465 resultados para Formicidae


Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Evania appendigaster is a cosmopolitan wasp that deposits eggs in the oothecae of some species of cockroaches; its larvae then consume the cockroach eggs and embryos. It is a candidate for the biological control of cockroaches, but little is known about its basic biology. Here we describe the external morphology of all immature stages of E. appendigaster and compare them with the larvae of related species. The life cycle of E. appendigaster includes three larval instars, each with 13 body segments. Their mouthparts were generally reduced, except for the mandibles, which were always sclerotized and toothed, and were especially robust in second-instar larvae. Antennal and mouthpart sensilla were basiconic and difficult to observe. Larvae of E. appendigaster are similar in form to other described evaniid larvae, but quite different from the two available descriptions of larvae of gasteruptiid and aulacid wasps. Further descriptions of evaniid larvae will be useful in determining how widespread this morphology is within the family, and in understanding phylogenetic relationships within Hymenoptera.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

This is the first study which evaluated the influence of cave size and presence of bat guano in ant visitation in Brazilian caves. We provide a list of the ants associated with 27 caves in northeastern Brazil, an area situated in the transition between Cerrado (Brazilian savanna) and Amazon Domain. The study was conducted between January and August 2010. We recorded 24 ant species inserted into 12 genera, 10 tribes, and six subfamilies. The size of the cave and the presence of guano did not influence the richness of ants, and most of the caves had single species. Camponotus atriceps was the species with the larger distribution, being collected in five caves. In addition, we discuss geographic distribution of records and possible ecological roles of ants in cave environments.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

BACKGROUND: Leaf-cutting ants collect plant fresh material for the cultivation of their mutualistic fungus. Atta sexdens rubropilosa Forel (Hymenoptera: Formicidae) cause great economic losses through their foraging activity, mainly in agriculture. The main control method is the application of granulated toxic baits incorporated with an active ingredient (AI). The present goal is to evaluate the effect of caffeine on in vitro growth of the mutualistic fungus and on the survival of the leaf-cutting ants, aiming to verify the potential toxicity of this secondary metabolite over these organisms. RESULTS: Three distinct patterns of fungal growth correlated with caffeine concentration were observed: (1) no effect (0.01% caffeine); (2) intermediate growth reduction (0.05% caffeine); (3) drastic growth reduction (0.10 and 0.50% caffeine). The highest caffeine concentration causes fungus death in the first week. As for insect survival, caffeine does not seem to exert any effect. The treatments with diet containing caffeine showed similar values of M50, irrespective of caffeine concentration. CONCLUSION: As caffeine was shown to reduce growth of the mutualistic fungus of Atta sexdens rubropilosa, but with no conclusive effect on insect survival, a hypothetical explanation for the selection of different Coffea species by this leaf-cutting ant species might be associated with caffeine toxicity to the fungus. Copyright (C) 2011 Society of Chemical Industry

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Le formiche svolgono un importante ruolo all’interno degli ecosistemi ed alcune specie sono considerate keystone in quanto in grado di modificare la componente biotica e/o abiotica dell’ecosistema stesso. Sono animali ubiquitari che hanno colonizzato molteplici ambienti, compresi gli agroecosistemi. Negli agroecosistemi spesso svolgono un ruolo impattante determinando la diffusione o il regresso di specie di artropodi, alcune delle quali dannose alle colture. La presente ricerca tiene conto di un’ampia visione dei rapporti ecoetologici intercorrenti tra le formiche e la componente biotica di un ecosistema, utilizzando il concetto di rete multitrofica. In quest’ottica, si è pensato di costruire un sistema multitrofico costituito da una specie vegetale di interesse agrario (Cucumis sativus), dai suoi fitofagi naturali, divisi in fitomizi (afidi) (Aphis gossypii e Myzus persicae) e fitofagi masticatori (bruchi del lepidottero Mamestra brassicae), formiche (Formica pratensis) e predatori afidofagi (Aphidolets aphidimyza). Il sistema multitrofico è stato utilizzato sia per studiare l’aggressività delle formiche, sia per verificare l’esistenza di una comunicazione interspecifica tra le formiche e le piante (allelochimici). Gli studi sull’aggressività sono consistiti nel: • Verificare il livello di aggressività delle formiche nei confronti di un fitofago masticatore, competitore degli afidi nello sfruttare la pianta ospite. • Verificare se la presenza di afidi mutualisti fa variare il livello di aggressività delle formiche verso il competitore. • Verificare se esiste aggressività verso un predatore di afidi, i quali, secondo il paradigma della trofobiosi, dovrebbero essere difesi dalle formiche in cambio della melata. • Verificare se il predatore ha evoluto strategie volte ad eludere il controllo delle formiche sugli insetti che si approcciano alla colonia di afidi. Gli studi sui rapporti piante-formiche sono stati effettuati mediante olfattometro, osservando la risposta delle formiche alle sostanze volatili provenienti da piante infestate in modo differente con i fitofagi del sistema. Attraverso il trappolaggio e l’analisi gas-cromatografica delle sostanze prodotte dalle piante oggetto di studio abbiamo quindi individuato tipo e quantità di ogni composto volatile. Oltre alle piante di cetriolo, per questi esperimenti sono state utilizzate anche piante di patata (Solanum tuberosum). Dagli esperimenti sull’aggressività è risultato che le formiche manifestano un elevato potenziale predatorio, eradicando completamente la presenza dei bruchi sulle piante. Questo livello di aggressività tuttavia non cresce con la presenza degli afidi mutualisti che dovrebbero essere difesi dai competitori. Le formiche inoltre non sono in grado di sopprimere i predatori afidofagi che ipotizziamo riescano ad effettuare un camuffamento chimico, assumendo gli odori degli afidi dei quali si nutrono. I risultati degli esperimenti in olfattometro mostrano una chiara risposta positiva delle formiche verso gli odori di alcune delle piante infestate. Vi sono delle differenze nella risposta in funzione della specie di fitofago presente e della specie di pianta utilizzata. Nei trattamenti in cui erano presenti le piante di C. sativus, gli esperimenti in olfattometro hanno mostrato che le formiche rispondono in modo significativo agli odori emessi dalle piante in cui vi era la presenza del fitofago masticatore M. brassicae, solo o in associazione con A. gossypii. La presenza dei soli afidi, sia mutualisti (A. gossypii) sia non mutualisti (M. persicae), non ha invece indotto una risposta significativa nelle formiche rispetto agli odori delle piante non infestate. Nei trattamenti in cui erano presenti le piante di S. tuberosum la scelta delle formiche è stata significativa verso gli odori emessi dalle piante infestate con ciascuna delle singole specie di erbivori rispetto alle piante non infestate. Gli esperimenti sull’analisi delle sostanze volatili emesse dalle piante hanno confermato che gli organismi vegetali sono una vera centrale di produzione biochimica, infatti ben 91 composti volatili diversi sono stati individuati dall’analisi gas-cromatografica delle piante di cetriolo e 85 in quelle di patata. Dalle elaborazioni effettuate, rispettivamente 27 e 4 di essi sono prodotti esclusivamente dalle piante attaccate dai fitofagi. In generale, il cambiamento più consistente è dato dalla quantità di alcune sostanze volatili emesse dalle piante infestate rispetto a quelle integre che determina un cambiamento nei rapporti tra le sostanze che compongono i volatiles. E’ probabile che l’effetto attrattivo esercitato sulle formiche sia dato da un Blend di sostanze più che dai singoli composti presenti

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

v. 1. Tenthredinidae incl. Uroceridae (Phyllophaga & Xylophaga)--v. 2. Cynipidae.--v. 3. Trigonalidae, Megalyridae, Stephanidae, Ichneumonidae, Agriotypidae, Evaniidae, Pelecinidae.--v. 4. Braconidae.--v. 5. Chalcididae et Proctotrupidae.--v. 6. Chrysididae (Tubulifera).--v. 7. Formicidae (heteogyna).--v. 8. Fossores.--v. 9. Vespidae (diploptera).--v. 10. Apidae (anthophia).

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Includes bibliographical references and indexes.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Maximizing the contribution of endemic natural enemies to integrated pest management (IPM) programs requires a detailed knowledge of their interactions with the target pest. This experimental field study evaluated the impact of the endemic natural enemy complex of Plutella xylostella (L.) (Lepidoptera: Yponomeutidae) on pest populations in commercial cabbage crops in southeastern Queensland, Australia. Management data were used to score pest management practices at experimental sites on independent Brassica farms practicing a range of pest management strategies, and mechanical methods of natural enemy exclusion were used to assess the impact of natural enemies on introduced cohorts of P. xylostella at each site. Natural enemy impact was greatest at sites adopting IPM and least at sites practicing conventional pest management strategies. At IPM sites, the contribution of natural enemies to P. xylostella mortality permitted the cultivation of marketable crops with no yield loss but with a substantial reduction in insecticide inputs. Three species of larval parasitoids (Diadegma semiclausum Hellen [Hymenoptera: Ichneumonidae], Apanteles ippeus Nixon [Hymenoptera: Braconidae], and Oomyzus sokolowskii Kurdjumov [Hymenoptera: Eulophidae]) and one species of pupal parasitoid Diadromus collaris Gravenhorst (Hymenoptera: Ichneumonidae) attacked immature P. xylostella. The most abundant groups of predatory arthropods caught in pitfall traps were Araneae (Lycosidae) > Coleoptera (Carabidae, Coccinelidae, Staphylinidae) > Neuroptera (Chrysopidae) > Formicidae, whereas on crop foliage Araneae (Clubionidae, Oxyopidae) > Coleoptera (Coccinelidae) > Neuroptera (Chrysopidae) were most common. The abundance and diversity of natural enemies was greatest at sites that adopted IPM, correlating greater P. xylostella mortality at these sites. The efficacy of the natural enemy complex to pest mortality under different pest management regimes and appropriate strategies to optimize this important natural resource are discussed.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Con el objetivo de contribuir al conocimiento científico de insectos asociadas al cultivo de la piña (Ananas comosus L. Merril), se realizó este estudio en el período de marzo a septiembre del 2014 en la zona piñera del Municipio de Ticuantepe, teniendo como objetivos específicos la identificación, abundancia, riqueza, índice de biodiversidad, fluctuación poblacional y el hábito de las principales familias de insectos asociados al cultivo de la piña. El estudio se desarrolló en seis fincas piñeras donde se ubicaron tres trampas de caída libre (Pitfall traps) para la captura de insectos rastreros, tres trampas de galones de plástico con melaza para la captura de insectos voladores y en cada sitio se colectó manualmente insectos del follaje frutos y suelo. En esta investigación se encontró que las principales familias asociadas al cultivo son; Formicidae, Scarabaeidae, Pseudococcidae, Elateridae, Noctuidae, Nymphalidae Cerambicidae y Lycaenidae. La diversidad insectil se estimó utilizando el índice de diversidad Shannon-Weaver, la familia con mayor índice de diversidad fue Formicidae, En cuanto a la riqueza de insectos se encontraron cincuenta y un familias y ochenta y cuatro géneros, siendo los más numerosos pertenecientes a las familias; Formicidae, Scarabaidae, Tenebrionidae y Pentatomidae. En lo que respecta a la fluctuación poblacional, las familias de insectos que presentaron mayor incidencia fueron: Formicidae, Scarabaidae y Pseudococcidae, las fluctuaciones más altas de insectos ocurrieron en los meses de abril, mayo y julio, entre los principales hábitos alimenticios de las especies insectiles asociados al cultivo de la piña se encontraron, defoliadores, plagas del suelo, succionadores de floemas, barrenadores de corteza vegetal, polinizadoras, depredadores, parasitoides y degradadores de materia orgánica.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Este estudo teve como objetivo avaliar os efeitos de diferentes tipos de controle de plantas infestantes sobre a mirmecofauna em um plantio inicial de Eucalyptus grandis . Para tanto, em março de 2011 foi realizado o início da implantação da cultura, em uma área localizada no município de Santa Maria - RS. Os seis tratamentos constituíram-se em controle químico total de plantas infestantes, na linha e na entrelinha de plantio, com glifosato (T1); controle químico total de plantas infestantes, na linha de plantio, com glifosato (T2); controle químico de monocotiledôneas na linha e entrelinha de plantio, com setoxidim (T3); controle químico de dicotiledôneas na linha e entrelinha de plantio, com bentazona (T4); controle químico total de plantas infestantes em faixa de um metro paralela à linha de plantio, com glifosato, e de um metro na parte central da entrelinha, sem controle (T5); e testemunha, sem controle de plantas infestantes (T6). O levantamento da mirmecofauna foi realizado no período de um ano utilizando-se três métodos de coleta: isca atrativa, armadilha de solo e funil de Berlese, com seis repetições por tratamento, em cada data de coleta. Nesse período foram coletadas 46.675 formigas, distribuídas em 37 espécies, não sendo verificada diferença significativa entre o total de espécimens coletados. Na área do tratamento constituído pelo controle de plantas infestantes somente na linha de plantio verificou-se eficiência amostral de 99,0% e Sobs = 35. Entre os índices de Diversidade de Shannon (H’), destacou-se o valor encontrado para a área do tratamento T2 (H’= 1,34) em detrimento dos valores das áreas nas quais foram instalados os tratamentos T1 (H’= 1,25) e T5 (H’= 1,23). Havendo assim, uma maior coexistência de espécies de formigas entre as áreas com estrutura florística menos alterada e entre as áreas mais simplificadas. Não tendo sido verificada correlação significativa (r = 0,0463) entre a riqueza de espécies de formigas coletadas e o número de plantas infestantes encontradas ao final do experimento. Assim, conclui-se que os efeitos indiretos da ação dos herbicidas afetam mais a composição local de espécies de formigas do que sua riqueza.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

Artrópodos associados à copa de árvores, principalmente palmeiras, são pouco conhecidos no Cerrado. Para descrever a estrutura da comunidade de artrópodos à copa de Mauritia flexuosa (Arecaceae) foram amostradas 150 palmeiras em seis veredas” do Distrito Federal, de áreas silvestres, rurais e periurbanas na estação chuvosa. Os artrópodos presentes nos ninhos abandonados de aves, refúgios de mamíferos, folhas e matéria orgânica foram coletados manualmente, fixados em etanol 70% e separados em ordem, família, morfoespécie e guildas alimentares. As características das palmeiras medidas foram altura da estipe, diâmetro da copa, número de folhas e de ninhos de aves nas palmeiras. Foram coletados 3.862 indivíduos, pertencentes a 15 ordens, 45 famílias e 135 morfoespécies. As ordens mais abundantes foram Coleoptera (28,6%), Blattodea (21,8%), Collembola (11,4%) e Hemiptera (10,2%). As famílias Blaberidae, Tenebrionidae, Entomobryidae, Reduviidae, Oniscidae, Staphylinidae, Carabidae e Formicidae representaram 82,1% de todos os indivíduos coletados. A maioria das morfoespécies foi pouco abundante, 71 (52,6%) apresentaram uma abundância média igual ou menor que 1 indivíduo/palmeira. Coleoptera compreendeu o maior número de morfoespécies (43,7%) seguida de Araneae (20,0%). A análise das guildas alimentares mostrou prevalência de predadores e hematófagos (36,0%). A riqueza e a abundância de artrópodos foram menores no ambiente periurbano. O número de ninhos de aves apresentou correlação positiva com abundância e riqueza, o que não ocorreu com as medidas das palmeiras. A importância de M. flexuosa para a manutenção da artropodofauna nas “veredas” no bioma Cerrado é discutida. _______________________________________________________________________________________ ABSTRACT

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

The respiratory metabolism of immature forms (eggs, larvae, prepupae and pupae) of Camponotus rufipes (Hymenoptera: Formicidae) was studied at 25 degrees C, using a Warburg respirometer. Mean respiratory rates (mu l O gamma mg(-1) live weight.hr(-1)) for eggs, first instars, second instars, third instars, fourth instars, prepupae, and pupae were respectively: 2.53, 5.07, 1.23, 0.32, 0.22, 0.19 and 0.13. Adult workers with body mass between 20 and 30 mg had a mean respiratory rate of 0.43. The high respiratory rate in first instars probably reflects, besides the size influence, the metabolic costs of differentiation that occurs in this phase. (C) 1998 Published by Elsevier B.V.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

The diet study of birds has contributed historically as a model for use to understanding ecological patterns and strategies used by several other groups of vertebrates, which are observed in season patterns and temporal availability of resources, and other. This study has as objective generate information concerning the diet of insectivorous birds during rainy season and dry season, as well as analyze Index food importance, niche overlap, niche breadth, electivity, and seasonal availability of prey. The study was conducted in a fragment of about 270 ha (center coordinates and 5 º 53'S 35 ° 23'W). The sampling of birds occurred between March 2008 and December 2009 in three pre-established trails. Catches of birds were performed using 10 mist nets placed in line, where each trails was sampled once a month. Samples of pellets were obtained by means of tartar emetic. Sampling of availability of prey occurred between February 2009 to December 2009. We used two methods of sampling (pitfall traps and Shake cloths). We captured 269 individuals of 21 species of insectivorous birds. We collected 4116 invertebrates of which 3259 in the rainy season and 857 in the dry season. We obtained 174 samples stomach, where 10 species were exclusively insectivorous diet, nine fed on insect/plant material, an insect/plant material/vertebrate and one for insect/vertebrate. During the rainy season was observing difference between the consumption of items with higher food importance. The Coleoptera was item with higher food importance (73%), followed by Formicidae (7%) and Araneae (6%). During the dry season, no difference was found difference between the consumption of items with higher food importance. The Coleoptera was item with higher food importance (34%), followed by seeds (29%) and Formicidae (18%). The highest levels of niche overlap occurred during the rainy season, while the dry season was characterized by high levels of niche 11 segregation. This indicates that the local insectivorous birds community was structured differently between periods. No was found correlation between the values of niche breadth to the mean weight of the body size. We observed seasonal patterns in prey availability, with the peak availability of invertebrates observed seasonal patterns in rainy season. The insectivorous birds selected the same species richness during both periods, showing a specialized diet. Thamnophilus pelzelni was the only species that had their diet influenced by seasonality. Regarding the overall diet of insectivorous birds, observed a high consumption of prey, whose food availability caused the birds could invest and increase their food resources

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

The complete mitochondrial genome and a set of polymorphic microsatellite markers were identified by 454 pyrosequencing (1/16th of a plate) for the New Caledonian rainforest spider-ant Leptomyrmex pallens. De novo genome assembly recovered the entire mitochondrial genome with mean coverage of 8.9-fold (range 1-27). The mitogenome consists of 15,591 base pairs including 13 protein-coding genes, 2 ribosomal subunit genes, 22 transfer RNAs, and a non-coding AT-rich region. The genome arrangement is typical of insect taxa and very similar to the only other published ant mitogenome from the Solenopsis genus, with the main differences consisting of translocations and inversions of tRNAs. A total of 13 polymorphic loci were also characterized using 41 individuals from a single population in the Aoupinié region, corresponding to workers from 21 nests and 16 foraging workers. We observed moderate genetic variation across most loci (mean number of alleles per locus = 4.50; mean expected heterozygosity = 0.53) with evidence of only two loci deviating significantly from Hardy-Weinberg equilibrium due to null alleles. Marker independence was confirmed with tests for linkage disequilibrium. Most loci cross amplified for three additional Leptomyrmex species. The annotation of the mitogenome and characterization of microsatellite markers will provide useful tools for assessing the colony structure, population genetic patterns, and dispersal strategy of L. pallens in the context of rainforest fragmentation in New Caledonia. Furthermore, this paper confirms a recent line of evidence that comprehensive mitochondrial data can be obtained relatively easily from small next-generation sequencing analyses. Greater synthesis of next-generation sequencing data will play a significant role in expanding the taxonomic representation of mitochondrial genome sequences.

Relevância:

10.00% 10.00%

Publicador:

Resumo:

A região do Submédio São Francisco é pioneira na produção de uvas em condições tropicais no Brasil. No entanto, com a expansão das áreas cultivadas, surge simultaneamente, a ampliação da distribuição de insetos-praga (OLIVEIRA et al., 2010), como as cochonilhas. Dentre as espécies que atacam os cultivos de videira na região, destacam-se as cochonilhas-farinhentas (Hemiptera: Pseudococcidae) das espécies Maconelicoccus hirsutus (Green, 1908), Planococcus citri (Risso, 1813) e Dysmicoccus brevipes (Cockerell, 1893). Estas espécies podem ocasionar danos em uvas destinadas ao consumo in natura, danificando as bagas devido à sucção de seiva e como consequência, favorecer o aparecimento da fumagina, depreciando a fruta para o mercado externo e o interno (MORANDI FILHO, 2008). As formigas são muito importantes por dispersarem as cochonilhas-farinhentas e a constatação de algumas espécies em videira pode ser um indicativo da presença de populações destes insetos (DAANE et. al., 2006). Formigas e cochonilhas da família Pseudococcidade podem associar-se com benefícios mútuos. Neste tipo de relação, as formigas se alimentam do honeydew excretado e em troca, defendem as cochonilhas dos seus inimigos naturais, diminuem a taxa de mortalidade, e consequentemente, aumentam a população de cochonilhas, auxiliam na diminuição da contaminação dos fungos e/ou transportam as suas ninfas para outros locais de nidificação (ZHOU et al., 2015). Um exemplo é a espécie de formiga argentina Linepithema humile (Hymenoptera: formicidae) que tem se associado diretamente à cochonilha-farinhenta em busca das excreções açucaradas, tendo sido considerada uma das principais pragas, como na Califórnia e na África do Sul (DAANE et al. 2006). Além disso, a presença de formigas dificulta o controle biológico (MGOCHEKI; ADDISON, 2009) e como as formigas transportam as ninfas para o interior dos cachos, o controle é dificultado. Assim, o controle de formigas deve estar associado às estratégias de manejo das cochonilhas-praga (DAANE et. al., 2008). Com isso, o objetivo deste trabalho foi realizar o levantamento de espécies de formigas 31 doceiras associadas à cochonilhas-farinhentas (Hemiptera: Pseudococcidae) em cultivos de videira no Submédio São Francisco.