nella seconda si sono analizzati il mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali e le legislazioni statali che restringono il diritto di stabilimento degli operatori sanitari transfrontalieri. Nella terza si è rivolta l'attenzione alla mobilità dei pazienti che, attraverso la giurisprudenza della Corte di Giustizia, è stata trasfusa in un atto di diritto derivato. Il terzo capitolo si concentra sul ruolo del diritto alla salute nell'ordinamento giuridico dell'Unione Europea in considerazione del valore vincolante della Carta dei diritti fondamentali. Coerentemente, si è scelto di mantenere una struttura tripartita. Nella prima sezione, ci si interroga sull'esistenza di tale diritto alla luce dei pochi casi presenti. Nella seconda, lo si analizza per il tramite delle obbligazioni di proteggere, rispettare ed adempiere, enucleate attraverso alcuni strumenti internazionali e si verifica il ruolo del principio di non discriminazione in relazione all'accesso alle cure. Nella terza, infine, si verifica il ruolo del consenso informato rispetto alla sperimentazione clinica ed alla donazione di materiale biologico.

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La ricerca è dedicata a verificare se e come, a livello dell’Unione europea, la lotta alla criminalità (ed in particolare quella organizzata) venga condotta nel rispetto di diritti e libertà fondamentali, e se la cooperazione tra Stati membri su questo fronte possa giungere a promuovere standard omogenei ed elevati di tutela degli stessi. Gli ambiti di cooperazione interessati sono principalmente quello giudiziario in materia penale e quello di polizia, e la ritrosia degli Stati a cedere all’Unione competenze in materia si è accompagnata ad un ritardo ancora maggiore dell’emersione, nell’ambito degli stessi, della dimensione dei diritti. Ciò ha reso molto difficile lo sviluppo completo ed equilibrato di uno “spazio di libertà, sicurezza e giustizia” (art. 67 TFUE). L’assetto istituzionale introdotto dal Trattato di Lisbona e l’attribuzione di valore giuridico vincolante alla Carta hanno però posto le basi per il superamento della condizione precedente, anche grazie al fatto che, negli ambiti richiamati, la salvaguardia dei diritti è divenuta competenza ed obiettivo esplicito dell’Unione. Centrale è per la ricerca la cooperazione giudiziaria in materia penale, che ha visto la ricca produzione normativa di stampo repressivo recentemente bilanciata da interventi del legislatore europeo a finalità garantista e promozionale. L’analisi degli strumenti nella prospettiva indicata all’inizio dell’esposizione è quindi oggetto della prima parte dell’elaborato. La seconda parte affronta invece la cooperazione di polizia e quello degli interventi volti alla confisca dei beni e ad impedire il riciclaggio, misure – queste ultime - di particolare rilievo soprattutto per il contrasto al crimine organizzato. Sottesi all’azione dell’Unione in queste materie sono, in modo preponderante, due diritti: quello alla salvaguardia dei dati personali e quello al rispetto della proprietà privata. Questi, anche in ragione delle peculiarità che li caratterizzano e della loro natura di diritti non assoluti, sono analizzati con particolare attenzione.

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Questo elaborato analizza nella dimensione Eurounitaria ed Internazionale il tema della cooperazione amministrativa tributaria attuata tramite lo scambio di informazioni tra Stati Membri UE. La prospettiva presa in considerazione, tema centrale della presente studio, è quella del contribuente coinvolto nello scambio informativo transnazionale, con lo scopo di stabilire se all’interno delle norme internazionali ed europee che regolano lo strumento e negli ordinamenti nazionali, a cui esse rimandano, esista una effettiva tutela del contribuente. L’attenzione viene necessariamente posta all’ambito applicativo delle norme Europee ed Internazionali che disciplinano lo scambio di informazioni, evidenziandone in primis la struttura, la “fisiologia” e successivamente l’aspetto “patologico” discendente dall’imprescindibile esigenza informativa, con riguardo alle fattispecie tributarie, degli Stati Sovrani nel nuovo contesto globale. Questa ricerca si propone di individuare i vuoti giuridici e le carenze di tutele insite nelle procedure di scambio di informazioni e contestualmente di appurare l’esistenza nell’ordinamento Tributario Europeo, grazie al contributo interpretativo della Giurisprudenza della Corte di Giustizia ed ai principi sanciti dalla Carta dei diritti Fondamentali dell’Unione Europea nonché dalla convenzione CEDU, di un insieme di “diritti europei del contribuente” invocabili nel contesto collaborativo tra Stati Membri UE attuato tramite lo scambio di informazioni.

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La tesi si propone l’obiettivo di riconoscere e analizzare l’attuale ruolo delle carte dei servizi di trasporto pubblico nel contesto dell’ordinamento italiano, quale strumento di tutela dei passeggeri. Nella prima parte, viene analizzato il frammentario quadro normativo delle carte dei servizi pubblici, a partire dal d.P.C.M. del 27.01.1994, che rimane tutt’ora il principale riferimento normativo dell’istituto. Nella disamina del quadro normativo, viene posto in evidenza come, salvo per alcune specifiche modalità di trasporto, manchi attualmente una norma che imponga in modo esplicito e diretto l’adozione delle carte dei servizi da parte della generalità dei gestori dei servizi pubblici di trasporto, da cui si sviluppa una riflessione in ordine alla fonte dell’obbligo di adozione di tali carte da parte dei soggetti privati esercenti tale tipologia di servizi. Nella seconda parte, viene analizzato il tema della natura giuridica delle carte dei servizi pubblici di trasporto. Nella terza parte, è analizzato il ruolo attribuito alla neo-costituita Autorità dei Trasporti, di individuazione dei diritti minimi che debbono essere contenuti nelle carte dei servizi di trasporto pubblico. Lo studio analizza inoltre i possibili conflitti di competenze che possono sorgere in relazione ai poteri espressamente attribuiti all’Autorità dei Trasporti. Infine, nella quarta e ultima parte, viene approfondito il tema degli strumenti di tutela apprestati in favore dei passeggeri dalle carte dei servizi, diversi e ulteriori rispetto agli ordinari strumenti già contemplati dall’ordinamento italiano. Con riferimento alla suddetta tematica, vengono esaminati sia gli strumenti di tutela extra-giudiziale, tra cui le procedure di reclamo e gli indennizzi automatici forfettari, sia la tutela giurisdizionale, con un approfondendimento sullo strumento del ricorso per l’efficienza amministrativa introdotto col il D.Lgs. n. 198/2009.

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La tesi analizza, sotto vari aspetti del diritto dell’Unione Europea, i servizi che sono offerti su spazi demaniali. Si articola in quattro capitoli: Il primo capitolo ricostruisce, valutandone l’impatto sui servizi che sono oggetto della presente indagine, lo sviluppo giurisprudenziale della Libertà di Stabilimento e della Libera Prestazione di Servizi, analizzando, altresì, i principi generali e l’art.16 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione. Il secondo capitolo è, invece, dedicato al diritto secondario, ossia alla Direttiva 2006/123/CE, alle Direttive “Appalti” e alla Direttiva “Concessioni”. La prima, che nulla aggiunge al quadro normativo trattato nel primo capitolo, svolge, pertanto una vera e propria funzione appaltante e concessoria. Le seconde, invece, seppur non applicabili alle fattispecie ivi esaminate, restano utili per comprendere quale declinazione possano avere i principi di eguaglianza, di non discriminazione, di trasparenza, di pubblicità e di concorrenza nella regolazione dei servizi offerti su spazi demaniali. La terza, invece, in quanto a rilevanza, presenta alcuni punti critici che fanno propendere per una sua non applicabilità. Resta comunque utile sempre in materia di principi, i quali, come evidenziato nell’ultima parte del secondo capitolo, sono stati utilizzati dalla Corte di Giustizia, pur nella totale assenza, fino alla recente direttiva, di strumenti di diritto secondario applicabili alle concessioni. Il terzo capitolo, invece, affronta le problematiche emerse all’interno dell’ordinamento italiano e attua una comparazione tra il sistema italiano e quello portoghese, croato, francese, spagnolo. Il quarto capitolo, da ultimo, prende in considerazione il delicato equilibrio, sempre più attuale, tra principi in materia di appalti pubblici e aiuti di Stato, valutando come, sia il permanere dello status quo, sia un riordino non conforme alla Direttiva 2006/123/CE e ai principi da essa richiamati possa costituire un aiuto di Stato incompatibile con il mercato interno.

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Anche la clausola Institute International Hull Clause contiene la clausola Sue and Labor Clause secondo cui le spese che sono intercorse per cercare di minimizzare la perdita saranno coperte dall’assicuratore. Comunque anche se la Sue and Labor Clause non fosse presente in una polizza assicurativa, l’assicuratore potrebbe avere l’obbligo di rimborsare l’assicurato per le misure prese affinché si evitasse la perdita, come se gli garantisse un benefit. Per meglio comprendere le argomentazioni su esposte, conviene ricordare il caso giudiziario australiano Emperor Goldmining Co. Ltd. v. Switzerland General Ins. Co. Ltd., secondo cui sostanzialmente l’assenza di una clausola Sue and Labour dalla polizza non significa addossare sul ricorrente le spese.

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Dietro ad ogni volo di linea è presente una serie di attività collaterali fondamentali, quali ad esempio un'analisi dettagliata della tratta da percorrere al fine di pianificare la rotta ottimale. In questa tesi verranno pertanto evidenziate le varie problematiche e le difficoltà che si possono riscontrare nel processo di pianificazione di una rotta. Prima verranno introdotti gli organi che regolamentano l’aviazione civile mondiale ed in seguito l’organizzazione di una tipica compagnia aerea charter, focalizzando l’attenzione sul dipartimento delle operazioni di volo che è responsabile delle attività di pianificazione. Verranno poi analizzate le limitazioni che si presentano con un velivolo di corto-medio raggio, effettuando un’analisi della pianificazione vera e propria con utilizzo dei software di pianificazione del volo e di performance di decollo, insieme ad approfondimenti sui punti salienti di cui bisogna tener conto. Infine verranno esposte le attività tipiche di analisi dell’aeroporto e il processo di categorizzazione di esso. Le informazioni così ottenute saranno finalmente utilizzate per effettuare uno studio di una rotta caratteristica nelle operazioni charter a medio raggio.

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Increasing awareness of the importance of cardiovascular prevention is not yet matched by the resources and actions within health care systems. Recent publication of the European Commission's European Heart Health Charter in 2008 prompts a review of the role of cardiac rehabilitation (CR) to cardiovascular health outcomes. Secondary prevention through exercise-based CR is the intervention with the best scientific evidence to contribute to decrease morbidity and mortality in coronary artery disease, in particular after myocardial infarction but also incorporating cardiac interventions and chronic stable heart failure. The present position paper aims to provide the practical recommendations on the core components and goals of CR intervention in different cardiovascular conditions, to assist in the design and development of the programmes, and to support healthcare providers, insurers, policy makers and consumers in the recognition of the comprehensive nature of CR. Those charged with responsibility for secondary prevention of cardiovascular disease, whether at European, national or individual centre level, need to consider where and how structured programmes of CR can be delivered to all patients eligible. Thus a novel, disease-oriented document has been generated, where all components of CR for cardiovascular conditions have been revised, presenting both well-established and controversial aspects. A general table applicable to all cardiovascular conditions and specific tables for each clinical disease have been created and commented.

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The Keweenaw Peninsula of Upper Michigan was a ethnic conglomerate of cultures and ideas, with people attracted to the area by the mineral wealth found along the Copper Range. The center of copper mining from the mid 1860s to 1968 was in the vicinity of Calumet Township, home to the world-famous Calumet and Hecla Mining Company. The township depended on the mines and the company’s president Agassiz’s strove to make the area a “model community,” that included groups such as the Free and Accepted Masons. Men from myriad backgrounds arrived in Calumet from the British Isles, Germany, Finland, Eastern and Southern Europe and the Eastern United States. As in other communities from the time period these men formed common interest groups like Masonic Lodge 271, which received its charter in 1870. Gentlemen joined with merchants and craftsmen. They became “brethren upon the same level,” and were elevated to the status of Master Mason. This symbolic transformation within the Lodge removed the men from the “profane world” outside the sanctity of Masonry, and in the ritualistic transformation of the meeting they were reborn into Masonry’s sacred mysteries. Masonry acted as a means of moral guidance to men and gave them access to a larger social and economic community through a common connection of brotherhood. As the candidates moved through the three Blue Lodge degrees of Entered Apprentice, Fellowcraft, and Master Mason they saw each other as “brethren upon the same level” – all economic classes equal within the Masonic Lodge. To examine equality within Lodge 271, this study sorted workers into classes to allow a comparison of Lodge 271’s membership. Possibly a comparison between other lodges can be drawn from the membership. The Union Building in Calumet, MI will be examined for its role in the ritualistic transformation of Masonry as it housed Masonic activities and transformations. This transformation brought men into the lodge of brothers. While Masonry professed equality between members however, to what extent did the membership of the lodge reflect this between the brethren? To what extent did economic class determine who was made “brethren upon the same level? 1 Arthur Thurner, Calumet Copper and People: History of a Michigan Mining Community, 1864-1970 (Hancock, MI: Book Concern, 1974), 122.

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Obwohl der Ursprung der europäischen Einigungsgeschichte im wirtschaftlichen Bereich lag, hatte die Integration von Beginn an auch politischen Charakter. Schon die römischen Verträge enthielten Ansätze einer Konstitutionalisierung und auch die Bezeichnung der Verträge als Verfassung wurde seit den 60er-Jahren unter Rechtswissenschaftlern immer gebräuchlicher, auch wenn dies stets umstritten war. Unabhängig vom Streit über den Verfassungsbegriff hat die von den Verträgen gebildete Rechtsordnung jedenfalls inhaltlich Verfassungscharakter. Sie enthält Regelungen, die man gemeinhin mit einer Staatsverfassung verbindet. Die europäische Integration war stets von verfassungsrechtlichen Idealen getragen, weshalb man die Mitgliedstaaten auch als eine Verfassungsrechtsgemeinschaft bezeichnen kann. Bedeutende Weiterentwicklungen erfuhr der Konstitutionalisierungsprozess mit der Konventsmethode und der Erarbeitung der Grundrechte-Charta. Fortgesetzt wurde dieser Prozess mit dem Entwurf über den Verfassungsvertrag für Europa. Da in ihm typische Gehalte einer Verfassung verkörpert sind, verdient er durchaus auch diese Bezeichnung. Auf seiner Basis sollte ein schlanker, übersichtlicher und verständlicher Verfassungstext geschaffen werden, der die Reform und Integration Europas weiter führt und ein Instrument der Identitätsstiftung sein kann.

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Intermodal rail/road freight transport constitutes an alternative to long-haul road transport for the distribution of large volumes of goods. The paper introduces the intermodal transportation problem for the tactical planning of mode and service selection. In rail mode, shippers either book train capacity on a per-unit basis or charter block trains completely. Road mode is used for short-distance haulage to intermodal terminals and for direct shipments to customers. We analyze the competition of road and intermodal transportation with regard to freight consolidation and service cost on a model basis. The approach is applied to a distribution system of an industrial company serving customers in eastern Europe. The case study investigates the impact of transport cost and consolidation on the optimal modal split.

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Article 10 of the 1996 Ukrainian Constitution proclaims that “The state language of Ukraine shall be the Ukrainian language” but continues: “Free development, use, and protection of Russian and other languages of national minorities of Ukraine shall be guaranteed in Ukraine.” Consolidating the position of the state language was at the centre of the "Orange Revolution", but President Yanukovich, elected in February 2010, has committed himself to a defence of the Russian language, as a regional language of Ukraine, and the battle is on to replace the Law on Languages of the Ukrainian SSR of 1989, which is still in force. Ukraine has ratified the Council of Europe’s European Charter for Regional or Minority Languages. This article reflects on the relation between language and law, and endeavours to bring clarity to a situation which at times resembles an overheated kettle about to explode.

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It is a challenge to measure the impact of releasing data to the public since the effects may not be directly linked to particular open data activities or substantial impact may only occur several years after publishing the data. This paper proposes a framework to assess the impact of releasing open data by applying the Social Return on Investment (SROI) approach. SROI was developed for organizations intended to generate social and environmental benefits thus fitting the purpose of most open data initiatives. We link the four steps of SROI (input, output, outcome, impact) with the 14 high-value data categories of the G8 Open Data Charter to create a matrix of open data examples, activities, and impacts in each of the data categories. This Impact Monitoring Framework helps data providers to navigate the impact space of open data laying out the conceptual basis for further research.

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Regulatory change not seen since the Great Depression swept the U.S. banking industry beginning in the early 1980s and culminating with the Interstate Banking and Branching Efficiency Act of 1994. Banking analysts anticipated dramatic consolidation with large numbers of mergers and acquisitions. Less well documented, but equally important, was the continuing entry of new banks, tempering the decline in the overall number of banking institutions. This paper examines whether deregulation affected bank new-charter (birth), failure (death), and merger (marriage) rates during the 1980s and 1990s after controlling for bank performance and state economic activity. We find evidence that intrastate deregulation stimulated births and marriages, but not deaths. Moreover, we find little evidence that interstate deregulation affected births, deaths, or marriages, except that the marriage rate rose after the implementation of the Interstate Banking and Branching Efficiency Act. Finally, pair-wise temporal causality tests among births, deaths, and marriages show that mergers temporally lead new charters and that failures lead mergers (a demonstration effect).