1000 resultados para estudiante adulto
Resumo:
Programa de doctorado: Formación del Profesorado
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PRESUPPOSTI: Le tachicardie atriali sono comuni nei GUCH sia dopo intervento correttivo o palliativo che in storia naturale, ma l’incidenza è significativamente più elevata nei pazienti sottoposti ad interventi che prevedono un’estesa manipolazione atriale (Mustard, Senning, Fontan). Il meccanismo più frequente delle tachicardie atriali nel paziente congenito adulto è il macrorientro atriale destro. L’ECG è poco utile nella previsione della localizzazione del circuito di rientro. Nei pazienti con cardiopatia congenita sottoposta a correzione biventricolare o in storia naturale il rientro peritricuspidale costituisce il circuito più frequente, invece nei pazienti con esiti di intervento di Fontan la sede più comune di macrorientro è la parete laterale dell’atrio destro. I farmaci antiaritmici sono poco efficaci nel trattamento di tali aritmie e comportano un’elevata incidenza di effetti avversi, soprattutto l’aggravamento della disfunzione sinusale preesistente ed il peggioramento della disfunzione ventricolare, e di effetti proaritmici. Vari studi hanno dimostrato la possibilità di trattare efficacemente le IART mediante l’ablazione transcatetere. I primi studi in cui le procedure venivano realizzate mediante fluoroscopia tradizionale, la documentazione di blocco di conduzione translesionale bidirezionale non era routinariamente eseguita e non tutti i circuiti di rientro venivano sottoposti ad ablazione, riportano un successo in acuto del 70% e una libertà da recidiva a 3 anni del 40%. I lavori più recenti riportano un successo in acuto del 94% ed un tasso di recidiva a 13 mesi del 6%. Questi ottimi risultati sono stati ottenuti con l’utilizzo delle moderne tecniche di mappaggio elettroanatomico e di cateteri muniti di sistemi di irrigazione per il raffreddamento della punta, inoltre la dimostrazione della presenza di blocco di conduzione translesionale bidirezionale, l’ablazione di tutti i circuiti indotti mediante stimolazione atriale programmata, nonché delle sedi potenziali di rientro identificate alla mappa di voltaggio sono stati considerati requisiti indispensabili per la definizione del successo della procedura. OBIETTIVI: riportare il tasso di efficia, le complicanze, ed il tasso di recidiva delle procedure di ablazione transcatetere eseguite con le moderne tecnologie e con una rigorosa strategia di programmazione degli obiettivi della procedura. Risultati: Questo studio riporta una buona percentuale di efficacia dell’ablazione transcatetere delle tachicardie atriali in una popolazione varia di pazienti con cardiopatia congenita operata ed in storia naturale: la percentuale di successo completo della procedura in acuto è del 71%, il tasso di recidiva ad un follow-up medio di 13 mesi è pari al 28%. Tuttavia se l’analisi viene limitata esclusivamente alle IART il successo della procedura è pari al 100%, i restanti casi in cui la procedura è stata definita inefficace o parzialmente efficace l’aritmia non eliminata ma cardiovertita elettricamente non è un’aritmia da rientro ma la fibrillazione atriale. Inoltre, sempre limitando l’analisi alle IART, anche il tasso di recidiva a 13 mesi si abbassa dal 28% al 3%. In un solo paziente è stato possibile documentare un episodio asintomatico e non sostenuto di IART al follow-up: in questo caso l’aspetto ECG era diverso dalla tachicardia clinica che aveva motivato la prima procedura. Sebbene la diversa morfologia dell’attivazione atriale all’ECG non escluda che si tratti di una recidiva, data la possibilità di un diverso exit point del medesimo circuito o di un diverso senso di rotazione dello stesso, è tuttavia più probabile l’emergenza di un nuovo circuito di macrorientro. CONCLUSIONI: L'ablazione trancatetere, pur non potendo essere considerata una procedura curativa, in quanto non in grado di modificare il substrato atriale che predispone all’insorgenza e mantenimento della fibrillazione atriale (ossia la fibrosi, l’ipertrofia, e la dilatazione atriale conseguenti alla patologia e condizione anatomica di base)è in grado di assicurare a tutti i pazienti un sostanziale beneficio clinico. È sempre stato possibile sospendere l’antiaritmico, tranne 2 casi, ed anche nei pazienti in cui è stata documentata una recidiva al follow-up la qualità di vita ed i sintomi sono decisamente migliorati ed è stato ottenuto un buon controllo della tachiaritmia con una bassa dose di beta-bloccante. Inoltre tutti i pazienti che avevano sviluppato disfunzione ventricolare secondaria alla tachiaritmia hanno presentato un miglioramento della funzione sistolica fino alla normalizzazione o al ritorno a valori precedenti la documentazione dell’aritmia. Alla base dei buoni risultati sia in acuto che al follow-up c’è una meticolosa programmazione della procedura e una rigorosa definizione degli endpoint. La dimostrazione del blocco di conduzione translesionale bidirezionale, requisito indispensabile per affermare di aver creato una linea continua e transmurale, l’ablazione di tutti i circuiti di rientro inducibili mediante stimolazione atriale programmata e sostenuti, e l’ablazione di alcune sedi critiche, in quanto corridoi protetti coinvolti nelle IART di più comune osservazione clinica, pur in assenza di una effettiva inducibilità periprocedurale, sono obiettivi necessari per una procedura efficace in acuto e a distanza. Anche la disponibilità di moderne tecnologie come i sistemi di irrigazione dei cateteri ablatori e le metodiche di mappaggio elettroanantomico sono requisiti tecnici molto importanti per il successo della procedura.
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L’enzima IDO interviene nella via di degradazione del triptofano, essenziale per la vita cellulare; l’iperespressione di IDO favorisce la creazione di un microambiente immunotollerante. Nelle LAM IDO è funzionalmente attivo nelle cellule blastiche e determina l’acquisizione di un fenotipo regolatorio da parte delle cellule T alloreattive; l’espressione della proteina aumenta in modo consensuale con l’evoluzione clinica della patologia. Scopo della Tesi è indagare l’esistenza di una correlazione tra l’iperespressione di IDO da parte delle cellule leucemiche, le caratteristiche di rischio alla diagnosi e l’outcome dei pazienti. Sono stati esaminati 45 pazienti adulti affetti da LAM afferiti all’Istituto di Ematologia di Bologna. I pazienti sono stati stratificati a seconda di: età di insorgenza della leucemia, secondarietà a Mielodisplasia o radio chemioterapia, iperleucocitosi, citogenetica, biologia molecolare (sono state valutate le alterazioni a carico dei geni FLT3 ed NPM). I pazienti sono stati analizzati per l’espressione del gene IDO mediante RT-PCR, seguita da Western Blot, allo scopo di stabilire la presenza di una proteina attiva; successivamente si è proceduto a verificare l’esistenza di una correlazione tra l’espressione di IDO e le caratteristiche di rischio alla diagnosi per identificare una relazione tra l’espressione del gene ed un subset di pazienti a prognosi favorevole o sfavorevole. Dei 45 pazienti adulti affetti da LAM il 28,9% è risultato negativo per l’espressione di IDO, mentre il rimanente 71,1% è risultato positivo ed è stato suddiviso in tre ulteriori categorie, in base ai livelli di espressione. I dati non sembrano al momento suggerire l’esistenza di una correlazione tra l’espressione di IDO e le caratteristiche di rischio alla diagnosi. Nel gruppo di pazienti ad elevata espressione di IDO si riscontra un rate di resistenza alla chemioterapia di induzione più elevato, con una quota di pazienti resistenti pari al 71,4%, contro il 23,1% nel gruppo di pazienti IDO-negativi.
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Esta investigación tuvo como objetivo general develar las representaciones sociales sobre la Medicina Popular en tres grupos poblacionales, pacientes oncológicos (n=100), familiares de los pacientes (n=25) y miembros del equipo de salud (n=26). Para ello, se realizaron tres estudios cualitativos con cada grupo poblacional y un cuarto en el que se describen las similitudes y las diferencias entre ellos en relación con el objeto de representación. En general, se utilizaron entrevistas en profundidad, ejercicios de asociaciones libres y grupos focales (7 con 62 pacientes). Resultados: paciente oncológico: Medicina Popular representada como una salida optimista a la angustiante situación que está viviendo frente al cáncer; una apuesta a la vida. Para la familia: una contra capaz de mantener con vida y fortaleza al paciente y para el equipo de salud, una realidad incombatible de los pacientes y de la familia, que tiene efecto placebo sobre ellos y que está relacionada con el pensamiento mágico religioso, la fé y la ignorancia de quienes la realizan. En cuanto a las diferencias, el paciente y la familia consideran que la Medicina Popular es una alternativa en la que depositan su fé y confianza; el personal de salud no cree en sus efectos sobre el cáncer y la considera como estafa y engaño para el paciente. En las similitudes, todos coinciden en que es una alternativa, generadora de esperanza, basada en compuestos naturales que le permiten al paciente contribuir a la curación del cáncer y a sobrellevar el malestar provocado por la quimioterapia. Finalmente, se presentan conclusiones generales, se discuten algunos de los hallazgos y la importancia de las RS de la Medicina Popular y su impacto sobre la atención y la calidad de vida del paciente y se plantean algunos interrogantes que podrían favorecer el desarrollo de una línea de investigación en el tema.
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The spinal column performs important functions in the body, including the support of the entire weight of the human body, the ability to orientate the head in space, bending, flexing and rotating the body. Diseases affecting the spine are manifold: the most frequent is scoliosis, which often affects the female population. It is often treated surgically with a very high percentage of failures. The aim of the thesis is to study the role of instrumentation in mechanical failures encountered 12 months after surgery in the treatment of scoliosis. For the purposes of the study, we analyzed specific biomechanical parameters. The pelvic angles determine the position of the pelvis, while the imbalance parameters the structure of the body. We infer other parameters by analyzing the characteristics of the implanted instrumentation. Initially, the anatomy is described of the spine and vertebrae, the equipment used and the possible failures that may occur after surgery. Subsequently, the materials and methods used for the analysis of the above-mentioned parameters for the 61 patients are reported. All data are obtained by the observation of pre and post-operative x-rays with a special program, by reading reports from operators and by medical records. In the fourth chapter, we report the results: the overall failure rate is 60.9%; the types of failures that occurred are rupture of bars and rupture of bars simultaneously to PJK. The most influential parameters on results of the progress of the surgery are the type of material used and the BMI. It is estimated a high percentage of failures in patients treated with implants of cobalt chromium alloys (90.0%). According to the results obtained, it is possible to understand the aspects that in the future should be studied, in order to find a solution to the most frequent surgical failures.
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O Instrumento de Propensão a Esquizofrenia tem suas origens no conceito de sintoma básico descrito primeiramente por Gerd Huber. Sintomas básicos são distúrbios sub-clínicos sutis auto-experimentados da motivação, da tolerância ao estresse, do afeto, do pensamento, do discurso, da ação motora e da percepção, os quais são claramente distintos fenomenologicamente dos sintomas psicóticos. Eles podem estar presentes antes do primeiro episódio psicótico, entre e após episódios psicóticos, e mesmo durante os próprios episódios psicóticos. Pensava-se que eles eram a mais imediata expressão psicopatológica da alteração somática por trás do desenvolvimento da psicose – assim o termo “básico”. Sintomas básicos são fenomenologicamente diferentes dos estados mentais conhecidos pelo paciente/sujeito do que ele/ela considera seu eu “normal” e assim são claramente distinguíveis dos distúrbios sutis descritos como traços naqueles com alto risco genético. Além disso, sintomas básicos são claramente distintos fenomenologicamente dos sintomas psicóticos atenuados ou francos - empregados no critério de “risco-ultra-alto” (Ultra High Risk − UHR) para risco iminente de um primeiro episódio psicótico – já que não são necessariamente observáveis por outros, como pensamento e discurso estranhos, sintomas negativos e alteração formal do pensamento. Eles são considerados como sendo desenvolvidos no próprio sujeito, contrariamente aos distúrbios de percepção esquizotípicos e alucinações, e não afetam primariamente o conteúdo do pensamento como o fazem o pensamento mágico, as idéias de referência, a ideação paranóide e os delírios.
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1. Extensión de las capacitaciones en entrevistas a docentes y alumnos: Los talleres de capacitación que hemos iniciado en la Escuela Normal Nº 4 de Oberá, en la Primera Etapa del Proyecto, comenzaron a rendir los primeros frutos. Efectivamente, los mismos docentes fueron quienes dieron difusión a nuestro trabajo haciendo posible que la experiencia se extendiera a otras escuelas de la ciudad y de las colonias que se nutren de ella. La Escuela de Comercio Nº 1 de Oberá; la Escuela de Comercio Nº 11 de la localidad 25 de Mayo y la Escuela Nº 587 Colonia Paraíso, Municipio de Campo Ramón, han incorporado a sus prácticas docentes, la historia oral. 2. Realización de entrevistas a distintos actores sociales por parte de los alumnos involucrados en los distintos proyectos áulicos: El trabajo llevado a cabo por adolescentes de entre quince y diecinueve años de las escuelas públicas mencionadas, es sumamente valioso, no solo por los testimonios que han aportado al proyecto sino, esencialmente por el proceso que lleva a un joven a acercarse a un adulto, generalmente un adulto mayor, en busca de sus recuerdos. Los protagonistas en este proceso de enseñanza son los alumnos, que aprenden a hurgar en la memoria de sus mayores, terreno en donde pueden hallar sus raíces. 3. Participación en el Programa de Actividades de la Semana en conmemoración de los 40 años del Movimiento Agrario Misionero: A través de uno de los proyectos áulicos de la Escuela de Comercio Nº 1, los estudiantes participaron en las actividades de conmemoración del aniversario del MAM, entidad que nuclea a los trabajadores del agro y que tiene su sede en la ciudad de Oberá. 4. Reafirmación de los vínculos con las instituciones locales: A partir de los trabajos de taller en las diferentes escuelas y las entrevistas efectuadas por los alumnos para sus respectivos trabajos de investigación, los objetivos de nuestro proyecto fueron difundiéndose coadyuvando de esta manera a afianzar nuestros vínculos con las escuelas y el municipio. Además se nos abrieron otras puertas como el MAM (Movimiento Agrario Misionero) organización que tiene una larga trayectoria de lucha en las reivindicaciones de los derechos de los trabajadores del agro en la provincia de misiones. Evaluación del proceso. En el transcurso de este primer año de implementación del proyecto, se ha dado cumplimiento a las actividades programadas. Más allá del cumplimiento de los objetivos que nos propusimos cuando proyectamos este trabajo, nos llena de satisfacción la progresiva ampliación de nuestra propuesta inicial de recuperación de la memoria. El interés y el entusiasmo que suscita tanto en docentes como en alumnos, la posibilidad de indagar en la memoria de los suyos (abuelos, vecinos, maestros, etc.) y descubrir historias de vida que, sumándolas o confrontándolas, les permite ir armando un entramado de relaciones que es la historia misma del barrio, de la colonia o del pueblo, nos produce una gran complacencia. Descubrimos que no es ya solamente la historia en sí la que nos interesa, sino lo que generamos en los jóvenes. Despertar el interés en su propia historia, el sentimiento de pertenencia al lugar en el que viven y en el que estudian. Entender que forman parte de una comunidad con características culturales propias, con una identidad peculiar que los hace particularmente diferentes e iguales a la vez. Comprender que esa identidad que les es propia la fueron construyendo sus mayores, y lo más importante: saber que están en condiciones de re-construir juntos esas historias. Por otro lado el momento afectivo que se genera cuando el estudiante escucha los relatos, las evocaciones de los “abuelos” y la emoción que se observa cuando relata a los compañeros y a los docentes la experiencia vivida en la entrevista. Y el otro aspecto importante de la entrevista es la valorización de los objetos que atesoraban los abuelos: cartas, fotos, herramientas, muebles, vestidos, etc. acompañaban el relato de los jóvenes y terminan siempre en la necesidad de exponer esas prendas en una muestra organizada por ellos mismos. Allí, la presencia de abuelos, padres, hermanos, maestros y vecinos, trasmite el lazo entre el presente y el pasado, entre nuevas y viejas generaciones. Se advierte la alegría, el amor, la emoción entre los asistentes y el orgullo de los padres viendo a sus hijos tan comprometidos con sus estudios. Y a los profesores satisfechos con el trabajo realizado por sus alumnos. Entonces es cuando reafirmamos el valor de la historia oral como herramienta para sacar a la luz esas historias de vida, silenciadas y subestimadas y que revela, además, quienes son los verdaderos protagonistas de la historia. Y reafirmamos también, el rol de la universidad en el trabajo con la sociedad.