928 resultados para WORLD WIDE WEB (SERVICIO DE INFORMACION SOBRE REDES) - ASPECTOS CULTURALES - COLOMBIA


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Park Service Thwarts Cat Allies, by Marilyn Davis, Native Species Network, Bodega Bay, California Jim Miller Elected VP of Wildlife Society ADC Aerial Hunting Accident Kills 2 Obituary: Carl R. Gustavson HSUS Former Employee File Lawsuits Rats Shut Down Internet at Stanford Call for Papers: A Symposium on Mammal Trapping August 1997 in Edmonton, Alberta Fur in Cyberspace: The Fur Institute of Canada announces it has established a site on the World Wide Web, at the following address: http://www.fur.ca. Book Review: Beaver and Otter: Open Water Techniques, by Charles Dobbins 1992. Beaver Pond Publishing and Printing, P.O. Box 224, Greenville, Pennsyulvania, 16125. 114 pages. American Association of Wildlife Veterinarians: Resolution on Management of Feral Cats Use of Zinc Phosphide for Marmot Control, by Mark Collinge, NADCA Northern Rockies Region Director, USDA-APHIS-ADC Cat Colony Ordinance Adopted by Santa Clara County, California

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Although Recovery is often defined as the less studied and documented phase of the Emergency Management Cycle, a wide literature is available for describing characteristics and sub-phases of this process. Previous works do not allow to gain an overall perspective because of a lack of systematic consistent monitoring of recovery utilizing advanced technologies such as remote sensing and GIS technologies. Taking into consideration the key role of Remote Sensing in Response and Damage Assessment, this thesis is aimed to verify the appropriateness of such advanced monitoring techniques to detect recovery advancements over time, with close attention to the main characteristics of the study event: Hurricane Katrina storm surge. Based on multi-source, multi-sensor and multi-temporal data, the post-Katrina recovery was analysed using both a qualitative and a quantitative approach. The first phase was dedicated to the investigation of the relation between urban types, damage and recovery state, referring to geographical and technological parameters. Damage and recovery scales were proposed to review critical observations on remarkable surge- induced effects on various typologies of structures, analyzed at a per-building level. This wide-ranging investigation allowed a new understanding of the distinctive features of the recovery process. A quantitative analysis was employed to develop methodological procedures suited to recognize and monitor distribution, timing and characteristics of recovery activities in the study area. Promising results, gained by applying supervised classification algorithms to detect localization and distribution of blue tarp, have proved that this methodology may help the analyst in the detection and monitoring of recovery activities in areas that have been affected by medium damage. The study found that Mahalanobis Distance was the classifier which provided the most accurate results, in localising blue roofs with 93.7% of blue roof classified correctly and a producer accuracy of 70%. It was seen to be the classifier least sensitive to spectral signature alteration. The application of the dissimilarity textural classification to satellite imagery has demonstrated the suitability of this technique for the detection of debris distribution and for the monitoring of demolition and reconstruction activities in the study area. Linking these geographically extensive techniques with expert per-building interpretation of advanced-technology ground surveys provides a multi-faceted view of the physical recovery process. Remote sensing and GIS technologies combined to advanced ground survey approach provides extremely valuable capability in Recovery activities monitoring and may constitute a technical basis to lead aid organization and local government in the Recovery management.

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[EN]This paper is a proposal for teaching pragmatics following a corpus-based approach. Corpora have had a high impact on how linguistics is looked at these days. However, teaching linguistics is still traditional in its scope and stays away from a growing tendency of incorporating authentic samples in the theoretical classroom, and so lecturers perpetuate the presentation of the same canonical examples students may find in their textbooks or in other introductory monographs. Our view is that using corpus linguistics, especially corpora freely available in the World Wide Web, will result in a more engaging and fresh look at the course of Pragmatics, while promoting early research in students. This way, they learn the concepts but most importantly how to later identify pragmatic phenomena in real text. Here, we raise our concern with the methodology, presenting clear examples of corpus-based pragmatic activities, and one clear result is the fact that students learn also how to be autonomous in their analysis o f data. In our proposal, we move from more controlled tasks to autonomy. This proposal focuses on students enrolled in the course Pragmática de la Lengua inglesa, currently part of the curriculum in Lenguas Modernas, Universidad de Las Palmas de Gran Canaria.

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L'obiettivo della ricerca è di compiere un'analisi dell'impatto della cosiddetta cultura "open" alla luce dell'attuale condizione del World Wide Web. Si prenderà in considerazione, in particolare, la genesi del movimento a partire dalle basi di cultura hacker e la relativa evoluzione nella filosofia del software libero, con il fine ultimo di identificare il ruolo attuale del modello open source nello scenario esistente. L'introduzione al concetto di Open Access completerà la ricerca anche considerando la recente riaffermazione della conoscenza come bene comune all'interno della Società dell'Informazione

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Il problema relativo alla predizione, la ricerca di pattern predittivi all‘interno dei dati, è stato studiato ampiamente. Molte metodologie robuste ed efficienti sono state sviluppate, procedimenti che si basano sull‘analisi di informazioni numeriche strutturate. Quella testuale, d‘altro canto, è una tipologia di informazione fortemente destrutturata. Quindi, una immediata conclusione, porterebbe a pensare che per l‘analisi predittiva su dati testuali sia necessario sviluppare metodi completamente diversi da quelli ben noti dalle tecniche di data mining. Un problema di predizione può essere risolto utilizzando invece gli stessi metodi : dati testuali e documenti possono essere trasformati in valori numerici, considerando per esempio l‘assenza o la presenza di termini, rendendo di fatto possibile una utilizzazione efficiente delle tecniche già sviluppate. Il text mining abilita la congiunzione di concetti da campi di applicazione estremamente eterogenei. Con l‘immensa quantità di dati testuali presenti, basti pensare, sul World Wide Web, ed in continua crescita a causa dell‘utilizzo pervasivo di smartphones e computers, i campi di applicazione delle analisi di tipo testuale divengono innumerevoli. L‘avvento e la diffusione dei social networks e della pratica di micro blogging abilita le persone alla condivisione di opinioni e stati d‘animo, creando un corpus testuale di dimensioni incalcolabili aggiornato giornalmente. Le nuove tecniche di Sentiment Analysis, o Opinion Mining, si occupano di analizzare lo stato emotivo o la tipologia di opinione espressa all‘interno di un documento testuale. Esse sono discipline attraverso le quali, per esempio, estrarre indicatori dello stato d‘animo di un individuo, oppure di un insieme di individui, creando una rappresentazione dello stato emotivo sociale. L‘andamento dello stato emotivo sociale può condizionare macroscopicamente l‘evolvere di eventi globali? Studi in campo di Economia e Finanza Comportamentale assicurano un legame fra stato emotivo, capacità nel prendere decisioni ed indicatori economici. Grazie alle tecniche disponibili ed alla mole di dati testuali continuamente aggiornati riguardanti lo stato d‘animo di milioni di individui diviene possibile analizzare tali correlazioni. In questo studio viene costruito un sistema per la previsione delle variazioni di indici di borsa, basandosi su dati testuali estratti dalla piattaforma di microblogging Twitter, sotto forma di tweets pubblici; tale sistema include tecniche di miglioramento della previsione basate sullo studio di similarità dei testi, categorizzandone il contributo effettivo alla previsione.

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L’avvento di Internet e delle innovazioni tecnologiche hanno determinato una rivoluzione nel panorama della comunicazione e dell’informazione soprattutto in quello pubblicitario. La pubblicità online (in inglese Advertising Online o Internet Advertising) è un fenomeno in continua crescita. Rispetto ai media tradizionali come la stampa e la televisione dove i contenuti sono trasmessi in modo generico e di massa, l’Advertising Online sfrutta la capacità del World Wide Web al fine di raggiungere una quantità notevole di persone permettendo di attuare campagne pubblicitarie verso un target mirato. In questo settore la facilità di misurare l'effetto nei confronti del pubblico permette alle aziende di investire in questo tipo di mercato rispetto a quello tradizionale poiché, in quest'ultimo l’assenza di strumenti di misurazione è basata su rilevanze teoriche. In riferimento a quanto citato, un’oggetto di studio e di analisi presentato in questa tesi riguarda la start-up TAGGALO un sistema ideato e sviluppato da un gruppo di ricercatori del CNR Puglia. Questa soluzione tecnologia è applicata nel campo pubblicitario del Digital out of Home e del Digital Signage dove la comunicazione del messaggio viene percepita dal potenziale cliente mentre è fuori casa mediante l’uso di schermi elettronici disposti nella maggior parte dei luoghi pubblici. Attraverso questa tecnologia è possibile rilevare il reale impatto della pubblicità online, rappresentando una soluzione efficace per misurare il reale ritorno per chi investe ovvero il ROI.

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Il mondo di Internet ha vissuto un radicale e inarrestabile processo di rinnovamento nel corso dell'ultimo decennio. Nel giro di pochi anni, i siti che popolano il World Wide Web si sono evoluti divenendo vere e proprie applicazioni in grado di fornire un livello di interattività e di coinvolgimento fino ad allora impensabile. Il mondo del Web è mutato, e con esso quello dei browser, i quali assumono sempre più le conformazioni di "sistemi operativi nei sistemi operativi": si sono tramutati in complesse piattaforme di sviluppo in grado di fornire a programmatori e web designer potenti librerie e API relative a qualsiasi ambito, nonché avanzati strumenti di debugging. Numerosi standard che governano l'ecosistema di Internet hanno raggiunto la maturità in questo contesto: fra tutti HTML5, il quale ha arricchito enormemente le potenzialità di un browser introducendo nuovi strumenti orientati alla multimedialità e alla classificazione semantica delle risorse. Altri standard altrettanto importanti hanno visto la luce in questi anni, affermandosi e conquistando, nel giro di pochissimi anni, l'interesse di un'ampia platea di sviluppatori. E' il caso di WebGL, una potente e flessibile libreria grafica derivata dal mondo di OpenGL che ha aperto le porte al rendering di scene tridimensionali all'interno di un qualsiasi browser moderno. WebGL ha rappresentato un punto di svolta abbattendo un'ulteriore barriera tra il mondo del web che vive all'interno di un browser e la dimensione delle applicazioni native che popolano un sistema operativo, consolidando il già affermato concetto di web app che lentamente sta seppellendo l'idea di "sito" così come era stato concepito all'inizio del nuovo millennio. Scopo di questo elaborato è quello di fornire una panoramica delle principali funzionalità offerte dalla libreria WebGL (con una particolare attenzione per il supporto cross browser) e di analizzare le possibilità che essa offre, studiando e implementando i principali modelli di illuminazione e le tecniche di applicazione texture per definire un ambiente tridimensionale esplorabile e il più possibile realistico all'interno della dimensione del web.

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OBJECTIVE: To determine whether algorithms developed for the World Wide Web can be applied to the biomedical literature in order to identify articles that are important as well as relevant. DESIGN AND MEASUREMENTS A direct comparison of eight algorithms: simple PubMed queries, clinical queries (sensitive and specific versions), vector cosine comparison, citation count, journal impact factor, PageRank, and machine learning based on polynomial support vector machines. The objective was to prioritize important articles, defined as being included in a pre-existing bibliography of important literature in surgical oncology. RESULTS Citation-based algorithms were more effective than noncitation-based algorithms at identifying important articles. The most effective strategies were simple citation count and PageRank, which on average identified over six important articles in the first 100 results compared to 0.85 for the best noncitation-based algorithm (p < 0.001). The authors saw similar differences between citation-based and noncitation-based algorithms at 10, 20, 50, 200, 500, and 1,000 results (p < 0.001). Citation lag affects performance of PageRank more than simple citation count. However, in spite of citation lag, citation-based algorithms remain more effective than noncitation-based algorithms. CONCLUSION Algorithms that have proved successful on the World Wide Web can be applied to biomedical information retrieval. Citation-based algorithms can help identify important articles within large sets of relevant results. Further studies are needed to determine whether citation-based algorithms can effectively meet actual user information needs.

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Digital technologies have often been perceived as imperilling traditional cultural expressions (TCE). This angst has interlinked technical and socio-cultural dimensions. On the technical side, it is related to the affordances of digital media that allow, among other things, instantaneous access to information without real location constraints, data transport at the speed of light and effortless reproduction of the original without any loss of quality. In a socio-cultural context, digital technologies have been regarded as the epitome of globalisation forces - not only driving and deepening the process of globalisation itself but also spreading its effects. The present article examines the validity of these claims and sketches a number of ways in which digital technologies may act as benevolent factors. We illustrate in particular that some digital technologies can be instrumentalised to protect TCE forms, reflecting more appropriately the specificities of TCE as a complex process of creation of identity and culture. The article also seeks to reveal that digital technologies - and more specifically the Internet and the World Wide Web - have had a profound impact on the ways cultural content is created, disseminated, accessed and consumed. We argue that this environment may have generated various opportunities for better accommodating TCE, especially in their dynamic sense of human creativity.

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The Winter 1996 issue of The Olive Tree features articles about library projects, collections, technological innovations, and events at Fogler Library, University of Maine.

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The State of Connecticut owns a LIght Detection and Ranging (LIDAR) data set that was collected in 2000 as part of the State’s periodic aerial reconnaissance missions. Although collected eight years ago, these data are just now becoming ready to be made available to the public. These data constitute a massive “point cloud”, being a long list of east-north-up triplets in the State Plane Coordinate System Zone 0600 (SPCS83 0600), orthometric heights (NAVD 88) in US Survey feet. Unfortunately, point clouds have no structure or organization, and consequently they are not as useful as Triangulated Irregular Networks (TINs), digital elevation models (DEMs), contour maps, slope and aspect layers, curvature layers, among others. The goal of this project was to provide the computational infrastructure to create a first cut of these products and to serve them to the public via the World Wide Web. The products are available at http://clear.uconn.edu/data/ct_lidar/index.htm.

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La herramienta de descubrimiento que ha dado lugar al llamado catálogo de próxima generación o NextGen es una interfaz ensamblada a la base de datos del catálogo en línea, que proporciona opciones similares a las de los motores de búsqueda de la World Wide Web. Entre las características más importantes se pueden mencionar: búsqueda por palabras claves del usuario, corrección de ortografía, asociación de palabras por prefijos y sufijos, gradación por relevancia, búsqueda booleana guiada, navegación facetada, ofrecimiento de ítems relacionados, servicios personalizados como MiCuenta o MiBiblioteca, opciones de diseño, características de la Web social como etiquetado o folksonomía, inclusión de reseñas, anotaciones o calificaciones por parte de los usuarios, aportes de la producción propia, creación de grupos de interés, etc. El desafío que se presenta es repensar el catálogo de modo que contribuya a descubrir la información del modo más eficiente posible, con inclusión de resúmenes, notas de contenido o vínculo al texto completo de los documentos. Existen experiencias basadas en programas comerciales como el catálogo de las bibliotecas de la North Carolina State University (Sirsi/Dynyx + interfaz Endeca) y otras con recursos open source como la de BRAC University de Bangladesh (Koha + Vufind). Se considera que esta última experiencia puede ser de interés para las bibliotecas de nuestro medio.

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Los años 90 produjeron una explosión tecnológica con el acceso masivo a Internet. En la Argentina, la realidad económica de '1 peso, 1 dólar' facilitaba la adquisición de la tecnología del primer mundo: cualquier persona podía conectarse desde su casa o cualquier cibercafé. Realmente estábamos fascinados con la idea de navegar por un mundo nuevo: la World Wide Web, y de comunicarnos a través del correo electrónico y el chat con personas de cualquier lugar del mundo. Esa etapa ya pasó, ahora estamos frente a la Web 2.0. ¿Qué es esto? ¿Una nueva manera de llamarla? Sí, porque ya no es la misma. Es mucho más interactiva y cualquier persona puede publicar sus ideas en ella sin ser necesarios conocimientos de diseño web. Una de las novedades de la Web 2.0 son los weblogs o blogs. Este año, la Escuela de Lenguas ha incorporado el uso de los blogs a los cursos de Jóvenes 4mayores y Adultos 5. Todo un desafío tanto para las docentes como los alumnos porque nos encontramos ante dos áreas de conocimiento a explorar: el idioma y la tecnología. Esta exposición tratará este tema: La incorporación de los blogs a la enseñanza del idioma inglés

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Los años 90 produjeron una explosión tecnológica con el acceso masivo a Internet. En la Argentina, la realidad económica de '1 peso, 1 dólar' facilitaba la adquisición de la tecnología del primer mundo: cualquier persona podía conectarse desde su casa o cualquier cibercafé. Realmente estábamos fascinados con la idea de navegar por un mundo nuevo: la World Wide Web, y de comunicarnos a través del correo electrónico y el chat con personas de cualquier lugar del mundo. Esa etapa ya pasó, ahora estamos frente a la Web 2.0. ¿Qué es esto? ¿Una nueva manera de llamarla? Sí, porque ya no es la misma. Es mucho más interactiva y cualquier persona puede publicar sus ideas en ella sin ser necesarios conocimientos de diseño web. Una de las novedades de la Web 2.0 son los weblogs o blogs. Este año, la Escuela de Lenguas ha incorporado el uso de los blogs a los cursos de Jóvenes 4mayores y Adultos 5. Todo un desafío tanto para las docentes como los alumnos porque nos encontramos ante dos áreas de conocimiento a explorar: el idioma y la tecnología. Esta exposición tratará este tema: La incorporación de los blogs a la enseñanza del idioma inglés

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La herramienta de descubrimiento que ha dado lugar al llamado catálogo de próxima generación o NextGen es una interfaz ensamblada a la base de datos del catálogo en línea, que proporciona opciones similares a las de los motores de búsqueda de la World Wide Web. Entre las características más importantes se pueden mencionar: búsqueda por palabras claves del usuario, corrección de ortografía, asociación de palabras por prefijos y sufijos, gradación por relevancia, búsqueda booleana guiada, navegación facetada, ofrecimiento de ítems relacionados, servicios personalizados como MiCuenta o MiBiblioteca, opciones de diseño, características de la Web social como etiquetado o folksonomía, inclusión de reseñas, anotaciones o calificaciones por parte de los usuarios, aportes de la producción propia, creación de grupos de interés, etc. El desafío que se presenta es repensar el catálogo de modo que contribuya a descubrir la información del modo más eficiente posible, con inclusión de resúmenes, notas de contenido o vínculo al texto completo de los documentos. Existen experiencias basadas en programas comerciales como el catálogo de las bibliotecas de la North Carolina State University (Sirsi/Dynyx + interfaz Endeca) y otras con recursos open source como la de BRAC University de Bangladesh (Koha + Vufind). Se considera que esta última experiencia puede ser de interés para las bibliotecas de nuestro medio.