975 resultados para |Cu x|[Si yAl]-MFI


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Abstract Background The application and better understanding of traditional and new breast tumor biomarkers and prognostic factors are increasing due to the fact that they are able to identify individuals at high risk of breast cancer, who may benefit from preventive interventions. Also, biomarkers can make possible for physicians to design an individualized treatment for each patient. Previous studies showed that trace elements (TEs) determined by X-Ray Fluorescence (XRF) techniques are found in significantly higher concentrations in neoplastic breast tissues (malignant and benign) when compared with normal tissues. The aim of this work was to evaluate the potential of TEs, determined by the use of the Energy Dispersive X-Ray Fluorescence (EDXRF) technique, as biomarkers and prognostic factors in breast cancer. Methods By using EDXRF, we determined Ca, Fe, Cu, and Zn trace elements concentrations in 106 samples of normal and breast cancer tissues. Cut-off values for each TE were determined through Receiver Operating Characteristic (ROC) analysis from the TEs distributions. These values were used to set the positive or negative expression. This expression was subsequently correlated with clinical prognostic factors through Fishers exact test and chi-square test. Kaplan Meier survival curves were also evaluated to assess the effect of the expression of TEs in the overall patient survival. Results Concentrations of TEs are higher in neoplastic tissues (malignant and benign) when compared with normal tissues. Results from ROC analysis showed that TEs can be considered a tumor biomarker because, after establishing a cut-off value, it was possible to classify different tissues as normal or neoplastic, as well as different types of cancer. The expression of TEs was found statistically correlated with age and menstrual status. The survival curves estimated by the Kaplan-Meier method showed that patients with positive expression for Cu presented a poor overall survival (p<0.001). Conclusions This study suggests that TEs expression has a great potential of application as a tumor biomarker, once it was revealed to be an effective tool to distinguish different types of breast tissues and to identify the difference between malignant and benign tumors. The expressions of all TEs were found statistically correlated with well-known prognostic factors for breast cancer. The element copper also showed statistical correlation with overall survival.

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A simple and fast method for the determination of Ca, Cu, Fe, Mg, Mn, Se and Zn in bovine semen by quadrupole inductively coupled plasma spectrometry (q-ICP-MS) is described. Prior to analysis, samples (200 L) were diluted 1:50 in a solution containing 0.01% v/v Triton X-100 and 0.5% v/v nitric acid and directly analyzed by ICP-MS. The limits of detection of the method are 0.3, 0.03, 0.2, 0.04, 0.04, 0.03 and 0.03 g L-1 for 44Ca, 63Cu, 57Fe, 24Mg, 64Zn, 82Se and 55Mn, respectively. For purposes of comparison and method validation, four ordinary bovine semen samples were directly analyzed by ICP-MS and by flame atomic absorption spectrometry (FAAS) or graphite furnace atomic absorption spectrometry (GF AAS), with no statistical difference between the techniques at the 95% level when applying the t-test. Then, the proposed method was applied in the determinations of Ca, Cu, Fe, Mg, Mn, Se and Zn in collected samples of bovine semen from different breeds, which are used in reproduction programs and artificial insemination.

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The recent advances and promises in nanoscience and nanotechnology have been focused on hexagonal materials, mainly on carbon-based nanostructures. Recently, new candidates have been raised, where the greatest efforts are devoted to a new hexagonal and buckled material made of silicon, named Silicene. This new material presents an energy gap due to spin-orbit interaction of approximately 1.5 meV, where the measurement of quantum spin Hall effect(QSHE) can be made experimentally. Some investigations also show that the QSHE in 2D low-buckled hexagonal structures of germanium is present. Since the similarities, and at the same time the differences, between Si and Ge, over the years, have motivated a lot of investigations in these materials. In this work we performed systematic investigations on the electronic structure and band topology in both ordered and disordered SixGe1-x alloys monolayer with 2D honeycomb geometry by first-principles calculations. We show that an applied electric field can tune the gap size for both alloys. However, as a function of electric field, the disordered alloy presents a W-shaped behavior, similarly to the pure Si or Ge, whereas for the ordered alloy a V-shaped behavior is observed.

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Al giorno doggi i combustibili fossili come carbone, olio e gas naturale forniscono pi del 75% dellenergia mondiale. Tuttavia, la crescente richiesta di queste fonti di energia non rinnovabili, si manifesta in un momento in cui le riserve naturali si stanno esaurendo; stato infatti stimato che le riserve petrolifere di tutto il mondo possano essere sufficienti per fornire energia e produrre prodotti chimici per i prossimi quarantanni. Per questo motivo la conversione delle biomasse per produrre energia e prodotti chimici sta diventando una valida alternativa per diversificare le fonti energetiche e ridurre il surriscaldamento globale. Le biomasse, infatti, oltre ad essere una fonte rinnovabile, generano minori emissioni di gas serra rispetto ai combustibili fossili, perch la CO2 rilasciata nei processi di utilizzo viene bilanciata da quella consumata nel processo di crescita delle biomasse stesse. Lo sfruttamento delle biomasse per la produzione di building blocks per la chimica suscita particolare interesse, poich le molecole ottenute sono gi parzialmente funzionalizzate; ci significa che la sintesi di prodotti chimici specifici richiede un minor numero di stadi rispetto ai building blocks petroliferi, con conseguente diminuzione di prodotti di scarto e sottoprodotti. Un esempio di queste potenziali molecole piattaforma il 5-idrossimetilfurfurale (HMF), un importante composto derivato dalla disidratazione di zuccheri, intermedio chiave per la sintesi di unampia variet di prodotti chimici e combustibili alternativi, tra cui lacido 2,5- furandicarbossilico (FDCA), che stato identificato tra i dodici composti chimici pi importanti degli ultimi anni. Per esempio, il FDCA un possibile sostituto dellacido tereftalico, usato per produrre il polietilentereftalato (PET). Recentemente alcuni autori hanno riportato interessanti risultati sullossidazione dellHMF a FDCA utilizzando catalizzatori a base di Au supportato. Questi catalizzatori mostrano per significativi problemi di disattivazione. Lo scopo di questo lavoro di tesi stato quindi lo sviluppo di catalizzatori attivi e stabili nella reazione di ossidazione dellHMF a FDCA. Il lavoro portato avanti ha avuto come obbiettivi principali: lottimizzazione della sintesi di nanoparticelle di oro e oro/rame a diverso rapporto molare, mediante un processo di sintesi, in acqua, a basso impatto ambientale. Tale metodo di sintesi si basa sullazione riducente del sistema glucosio-NaOH ed stato messo a punto in lavori di tesi precedenti. Le nanoparticelle sintetizzate sono state utilizzate, quali fase attiva, per la preparazione di catalizzatori supportati su TiO2 e CeO2 lo studio dellattivit catalitica e riusabilit dei catalizzatori preparati nellossidazione in fase liquida del HMF a FDCA.

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Lidrogeno un elemento di elevato interesse economico, con una produzione industriale che supera i 55 x 1010 m3/anno e notevoli prospettive di sviluppo delle sue applicazioni. Attualmente lidrogeno prodotto principalmente in impianti di larga scala (circa 1000 m3/h) da combustibili fossili attraverso processi di steam reforming ed ossidazione parziale catalitica. Per aumentare la produzione di idrogeno un ruolo fondamentale svolto dalla reazione di water gas shift (WGS) che abbatte il contenuto di CO, massimizzando la produzione di idrogeno. La reazione condotta industrialmente in due stadi, operanti ad alta temperatura (HTS, circa 350 C) e bassa temperatura (LTS, circa 250 C), utilizzando rispettivamente catalizzatori a base di ferro o rame. Tuttavia, evidente linteresse per nuove formulazioni in grado di operare in un unico stadio a temperatura intermedia (MTS), mantenendo le caratteristiche ottimali di attivit e stabilit. In questo lavoro di tesi, condotto in collaborazione con AIR LIQUIDE (F), stato affrontato uno studio della reazione di WGS finalizzato allo sviluppo di nuove formulazioni attive e stabili nellMTS. In particolare, sono stati sintetizzati precursori idrotalcitici Cu/Zn/Al (contenenti carbonati o silicati), con bassi contenuti di rame (diversamente da quanto riportato in letteratura), modulandone le propriet chimico-fisiche, lattivit catalitica e la stabilit con il tempo di reazione. Si osservato come i catalizzatori con minori contenuti di rame ed ottenuti da precursori contenenti carbonati mostrassero unelevata attivit e selettivit nellMTS, raggiungendo valori di conversione del CO analoghi a quelli allequilibrio termodinamico gi a 300 C, indipendentemente dai valori del rapporto S/DG e del tempo di contatto. Tutti i catalizzatori mostrano unelevata stabilit con il tempo di reazione, con incrementi del quantitativo del CO in uscita dopo 100h di circa lo 0,7 % v/v. I catalizzatori scaricati dopo le prove catalitiche evidenziano gli effetti dei processi di sinterizzazione (diminuzione dellarea superficiale ed incremento delle dimensioni dei cristalliti), la cui entit diminuisce al diminuire del contenuto di rame. Infine, confrontando lattivit dei migliori catalizzatori preparati in questo lavoro di tesi con quella di uno dei pi utilizzati catalizzatori commerciali per la reazione di WGS a bassa temperatura, si sono osservati valori di attivit analoghi, raggiungendo quelli di equilibrio per temperature 300C, ma con una attivit significativamente superiore nelle condizioni LTS, soprattutto considerando il valore del tempo di contatto inferiore a quelli comunemente utilizzati negli impianti industriali.

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Il Protocollo di Montreal, che succede alla Convenzione di Vienna per la protezione dello strato di ozono richiede leliminazione di idrocarburi contenenti cloro (CFC). Nel corso degli ultimi decenni ha quindi assunto importanza la reazione di idrodeclorurazione di clorofluorocarburi, in particolare rivolta alla produzione di idrocarburi fluorurati che sono risultati interessanti per la produzione di polimeri con specifiche caratteristiche di resistenza meccanica, termica e chimica. In questo lavoro di tesi, svolto in collaborazione con SOLVAY SPECIALTY POLYMERS ITALY, sono stati studiati catalizzatori innovativi per la produzione di perfluorometilviniletere (MVE), mediante idrodeclorurazione di perfluorometilcloroviniletere (AM). Attualmente la reazione di produzione industriale dellMVE, condotta con l'utilizzo di quantit stechiometriche di Zn e dimetilformammide (DMF), presenta il notevole problema dello smaltimento di grandi quantit di zinco cloruro e di DMF. La reazione studiata, condotta in catalisi eterogenea, in presenta di H2, presenta una forte dipendenza dalla natura dei metalli utilizzati oltre che dal tipo di sintesi dei catalizzatori impiegati. Nell'ambito di questo lavoro stato sviluppato un metodo, a basso impatto ambientale, per la sintesi si nanoparticelle preformate da utilizzare per la preparazione di catalizzatori supportati si TiO2 e SiO2. Le nanosospensioni ed i sistemi catalitici prodotti sono stati caratterizzati utilizzando diverse metodologie di analisi quali: XRD, XRF, TEM, TPR-MS, che hanno permesso di ottimizzare le diverse fasi della preparazione. Allo scopo di osservare effetti sinergici tra le specie utilizzate sono stati confrontati sistemi catalitici monometallici con sistemi bimetallici, rivelando interessanti implicazioni derivanti dallutilizzo di fasi attive nanoparticellari a base di Pd e Cu. In particolare, stato possibile apprezzare miglioramenti significativi nelle prestazioni catalitiche in termini di selettivit a perfluorometilviniletere allaumentare del contenuto di Cu. La via di sintesi ottimizzata e impiegata per la produzione di nanoparticelle bimetalliche risultata una valida alternativa, a basso impatto ambientale, ai metodi di sintesi normalmente usati, portando alla preparazione di catalizzatori maggiormente attivi di quelli preparati con i metalli standard.

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Ziel dieser Arbeit war die Pr"{a}paration, Charakterisierung und Untersuchung der elektronischen Eigenschaften von d"{u}nnen Schichten des Hochtemperatursupraleiters HgReBa$_{2}$Ca$_{n-1}$Cu$_{n}$O$_{y}$, die mittels gepulster Laser-Deposition hergestellt wurden. Die HgRe1212-Filme zeigen in der AC-Suszeptibilit"{a}t einen scharfen "{U}bergang in die supraleitende Phase bei 124 K mit einer "{U}bergangsbreite von 2 K. Die resistiven "{U}berg"{a}nge der Proben wurden mit zunehmender St"{a}rke des externen Magnetfeldes breiter. Aus der Steigung der Arrheniusplots konnte die Aktivierungsenergie f"{u}r verschiedene Feldst"{a}rken bestimmt werden. Weiterhin wurde die Winkelabh"{a}ngigkeit des Depinning-Feldes $B_{dp}(theta)$ der Filme gemessen. Hieraus wurde ein Anisotropiewert von $gamma$ = 7.7 bei 105 K ermittelt. Dies ist relevant, um den f"{u}r Anwendungen wichtigen Bereich im $T$-$B$-$theta$-Phasenraum des Materials absch"{a}tzen zu k"{o}nnen. Die kritische Stromdichte $J_{c}$ der d"{u}nnen Filme aus HgRe-1212 wurde mit Hilfe eines SQUID-Magnetometers gemessen. Die entsprechenden $M$-$H$ Kurven bzw. das magnetische Moment dieser Filme wurde f"{u}r einen weiten Temperatur- und Feldbereich mit einem magnetischen Feld senkrecht zum Film aufgenommen. F"{u}r einen HgRe-1212-Film konnte bei 5 K eine kritische Stromdichte von 1.2 x 10$^{7}$ A/cm$^{2}$ und etwa 2 x 10$^{6}$ A/cm$^{2}$ bei 77 K ermittelt werden. Es wurde die Magnetfeld- und die Temperaturabh"{a}ngigkeit des Hall-Effekts im normalleitenden und im Mischzustand in Magnetfeldern senkrecht zur $ab$-Ebene bis zu 12 T gemessen. Oberhalb der kritischen Temperatur $T_{c}$ steigt der longitudinale spezifische Widerstand $rho_{xx}$ linear mit der Temperatur, w"{a}hrend der spezifische Hall-Widerstand $rho_{yx}$ sich umgekehrt proportional zur Temperatur "{a}ndert. In der N"{a}he von $T_{c}$ und in Feldern kleiner als 3 T wurde eine doppelte Vorzeichen"{a}nderung des spezifischen Hall-Widerstandes beobachtet. Der Hall-Winkel im Normalzustand, cot $theta_{H}= alpha T^{2} + beta$, folgt einer universellen $textit{T }^{2}$-Abh"{a}ngigkeit in allen magnetischen Feldern. In der N"{a}he des Nullwiderstand-Zustandes h"{a}ngt der spezifische Hall-Widerstand $rho_{yx}$ "{u}ber ein Potenzgesetz mit dem longitudinalen Widerstand $rho_{xx}$ zusammen. Das Skalenverhalten zwischen $rho_{yx}$ und $rho_{xx}$ weist eine starke Feld-Abh"{a}ngigkeit auf. Der Skalenexponent $beta$ in der Gleichung $rho_{yx}$ =A $rho_{xx}^{beta}$ steigt von 1.0 bis 1.7, w"{a}hrend das Feld von 1.0 bis 12 T zunimmt.

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I combustibili fossili forniscono oltre il 75% dellenergia mondiale. La crescente richiesta di energie non rinnovabili registrata nel XX secolo ne ha causato il progressivo esaurimento, nonch un aumento continuo del prezzo e dellimpatto ambientale, dato il significativo aumento delle emissioni di CO2 nellatmosfera. Questi sono i principali motivi che hanno indotto la ricerca ad orientarsi verso lo studio di fonti di energie e prodotti chimici rinnovabili per ridurre il surriscaldamento del globo. Linteresse per tale sfruttamento particolarmente vivo, in quanto le molecole ottenute risultano gi funzionalizzate e questo pu portare alla sintesi di prodotti chimici attraverso un limitato numero di stadi, con conseguente riduzione di sottoprodotti. Dalle biomasse si ottengono prodotti con un elevato valore aggiunto, in quanto risultano biodegradabili, biocompatibili e appetibili sul mercato come biologici e naturali, ottenuti a monte da processi catalitici di lavorazione pi semplici. Tra le varie molecole di base ottenibili dalle biomasse va annoverato il 5-idrossimetilfurfurale (HMF), un importante composto derivato dalla disidratazione degli zuccheri e dal quale, attraverso unossidazione selettiva, si pu ottenere lacido 2,5-furandicarbossilico (FDCA), che pu essere considerato un sostituto dellacido tereftalico per la produzione del polietilentereftalato (PET). Lossidazione selettiva avviene principalmente mediante catalisi eterogenea, utilizzando catalizzatori a base di oro. Lo scopo di questo lavoro di tesi stato, quindi, lo studio di reattivit e stabilit di catalizzatori utilizzati nella reazione di ossidazione dellHMF a FDCA. Nella prima parte del lavoro sono stati preparati tali catalizzatori mediante sintesi di sospensioni metalliche nanoparticellari Au-Cu a diverso rapporto molare e loro successiva impregnazione su ossidi di supporto quali CeO2 e TiO2. I sistemi cos ottenuti sono poi stati calcinati in aria statica a tre diverse temperature: 200C, 300C e 400C. Il lavoro portato avanti ha avuto come obiettivi principali: caratterizzazione dei catalizzatori ottenuti tramite analisi BET, XRD, TEM, TPR e analisi termiche TGA/DSC, al fine di effettuare un confronto tra le varie caratterizzazioni in funzione del contenuto di Cu in fase attiva ed in funzione dellentit del trattamento termico. studio dellattivit catalitica e stabilit dei catalizzatori preparati nellossidazione selettiva in fase liquida del 5-drossimetilfurfurale ad acido 2,5-furandicarbossilico.

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Il territorio del comune di Jesolo si estende a nord della costa veneziana,affacciato sul Mare Adriatico e delimitato dalla Laguna e dai fiumi Sile e Piave. Come molte citt costiere del Nord Italia, Jesolo si sviluppata principalmente tra gli anni 70 e 80 del 900. La rapida espansione del Lido ha provocato la saturazione disordinata della costa, dettata dalla necessit di rispondere in maniera rapida ad un aumento improvviso del turismo balneare. Lorganizzazione in fasce parallele delledificato rispetto alla linea di costa e la sua compattezza non consente la relazione diretta tra il Mare Adriatico e il sistema formato dalla laguna e dal fiume Sile. Obiettivo della proposta progettuale ristabilire il legame tra mare e fiume mediante un sistema di percorsi in grado di attraversare una parte consistente del territorio del Lido offrendo luoghi di aggregazione e opportunit di svago alternative alla stagionalit della spiaggia.

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Progetto per la citt di Jesolo, situato nell'area denominata Parco della Musica nel P.R.G. e in cui insiste gi un progetto denominato X-Site. Si prevede la realizzazioone di un ecomuseo per la laguna veneta completo di altri edifici al suo servizio come una stazione fluviale, case d'affitto e laboratoti e aule didattiche.

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si vuole studiare la struttura atomica di cluster di argento su ceria, si utilizzata la spettroscopia di assorbimento di raggi x con luce di sincrotrone. Le misure sono state effettuate all'Esrf di Grenoble e si sono analizzati gli spettri EXAFS di diversi spessori equivalenti di argento (1.5 , 0.7, 0.2, 0.1). Si tratta il processo di produzione della luce di sincrotrone e le sue propriet caratteristiche. In particolare si descrive la strumentazione ottica utilizzata: specchi riflettenti per raggi X e monocromatore con geometria a doppio cristallo.

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Linteresse della ricerca per le applicazioni dei materiali organici allelettronica cresciuto ampiamente negli ultimi anni e alcuni gruppi di ricerca hanno studiato la possibilit di sfruttare materiali organici per costruire rivelatori diretti di raggi X. Nel 2003 si immaginava che lassenza di elementi con numero atomico alto, propria della maggior parte degli organici, scoraggiasse il loro impiego come rivelatori. Tuttavia, la recente scoperta delle propriet di fotoassorbimento dei monocristalli di 4-idrossicianobenzene (4HCB) potrebbe smentire questa ipotesi e, anzi, suscitare un certo interesse applicativo. Tra i possibili vantaggi operativi del 4HCB come rivelatore ci potrebbero essere, oltre al basso costo, tensioni di funzionamento sullordine dei volt e una certa flessibilit meccanica. Lobiettivo del seguente lavoro di tesi esplorare la risposta che forniscono i monocristalli di 4HCB ai raggi X quando vengono installati su matrici flessibili con elettrodi di contatto in geometrie particolari, interspaziati di 22 m. Sono state condotte varie misure di risposta elettrica al buio e sotto un fascio di raggi X e nel seguito saranno presentati i risultati. Il primo capitolo dedicato ad unintroduzione teorica alla struttura dei materiali organici e ai modelli di trasporto dei semiconduttori organici. evidenziato il fatto che non esiste ad oggi una teoria comprensiva ed efficace come per gli inorganici e vengono discussi alcuni metodi per determinare sperimentalmente la mobilit. La teoria Space Charge Limited Current (SCLC), che modella le caratteristiche corrente-tensione di un solido di piccolo spessore, quando il materiale ha bassa conducibilit e il suo trasporto di carica mediato sostanzialmente da portatori dello stesso segno, viene introdotta nel capitolo 2. Limportanza di questo modello sta nel fatto che fornisce un metodo efficace per determinare sperimentalmente la mobilit dei portatori in molti materiali organici. Il campo dei rivelatori organici diretti di raggi X piuttosto recente, e non esiste ancora unefficace inquadratura teorica. Per questo motivo il capitolo 3 espone lo stato attuale dei rivelatori di raggi X e presenta i meccanismi alla base dei rivelatori inorganici diretti a stato solido e poi discute dei rivelatori organici indiretti gi esistenti, gli scintillatori. La descrizione degli apparati sperimentali utilizzati per le misure viene demandata al capitolo 4, mentre il quinto capitolo espone i risultati ottenuti.

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Il presente lavoro di tesi ha avuto come oggetto lanalisi geochimica dei sedimenti superficiali della Pialassa Piomboni, area umida in comunicazione con il porto-canale Candiano, situata nel comune di Ravenna. Tale analisi si inserisce nellambito di un progetto di riqualificazione dellarea che prevede il dragaggio dei sedimenti superficiali. In particolare, stato determinato il contenuto chimico totale degli elementi maggiori e in traccia tramite spettrometria a fluorescenza a raggi X (XRF). Sono stati individuati i principali fattori che determinano la distribuzione spaziale degli elementi nellarea di studio. Particolare interesse stato attribuito allo studio dei metalli pesanti (As, Cr, Cu, Ni, Pb, Zn), per i quali si voluto studiare se le concentrazioni riscontrate allinterno della Pialassa Piomboni sono dovute a variabilit naturale o ad attivit antropiche. A tal fine, i valori di concentrazione ottenuti sono stati paragonati con quelli ricavati da studi precedenti condotti in sedimenti provenienti dallo stesso ambiente deposizionale di laguna; sulla base di questi dati stato calcolato il valore di fondo naturale dei metalli pesanti. Le concentrazioni degli elementi nella Pialassa Piomboni sono state poi confrontate con le soglie di qualit chimica indicate dal manuale ICRAM per la movimentazione dei sedimenti marini (ICRAM-APAT, 2007).

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The understanding of the coupling between superconducting YBa2Cu3O7 (YBCO) layers decoupled by non superconducting PrBa2Cu3O7 (PBCO) layers in c-axis oriented superlattices was the aim of this thesis. For this purpose two conceptually different kind of transport experiments have been performed. rnrnIn the first type of transport experiments the current is flowing parallel to the layers. Here the coupling is probed indirectly using magnetic vortex lines, which are penetrating the superlattice. Movement of the vortex segments in neighbouring YBCO layers is more or less coherent depending on the thickness of both the superconducting and non superconducting layers. This in-plane transport was measured either by sending an external current through bridges patterned in the superlattice or by an induced internal current. rnThe vortex-creep activation energy U was determined by analysis of the in-plane resistive transition in an external magnetic field B oriented along the c-axis. The activation energies for two series of superlattices were investigated. In one series the thickness of the YBCO layers was constant (nY=4 unit cells) and the number of the PBCO unit cells was varied, while in the other the number of PBCO layers was constant (nP=4) and nY varied. The correlation length of the vortex system was determined to be 80 nm along the c-axis direction. It was found that even a single PBCO unit cell in a superlattice effectively cuts the flux lines into shorter weakly coupled segments, and the coupling of the vortex systems in neighbouring layers is negligible already for a thickness of four unit cells of the PBCO layers. A characteristic variation of the activation energy for the two series of superlattices was found, where U0 is proportional to the YBCO thickness. A change in the variation of U0 with the current I in the specimen was observed, which can be explained in terms of a crossover in the vortex creep process, generated by the transport current. At low I values the dislocations mediated (plastic) vortex creep leads to thermally assisted flux-flow behaviour, whereas at high current the dc transport measurements are dominated by elastic (collective) creep.rnThe analysis of standard dc magnetization relaxation data obtained for a series superlattices revealed the occurrence of a crossover from elastic (collective) vortex creep at low temperature to plastic vortex creep at high T. The crossover is generated by the T dependent macroscopic currents induced in the sample. The existence of this creep crossover suggests that, compared with the well known Maley technique, the use of the normalized vortex creep activation energy is a better solution for the determination of vortex creep parameters.rnrnThe second type of transport experiments was to measure directly a possible Josephson coupling between superconducting CuO2 double planes in the superlattices by investigation of the transport properties perpendicular to the superconducting planes. Here three different experiments have been performed. The first one was to pattern mesa structures photolithographically as in previous works. The second used three-dimensional nanostructures cut by a focused ion beam. For the these two experiments insufficient patterning capabilities prevented an observation of the Josephson effect in the current voltage curves. rnA third experiment used a-axis and (110) oriented YBCO films, where in-plane patterning can in principle be sufficient to measure transport perpendicular to the superconducting planes. Therefore the deposition of films with this unusual growth orientation was optimized and investigated. The structural and microstructural evolution of c-axis to a-axis orientation was monitored using x-ray diffraction, scanning electron microscopy and magnetization measurements. Films with full a-axis alignment parallel to the substrate normal could be achieved on (100)SrTiO3. Due to the symmetry of the substrate the c-axis direction in-plane is twofold. Transferring the deposition conditions to films grown on (110)SrTiO3 allowed the growth of (110) oriented YBCO films with a unique in-plane c-axis orientation. While these films were of high quality by crystallographic and macroscopic visual inspection, electron microscopy revealed a coherent crack pattern on a nanoscale. Therefore the actual current path in the sample was not determined by the macroscopic patterning which prohibited investigations of the in-plane anisotropy in this case.rn

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La ricerca ha come oggetto ledizione critica di circa tremila regesti di documenti di area bolognese datati al X-XII secolo. I documenti sono stati trascritti tra il XVII e XVIII secolo in undici cartulari ecclesiastici, conservati presso lArchivio di Stato di Bologna. Il lavoro sinserisce nel progetto di edizione delle carte bolognesi di epoca medievale in corso presso la cattedra di Paleografia latina e Diplomatica dellUniversit di Bologna, attualmente incentrata sulledizione delle carte del secolo XII. La ricerca si propone come strumento di supporto a tale progetto e come completamento delle carte gi pubblicate: i cartulari, infatti, offrono spesso copie di documenti mancanti delloriginale o in cattivo stato di conservazione, e costituiscono lunica traccia di una memoria storica altrimenti perduta. Le raccolte esaminate si collocano a ridosso del periodo napoleonico, quando la maggior parte degli enti ecclesiastici venne soppressa e i loro beni incamerati dallo Stato; esse quindi rispecchiano la condizione dei principali archivi ecclesiastici cittadini dei primi secoli del Medioevo bolognese. La ricerca strutturata in una prima parte volta a definire in termini storico-diplomatistici la tipologia di fonte esaminata: oggi i cartulari non sono pi intesi come semplici raccoglitori di documenti, ma come sistema organico di fonti in grado di far luce su aspetti importanti della storia dellente che li ha prodotti. Lindagine del loro contesto di produzione permette di comprenderne meglio le finalit, la forma e il valore giuridico. Parte della ricerca stata poi incentrata sullo studio delle ragioni che hanno portato gli istituti religiosi bolognesi alla redazione dei cartulari: a tal fine stata esaminata la legislazione ecclesiastica cinque-settecentesca in materia di conservazione della documentazione e il rapporto della legislazione stessa con la prassi archivistica. Infine stata realizzata ledizione critica vera e propria dei regesti, mirante a descrivere le caratteristiche principali di ciascun cartulario.