968 resultados para Watson, Richard, 1737-1816.
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This paper analyzes the character Bigger Thomas Native Son’s American novel published in 1940 by African-American author Richard Wright. Through this character we try to study more the post-slavery racial issue in a country where racial segregation was legally sustained and how this issue was reflected in society and identity formation of their native sons African-American
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The aim of this paper is to analyze the translation of the work by the translator-traveller Richard Francis Burton, Explorations of the Highlands of the Brazil, with a full account of the gold and diamond mines, made by Américo Jacobina Lacombe, trying to relate the work of the latter to the editorial goals of the Brasiliana Collection. As a subseries of the Biblioteca Pedagógica Brasileira [Brazilian Pedagogical Library] published by Companhia Editora Nacional, Brasiliana was conceived in agreement with the 1930s and 1940s policies to expand lay education and make it possible for Brazilians to get to better know the greatness of their country. The paper will focus on the numerous translator’s notes, since many of them reveal Lacombe’s didactic purpose of informing readers about Brazilian history and geography. The analysis also examines the effacement of Burton’s translations from Portuguese into English in his book.
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Starting with a critical review that make Deleuze and Guattari about the use of images in the writings and drawings reproduced in Narrative of a Child Analysis, by Melanie Klein, the authors reflect on the place of metaphor in the speech of this analyzed child about desiring life, intoxicated with Oedipian metaphors. They highlight the role of metaphor in the production of the alleged psychoanalytic intoxication.
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Pós-graduação em História - FCLAS
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Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)
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In his October 17, 2012 interview with Robert Ryals, Richard Dinning details his thoughts and memories as an army air corps cadet at Winthrop. Dinning includes details of his career in the Army Air Corp during WWII. This interview was conducted for inclusion into the Louise Pettus Archives and Special Collections Oral History Program.
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Arthrogryposisrenal dysfunctioncholestasis (ARC) syndrome is a rare autosomal recessive multisystem disorder caused by mutations in vacuolar protein sorting 33 homologue B (VPS33B) and VPS33B interacting protein, apicalbasolateral polarity regulator (VIPAR). Cardinal features of ARC include congenital joint contractures, renal tubular dysfunction, cholestasis, severe failure to thrive, ichthyosis, and a defect in platelet alpha-granule biogenesis. Most patients with ARC do not survive past the first year of life. We report two patients presenting with a mild ARC phenotype, now 5.5 and 3.5 years old. Both patients were compound heterozygotes with the novel VPS33B donor splice-site mutation c.1225+5G>C in common. Immunoblotting and complementary DNA analysis suggest expression of a shorter VPS33B transcript, and cell-based assays show that c.1225+5G>C VPS33B mutant retains some ability to interact with VIPAR (and thus partial wild-type function). This study provides the first evidence of genotypephenotype correlation in ARC and suggests that VPS33B c.1225+5G>C mutation predicts a mild ARC phenotype. We have established an interactive online database for ARC (https://grenada.lumc.nl/LOVD2/ARC) comprising all known variants in VPS33B and VIPAR. Also included in the database are 15 novel pathogenic variants in VPS33B and five in VIPAR. Hum Mutat 33:16561664, 2012. (c) 2012 Wiley Periodicals, Inc.
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Universidad de Las Palmas de Gran Canaria. Departamento de Biología. Programa de doctorado de Gestión de recursos vivos marinos y medioambiente ; bienio 2006-2008
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Acto celebrado en el Museo Elder de la Ciencia y la Tecnología (Las Palmas de Gran Canaria, el 16 de de mayo de 2014 y seguido en directo desde el canal del Museo Elder https://www.youtube.com/watch?v=CGFSvs05bWI&list=UUeRcLTpyOAvfRULCIAWQvIQ
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Paracentrotus lividus è un echinoderma bentonico marino appartenente alla classe Echinoidea, comune in tutto il Mar Mediterraneo e lungo le coste atlantiche dalla Scozia al Marocco. Questa specie è estremamente importante dal punto di vista ecologico in quanto specie chiave nella strutturazione della comunità bentonica macroalgale. Inoltre in tempi recenti il mercato delle sue gonadi ha subito una forte espansione rendendolo una specie di interesse economico in numerosi paesi europei. Il crescente prelievo sta gradualmente portando al depauperamento della risorsa, per questo motivo il riccio di mare è oggetto di numerosi studi e programmi a fini conservazionistici. Una maggiore conoscenza del ciclo riproduttivo della specie potrebbe risultare utile per una migliore gestione della risorsa. Pertanto, questo studio si propone di indagare sulla biologia di P. lividus in due aree distinte della Sardegna: Su Pallosu, nella Penisola del Sinis Sardegna centro-occidentale, e nell’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo, Sardegna nordorientale, al fine di far luce sulle dinamiche del ciclo riproduttivo. Le informazioni bibliografiche a riguardo evidenziano l’influenza dei fattori ambientali quali fotoperiodo, idrodinamismo, temperatura e tipologia di pascolo sull’andamento del ciclo biologico e il momento di spawning. Diversi autori hanno osservato in Mar Mediterraneo sia un unico ciclo riproduttivo che due eventi riproduttivi annuali a conferma dell’ampia variabilità dell’andamento gonadico. Nel presente lavoro al fine di mettere in relazione le caratteristiche dell’habitat con il ciclo riproduttivo delle popolazioni in oggetto è stato analizzato l’andamento dell’Indice Gonadosomatico (IGS) su individui di diverse taglie/età, come rapporto fra il peso delle gonadi e il peso dell’individuo; inoltre a conferma dello stadio di maturazione è stata effettuata l’analisi istologica delle gonadi su campioni fissati e inclusi in paraffina, sezionati a 7μm e colorati con ematossilina-eosina prima di essere osservati al microscopio ottico. Mediante analisi d’immagine di foto subacquee utilizzando il programma Seascape è stata caratterizzata la componente macroalgale bentonica e la componente abiotica degli habitat (sabbia e roccia non vegetata) con particolare attenzione al calcolo della percentuale di ricoprimento delle specie vegetali. Inoltre i siti sono stati caratterizzati rispetto all’esposizione dei venti dominanti con elaborazione dei dati del periodo di campionamento per direzione, frequenza e intensità.
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Attraverso un excursus storico, teorico e metodologico, questa tesi di dottorato analizza la nascita, gli sviluppi e l’attuale dimensione costitutivo-identitaria dei Performance Studies, un ambito di ricerca accademica che, nato negli Stati Uniti alla fine degli anni Settanta, ha sempre palesato una natura restia nei confronti di qualunque tentativo definitorio. Se i Performance Studies concepiscono la performance sia come oggetto d’analisi sia come lente metodologica, e se, come evidenziato da Richard Schechner, praticamente tutto può essere “elevato a performance” e quindi indagato secondo le categorie analitiche di questa disciplina, ecco allora che, con uno slittamento transitivo e “meta-metodologico”, questa ricerca dottorale ha scelto come proprio oggetto di studio i Performance Studies stessi, osservandoli “as performance” e avvalendosi degli strumenti metodologici suggeriti dal suo stesso oggetto d’analisi. Questo lavoro indaga come l’oggetto di studio dei Performance Studies sia, seguendo la teoria schechneriana, il “behaved behavior”, e dunque come di conseguenza, il repertorio, prima ancora che l’archivio, possa essere considerato il fedele custode delle “pratiche incorporate”. Soffermandosi su esempi di “reenactment” performativo come quelli messi in atto da Marina Abramović e Clifford Owens, così come sui tentativi condotti dalla sezione dell’Intangible Cultural Heritage dell’UNESCO, suggerisce validi esempi di “archiviazione” della performance. L’elaborato prende poi in esame casi che esemplificano la proficua identificazione tra “studiare performance” e “fare performance”, sottolinea il ruolo cruciale e imprenscindibile determinato dal lavoro di ricerca sul campo inteso come “osservazione partecipante”, ed evidenzia il costante coinvolgimento sociale e politico assunto dai Performance Studies. Questa dissertazione affronta e supporta l’efficacia dei Performance Studies nel proporsi come uno strumento innovativo in grado di analizzare un mondo sempre più performativo nelle sue dinamiche. La loro natura tanto interdisciplinare quanto interculturale sembra farne una lente adeguata attraverso cui promuovere livelli diversi di performance dialogica tra culture localmente distinte ma globalmente assimilabili.