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Various factors are believed to govern the selection of references in citation networks, but a precise, quantitative determination of their importance has remained elusive. In this paper, we show that three factors can account for the referencing pattern of citation networks for two topics, namely "graphenes" and "complex networks", thus allowing one to reproduce the topological features of the networks built with papers being the nodes and the edges established by citations. The most relevant factor was content similarity, while the other two - in-degree (i.e. citation counts) and age of publication - had varying importance depending on the topic studied. This dependence indicates that additional factors could play a role. Indeed, by intuition one should expect the reputation (or visibility) of authors and/or institutions to affect the referencing pattern, and this is only indirectly considered via the in-degree that should correlate with such reputation. Because information on reputation is not readily available, we simulated its effect on artificial citation networks considering two communities with distinct fitness (visibility) parameters. One community was assumed to have twice the fitness value of the other, which amounts to a double probability for a paper being cited. While the h-index for authors in the community with larger fitness evolved with time with slightly higher values than for the control network (no fitness considered), a drastic effect was noted for the community with smaller fitness. (C) 2012 Elsevier Ltd. All rights reserved.

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The history of the quinine synthesis can be used as a case study to emphasize that science is influenced by social and historical processes. The first efforts toward the synthesis of this substance, which until recently was the only treatment for malaria, were by Perkin in 1856 when, trying to obtain quinine,,. he synthesized mauveine. Since then, the quest for the total synthesis of quinine involved several characters in a web of controversies. A major step in this process was made in 1918 by Rabe and Kindler, who proposed the synthesis of quinine from quinotoxine. Twenty-six years later, after obtaining the total synthesis of quinotoxine, Woodward and Doering announced the total synthesis of quinine. However, the lack of experimental details about Rabe and Kindler's process, associated with Woodward and Doering's failure to reproduce it, raised a series of doubts about the synthesis. Stork and colleagues questioned the veracity of the experimental data and even the scientific reputation of the involved researchers. Doubts remained alive until 2008, when Williams and Smith reported, not without reservations, the reproducibility of Rabe and Kindler's protocol. The scientific knowledge as a social and historical development, its legitimating process, and the absence of neutrality in science constitute aspects that can be discussed from this case study, providing significant contributions to science education, in particular, to the initial or continued training of chemistry teachers.

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Intangible resources have raised the interests of scholars from different research areas due to their importance as crucial factors for firm performance; yet, contributions to this field still lack a theoretical framework. This research analyses the state-of-the-art results reached in the literature concerning intangibles, their main features and evaluation problems and models. In search for a possible theoretical framework, the research draws a kind of indirect analysis of intangibles through the theories of the firm, their critic and developments. The heterodox approaches of the evolutionary theory and resource-based view are indicated as possible frameworks. Based on this theoretical analysis, organization capital (OC) is identified, for its features, as the most important intangible for firm performance. Empirical studies on the relationship intangibles-firm performance have been sporadic and have failed to reach firm conclusions with respect to OC; in the attempt to fill this gap, the effect of OC is tested on a large sample of European firms using the Compustat Global database. OC is proxied by capitalizing an income statement item (Selling, General and Administrative expenses) that includes expenses linked to information technology, business process design, reputation enhancement and employee training. This measure of OC is employed in a cross-sectional estimation of a firm level production function - modeled with different functional specifications (Cobb-Douglas and Translog) - that measures OC contribution to firm output and profitability. Results are robust and confirm the importance of OC for firm performance.

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Descrizione, tema e obiettivi della ricerca La ricerca si propone lo studio delle possibili influenze che la teoria di Aldo Rossi ha avuto sulla pratica progettuale nella Penisola Iberica, intende quindi affrontare i caratteri fondamentali della teoria che sta alla base di un metodo progettuale ed in particolar modo porre l'attenzione alle nuove costruzioni quando queste si confrontano con le città storiche. Ha come oggetto principale lo studio dei documenti, saggi e scritti riguardanti il tema della costruzione all'interno delle città storiche. Dallo studio di testi selezionati di Aldo Rossi sulla città si vuole concentrare l'attenzione sull'influenza che tale teoria ha avuto nei progetti della Penisola Iberica, studiare come è stata recepita e trasmessa successivamente, attraverso gli scritti di autori spagnoli e come ha visto un suo concretizzarsi poi nei progetti di nuove costruzioni all'interno delle città storiche. Si intende restringere il campo su un periodo ed un luogo precisi, Spagna e Portogallo a partire dagli anni Settanta, tramite la lettura di un importante evento che ha ufficializzato il contatto dell'architetto italiano con la Penisola Iberica, quale il Seminario di Santiago de Compostela tenutosi nel 1976. Al Seminario parteciparono numerosi architetti che si confrontarono su di un progetto per la città di Santiago e furono invitati personaggi di fama internazionale a tenere lezioni introduttive sul tema di dibattito in merito al progetto e alla città storica. Il Seminario di Santiago si colloca in un periodo storico cruciale per la Penisola Iberica, nel 1974 cade il regime salazarista in Portogallo e nel 1975 cade il regime franchista in Spagna ed è quindi di rilevante importanza capire il legame tra l'architettura e la nuova situazione politica. Dallo studio degli interventi, dei progetti che furono prodotti durante il Seminario, della relazione tra questo evento ed il periodo storico in cui esso va contestualizzato, si intende giungere alla individuazione delle tracce della reale presenza di tale eredità. Presupposti metodologici. Percorso e strumenti di ricerca La ricerca può quindi essere articolata in distinte fasi corrispondenti per lo più ai capitoli in cui si articola la tesi: una prima fase con carattere prevalentemente storica, di ricerca del materiale per poter definire il contesto in cui si sviluppano poi le vicende oggetto della tesi; una seconda fase di impronta teorica, ossia di ricerca bibliografica del materiale e delle testimonianze che provvedono alla definizione della reale presenza di effetti scaturiti dai contatti tra Rossi e la Penisola Iberica, per andare a costruire una eredità ; una terza fase che entra nel merito della composizione attraverso lo studio e la verifica delle prime due parti, tramite l'analisi grafica applicata ad uno specifico esempio architettonico selezionato; una quarta fase dove il punto di vista viene ribaltato e si indaga l'influenza dei luoghi visitati e dei contatti intrattenuti con alcuni personaggi della Penisola Iberica sull'architettura di Rossi, ricercandone i riferimenti. La ricerca è stata condotta attraverso lo studio di alcuni eventi selezionati nel corso degli anni che si sono mostrati significativi per l'indagine, per la risonanza che hanno avuto sulla storia dell'architettura della Penisola. A questo scopo si sono utilizzati principalmente tre strumenti: lo studio dei documenti, le pubblicazioni e le riviste prodotte in Spagna, gli scritti di Aldo Rossi in merito, e la testimonianza diretta attraverso interviste di personaggi chiave. La ricerca ha prodotto un testo suddiviso per capitoli che rispetta l'organizzazione in fasi di lavoro. A seguito di determinate condizioni storiche e politiche, studiate nella ricerca a supporto della tesi espressa, nella Penisola Iberica si è verificato il diffondersi della necessità e del desiderio di guardare e prendere a riferimento l'architettura europea e in particolar modo quella italiana. Il periodo sul quale viene focalizzata l'attenzione ha inizio negli anni Sessanta, gli ultimi prima della caduta delle dittature, scenario dei primi viaggi di Aldo Rossi nella Penisola Iberica. Questi primi contatti pongono le basi per intense e significative relazioni future. Attraverso l'approfondimento e la studio dei materiali relativi all'oggetto della tesi, si è cercato di mettere in luce il contesto culturale, l'attenzione e l'interesse per l'apertura di un dibattito intorno all'architettura, non solo a livello nazionale, ma europeo. Ciò ha evidenziato il desiderio di innescare un meccanismo di discussione e scambio di idee, facendo leva sull'importanza dello sviluppo e ricerca di una base teorica comune che rende coerente i lavori prodotti nel panorama architettonico iberico, seppur ottenendo risultati che si differenziano gli uni dagli altri. E' emerso un forte interesse per il discorso teorico sull'architettura, trasmissibile e comunicabile, che diventa punto di partenza per un metodo progettuale. Ciò ha reso palese una condivisione di intenti e l'assunzione della teoria di Aldo Rossi, acquisita, diffusa e discussa, attraverso la pubblicazione dei suoi saggi, la conoscenza diretta con l'architetto e la sua architettura, conferenze, seminari, come base teorica su cui fondare il proprio sapere architettonico ed il processo metodologico progettuale da applicare di volta in volta negli interventi concreti. Si è giunti così alla definizione di determinati eventi che hanno permesso di entrare nel profondo della questione e di sondare la relazione tra Rossi e la Penisola Iberica, il materiale fornito dallo studio di tali episodi, quali il I SIAC, la diffusione della rivista "2C. Construccion de la Ciudad", la Coleccion Arquitectura y Critica di Gustavo Gili, hanno poi dato impulso per il reperimento di una rete di ulteriori riferimenti. E' stato possibile quindi individuare un gruppo di architetti spagnoli, che si identificano come allievi del maestro Rossi, impegnato per altro in quegli anni nella formazione di una Scuola e di un insegnamento, che non viene recepito tanto nelle forme, piuttosto nei contenuti. I punti su cui si fondano le connessioni tra l'analisi urbana e il progetto architettonico si centrano attorno due temi di base che riprendono la teoria esposta da Rossi nel saggio L'architettura della città : - relazione tra l'area-studio e la città nella sua globalità, - relazione tra la tipologia edificatoria e gli aspetti morfologici. La ricerca presentata ha visto nelle sue successive fasi di approfondimento, come si è detto, lo sviluppo parallelo di più tematiche. Nell'affrontare ciascuna fase è stato necessario, di volta in volta, operare una verifica delle tappe percorse precedentemente, per mantenere costante il filo del discorso col lavoro svolto e ritrovare, durante lo svolgimento stesso della ricerca, gli elementi di connessione tra i diversi episodi analizzati. Tale operazione ha messo in luce talvolta nodi della ricerca rimasti in sospeso che richiedevano un ulteriore approfondimento o talvolta solo una rivisitazione per renderne possibile un più proficuo collegamento con la rete di informazioni accumulate. La ricerca ha percorso strade diverse che corrono parallele, per quanto riguarda il periodo preso in analisi: - i testi sulla storia dell'architettura spagnola e la situazione contestuale agli anni Settanta - il materiale riguardante il I SIAC - le interviste ai partecipanti al I SIAC - le traduzioni di Gustavo Gili nella Coleccion Arquitectura y Critica - la rivista "2C. Construccion de la Ciudad" Esse hanno portato alla luce una notevole quantità di tematiche, attraverso le quali, queste strade vengono ad intrecciarsi e a coincidere, verificando l'una la veridicità dell'altra e rafforzandone il valore delle affermazioni. Esposizione sintetica dei principali contenuti esposti dalla ricerca Andiamo ora a vedere brevemente i contenuti dei singoli capitoli. Nel primo capitolo Anni Settanta. Periodo di transizione per la Penisola Iberica si è cercato di dare un contesto storico agli eventi studiati successivamente, andando ad evidenziare gli elementi chiave che permettono di rintracciare la presenza della predisposizione ad un cambiamento culturale. La fase di passaggio da una condizione di chiusura rispetto alle contaminazioni provenienti dall'esterno, che caratterizza Spagna e Portogallo negli anni Sessanta, lascia il posto ad un graduale abbandono della situazione di isolamento venutasi a creare intorno al Paese a causa del regime dittatoriale, fino a giungere all'apertura e all'interesse nei confronti degli apporti culturali esterni. E' in questo contesto che si gettano le basi per la realizzazione del I Seminario Internazionale di Architettura Contemporanea a Santiago de Compostela, del 1976, diretto da Aldo Rossi e organizzato da César Portela e Salvador Tarragó, di cui tratta il capitolo secondo. Questo è uno degli eventi rintracciati nella storia delle relazioni tra Rossi e la Penisola Iberica, attraverso il quale è stato possibile constatare la presenza di uno scambio culturale e l'importazione in Spagna delle teorie di Aldo Rossi. Organizzato all'indomani della caduta del franchismo, ne conserva una reminescenza formale. Il capitolo è organizzato in tre parti, la prima si occupa della ricostruzione dei momenti salienti del Seminario Proyecto y ciudad historica, dagli interventi di architetti di fama internazionale, quali lo stesso Aldo Rossi, Carlo Aymonino, James Stirling, Oswald Mathias Ungers e molti altri, che si confrontano sul tema delle città storiche, alle giornate seminariali dedicate all’elaborazione di un progetto per cinque aree individuate all’interno di Santiago de Compostela e quindi dell’applicazione alla pratica progettuale dell’inscindibile base teorica esposta. Segue la seconda parte dello stesso capitolo riguardante La selezione di interviste ai partecipanti al Seminario. Esso contiene la raccolta dei colloqui avuti con alcuni dei personaggi che presero parte al Seminario e attraverso le loro parole si è cercato di approfondire la materia, in particolar modo andando ad evidenziare l’ambiente culturale in cui nacque l’idea del Seminario, il ruolo avuto nella diffusione della teoria di Aldo Rossi in Spagna e la ripercussione che ebbe nella pratica costruttiva. Le diverse interviste, seppur rivolte a persone che oggi vivono in contesti distanti e che in seguito a questa esperienza collettiva hanno intrapreso strade diverse, hanno fatto emergere aspetti comuni, tale unanimità ha dato ancor più importanza al valore di testimonianza offerta. L’elemento che risulta più evidente è il lascito teorico, di molto prevalente rispetto a quello progettuale che si è andato mescolando di volta in volta con la tradizione e l’esperienza dei cosiddetti allievi di Aldo Rossi. Negli stessi anni comincia a farsi strada l’importanza del confronto e del dibattito circa i temi architettonici e nel capitolo La fortuna critica della teoria di Aldo Rossi nella Penisola Iberica è stato affrontato proprio questo rinnovato interesse per la teoria che in quegli anni si stava diffondendo. Si è portato avanti lo studio delle pubblicazioni di Gustavo Gili nella Coleccion Arquitectura y Critica che, a partire dalla fine degli anni Sessanta, pubblica e traduce in lingua spagnola i più importanti saggi di architettura, tra i quali La arquitectura de la ciudad di Aldo Rossi, nel 1971, e Comlejidad y contradiccion en arquitectura di Robert Venturi nel 1972. Entrambi fondamentali per il modo di affrontare determinate tematiche di cui sempre più in quegli anni si stava interessando la cultura architettonica iberica, diventando così ¬ testi di riferimento anche nelle scuole. Le tracce dell’influenza di Rossi sulla Penisola Iberica si sono poi ricercate nella rivista “2C. Construccion de la Ciudad” individuata come strumento di espressione di una teoria condivisa. Con la nascita nel 1972 a Barcellona di questa rivista viene portato avanti l’impegno di promuovere la Tendenza, facendo riferimento all’opera e alle idee di Rossi ed altri architetti europei, mirando inoltre al recupero di un ruolo privilegiato dell’architettura catalana. A questo proposito sono emersi due fondamentali aspetti che hanno legittimato l’indagine e lo studio di questa fonte: - la diffusione della cultura architettonica, il controllo ideologico e di informazione operato dal lavoro compiuto dalla rivista; - la documentazione circa i criteri di scelta della redazione a proposito del materiale pubblicato. E’ infatti attraverso le pubblicazioni di “2C. Construccion de la Ciudad” che è stato possibile il ritrovamento delle notizie sulla mostra Arquitectura y razionalismo. Aldo Rossi + 21 arquitectos españoles, che accomuna in un’unica esposizione le opere del maestro e di ventuno giovani allievi che hanno recepito e condiviso la teoria espressa ne “L’architettura della città”. Tale mostra viene poi riproposta nella Sezione Internazionale di Architettura della XV Triennale di Milano, la quale dedica un Padiglione col titolo Barcelona, tres epocas tres propuestas. Dalla disamina dei progetti presentati è emerso un interessante caso di confronto tra le Viviendas para gitanos di César Portela e la Casa Bay di Borgo Ticino di Aldo Rossi, di cui si è occupato l’ultimo paragrafo di questo capitolo. Nel corso degli studi è poi emerso un interessante risvolto della ricerca che, capovolgendone l’oggetto stesso, ne ha approfondito gli aspetti cercando di scavare più in profondità nell’analisi della reciproca influenza tra la cultura iberica e Aldo Rossi, questa parte, sviscerata nell’ultimo capitolo, La Penisola Iberica nel “magazzino della memoria” di Aldo Rossi, ha preso il posto di quello che inizialmente doveva presentarsi come il risvolto progettuale della tesi. Era previsto infatti, al termine dello studio dell’influenza di Aldo Rossi sulla Penisola Iberica, un capitolo che concentrava l’attenzione sulla produzione progettuale. A seguito dell’emergere di un’influenza di carattere prettamente teorica, che ha sicuramente modificato la pratica dal punto di vista delle scelte architettoniche, senza però rendersi esplicita dal punto di vista formale, si è preferito, anche per la difficoltà di individuare un solo esempio rappresentativo di quanto espresso, sostituire quest’ultima parte con lo studio dell’altra faccia della medaglia, ossia l’importanza che a sua volta ha avuto la cultura iberica nella formazione della collezione dei riferimenti di Aldo Rossi. L’articolarsi della tesi in fasi distinte, strettamente connesse tra loro da un filo conduttore, ha reso necessari successivi aggiustamenti nel percorso intrapreso, dettati dall’emergere durante la ricerca di nuovi elementi di indagine. Si è pertanto resa esplicita la ricercata eredità di Aldo Rossi, configurandosi però prevalentemente come un’influenza teorica che ha preso le sfumature del contesto e dell’esperienza personale di chi se ne è fatto ricevente, diventandone così un continuatore attraverso il proprio percorso autonomo o collettivo intrapreso in seguito. Come suggerisce José Charters Monteiro, l’eredità di Rossi può essere letta attraverso tre aspetti su cui si basa la sua lezione: la biografia, la teoria dell’architettura, l’opera. In particolar modo per quanto riguarda la Penisola Iberica si può parlare dell’individuazione di un insegnamento riferito alla seconda categoria, i suoi libri di testo, le sue partecipazioni, le traduzioni. Questo è un lascito che rende possibile la continuazione di un dibattito in merito ai temi della teoria dell’architettura, della sue finalità e delle concrete applicazioni nelle opere, che ha permesso il verificarsi di una apertura mentale che mette in relazione l’architettura con altre discipline umanistiche e scientifiche, dalla politica, alla sociologia, comprendendo l’arte, le città la morfologia, la topografia, mediate e messe in relazione proprio attraverso l’architettura.

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Most actors of the Italian silent cinema in the early 1910s have a theatrical training. Some of them are already asserted or famous actors (like Cesare Dondini, Ermete Novelli, Ermete Zacconi, Giovanni Grasso) who are invited “to pose” for the cinema following their reputation, according to a strategy of an aesthetic and cultural legitimacy launched in 1909 by film d'art of the Pathé Consortium. I think it is the proverbial readiness and strength of the stage Italian actors that create a decisive contribution to the rapid development of the national cinema industry, despite its serious structural deficiencies, from the protoindustrialized phase (1909) to the golden age of divismo (starting in 1913), until the first signs of decadence (1919), and the so-called “fall” of the UCI production and distribution system. This is the main topic of the thesis: an investigation on the Italian stage actors engaged in the film industry (“from stage to screen” as the Italian title says, but in a “post-Vardac” approach) through many different sources: periodicals, memories, personal and business letters, and also contracts, found in several archive funds. A specific chapter is dedicated to the artistic career of Febo Mari (1881-1939), real name Alfredo Rodriguez, witch is a time-sample symptomatic of deep ties established between the growing film publishing and the Italian theatrical production system in the 1910s. The Mari debut in cinema and his ascent toward screen “divo” status coincides with the parable that leads from emergence to decadence of divismo in Italy.

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The field of "computer security" is often considered something in between Art and Science. This is partly due to the lack of widely agreed and standardized methodologies to evaluate the degree of the security of a system. This dissertation intends to contribute to this area by investigating the most common security testing strategies applied nowadays and by proposing an enhanced methodology that may be effectively applied to different threat scenarios with the same degree of effectiveness. Security testing methodologies are the first step towards standardized security evaluation processes and understanding of how the security threats evolve over time. This dissertation analyzes some of the most used identifying differences and commonalities, useful to compare them and assess their quality. The dissertation then proposes a new enhanced methodology built by keeping the best of every analyzed methodology. The designed methodology is tested over different systems with very effective results, which is the main evidence that it could really be applied in practical cases. Most of the dissertation discusses and proves how the presented testing methodology could be applied to such different systems and even to evade security measures by inverting goals and scopes. Real cases are often hard to find in methodology' documents, in contrary this dissertation wants to show real and practical cases offering technical details about how to apply it. Electronic voting systems are the first field test considered, and Pvote and Scantegrity are the two tested electronic voting systems. The usability and effectiveness of the designed methodology for electronic voting systems is proved thanks to this field cases analysis. Furthermore reputation and anti virus engines have also be analyzed with similar results. The dissertation concludes by presenting some general guidelines to build a coordination-based approach of electronic voting systems to improve the security without decreasing the system modularity.

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One of the current trends in governance and legal development in Russia is aimed at establishing a modern, efficient and internationally harmonised system of safeguards of human rights and civil liberties. A fairly recent addition to this system has been the institution of ombudsman as a public authority specialised in promoting and protecting human rights and civil liberties. The introduction of this institution as well as its formalisation at the constitutional and legislative levels has been increasingly relevant and important, as it raises the dealings between the state and the individual to a new level. As an independent public institution resolving conflicts between citizens and government authorities, the ombudsman makes steps, within the scope of his jurisdiction, to restitute individual rights, and helps to enhance the reputation of government. The present work describes and assesses the birth, development and institutionalization process of the Ombudsman Office in the Russian Federation, at federal and regional levels, with a particular emphasis on the role of international references and cooperation for institution building. Ombudsmen have done a magnificent job in demonstrating value with the resolution of individual and systemic complaints; subsequent improvements to government; and economic savings by mitigating litigation costs.

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Obiettivo dii questo elaborato è cercare di dimostrare come il Web e i Social Media non sono solo dei nuovi canali di comunicazione ma costituiscono una testimonianza del radicale cambiamento che modifica la comunicazione aziendale per come è stata concepita fino ad oggi. Nascita e sviluppo del Web e passaggio dal marketing tradizionale al web marketing saranno temi centrali nella parte introduttiva. Frutto di un’analisi approfondita sarà il tema del Social media marketing, ponendo particolare attenzione ai social media più utilizzati, all’impatto che le aziende hanno con questi, i canali di comunicazione utilizzati dalle aziende e quali sono i leader del settore, quindi, le aziende, che hanno attuato ottime campagne nei social networks. In un ultima parte verranno esaminati gli strumenti attraverso i quali è possibile monitorare i comportamenti degli utenti, come ascoltarli nei social media per entrare in relazione con loro e misurare i risultati delle attività di comunicazione (Web analytics, Social media monitoring); verranno inoltre analizzati gli aspetti per una buona strategia di comunicazione aziendale nel web quindi dando uno sguardo ad un buon piano di comunicazione e alla web & brand reputation.

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Joaquín Camaño fu un gesuita della Provincia del Paraguay, vissuto nell' esilio italiano la maggior parte della sua vita dal 1767 al 1820. Il suo lavoro e la sua fama possono essere considerati di minore importanza se paragonati a molti altri gesuiti esiliati per ordine di Carlo III alla fine del XVIII secolo in Emilia-Romagna. Attraverso la mia ricerca approfondisco il ruolo di J. Camaño quale personaggio minore che entra nella vita degli altri espulsi tramite un dinamico network relazionale di cui è stato uno dei principali artefici. Il mio obiettivo è stato quello di studiare l'impatto che ebbero gli esuli gesuiti americani, attraverso la vita di Joaquin Camaño, sul mondo intellettuale italiano, europeo ed americano dopo l'espulsione del 1767. Egli, con i suoi studi, si inserisce nella rinnovata e vivace retorica del “Mondo Nuovo” che in quegli anni assume un grande dinamismo. Nato nella modesta città di La Rioja, in Argentina, si erge come un brillante cartografo, etnografo e linguista nel contesto dell'Illustrazione europea grazie alla sua particolare vita da missionario. Dopo l'espulsione, Joaquin Camaño, insieme ad altri numerosi confratelli americani, arriverà a Faenza, nello Stato Pontificio, dedicandosi allo studio della cartografia, dell'etnografia e delle lingue americane. Le sue ricerche si collocano in un momento nevralgico per la storia del pensiero linguistico-antropologico, quando l'osservazione diretta e la riflessione teorica dei fenomeni si misuravano con la grande varietà umana ormai riscontrata nel mondo.

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Questa tesi affronta la tematica della trustworthiness dal punto di vista dell’utente, a partire dalla sua identità virtuale fino a considerare l’analisi dei parametri che un sito Web dovrebbe adottare perchè sia ritenuto affidabile dagli utilizzatori. Si individueranno quindi le criticità che rendono ancora la trustworthiness una variabile poco considerata nella progettazione di siti Web e gli eventuali accorgimenti e punti di forza che caratterizzano un ambiente di lavoro. La tesi presenta diversi casi esemplificativi di utilizzo, ovvero gli ambienti di commercio elettronico, gli ambienti che condizionano l’acquisto di un utente e i sistemi di knowledge sharing; tutte le analisi di affidabilità sono applicate a siti web che adottano modelli di approvvigionamento dati da parte degli utenti stessi, votazioni e giudizi, recensioni su prodotti e servizi, crowdsourcing di informazioni e di esperienze personali e collettive, basate su progetti di indagine commerciale, analisi e opinione di prodotti o servizi o informazioni condivise per lo sviluppo sociale. La tematica viene analizzata da questi tre punti di vista, ciascuno sotto l’ottica identitaria, di reputazione e di affidabilità. La letteratura, come esaminato in questa tesi, propone alcuni modelli che individuano criteri di valutazione dell’affidabilità dei siti web, su algoritmi già esistenti quindi su siti Web che possiedono sistemi di filtraggio del contenuto o sistemi di valutazione della reputazione o meccanismi di raccomandazione per individuare le intenzioni dell’utente; in altri casi vengono implementati modelli sperimentali e teorie basate su dataset esistenti, per ricercare soluzioni tangibili all’autenticazione di affidabilità di un sistema, compensando la carenza di sistemi di giudizio di trustworthiness su siti Web reali. Vengono proposti alcuni casi d’uso, appartenenti alle categorie prese in oggetto, per esaminare nel dettaglio, le caratteristiche di trustworthiness fornite da ognuno di essi, nel loro campo di applicazione. L’obiettivo è tracciare una mappatura dei principali criteri con cui viene valutata trustworthiness dei dati in qualsiasi ambito d’applicazione della rete, ponendo alcuni criteri fondamentali ed avere così una visione approfondita della problematica.

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The purpose of this dissertation is to reflect on the meaning of feminism in order to decide whether the movement needs a rebranding. The first part will focus on the history of feminism to clarify its beliefs and goals. The following part will highlight how feminism gained a bad reputation over time and will show Elle’s attempt in November 2013 to launch a project to rebrand the movement. The last part will explain what present-day feminism consists of by listing some of the latest projects and the most important issues the movement has to tackle. My analysis will finally show that the F-movement needs a rebranding and, in order to be effective, men should join women’s fight for equality. “We should all be feminists”.

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This study examines the effects of the source of whistle-blowing allegations and potential for allegations to trigger concerns about reputation threats on Chief Audit Executives’ handling of whistle-blowing allegations. The participants for this study, 79 Chief Audit Executives (CAEs) and deputy CAEs, evaluated whistle-blowing reports related to financial reporting malfeasance that were received from either an anonymous or a non-anonymous source. The whistle-blowing reports alleged that the wrongdoing resulted from either the exploitation of substantial weaknesses in internal controls (suggesting higher responsibility of the CAE and internal audit) or the circumvention of internal controls (suggesting lower responsibility of the CAE or internal audit). Findings indicate that CAEs believe anonymous whistle-blowing reports to be significantly less credible than non-anonymous reports. Although CAEs assessed lower credibility ratings for the reports alleging wrongdoing by the exploitation of substantial weaknesses in internal controls, they allocated more resources to investigating these allegations.

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A shared code of connection arguably exists between two plays by Lope de VegaEl mayordomo de la duquesa de Amalfi and El perro del hortelanoand the work of Michel de Montaigne. Nevertheless, one cannot but ask: how it can be that in two works produced so close in time, the same situation is resolved so differently? Montaigne can be said to provide an answer in his Essays, explaining that a similar situation can produce wholly different results: how in the first, one is saved', and in the second, one is destroyed. One might imagine, too, that Belflor's countess and her ennobled secretary, who together sustain a lie in a society that lived by the lie, would have been likewise consoled' by a set of interlocking tropes and similitudes' in the words of Stephen Greenblatt, which linked two contemporary and complementary fashioners of human nature, Lope and Montaigne, in a discursive dialogue on how otherwise honest women and men were subject to the vice of lying in their process of self-fashioning, as well as potentially enslaved' by it.

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During the past 20 years or so, more has become known about the properties of khat, its pharmacology, physiological and psychological effects on humans. However, at the same time its reputation of social and recreational use in traditional contexts has hindered the dissemination of knowledge about its detrimental effects in terms of mortality. This paper focuses on this particular deficit and adds to the knowledge-base by reviewing the scant literature that does exist on mortality associated with the trade and use of khat. We sought all peer-reviewed papers relating to deaths associated with khat. From an initial list of 111, we identified 15 items meeting our selection criteria. Examination of these revealed 61 further relevant items. These were supplemented with published reports, newspaper and other media reports. A conceptual framework was then developed for classifying mortality associated with each stage of the plant's journey from its cultivation, transportation, consumption, to its effects on the human body. The model is demonstrated with concrete examples drawn from the above sources. These highlight a number of issues for which more substantive statistical data are needed, including population-based studies of the physiological and psychological determinants of khat-related fatalities. Khat-consuming communities, and health professionals charged with their care should be more aware of the physiological and psychological effects of khat, together with the risks for morbidity and mortality associated with its use. There is also a need for information to be collected at international and national levels on other causes of death associated with khat cultivation, transportation, and trade. Both these dimensions need to be understood.

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Mr. Pechersky set out to examine a specific feature of the employer-employee relationship in Russian business organisations. He wanted to study to what extent the so-called "moral hazard" is being solved (if it is being solved at all), whether there is a relationship between pay and performance, and whether there is a correlation between economic theory and Russian reality. Finally, he set out to construct a model of the Russian economy that better reflects the way it actually functions than do certain other well-known models (for example models of incentive compensation, the Shapiro-Stiglitz model etc.). His report was presented to the RSS in the form of a series of manuscripts in English and Russian, and on disc, with many tables and graphs. He begins by pointing out the different examples of randomness that exist in the relationship between employee and employer. Firstly, results are frequently affected by circumstances outside the employee's control that have nothing to do with how intelligently, honestly, and diligently the employee has worked. When rewards are based on results, uncontrollable randomness in the employee's output induces randomness in their incomes. A second source of randomness involves the outside events that are beyond the control of the employee that may affect his or her ability to perform as contracted. A third source of randomness arises when the performance itself (rather than the result) is measured, and the performance evaluation procedures include random or subjective elements. Mr. Pechersky's study shows that in Russia the third source of randomness plays an important role. Moreover, he points out that employer-employee relationships in Russia are sometimes opposite to those in the West. Drawing on game theory, he characterises the Western system as follows. The two players are the principal and the agent, who are usually representative individuals. The principal hires an agent to perform a task, and the agent acquires an information advantage concerning his actions or the outside world at some point in the game, i.e. it is assumed that the employee is better informed. In Russia, on the other hand, incentive contracts are typically negotiated in situations in which the employer has the information advantage concerning outcome. Mr. Pechersky schematises it thus. Compensation (the wage) is W and consists of a base amount, plus a portion that varies with the outcome, x. So W = a + bx, where b is used to measure the intensity of the incentives provided to the employee. This means that one contract will be said to provide stronger incentives than another if it specifies a higher value for b. This is the incentive contract as it operates in the West. The key feature distinguishing the Russian example is that x is observed by the employer but is not observed by the employee. So the employer promises to pay in accordance with an incentive scheme, but since the outcome is not observable by the employee the contract cannot be enforced, and the question arises: is there any incentive for the employer to fulfil his or her promises? Mr. Pechersky considers two simple models of employer-employee relationships displaying the above type of information symmetry. In a static framework the obtained result is somewhat surprising: at the Nash equilibrium the employer pays nothing, even though his objective function contains a quadratic term reflecting negative consequences for the employer if the actual level of compensation deviates from the expectations of the employee. This can lead, for example, to labour turnover, or the expenses resulting from a bad reputation. In a dynamic framework, the conclusion can be formulated as follows: the higher the discount factor, the higher the incentive for the employer to be honest in his/her relationships with the employee. If the discount factor is taken to be a parameter reflecting the degree of (un)certainty (the higher the degree of uncertainty is, the lower is the discount factor), we can conclude that the answer to the formulated question depends on the stability of the political, social and economic situation in a country. Mr. Pechersky believes that the strength of a market system with private property lies not just in its providing the information needed to compute an efficient allocation of resources in an efficient manner. At least equally important is the manner in which it accepts individually self-interested behaviour, but then channels this behaviour in desired directions. People do not have to be cajoled, artificially induced, or forced to do their parts in a well-functioning market system. Instead, they are simply left to pursue their own objectives as they see fit. Under the right circumstances, people are led by Adam Smith's "invisible hand" of impersonal market forces to take the actions needed to achieve an efficient, co-ordinated pattern of choices. The problem is that, as Mr. Pechersky sees it, there is no reason to believe that the circumstances in Russia are right, and the invisible hand is doing its work properly. Political instability, social tension and other circumstances prevent it from doing so. Mr. Pechersky believes that the discount factor plays a crucial role in employer-employee relationships. Such relationships can be considered satisfactory from a normative point of view, only in those cases where the discount factor is sufficiently large. Unfortunately, in modern Russia the evidence points to the typical discount factor being relatively small. This fact can be explained as a manifestation of aversion to risk of economic agents. Mr. Pechersky hopes that when political stabilisation occurs, the discount factors of economic agents will increase, and the agent's behaviour will be explicable in terms of more traditional models.