560 resultados para doppiaggio, riferimenti culturali, globalizzazione, telefilm, americanizzazione
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The book collects the Papers (from Europe, Asia and Latin America) presented at the Workshop organized by the ICOMOS International Committee in Historic Towns and Villages (CIVVIH) and by ICOMOS Italy in Palazzo Coppini (branch of Fondazione Romualdo del Bianco) in Florence (March 3-4, 2016) and focus on the comparison of different propositions of digital urban signage to realize a good quality of the “visit experience” in the historical towns, not only as urban marketing, but of a authenticity genuine culture. The urban culture founded on the identity and authenticity of every historical towns and their multilayered history must be the objective of an tourism of culture for the inhabitants and the visitors. The book focused its interest on the outstanding existing urban assets in Europe, Asia and Latin America, and heritage not sufficiently promoted.
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Il monopolio statale si rompe in Italia già nel 1976 e le piccole antenne private sono nate come funghi. Talvolta gli studiosi hanno ipotizzato che questo settore radiofonico fiorisca e sia in continua crescita in Italia, comparato particolarmente alla situazione finlandese. Tra i radioascoltatori internazionali l'Italia è considerata il paradiso delle antenne locali per la gran quantità degli impianti radiofonici in ambito locale. Si ipotizza anche che la gran quantità delle stazioni di radio garantisca automaticamente l'obiettività dell'informazione, o almeno la polifonia della radio. Invece in Finlandia lo Stato ha limitato il diritto di impiantare una stazione radio e il numero delle stazioni in rete con una legge abbastanza rigida a livello europeo per controllare la privatizzazione del settore e la diffusione della nuova ideologia di radiofonia libera. Con la mia ricerca vorrei affermare la correttezza di tali ipotesi e, allo stesso tempo, verificare se l'Italia sia tuttora un paradiso di radiofonia locale. Uno degli scopi di questa ricerca è far capire che la formazione e la struttura del campo radiofonico dipende spesso della società intorno a sé. Dal momento che l'analisi si basa parzialmente sui metodi quantitativi, diamo un'occhiata ai numeri delle stazioni statali, reti nazionali e seminazionali e radio locali e provinciali nella provincia di Parma e in Finlandia Propria. Inoltre in questa tesi di laurea vorrei ricercare quali potrebbero essere i motivi storici, legislativi, culturali ed economici che hanno influito sul precoce sviluppo italiano nel campo della radiofonia locale. Per dare una più ampia visione della situazione italiana, ho fatto delle osservazioni sulla struttura del campo radiofonico in questi due paesi, sulle differenze essenziali tra Finlandia e Italia e sui motivi che influiscono nella nascita della radiofonia privata in ambito locale paragonando i fatti italiani con quelli finlandesi. Questa ricerca può dare un contributo importante agli appassionati del radioascolto ed essere utile come inizio di una più vasta valutazione di radiofonia locale per coloro che sono interessati ai mass media come mezzi di comunicazione, di potere e di democrazia. Contrariamente agli articoli anteriori e alle ricerche fatte, ormai la radiofonia provinciale non ha più molta importanza in Italia. Possiamo dire che non ci sia più un modello italiano da ammirare, perché le reti nazionali dominano le frequenze e raccolgono ormai un pubblico di dimensioni ragguardevoli e in continua crescita. Anche se il numero delle emittenti locali è diminuito notevolmente nella provincia di Parma, non possiamo concludere che la radiofonia locale in Italia sia morta basandosi su una sola ricerca che riguarda il cambiamento della struttura radiofonica in una località italiana.
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Une préoccupation importante pour le patrimoine culturel universitaire vient de se développer en Europe depuis les années 1980. Dans ce riche patrimoine sont inclus les biens mobiliers de valeur historique, scientifico-technique, académique, documentaire, artistique, architecturale et urbaine. Le continent européen a développé durant ces dernières années des actions significatives qui comprennent la création d’organisations, de comités à caractère international, ainsi que la rédaction de recommandations et règlements au niveau européen et institutionnel. Plusieurs universités ont pris des initiatives dans le domaine de la conservation et de la valorisation. À Cuba, il existe un grand intérêt pour le patrimoine culturel de la nation. Malgré la situation économique difficile depuis plusieurs années, Cuba a réussi des bons résultats dans la gestion des centres historiques et des biens patrimoniaux de la nation. Cependant, la thématique liée au patrimoine universitaire est encore peu discutée sur le territoire national, malgré depuis 2010, des actions pour étudier ce patrimoine sont mis en oeuvre grâce aux initiatives des universités de la capitale cubaine. Notre étude de cas, l’Instituto Superior Politécnico José Antonio Echeverría, appartenant au campus CUJAE1, fondé en 1964, a produit un patrimoine culturel universitaire de valeur scientifique, artistique et documentaire qui le distingue des autres universités. Malheureusement, ils existent plusieurs problèmes qui affectent les biens culturels mobiliers de l’ISPJAE et son campus. À partir de la situation actuelle, nous proposons une méthodologie en faveur de la conservation et la valorisation de ses biens, basée sur l’étude des tendances actuelles dans les universités européennes et cubaines étudiées. Les actions proposées favoriseront aussi les biens immobiliers, en tenant compte qu’ils ont un fort lien avec ceux mobiliers; ABSTRACT: An important concern for the university cultural heritage has just developed in Europe since the 1980s. The real asses of historic, scientific-technical, academic, documentary, artistic, architectural values are included in these rich heritages. The European continent developed during the last years significant actions which include the creation of organizations, committees with international character, as well as the writing of recommendations and regulations at the European and institutional level. Several universities took initiatives in the fields of the preservation and the valuation. In Cuba, there is a big interest for the cultural heritage of the nation. In spite of the difficult economic situation for several years, Cuba made a success of good results in the management of the historic centers and the patrimonial asses of the nation. However, the subject related to the university heritage is again little discussed in the national territory in spite of since 2010, several actions to study this heritage are implemented, thanks to the initiatives of the universities of the Cuban capital. Our case of study, Instituto Superior Politécnico José Antonio Echeverría, belonging to the campus CUJAE, established in 1964, produced a university cultural heritage of the scientific, artistic and documentary value, which distinguishes it from other universities. Unfortunately, there are several problems, which affect the real cultural asses of the ISPJAE and its campus. From the current situation, we propose a methodology in favor of the preservation and the valuation of its properties, based on the study of the current trends in the studied European and Cuban universities. The proposed actions will also favor the real property, taking into account that they have a strong link with those movable cultural asses; RIASSUNTO: Una preoccupazione importante per il patrimonio culturale universitario inizia a svilupparsi in Europa dagli anni 1980. In questo ricco patrimonio sono inclusi i beni mobili di valore storico, scientifico-tenico, accademico, documentario, artistico, architettonico e urbano. Il continente europeo ha sviluppato durante questi ultimi anni delle azioni significative che comprendono la creazione di organizazioni, di comitati internazionali, così come la redazione di raccomandazioni e regolamenti a livello europeo e istituzionale. Molte università hanno intrapreso delle iniziative nella conservazione e nella valorizzazione. A Cuba esiste un grande interesse per il patrimonio culturale della nazione. Malgrado la difficile situazione economica da molti anni Cuba ha ottenuto dei buoni risultati nella gestione di centri storici e di beni patrimoniali del Paese. Comunque, la tematica relativa al patrimonio universitario è ancora poco discussa anche se dal 2010 siano messe in opera delle azioni per studiare questo patrimonio, grazie alle iniziative di alcune università della capitale cubana. Il nostro caso di studio, l’Instituto Superior Politécnico José Antonio Echeverría –ISPJAE-, appartenente al campus CUJAE fondato nel 1964, ha prodotto un patrimonio culturale universitario di valore scientifico, artistico e documentale che la distinguono delle altre università. Purtroppo, esistono molti problemi che influenzano i beni culturali mobili dell’ISPJAE e del suo campus. A partire della situazione attuale e facendo parte di questa ricerca, si propone una metodologia a favore della conservazione e della valorizzazione dei loro beni fondata sullo studio delle tendenze attuali in università europee e cubane. Alcune delle azioni proposte sono finalizzate e destinate anche ai beni immobili, tenendo conto che questi hanno un forte rapporto con i beni mobili.
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Questo lavoro nasce dal desiderio di approfondire i fondamenti del linguaggio della matematica, osservandone gli usi ed analizzandone gli scopi dal punto di vista didattico e non solo. Il linguaggio è il mezzo su cui si costruiscono i pensieri o semplicemente lo strumento coi quali si comunica il sapere? Il linguaggio è uno strumento della pratica matematica o è la matematica ad essere un linguaggio? Se lo è, che caratteristiche ha? Queste sono le domande che hanno accompagnato la stesura dei primi capitoli di questa tesi, in cui si approfondisce il tema del linguaggio della matematica da un punto di vista epistemologico, tecnico e didattico, a partire dai riferimenti teorici e dalle ricerche sul campo curate da Bruno D’Amore e Pier Luigi Ferrari. Nella seconda parte si presentano i risultati e le osservazioni della sperimentazione condotta nella classe 5a As del Liceo Scientifico “A. Righi” di Cesena. L’indagine di tipo qualitativo sui protocolli degli studenti ha permesso di definire le modalità d’uso del linguaggio da parte degli stessi al termine del percorso scolastico, di mostrare alcuni possibili legami tra le competenze linguistiche e quelle matematiche e di delineare una classificazione di tre profili di allievi relativamente al loro modo di scrivere e parlare di matematica. La tesi ha favorito uno sguardo trasversale verso la matematica in cui il linguaggio offre una fruttuosa possibilità di incontro tra prospettive opposte nel guardare la scienza e l’uomo. Questo apre alla possibilità di costruire una didattica che non sia la mera somma di conoscenze o la divisione di settori disciplinari, ma il prodotto di elementi che armoniosamente costruiscono il pensiero dell’uomo.
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La comprensione del contesto funerario rappresenta per l’archeologo uno degli aspetti più complessi da interpretare della società antica a causa dell’interazione tra numerosi, diversi fattori culturali. È quindi fondamentale condurre un’attenta e accurata analisi che tenga conto di tutti gli aspetti inerenti la sepoltura e il corredo. La riapertura nel 2011 degli scavi sul sito di Karkemish da parte della missione turco-italiana del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, in collaborazione con le Università di Istanbul e Gaziantep, ha reso necessaria una rilettura dei dati di scavo emersi durante le precedenti missioni organizzate dal British Museum, condotte tra il 1913 e il 1914 nella necropoli di Yunus, per metterli in correlazione anche con i dati inediti ottenuti nelle nuove campagne di scavo all’interno del sito di Karkemish e Yunus. Lo scopo finale di questo progetto consiste in una nuova analisi dei contesti funerari databili all’Età del Ferro volta a definire, ove possibile, lo sviluppo sia della necropoli, sia della cultura materiale con l'intenzione di apportare un significativo contributo alla ricostruzione e alla comprensione di una delle più importanti necropoli dell’Età del Ferro
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La ricerca è nata dalla volontà di indagare il legame tra innovazione sociale, sviluppo e turismo. La domanda di ricerca che ha guidato questo lavoro ha assunto una duplice natura. Il primo obiettivo, di natura teorica, è stato quello di concettualizzare l’IS attraverso uno studio comparativo della letteratura internazionale, definendone le dimensioni e i processi di diffusione. Dal punto di vista empirico, è stata effettuata una ricerca-azione di tipo qualitativo nella città di Bologna. Partendo da un approfondimento storico che ha analizzato alcune peculiarità territoriali – il movimento cooperativo, i distretti industriali, etc. – l’indagine ha fornito una prima panoramica del fenomeno attraverso una mappatura delle realtà bolognesi. I risultati emersi hanno dimostrato che i legami tra IS, sviluppo e turismo sono complessi. L’IS comporta delle conseguenze per il territorio, andando ad intervenire all’interno dei processi di sviluppo. Nel rispondere a bisogni emergenti, essa promuove agency ed empowerment, creatività e capitale sociale abilitante. In un’ottica di sviluppo territoriale integrato, l’IS agisce sul processo di capacitazione, sia attraverso la valorizzazione del capitale sociale e la creazione di reti, sia attraverso processi di negoziazione e conflitto. L’indagine ha mostrato che tra turismo e IS esiste una triplice relazione. Innanzitutto, il turismo può essere considerato come uno strumento di analisi per osservare l’IS, ma la relazione avviene soprattutto a livello di pratiche sociali. Esistono, infatti, a Bologna diversi casi di iniziative di IS che diventano esperienze turistiche e viceversa. Citando Lefebvre, quando IS e turismo trovano spazi di intersezione emerge un duplice diritto alla città. Un diritto che si manifesta nella (ri)appropriazione di spazi fisici e simbolici dove si collocano le relazioni sociali e dove si elaborano progettualità condivise e dove la comunità può partecipare, supportando la capacità di aspirare dei soggetti locali
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Questa tesi coniuga metodologie tradizionali e nuove tecnologie per far luce sulla straordinaria proliferazione di immagini musicali che caratterizza il ducato di Alfonso I d’Este (1505-1534) e offrire la possibilità di esplorare in modo nuovo uno degli ambienti più significativi del Rinascimento: il Camerino delle Pitture, studiolo del Duca. Il lavoro svolto ha portato all’individuazione di 60 opere finora mai analizzate da un punto di vista iconografico-musicale, ad eccezione di pochissimi casi, e alla creazione del primo catalogo iconografico-musicale sulla Ferrara di Alfonso I (vol. II). Il vol. I della tesi espone gli approfondimenti critici. Il corpus raccolto nel catalogo è inquadrato nel particolare contesto culturale di ricercata sinergia tra le arti, alla luce della dimensione cortese del consumo musicale ma soprattutto del valore identitario che Alfonso stesso attribuiva alla musica. Le immagini musicali sono quindi analizzate nella duplice veste di testimonianze storiche (sui contesti esecutivi, sulle sonorità degli ensembles, sulla diffusione e l’interesse per alcuni strumenti e sul loro valore di emblemi dell’elegante ed armonica vita cortese) e di omaggio verso il Duca, i suoi gusti artistici e le sue vedute culturali. Ad Alfonso e alle sue identificazioni mitologiche è dedicata la seconda parte. Un accurato profilo caratteriale prelude all’analisi di alcune delle opere più significative della committenza alfonsina con particolare attenzione ai capolavori provenienti dai suoi studioli, lo Studio dei Marmi e il Camerino delle Pitture. Quest’ultimo è al centro anche della terza ed ultima parte della tesi che ne propone, in conclusione, un’originale elaborazione 3D in cui è possibile avere informazioni storico-critiche sulle opere e, soprattutto, ascoltare una registrazione inedita del canone di Adrian Willaert raffigurato nel Baccanale degli Andrii di Tiziano, autentico manifesto identitario e culturale di Alfonso.
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The ever-growing interest in scientific techniques, able to characterise the materials and rediscover the steps behind the execution of a painting, makes them widely accepted in its investigation. This research discusses issues emerging from attribution and authentication studies and proposes best practise for the characterisation of materials and techniques, favouring the contextualisation of the results in an integrated approach; the work aims to systematically classify paintings in categories that aid the examination of objects. A first grouping of paintings is based on the information initially available on them, identifying four categories. A focus of this study is the examination of case studies, spanning from the 16th to the 20th century, to evaluate and validate different protocols associated to each category, to show problems arising from paintings and explain advantages and limits of the approach. The research methodology incorporates a combined set of scientific techniques (non-invasive, such as technical imaging and XRF, micro-invasive, such as optical microscopy, SEM-EDS, FTIR, Raman microscopy and in one case radiocarbon dating) to answer the questions and, if necessary for the classification, exhaustively characterise the materials of the paintings, as the creation and contribution of shared technical databases related to various artists and their evolution over time is an objective tool that benefits this kind of study. The reliability of a close collaboration among different professionals is an essential aspect of this research to comprehensively study a painting, as the integration of stylistic, documentary and provenance studies corroborates the scientific findings and helps in the successful contextualisation of the results and the reconstruction of the history of the object.
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Molecular radiotherapy (MRT) is a fast developing and promising treatment for metastasised neuroendocrine tumours. Efficacy of MRT is based on the capability to selectively "deliver" radiation to tumour cells, minimizing administered dose to normal tissues. Outcome of MRT depends on the individual patient characteristics. For that reason, personalized treatment planning is important to improve outcomes of therapy. Dosimetry plays a key role in this setting, as it is the main physical quantity related to radiation effects on cells. Dosimetry in MRT consists in a complex series of procedures ranging from imaging quantification to dose calculation. This doctoral thesis focused on several aspects concerning the clinical implementation of absorbed dose calculations in MRT. Accuracy of SPECT/CT quantification was assessed in order to determine the optimal reconstruction parameters. A model of PVE correction was developed in order to improve the activity quantification in small volume, such us lesions in clinical patterns. Advanced dosimetric methods were compared with the aim of defining the most accurate modality, applicable in clinical routine. Also, for the first time on a large number of clinical cases, the overall uncertainty of tumour dose calculation was assessed. As part of the MRTDosimetry project, protocols for calibration of SPECT/CT systems and implementation of dosimetry were drawn up in order to provide standard guidelines to the clinics offering MRT. To estimate the risk of experiencing radio-toxicity side effects and the chance of inducing damage on neoplastic cells is crucial for patient selection and treatment planning. In this thesis, the NTCP and TCP models were derived based on clinical data as help to clinicians to decide the pharmaceutical dosage in relation to the therapy control and the limitation of damage to healthy tissues. Moreover, a model for tumour response prediction based on Machine Learning analysis was developed.
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Questa tesi illustra la presenza del cinema italiano in Iran e analizza come gli spettatori abbiano accettato il cinema straniero in concomitanza con le trasformazioni della società iraniana. L’indagine parte dagli aspetti economici derivati dal petrolio come motore di crescita e cambiamento della società iraniana. Elemento imprescindibile dai rapporti diplomatici con i paesi occidentali, la tesi ripercorre le tappe della nazionalizzazione petrolifera, analizza il ruolo giocato dall’Italia in questo contesto e la nascita del rapporto commerciale tra Italia e Iran. Lo studio prende poi in esame più nel dettaglio le relazioni italo-iraniane dal punto di vista cinematografico, e il successo dei film italiani in Iran. Pertanto, la tesi illustra le motivazioni della presenza cinematografica italiana in Iran e prende in esame l’influenza prodottasi attraverso le relazioni bilaterali. L’analisi attraversa le tappe del doppiaggio cinematografico in lingua persiana effettuato in Italia, il cinema popolare iraniano e il cinema intellettuale. Fermo restando una componente italiana nello studio, maggiore attenzione è dedicata al Paese d’arrivo, l’Iran, usando dati tratti da documenti storici, testi, giornali, risorse disponibili e interviste con persone informate in materia. Lo studio è concentrato su testi che approfondiscono la situazione economica e cinematografica iraniana all’epoca della monarchia di Mohammad Reza Pahlavi, coincidente con il secondo dopoguerra, durante il quale l’influenza cinematografica italiana si è fatta maggiormente sentire sul cinema iraniano. Obiettivo della tesi è definire le ragioni che hanno favorito lo sviluppo del rapporto cinematografico tra i due paesi, come il cinema italiano si sia manifestato nel cinema iraniano, e i presupposti che hanno comportato la crescita di quest’ultimo.
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Oggetto della tesi sono i Dialoghi con Leucò, ventisette dialoghi tra dèi ed eroi del mito antico, pubblicati da Cesare Pavese nel 1947. Muovendo dai molteplici studi che negli ultimi anni si sono interessati alla raccolta e al suo rapporto col mondo classico, riconducibili nell’alveo più ampio dell’ interesse verso la dimensione intertestuale dell’opera pavesiana e in quello ancor più generale delle riscritture del mito classico all’interno della letteratura italiana, il presente lavoro intende colmare una lacuna: nonostante gli indubbi passi avanti compiuti nell’interpretazione dei Dialoghi, il panorama critico è tuttora mancante di un’analisi complessiva di tutte le tessere della raccolta, cioè uno studio che si mostri capace di integrare i risultati raggiunti sino a oggi in una cornice sistemica che includa e consideri tutti i componimenti – obiettivo specifico del lavoro qui sviluppato. L’analisi, dal taglio spiccatamente comparativo, si snoda sul duplice binario della sincronia e della diacronia: da un lato vengono chiarite le strategie di adattamento e riscrittura dell’antico, mentre, dall’altro, l’indagine è arricchita dal raffronto con altre riscritture mitiche, letterarie e non solo, nella convinzione che solo da un’analisi globale dell’opera se ne possa produrre una nuova interpretazione e che questa non possa prescindere dal confronto e dalla contaminazione con tendenze, motivi ed emersioni mitiche successive, anche non immediatamente riconducibili a Pavese.
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Le Social Street sono gruppi di vicini di casa che vogliono ricreare legami di convivialità avendo notato un indebolimento delle relazioni sociali nei loro quartieri. Nascono come gruppi online, tramite la piattaforma Facebook, per materializzarsi in incontri offline andando a costruire legami conviviali grazie pratiche di socialità, inclusività e gratuità. Questa Tesi ha come obiettivo l’analisi dei profili socio-demografici degli Streeter e dei quartieri coinvolti per comprendere come sia possibile creare convivialità e come la variabile urbana intervenga in questi processi. Inoltre, si vuole comprendere le dinamiche di attaccamento al quartiere, gli interessi portati avanti dagli Streeter, il loro profilo civico e il posizionamento di quest’esperienza rispetto all’associazionismo tradizionale. Per perseguire l’obiettivo della ricerca, sono state studiate le tre città che vedono la maggiore presenza di Social Street: Milano, Bologna, Roma. La ricerca ha previsto sia un’analisi degli Streeter grazie a un questionario online replicato in tutti i contesti. Inoltre, sono state realizzate 131 interviste ad amministratori e fondatori di Social Street e condotte osservazioni etnografiche e netnografiche. I risultati mostrano come gli Streeter siano appartenenti alle classi medio-alte, tra trenta e cinquanta anni, che hanno sperimentato la mobilità tra un quartiere e l’altro o tra diversi contesi nazionali ed internazionali e trovano nelle Social Street un modo per creare legami di vicinato che hanno perso nei loro trasferimenti. Gli stessi quartieri dove si diffondono le Social Street sono agiati e vi è una buona corrispondenza tra Streeter e modello della centralità sociale elaborato da Milbrath (1965) per cui anche la partecipazione civica è molto sentita tra gli aderenti alle Social Street. Il contributo di questa Tesi al dibattito sociologico risiede nell’aver offerto un’analisi empirica di un’azione collettiva a livello urbano, quella delle Social Street, mostrando come vi sia circolarità tra azione e contesto grazie all’azione mutualistica conviviale.
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In this dissertation, we focus on developing new green bio-based gel systems and evaluating both the cleaning efficiency and the release of residues on the treated surface, different micro or no destructive techniques, such as optical microscopy, TGA, FTIR spectroscopy, HS-SPME and micro-Spatially Offset Raman spectroscopy (micro-SORS) were tested, proposing advanced analytical protocols. In the first part, a ternary PHB-DMC/BD gel system composed by biodiesel, dimethyl carbonate and poly-3 hydroxybutyrate was developed for cleaning of wax-based coatings applied on indoor bronze. The evaluation of the cleaning efficacy of the gel was carried out on a standard bronze sample which covered a layer of beeswax by restores of Opificio delle Pietre Dure in Florence, and a real case precious indoor bronze sculpture Pulpito della Passione attributed to Donatello. Results obtained by FTIR analysis showed an efficient removal of the wax coating. In the second part, two new kinds of combined gels based on electrospun tissues (PVA and nylon) and PHB-GVL gel were developed for removal of dammar varnish from painting. The electrospun tissue combined gels exhibited good mechanical property, and showed good efficient in cleaning over normal gel. In the third part, green deep eutectic solvent which consists urea and choline chloride was proposed to produce the rigid gel with agar for the removal of proteinaceous coating from oil painting. Rabbit glue and whole egg decorated oil painting mock-ups were selected for evaluating its cleaning efficiency, results obtained by ATR analysis showed the DES-agar gel has good cleaning performance. Furthermore, we proposed micro-SORS as a valuable alternative non-destructive method to explore the DES diffusion on painting mock-up. As a result, the micro-SORS was successful applied for monitoring the liquid diffusion behavior in painting sub-layer, providing a great and useful instrument for noninvasive residues detection in the conservation field.
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La ricerca di dottorato affronta lo studio della cultura materiale dell’abitato dell’età del Bronzo di Mursia (isola di Pantelleria) attraverso l’analisi della produzione ceramica. In particolare, sono analizzati gli aspetti che permettono di ampliare l’inquadramento culturale del sito, sia nella sua articolazione interna che nei rapporti con le coeve comunità del Mediterraneo centrale nella prima metà del II millennio a.C. La ricerca inizia con l’illustrazione delle recenti prospettive di studio della Preistoria del Mediterraneo, un tema al centro di un intenso dibattito incentrato sul riconoscimento delle identità culturali e sul ruolo delle reciproche interazioni, con particolare attenzione all’età del Bronzo. Al complesso archeologico di Mursia viene riconosciuto un carattere di eccezionalità per la spettacolare conservazione dei resti archeologici dell’abitato e della necropoli monumentale, oggetto di indagine negli ultimi decenni da parte dell’Università di Bologna e dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Le ricerche hanno consentito di mettere in luce ampie porzioni dell’abitato e di poter esaminare con elevato dettaglio la cultura materiale in rapporto alle modalità insediative diversificate nello spazio e nel tempo. L’approfondimento della ricerca del dottorato verte sullo studio dei manufatti ceramici come strumento privilegiato per definire l’identità culturale della comunità di Mursia, attraverso gli aspetti della produzione artigianale, le abitudini di preparazione e consumo dei cibi e il significato funzionale o simbolico/estetico di alcune categorie vascolari. Rispetto a precedenti presentazioni del contesto di Mursia, la ricerca di dottorato ha enfatizzato, all’interno dell’abbondante produzione ceramica, la presenza di alcune classi con decorazioni incise e impresse che per quantità e caratteri di originalità divengono un elemento aggiuntivo nella definizione della facies di Mursia. Le stesse ceramiche incise e impresse presentano elementi di affinità con una serie di produzioni vascolari coeve nell’area del Mediterraneo centrale, consentendo di affrontare il tema delle interazioni tra diversi contesti insulari
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Nell’epoca di profonda transizione dell’era «pos-moderna», il modello tradizionale di legalità che conferisce al Parlamento il monopolio in materia penale entra in crisi in ragione della frammentazione delle fonti del diritto - a livello nazionale e sovranazionale - nonché delle spinte di globalizzazione capaci di incidere, ormai, ben oltre il mero piano economico. A fronte della incapacità del legislatore di rispondere in termini effettivi alla urgenza di razionalizzare e riformare il sistema penale, quindi, il potere giudiziario ha assunto una funzione di sostanziale supplenza, generando inevitabili attriti con il nullum crimen e i suoi corollari. Ne deriva che il Giudice di legittimità sempre più si preoccupa di assicurare la prevedibilità dei mutamenti interpretativi, specie se in malam partem, tenendo a mente gli ultimi approdi della giurisprudenza di Strasburgo in riferimento all’art. 7 CEDU. In particolare, tanto nelle motivazioni delle decisioni quanto nei contributi dottrinali, si diffonde graduale il riferimento a istituti propri del modello di common law: la recente riforma dell’art. 618, co 1 bis, c.p.p., del resto, è stata descritta a più voci come l’avvio della diffusione nell’ordinamento interno della c.d. “cultura del precedente”. In tale frangente, diviene utile approfondire l’opportunità dell’accostamento tra il modello di common law e di civil law, conducendo uno studio comparato tra i due ordinamenti quanto all’esercizio del potere punitivo che intende esaminare l’opportunità di acquisire rimedi propri della esperienza secolare del diritto judge-made in un ordinamento governato dalla soggezione del giudice alla legge.