993 resultados para Féraudy, Maurice de (1859-1932)


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Speocarcinus dentatus n. sp. is described from the southwestern Atlantic. The new species can be easily separated from its congeners by a suite of carapace and appendage characters. Speocarcinus Stimpson, 1859, now includes eight extant species, all from the Atlantic or Pacific coasts of the Americas. Additional characters to further differentiate between S. carolinensis Stimpson, 1859, and S. lobatus Guinot, 1969, and between S. granulimanus Rathbun, 1894, and S. spinicarpus Guinot, 1969 are documented. The lectotype of S. granulimanus is first described and a key to the species of Speocarcinus is provided.

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[ES] Se observa que la asimetría en talla no es determinante en las interacciones agresivas que tienen lugar entre machos de Poecilia reticulata, aunque éstos se muestra más agresivos cuando los contendientes son de talla similar. Por otro lado, el contexto ambiental condiciona la agresividad desplegada, de modo que la posibilidad de contacto directo entre contendientes incrementa la agresividad. Al contrario, cuando el riesgo de predación es muy elevado la agresividad disminuye. La presencia de una hembra en el contexto de interacción no influye en el nivel de agresividad de los machos.

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Ferrara è tra le città con le quali Piero Bottoni (1903-1973) ha istaurato un rapporto proficuo e duraturo che gli permise di elaborare molti progetti e che fu costante lungo quasi tutta la parabola professionale dell’autore milanese. Giunto nella città estense nei primi anni Trenta, vi lavorò nei tre decenni successivi elaborando progetti che spaziavano dalla scala dell’arredamento d’interni fino a quella urbana; i diciannove progetti studiati, tutti situati all’interno del centro storico della città, hanno come tema comune la relazione tra nuova architettura e città esistente. Osservando un ampio spettro di interventi che abbracciava la progettazione sull'esistente come quella del nuovo, Bottoni propone una visione dell'architettura senza suddivisioni disciplinari intendendo il restauro e la costruzione del nuovo come parti di un processo progettuale unitario. Sullo sfondo di questa vicenda, la cultura ferrarese tra le due guerre e nel Dopoguerra si caratterizza per il continuo tentativo di rendere attuale la propria storia rinascimentale effettuando operazioni di riscoperta che con continuità, a discapito dei cambiamenti politici, contraddistinguono le esperienze culturali condotte nel corso del Novecento. Con la contemporanea presenza durante gli anni Cinquanta e Sessanta di Bottoni, Zevi, Pane, Michelucci, Piccinato, Samonà, Bassani e Ragghianti, tutti impegnati nella costruzione dell’immagine storiografica della Ferrara rinascimentale, i caratteri di questa stagione culturale si fondono con i temi centrali del dibattito architettonico italiano e con quello per la salvaguardia dei centri storici. L’analisi dell’opera ferrarese di Piero Bottoni è così l’occasione per mostrare da un lato un carattere peculiare della sua architettura e, dall’altro, di studiare un contesto cultuale provinciale al fine di mostrare i punti di contatto tra le personalità presenti a Ferrara in quegli anni, di osservarne le reciproche influenze e di distinguere gli scambi avvenuti tra i principali centri della cultura architettonica italiana e un ambito geografico solo apparentemente secondario.