525 resultados para Ergonomia - Antropometria


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INTRODUCTION: In orthodontics, determining the facial type is a key element in the prescription of a correct diagnosis. In the early days of our specialty, observation and measurement of craniofacial structures were done directly on the face, in photographs or plaster casts. With the development of radiographic methods, cephalometric analysis replaced the direct facial analysis. Seeking to validate the analysis of facial soft tissues, this work compares two different methods used to determining the facial types, the anthropometric and the cephalometric methods. METHODS: The sample consisted of sixty-four Brazilian individuals, adults, Caucasian, of both genders, who agreed to participate in this research. All individuals had lateral cephalograms and facial frontal photographs. The facial types were determined by the Vert Index (cephalometric) and the Facial Index (photographs). RESULTS: The agreement analysis (Kappa), made for both types of analysis, found an agreement of 76.5%. CONCLUSIONS: We concluded that the Facial Index can be used as an adjunct to orthodontic diagnosis, or as an alternative method for pre-selection of a sample, avoiding that research subjects have to undergo unnecessary tests.

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Nel presente elaborato viene riassunta in 4 brevi capitoli la mia attività di tesi, svolta nell’ambito del progetto Formula SAE® dell’Università di Bologna nell’anno 2010. Il progetto ha consistito nella realizzazione di una vettura monoposto, con l’obiettivo di far competere la stessa negli eventi previsti dalla SAE® (Society of Automotive Engineer), insieme alle vetture progettate e costruite da altri atenei di tutto il mondo. In tali eventi, una serie di giudici del settore auto-motive valuta la bontà del progetto, ovvero della vettura, che sarà sottoposta ad una serie di prove statiche e dinamiche. Nella seguente trattazione si narra quindi il percorso progettuale e di realizzazione del telaio della vettura, ovvero della sua struttura portante principale. Il progetto infatti, nell’ambito del team UniBo Motorsport, mi ha visto impegnato come “Responsabile Telaio” oltre che come “Responsabile in Pista” durante le prove su strada della vettura, svolte a valle della realizzazione. L’obbiettivo principale di un telaio di vettura da corsa è quello di realizzare una struttura che colleghi rigidamente tra loro i gruppi sospensivi anteriore e posteriore e che preveda anche la possibilità di ancorare tutti i componenti dei sistemi ausiliari di cui la vettura deve essere equipaggiata. Esistono varie tipologie di telai per autovettura ma quelle più adatte ad equipaggiare una vettura da competizione di tipo Formula, sono sicuramente il traliccio in tubi (“space frame”) e la monoscocca in fibra di carbonio. Il primo è sicuramente quello più diffuso nell’ambito della Formula Student grazie alla sua maggior semplicità progettuale e realizzativa ed ai minor investimenti economici che richiede. I parametri fondamentali che caratterizzano un telaio vettura da competizione sono sicuramente la massa e la rigidezza. La massa dello chassis deve essere ovviamente il più bassa possibile in quanto quest, costituisce generalmente il terzo contributo più importante dopo pilota e motore alla massa complessiva del veicolo. Quest’ultimo deve essere il più leggero possibile per avere un guidabilità ed una performance migliori nelle prove dinamiche in cui dovrà impegnarsi. Per quanto riguarda la rigidezza di un telaio, essa può essere distinta in rigidezza flessionale e rigidezza torsionale: di fatto però, solo la rigidezza torsionale va ad influire sui carichi che si trasferiscono agli pneumatici della vettura, pertanto quando si parla di rigidezza di un telaio, ci si riferisce alla sua capacità di sopportare carichi di tipo torsionale. Stabilire a priori un valore adeguato per la rigidezza torsionale di un telaio è impossibile. Tale valore dipende infatti dal tipo di vettura e dal suo impiego. In una vettura di tipo Formula quale quella oggetto del progetto, la rigidezza torsionale del telaio deve essere tale da garantire un corretto lavoro delle sospensioni: gli unici cedimenti elastici causati dalle sollecitazioni dinamiche della vettura devono essere quelli dovuti agli elementi sospensivi (ammortizzatori). In base a questo, come indicazione di massima, si può dire che un valore di rigidezza adeguato per un telaio deve essere un multiplo della rigidezza totale a rollio delle sospensioni. Essendo questo per l’Università di Bologna il primo progetto nell’ambito della Formula SAE® e non avendo quindi a disposizione nessun feed-back da studi o vetture di anni precedenti, per collocare in modo adeguato il pilota all’interno della vettura, in ottemperanza anche con i requisiti di sicurezza dettati dal regolamento, si è deciso insieme all’esperto di ergonomia del team di realizzare una maquette fisica in scala reale dell’abitacolo. Questo ha portato all’individuazione della corretta posizione del pilota e al corretto collocamento dei comandi, con l’obbiettivo di massimizzare la visibilità ed il confort di guida della vettura. Con questo primo studio quindi è stata intrapresa la fase progettuale vera e propria del telaio, la quale si è svolta in modo parallelo ma trasversale a quella di tutti gli altri sistemi principali ed ausiliari di cui è equipaggiata la vettura. In questa fase fortemente iterativa si vanno a cercare non le soluzioni migliori ma quelle “meno peggio”: la coperta è sempre troppo corta e il compromesso la fa da padrone. Terminata questa fase si è passati a quella realizzativa che ha avuto luogo presso l’azienda modenese Marchesi & C. che fin dal 1965 si è occupata della realizzazione di telai da corsa per importanti aziende del settore automobilistico. Grazie al preziosissimo supporto dell’azienda, a valle della realizzazione, è stato possibile condurre una prova di rigidezza sul telaio completo della vettura. Questa, oltre a fornire il valore di rigidezza dello chassis, ha permesso di identificare le sezioni della struttura più cedevoli, fornendo una valida base di partenza per l’ottimizzazione di telai per vetture future. La vettura del team UniBo Motorsport ha visto il suo esordio nell’evento italiano della Formula SAE® tenutosi nel circuito di Varano de Melegari nella prima settimana di settembre, chiudendo con un ottimo 16esimo posto su un totale di 55 partecipanti. Il team ha partecipato inoltre alla Formula Student Spain tenutasi sul famoso circuito di Montmelò alla fine dello stesso mese, raggiungendo addirittura il podio con il secondo posto tra i 18 partecipanti. La stagione si chiude quindi con due soli eventi all’attivo della vettura, ma con un notevole esordio ed un ottimo secondo posto assoluto. L’ateneo di Bologna si inserisce al sessantasettesimo posto nella classifica mondiale, come seconda università italiana.

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La tesi tratta in modo approfondito il concetto di wearable device, i suoi utilizzi e l'esperienza d'uso da parte dell'utente soffermando l'attenzione sui principali dispositivi presenti in commercio e non. Nello specifico vengono trattati smart watch, smart glass e visori per la realta virtuale. Nella sezione conclusiva vengono trattati gli standard ISO relativi all'ergonomia degli utenti con i computer, descrivendo nel dettaglio le direttive che sono presentate nello standard ISO 9241:210-2010.

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Atualmente, cresce o número de idosos ativos no Brasil. Com o processo de envelhecimento ocorrem alteraçoes fisiológicas e na composiçao corporal podendo acarretar conseqüências para a saúde do idoso. Assim, o objetivo do presente estudo foi o de avaliar o estado nutricional por meio de antropometria de idosas participantes de grupos de atividades físicas. Foram avaliadas 60 mulheres idosas fisicamente ativas, residentes no município de Santa Maria, que praticam atividades físicas regulares a mais de dois anos, duas vezes por semana nos projetos da Universidade Federal de Santa Maria (UFSM), RS-Brasil. Os dados obtidos foram analisados por meio de estatística descritiva. A idade média das idosas foi de 69,5±6,24 anos. A média obtida para Indice de Massa Corporal (IMC) foi de 27,35 ± 4,22kg/m2. A avaliaçao do IMC revelou 13de magreza, 32de normalidade e 55das idosas encontravam-se com sobrepeso. Segundo a circunferência do braço (CB) 15depleçao moderada ou leve, 65normalidade e 20sobrepeso ou obesidade. Quanto a área muscular do braço corrigida (AMBc) 7das idosas avaliadas apresentaram depleçao e 90eutrofia. Conclui-se importância de nao usar um parâmetro isolado na avaliaçao do idoso e que é necessária a constante avaliaçao dessa populaçao

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Atualmente, cresce o número de idosos ativos no Brasil. Com o processo de envelhecimento ocorrem alteraçoes fisiológicas e na composiçao corporal podendo acarretar conseqüências para a saúde do idoso. Assim, o objetivo do presente estudo foi o de avaliar o estado nutricional por meio de antropometria de idosas participantes de grupos de atividades físicas. Foram avaliadas 60 mulheres idosas fisicamente ativas, residentes no município de Santa Maria, que praticam atividades físicas regulares a mais de dois anos, duas vezes por semana nos projetos da Universidade Federal de Santa Maria (UFSM), RS-Brasil. Os dados obtidos foram analisados por meio de estatística descritiva. A idade média das idosas foi de 69,5±6,24 anos. A média obtida para Indice de Massa Corporal (IMC) foi de 27,35 ± 4,22kg/m2. A avaliaçao do IMC revelou 13de magreza, 32de normalidade e 55das idosas encontravam-se com sobrepeso. Segundo a circunferência do braço (CB) 15depleçao moderada ou leve, 65normalidade e 20sobrepeso ou obesidade. Quanto a área muscular do braço corrigida (AMBc) 7das idosas avaliadas apresentaram depleçao e 90eutrofia. Conclui-se importância de nao usar um parâmetro isolado na avaliaçao do idoso e que é necessária a constante avaliaçao dessa populaçao

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Atualmente, cresce o número de idosos ativos no Brasil. Com o processo de envelhecimento ocorrem alteraçoes fisiológicas e na composiçao corporal podendo acarretar conseqüências para a saúde do idoso. Assim, o objetivo do presente estudo foi o de avaliar o estado nutricional por meio de antropometria de idosas participantes de grupos de atividades físicas. Foram avaliadas 60 mulheres idosas fisicamente ativas, residentes no município de Santa Maria, que praticam atividades físicas regulares a mais de dois anos, duas vezes por semana nos projetos da Universidade Federal de Santa Maria (UFSM), RS-Brasil. Os dados obtidos foram analisados por meio de estatística descritiva. A idade média das idosas foi de 69,5±6,24 anos. A média obtida para Indice de Massa Corporal (IMC) foi de 27,35 ± 4,22kg/m2. A avaliaçao do IMC revelou 13de magreza, 32de normalidade e 55das idosas encontravam-se com sobrepeso. Segundo a circunferência do braço (CB) 15depleçao moderada ou leve, 65normalidade e 20sobrepeso ou obesidade. Quanto a área muscular do braço corrigida (AMBc) 7das idosas avaliadas apresentaram depleçao e 90eutrofia. Conclui-se importância de nao usar um parâmetro isolado na avaliaçao do idoso e que é necessária a constante avaliaçao dessa populaçao

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O estudo busca conhecer o trabalho desenvolvido por professores de diferentes componentes curriculares dos anos finais do Ensino Fundamental da rede pública de ensino da cidade de São Paulo de modo a identificar e compreender suas percepções a respeito dos saberes docentes no contexto do processo ensino e aprendizagem. Assim discute-se os saberes que os professores adquirem e/ou reelaboram na prática pedagógica e que são por eles vistos como possibilidades de mudanças no processo ensino e aprendizagem que contemple um ensino de qualidade. O referencial adotado pauta-se em estudos sobre saberes docentes e sua prática, o conhecimento sobre os processos de ensino e aprendizagem e a formação dos professores que atuam nos anos finais do Ensino de Fundamental, tendo como autores principais, Tardif, Garrido, Gatti e Luckesi. Para tanto, procede-se à análise de documentos oficiais e à aplicação de um questionário a doze professores dos anos finais do Ensino Fundamental com o objetivo de conhecer aspectos da vida profissional, bem como as articulações que eles fazem entre saberes docentes, práticas profissionais e processo ensino e aprendizagem. Os resultados demonstram os saberes desenvolvidos pelos docentes, e as práticas pedagógicas que construíram ao longo de seu exercício profissional frente as dificuldades evidenciadas em alguns grupos de alunos. Por fim, os dados revelam a necessidade de se garantir discussões sobre o currículo das turmas dos anos finais do Ensino Fundamental de forma a se perceber que a evolução que os educadores almejam com todos os envolvidos no processo ensino e aprendizagem se ressignificam na prática do conhecimento.

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O ergodesign no contexto do idoso conjuga as áreas da ergonomia e do design, no sentido de estudar o envelhecimento de uma forma geral, numa perspectiva de diversidade das populações, com o objectivo de optimizar o bem-estar bio-psico-social humano e o desempenho global/eficiência do sistema Homem-Meio (segundo as necessidades –segurança, conforto-, capacidades, características, competências, limitações), tendo em conta a actividade e tarefa do target, neste caso específico, ao interagir no espaço exterior.

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Este é o começo, o meio e o fim da prática de tipografia: escolha e use os tipos com sensibilidade e inteligência. Assim como as palavras, as letras tem um tom, timbre e carácter. Assim que um texto e um tipo são escolhidos, inicia-se uma intercepção de dois fluxos de pensamento, dois sistemas rítmicos, dois conjuntos de hábitos, ou ainda de duas personalidades. Não é preciso que elas vivam juntas e contentes para sempre, mas, de um modo geral, não convém partir de uma relação conflituosa. (BRINGHURST, 1992, p.28 e 29) O presente relatório consiste num estudo de caso sobre a cultura visual das ruas da cidade de Madrid. Divide-se em duas partes distintas, uma primeira, que consiste num enquadramento histórico, social, cultural e geográfico da capital referida, na perspectiva de entendermos como os artefactos visuais desta cidade a enriquecem, permitindo aos artistas agirem como criadores da identidade. Propomo-nos ainda nesta parte analisar as linguagens tipográficas dos letreiros da cidade escolhida, que é conhecida por “respirar tipografia”, e mostrar a relevância preponderante da tipografia na comunicação deste habitat. Para tal, foi realizado um levantamento fotográfico de alguns letreiros das ruas de Madrid, com o objectivo de mostrar a diversidade tipográfica existente, e por forma a mostrar quais são os materiais, os modos de impressão, e os detalhes estéticos recorrentes, e as respectivas épocas, culturas e histórias em que se enquadram e abrangem. Antes de se analisar estes aspectos, considerou-se ainda pertinente, começar por dar a conhecer o papel dos designers no enriquecimento gráfico e visual de uma cidade, analisar globalmente como os sinais ambientais nos orientam, na percepção e reconhecimento da realidade quotidiana, e também distinguir os que são meramente funcionais, dos que representam quase exclusivamente, uma função estética. Na segunda parte, faz-se uma breve descrição do trabalho realizado durante os seis meses de estágio curricular nas revistas Vanidad, SL e View of the times, em Madrid.

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Dissertação para obtenção do grau de Mestre no Instituto Superior de Ciências da Saúde Egas Moniz

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A determinação do tipo facial é importante para o diagnóstico e planejamento ortodôntico, tendo em vista que na atualidade vários protocolos de tratamento utilizam este método para individualizar a terapêutica nos pacientes. O objetivo deste trabalho consistiu em verificar a correlação existente entre o Índice Morfológico da Face e o Vert de Ricketts, entre o Índice Morfológico da Face e o Quociente de Jarabak; também entre o Vert de Ricketts e o Quociente de Jarabak. Outro objetivo foi verificar se há correlação entre o Índice Morfológico da Face, Vert de Ricketts e o Quociente de Jarabak com as grandezas cefalométricas: FMA, Eixo Facial, Sn.GoGn, Sn.Gn e Ar.GoMe. A amostra foi constituída de telerradiografias em norma lateral e de mensurações antopométricas da face de 60 voluntários, sendo 30 do sexo feminino e 30 do sexo masculino. Entre os resultados obtidos observamos correlação entre o Índice Morfológico da Face e o VERT de Ricketts (r = -0,42) e entre o Índice Morfológico da Face e o Quociente de Jarabak (r = -0,32), considerado em ambos os casos como uma fraca correlação negativa. Já na correlação entre o VERT de Ricketts e o Quociente de Jarabak o valor obtido foi de r = 0,61, sendo considerada como uma correlação positiva moderada. Houve uma moderada correlação entre os métodos para determinação dos tipos faciais Índice Morfológico da Face e Quociente de Jarabak com as variáveis cefalométricas. Já para a correlação entre as variáveis cefalométricas e o método para determinação do tipo facial Vert de Ricketts, houve uma forte correlação. Com base nos resultados obtidos concluímos que houve uma concordância fraca entre os métodos Índice Morfológico da Face, Vert de Ricketts e Quociente de Jarabak; e sugerimos que outros estudos devem ser realizados a fim de corroborar com este trabalho para comprovar a aplicabilidade do Índice Antropométrico para a determinação do tipo facial (AU)