582 resultados para Cento passi


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Individuare e conoscere la natura degli inquinanti atmosferici e disporre dei dati delle emissioni sono azioni fondamentali per formulare politiche ambientali incentrate sul miglioramento della qualità dell'aria e monitorarne l'efficacia. Sorge l'esigenza di un controllo costante della qualità dell'aria, processo che avviene utilizzando delle centraline di monitoraggio fisse sparse nelle vie delle maggiori città o nei pressi dei principali insediamenti industriali. Lo scopo di questo progetto è quello di realizzare una stazione di monitoraggio mobile al fine di aumentare la superficie di controllo, realizzando un oggetto dinamico capace di acquisire dati sull'inquinamento. Questo è stato fatto applicando ad un drone un sistema di sensori capaci di rilevare le variazioni dei livelli di concentrazione degli agenti inquinanti. Ciò permette di eliminare le stazioni di monitoraggio fisse, le quali rappresentano una spesa ingente. Inoltre, attraverso l'utilizzo di un drone, è possibile monitorare siti più vasti, permettendo un monitoraggio costante e ripetuto nel tempo. La prima parte dell'elaborato analizza il sistema Embedded utilizzato per l'acquisizione dei dati, concentrando l'attenzione prevalentemente sui moduli utilizzati. La seconda descrive quali sono i primi passi per cominciare ad utilizzare i sensori posti sulla Gases Board 2.0 e risponde ai dubbi più comuni su quali parametri di configurazione adottare per un avere una risposta adeguata, quale processo di calibrazione seguire o come trasformare i dati acquisiti, espressi in tensioni, in valori di concentrazione di gas. La terza parte illustra i test effettuati per verificare il corretto funzionamento del sistema completo, con l’esposizione delle problematiche individuate, e una presentazione delle alternative più valide per superarle.

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Negli ultimi anni la biologia ha fatto ricorso in misura sempre maggiore all’informatica per affrontare analisi complesse che prevedono l’utilizzo di grandi quantità di dati. Fra le scienze biologiche che prevedono l’elaborazione di una mole di dati notevole c’è la genomica, una branca della biologia molecolare che si occupa dello studio di struttura, contenuto, funzione ed evoluzione del genoma degli organismi viventi. I sistemi di data warehouse sono una tecnologia informatica che ben si adatta a supportare determinati tipi di analisi in ambito genomico perché consentono di effettuare analisi esplorative e dinamiche, analisi che si rivelano utili quando si vogliono ricavare informazioni di sintesi a partire da una grande quantità di dati e quando si vogliono esplorare prospettive e livelli di dettaglio diversi. Il lavoro di tesi si colloca all’interno di un progetto più ampio riguardante la progettazione di un data warehouse in ambito genomico. Le analisi effettuate hanno portato alla scoperta di dipendenze funzionali e di conseguenza alla definizione di una gerarchia nei dati. Attraverso l’inserimento di tale gerarchia in un modello multidimensionale relativo ai dati genomici sarà possibile ampliare il raggio delle analisi da poter eseguire sul data warehouse introducendo un contenuto informativo ulteriore riguardante le caratteristiche dei pazienti. I passi effettuati in questo lavoro di tesi sono stati prima di tutto il caricamento e filtraggio dei dati. Il fulcro del lavoro di tesi è stata l’implementazione di un algoritmo per la scoperta di dipendenze funzionali con lo scopo di ricavare dai dati una gerarchia. Nell’ultima fase del lavoro di tesi si è inserita la gerarchia ricavata all’interno di un modello multidimensionale preesistente. L’intero lavoro di tesi è stato svolto attraverso l’utilizzo di Apache Spark e Apache Hadoop.

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Questo lavoro di ricerca studia il mercato digitale delle Start-Up italiane, valutando i passi del management nei vari cicli di vita aziendale. Dopo uno studio teorico sull'ecosistema italiano startup e il cambiamento dell'approccio scelto dal manager all'interno dell'azienda per arrivare al successo, è stato fatto un studio empirico con questionari e interviste. L'intento è capire in un team aziendale quali sono le figure da seguire e con che importanza. Quanto è fondamentale la figura di colui che organizza, media e detiene la responsabilità del lavoro finito nei tempi prestabiliti?

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OBJECTIVE: C-reactive protein (CRP) is a marker of systemic inflammation. Recently, it has been shown that CRP is present in amniotic fluid and fetal urine, and that elevated levels are associated with adverse pregnancy outcome. However, the precise source of amniotic fluid CRP, its regulation, and function during pregnancy is still a matter of debate. The present in vivo and in vitro studies were designed to investigate the production of CRP in human placental tissues. MATERIAL AND METHODS: Ten paired blood samples from peripheral maternal vein (MV), umbilical cord artery (UA) and umbilical vein (UV) were collected from women with elective caesarean sections at term. The placental protein accumulation capacity of hCG, hPL, leptin and CRP was compared with the dual in vitro perfusion method of an isolated cotyledon of human term placentae and quantified by ELISA. Values for accumulation (release) were calculated as total accumulation of maternal and fetal circuits normalized for tissue weight and duration of perfusion. For gene expression, RNA was extracted from placental tissue and reverse transcribed. RT-PCR and real-time PCR were performed using specific primers. RESULTS: The median (range) CRP level was significantly different between UA and UV [50.1 ng/ml (12.1-684.6) vs. 61 ng/ml (16.9-708.1)]. The median (range) difference between UV and UA was 9.3 ng/ml (2.2-31.6). A significant correlation was found between MV CRP and both UA and UV CRP levels. Median (range) MV CRP levels [2649 ng/ml (260.1-8299)] were 61.2 (6.5-96.8) fold higher than in the fetus. In vitro, the total accumulation rates (mean+/-SD) were 31+/-13 (mU/g/min, hCG), 1.16+/-0.19 (microg/g/min, hPL), 4.71+/-1.91 (ng/g/min, CRP), and 259+/-118 (pg/g/min, leptin). mRNA for hCG, hPL and leptin was detectable using conventional RT-PCR, while CRP mRNA could only be demonstrated by applying real-time RT-PCR. In the perfused tissue the transcript levels for the four proteins were comparable to those detected in the native control tissue. CONCLUSIONS: Our results demonstrate that the human placenta produces and releases CRP mainly into the maternal circulation similarly to other analyzed placental proteins under in vitro conditions. Further studies are needed to explore the exact role of placental CRP during pregnancy.

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Rechnergestützte Modellansätze, die Logistiksysteme gestalten und generieren, sind eine hochkomplexe Aufgabenstellung. Die bisher in der Praxis existierenden Planungs- und Steuerungsmodelle für Intralogistiksysteme weisen für die aktuellen und zukünftigen Anforderungen wie der Komplexitätsbewältigung, Reaktionsschnelligkeit und Anpassungsfähigkeit Schwachstellen auf. – Ein innovativer Ansatz, diesen Ansprüchen gerecht zu werden, stellen Multiagentensysteme dar. Mit ihrem dezentralen und modularen Charakter sind sie für ein komplexes Problem mit einem geringen Grad an Strukturiertheit geeignet. Außerdem ermöglichen diese computergestützten intelligenten Systeme den Anwendern eine einfache und aufwandsarme Handhabung.

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Down syndrome (DS) is a common birth defect characterized by the trisomy of chromosome 21. DS-affected umbilical cords (UCs) of fetuses show altered architecture of the extracellular matrix. Overexpression of the chromosome 21 genes encoding the collagen type VI (COLVI) chains α1(VI) and α2(VI), COL6A1 and COL6A2, respectively, has also reported to occur in the nuchal skin of DS fetuses. The aim of this study was therefore to evaluate the COLVI content in euploid and DS-affected UCs and human skin fibroblasts, and to investigate the relationships between COLVI and hyaluronan (HA) and HA synthase-2 (HAS2). We found that the UCs of DS fetuses showed denser staining of COLVI and increased COL6A2 expression at both early and term gestational ages. In vitro expression studies in DS-derived fibroblasts showed similarly increased amounts of α1(VI) and α2(VI) chains at the protein and transcriptional level, supporting the hypothesis of the gene dosage effect. Furthermore, increased levels of HA and HAS2 were also found in DS-derived skin fibroblast cultures. Notably, silencing of COL6A2 in DS-derived cells resulted in downregulation of HAS2, with a simultaneous decrease in secreted HA. Exogenous addition of COLVI to normal fibroblasts did not have any effect on HAS2 expression. In conclusion, UCs and skin fibroblasts in DS show significant increases in COLVI and HA; the overexpression of COL6A2 in DS tissue and cells is closely related to the increased expression of HAS2. These data may explain the DS phenotypes and their effects in organ tissue maturation.

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Descripción basada en: FENOLLAR, Bernat & Martínez, Pere, Lo Passi en cobles, edición de Francesc Martí Grajales, Valencia, Francesc Martí Grajales, 1912, Imp. de Federico Domenech, 1912, pp. III-XVI

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Sign.: []6

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Il. xil. con e.

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Sign.: *8, A-Q8, R4

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Dissertação apresentada para a obtenção do grau de mestre na área de Educação Social e Intervenção Comunitária

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Tra il 2005 e il 2013 la disciplina italiana sulle crisi d’impresa è stata oggetto di varie riforme, che hanno cercato di rafforzare il concordato preventivo, in particolare nella sua funzione di istituto atto a favorire la continuità di aziende in crisi non irreversibile. Anche tenendo conto degli effetti della crisi economica, tali riforme hanno conseguito l’obiettivo di allargare il ricorso al concordato, in particolare a seguito dell’introduzione di quello “in bianco”, che consente di posticipare la presentazione del piano di risanamento. Le riforme hanno anche contribuito a un lieve miglioramento della continuità aziendale. Ciò nonostante, solo una quota limitata di aziende (circa il 4,5 per cento) sopravvive dopo il concordato, la cui funzione principale è rimasta quella di fornire uno strumento liquidatorio di tipo negoziale, alternativo al fallimento che vede un maggior ruolo degli organi giudiziari. Il ricorso al concordato risulta correlato, oltre che con caratteristiche strutturali dell’impresa (un maggior peso delle immobilizzazioni materiali) e delle relazioni creditizie (un minore peso dei crediti dotati di garanzie reali), anche con la durata temporale delle procedure fallimentari nel tribunale di riferimento.