542 resultados para Pillars
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"Entirely revised and edited by William Archer."
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National Highway Traffic Safety Administration, Office of Vehicle Safety Standards, Washington, D.C.
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National Highway Traffic Safety Administration, Washington, D.C.
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National Highway Traffic Safety Administration, Washington, D.C.
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National Highway Traffic Safety Administration, Washington, D.C.
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Title from Özege.
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Title vignette.
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Thesis (Ph.D.)--University of Washington, 2016-03
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Objectives: To investigate sensory changes present in patients with chronic whiplash-associated disorders and chronic idiopathic neck pain using a variety of quantitative sensory tests to better understand the pain processing mechanisms underlying persistent symptoms. Methods: A case control study was used with 29 subjects with chronic whiplash-associated disorders, 20 subjects with chronic idiopathic neck pain, and 20 pain-free volunteers. Pressure pain thresholds were measured over the articular pillars of C2-C3, C5-C6, the median, radial, and ulnar nerve trunks in the arm and over a remote site, the muscle belly of tibialis anterior. Heat pain thresholds, cold pain thresholds, and von Frey hair sensibility were measured over the cervical spine, tibialis anterior, and deltoid insertion. Anxiety was measured with the Short-Form of the Spielberger State Anxiety Inventory. Results: Pressure pain thresholds were decreased over cervical spine sites in both subject groups when compared with controls (P < 0.05). In the chronic whiplash-associated disorders group, pressure pain thresholds were also decreased over the tibialis anterior, median, and radial nerve trunks (P < 0.001). Heat pain thresholds were decreased and cold pain thresholds increased at all sites (P < 0.03). No differences in heat pain thresholds or cold pain thresholds were evident in the idiopathic neck pain group at any site compared with the control group (P > 0.27). No abnormalities in von Frey hair sensibility were evident in either neck pain group (P > 0.28). Discussion: Both chronic whiplash-associated disorders and idiopathic neck pain groups were characterized by mechanical hyperalgesia over the cervical spine. Whiplash subjects showed additional widespread hypersensitivity to mechanical pressure and thermal stimuli, which was independent of state anxiety and may represent changes in central pain processing mechanisms. This may have implications for future treatment approaches.
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The nanocomposites of general layered clays and metal sulfides could be produced from reactions of the layered clay aqueous suspensions and water-soluble metal-thiourea complexes. The clay could be saponite, montmorillonite, hectorite and laponite, while the metal sulfide could be cobalt sulfide, nickel sulfide, zinc sulfide, cadmium sulfide, and lead sulfide. In the nanocomposites, the clay could be incorporated with the metal sulfide pillars and metal sulfide nanoparticles. (c) 2006 Elsevier B.V. All rights reserved.
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L’obiettivo della presente tesi è evidenziare l’importanza dell’approccio critico alla valutazione della vulnerabilità sismica di edifici in muratura e misti Il contributo della tesi sottolinea i diversi risultati ottenuti nella modellazione di tre edifici esistenti ed uno ipotetico usando due diversi programmi basati sul modello del telaio equivalente. La modellazione delle diverse ipotesi di vincolamento ed estensione delle zone rigide ha richiesto la formulazione di quattro modelli di calcolo in Aedes PCM ed un modello in 3muri. I dati ottenuti sono stati confrontati, inoltre, con l’analisi semplificata speditiva per la valutazione della vulnerabilità a scala territoriale prevista nelle “Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del Patrimonio Culturale”. Si può notare che i valori ottenuti sono piuttosto diversi e che la variabilità aumenta nel caso di edifici non regolari, inoltre le evidenze legate ai danni realmente rilevati sugli edifici mostrano un profondo iato tra la previsione di danno ottenuta tramite calcolatore e le lesioni rilevate; questo costituisce un campanello d’allarme nei confronti di un approccio acritico nei confronti del mero dato numerico ed un richiamo all’importanza del processo conoscitivo. I casi di studio analizzati sono stati scelti in funzione delle caratteristiche seguenti: il primo è una struttura semplice e simmetrica nelle due direzioni che ha avuto la funzione di permettere di testare in modo controllato le ipotesi di base. Gli altri sono edifici reali: il Padiglione Morselli è un edificio in muratura a pianta a forma di C, regolare in pianta ed in elevazione solamente per quanto concerne la direzione y: questo ha permesso di raffrontare il diverso comportamento dei modelli di calcolo nelle sue direzioni; il liceo Marconi è un edificio misto in cui elementi in conglomerato cementizio armato affiancano le pareti portanti in muratura, che presenta un piano di copertura piuttosto irregolare; il Corpo 4 dell’Ospedale di Castelfranco Emilia è un edificio in muratura, a pianta regolare che presenta le medesime irregolarità nel piano sommitale del precedente. I dati ottenuti hanno dimostrato un buon accordo per la quantificazione dell’indice di sicurezza per i modelli regolari e semplici con uno scarto di circa il 30% mentre il delta si incrementa per le strutture irregolari, in particolare quando le pareti portanti in muratura vengono sostituite da elementi puntuali nei piani di copertura arrivando a valori massimi del 60%. I confronti sono stati estesi per le tre strutture anche alla modellazione proposta dalle Linee Guida per la valutazione dell’indice di sicurezza sismica a scala territoriale LV1 mostrando differenze nell’ordine del 30% per il Padiglione Morselli e del 50% per il Liceo Marconi; il metodo semplificato risulta correttamente cautelativo. È, quindi, possibile affermare che tanto più gli edifici si mostrano regolari in riferimento a masse e rigidezze, tanto più la modellazione a telaio equivalente restituisce valori in accordo tra i programmi e di più immediata comprensione. Questa evidenza può essere estesa ad altri casi reali divenendo un vero e proprio criterio operativo che consiglia la suddivisione degli edifici esistenti in muratura, solitamente molto complessi poiché frutto di successive stratificazioni, in parti più semplici, ricorrendo alle informazioni acquisite attraverso il percorso della conoscenza che diviene in questo modo uno strumento utile e vitale. La complessità dell’edificato storico deve necessariamente essere approcciata in una maniera più semplice identificando sub unità regolari per percorso dei carichi, epoca e tecnologia costruttiva e comportamento strutturale dimostrato nel corso del tempo che siano più semplici da studiare. Una chiara comprensione del comportamento delle strutture permette di agire mediante interventi puntuali e meno invasivi, rispettosi dell’esistente riconducendo, ancora una volta, l’intervento di consolidamento ai principi propri del restauro che includono i principi di minimo intervento, di riconoscibilità dello stesso, di rispetto dei materiali esistenti e l’uso di nuovi compatibili con i precedenti. Il percorso della conoscenza diviene in questo modo la chiave per liberare la complessità degli edifici storici esistenti trasformando un mero tecnicismo in una concreta operazione culturale . Il presente percorso di dottorato è stato svolto in collaborazione tra l’Università di Parma, DICATeA e lo Studio di Ingegneria Melegari mediante un percorso di Apprendistato in Alta Formazione e Ricerca.
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O culto presbiteriano brasileiro se cristalizou de forma peculiar em relação ao seu estilo litúrgico. A exclusão de elementos mais ritualísticos somados ás condições de inserção deram um contorno bem específico a esse culto no Brasil. A sua forma pode ser reduzida a dois pilares de sustentação: a prédica e a música. A música também se desenvolveu de um modo peculiar dentro da denominação. Porém, desde início dos anos 90 essa musica tradicional tem sido abalada com a consolidação do mercado de música gospel. Surgiu então no Brasil um novo tipo de produção musical, relacionada com o louvor congregacional, que pelo aspecto emocional e performático, contraria a produção tradicional. Esse novo modelo de louvor, fomentado pela mídia especializada, pelo mercado gospel e em acordo com as tendências culturais atuais, tem plena aceitação do público jovem e dos novos conversos, dificultando a manutenção da tradição. Muitos são os motivos para tal fato, entre eles a atração que o mercado exerce sobre o jovem presbiteriano e o papel litúrgico da música nesse culto, que sempre gerou um grande clima de insatisfação religiosa de alguns sub grupos do laicato. Assim, a produção e reprodução musical do culto presbiteriano têm sofrido modificações que podem contribuir diretamente para uma das maiores mutações cúlticas que o presbiterianismo já sofreu desde a sua inserção entre nós. Esse novo modelo de louvor propiciou uma ruptura com a hinódia tradicional, que há muito já estava se enfraquecendo. Esta tese discute as mudanças ocorridas na produção e reprodução da música litúrgica do presbiterianismo e a sua conseqüência direta no perfil desse culto, bem como os motivos que sustentam tais mudanças, tanto em uma perspectiva micro como macro social.(AU)
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O setor de máquinas e equipamentos para construção civil utilizados em obras de grande porte tem uma participação expressiva tanto na economia brasileira como na cadeia produtiva da construção civil. Trata-se de um setor hipercompetitivo, composto por indústrias transnacionais que têm no marketing de relacionamento e nas estratégias B2B os principais pilares de sustentação de estratégia de comunicação com o mercado. Utilizando como técnica o estudo de caso múltiplo do qual fizeram parte três dos maiores fabricantes de equipamentos para construção instalados no Brasil Caterpillar, Case e Volvo o estudo mostra como e porque essas empresas optaram por privilegiar o marketing de relacionamento e a imagem da marca, em detrimento de outras competências de comunicação, como forma de construir relacionamentos estáveis, fiéis e de longo prazo com seus clientes.
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A conexão que se estabelece entre a publicidade veiculada na mídia impressa revista e os jovens da chamada Geração Y é o principal foco deste trabalho. Estes jovens, nascidos entre 1980 e meados da década de 90, no século XX, se desenvolveram juntamente com as novas tecnologias da comunicação, cresceram com um computador ligado ao mundo pela internet, com o telefone celular e jogos interativos, mas continuam sendo assediados pelas revistas. Com o objetivo de conhecer melhor esta conexão, saber como a Geração Y se comporta diante das mensagens publicitárias e verificar se existe um padrão de consumo entre estes jovens foram realizadas investigações exploratórias em fontes primárias e secundárias complementada por um estudo conclusivo descritivo. Depois de uma revisão da literatura que trata dos conceitos de geração até o perfil da Geração Y, e de uma análise histórica da mídia revista, a realização de pesquisas aplicadas em forma de grupos focais e de um estudo descritivo, nos permitiu concluir que existe uma sobrevida para a mídia impressa revista, e ainda por muito tempo. Aspectos como a tangibilidade, portabilidade e a tradição são os pilares que garantem às revistas uma sólida confiabilidade por parte dos jovens da Geração Y, sobrepondo-se à mídia eletrônica, volátil e pouco confiável para eles.
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Com caráter propositivo, este estudo interliga duas áreas aparentemente sem conexões do campo jornalístico: jornalismo literário e imprensa alternativa. Visa verificar possíveis contribuições das técnicas literárias para o aprofundamento qualitativo das reportagens nos veículos alternativos, no sentido de uma maior colaboração para o diálogo social e o protagonismo humano. Utilizando-se de pesquisa bibliográfica e documental, ancora-se na hipótese de que o JL pode auxiliar a imprensa alternativa a humanizar os personagens de suas narrativas, recorrendo a exemplos inspiradores de jornalismo literário na prática, em diferentes suportes, antes de efetuar a confluência entre recursos literários e reportagens de duas publicações alternativas reconhecidas nacionalmente na atualidade o jornal Brasil de Fato e a revista Caros Amigos -, por meio de análise de conteúdo. Conclui que a contribuição do jornalismo literário para a imprensa alternativa é possível tendo como sustentação os pilares da imersão do repórter na realidade e da humanização.