940 resultados para Inflation shocks


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This study empirically analyzes the sources of the exchange rate fluctuations in India by employing the structural VAR model. The VAR system consists of three variables, i.e., the nominal exchange rate, the real exchange rate, and the relative output of India and a foreign country. Consistent with most previous studies, the empirical evidence demonstrates that real shocks are the main drives of the fluctuations in real and nominal exchange rates, indicating that the central bank cannot maintain the real exchange rate at its desired level over time.

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This paper empirically analyzes whether and to what extent the adoption of inflation targeting (IT) in Korea, Indonesia, Thailand and the Philippines has affected their business cycle synchronization with the rest of the world. By employing the dynamic conditional correlation (DCC) model developed by Engle (2002), we find that IT in Asia has little effect on international business cycle synchronization and the effect is positive in some of the countries, if any. These findings basically seem to be consistent with the evidence from relevant literature.

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The existence of discontinuities within the double-adiabatic Hall-magnetohydrodynamics (MHD) model is discussed. These solutions are transitional layers where some of the plasma properties change from one equilibrium state to another. Under the assumption of traveling wave solutions with velocity C and propagation angle θ with respect to the ambient magnetic field, the Hall-MHD model reduces to a dynamical system and the waves are heteroclinic orbits joining two different fixed points. The analysis of the fixed points rules out the existence of rotational discontinuities. Simple considerations about the Hamiltonian nature of the system show that, unlike dissipative models, the intermediate shock waves are organized in branches in parameter space, i.e., they occur if a given relationship between θ and C is satisfied. Electron-polarized (ion-polarized) shock waves exhibit, in addition to a reversal of the magnetic field component tangential to the shock front, a maximum (minimum) of the magnetic field amplitude. The jumps of the magnetic field and the relative specific volume between the downstream and the upstream states as a function of the plasma properties are presented. The organization in parameter space of localized structures including in the model the influence of finite Larmor radius is discussed

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Negli ultimi anni i modelli VAR sono diventati il principale strumento econometrico per verificare se può esistere una relazione tra le variabili e per valutare gli effetti delle politiche economiche. Questa tesi studia tre diversi approcci di identificazione a partire dai modelli VAR in forma ridotta (tra cui periodo di campionamento, set di variabili endogene, termini deterministici). Usiamo nel caso di modelli VAR il test di Causalità di Granger per verificare la capacità di una variabile di prevedere un altra, nel caso di cointegrazione usiamo modelli VECM per stimare congiuntamente i coefficienti di lungo periodo ed i coefficienti di breve periodo e nel caso di piccoli set di dati e problemi di overfitting usiamo modelli VAR bayesiani con funzioni di risposta di impulso e decomposizione della varianza, per analizzare l'effetto degli shock sulle variabili macroeconomiche. A tale scopo, gli studi empirici sono effettuati utilizzando serie storiche di dati specifici e formulando diverse ipotesi. Sono stati utilizzati tre modelli VAR: in primis per studiare le decisioni di politica monetaria e discriminare tra le varie teorie post-keynesiane sulla politica monetaria ed in particolare sulla cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015) e regola del GDP nominale in Area Euro (paper 1); secondo per estendere l'evidenza dell'ipotesi di endogeneità della moneta valutando gli effetti della cartolarizzazione delle banche sul meccanismo di trasmissione della politica monetaria negli Stati Uniti (paper 2); terzo per valutare gli effetti dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria in Italia in termini di implicazioni di politiche economiche (paper 3). La tesi è introdotta dal capitolo 1 in cui si delinea il contesto, la motivazione e lo scopo di questa ricerca, mentre la struttura e la sintesi, così come i principali risultati, sono descritti nei rimanenti capitoli. Nel capitolo 2 sono esaminati, utilizzando un modello VAR in differenze prime con dati trimestrali della zona Euro, se le decisioni in materia di politica monetaria possono essere interpretate in termini di una "regola di politica monetaria", con specifico riferimento alla cosiddetta "nominal GDP targeting rule" (McCallum 1988 Hall e Mankiw 1994; Woodford 2012). I risultati evidenziano una relazione causale che va dallo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo alle variazioni dei tassi di interesse di mercato a tre mesi. La stessa analisi non sembra confermare l'esistenza di una relazione causale significativa inversa dalla variazione del tasso di interesse di mercato allo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo. Risultati simili sono stati ottenuti sostituendo il tasso di interesse di mercato con il tasso di interesse di rifinanziamento della BCE. Questa conferma di una sola delle due direzioni di causalità non supporta un'interpretazione della politica monetaria basata sulla nominal GDP targeting rule e dà adito a dubbi in termini più generali per l'applicabilità della regola di Taylor e tutte le regole convenzionali della politica monetaria per il caso in questione. I risultati appaiono invece essere più in linea con altri approcci possibili, come quelli basati su alcune analisi post-keynesiane e marxiste della teoria monetaria e più in particolare la cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015). Queste linee di ricerca contestano la tesi semplicistica che l'ambito della politica monetaria consiste nella stabilizzazione dell'inflazione, del PIL reale o del reddito nominale intorno ad un livello "naturale equilibrio". Piuttosto, essi suggeriscono che le banche centrali in realtà seguono uno scopo più complesso, che è il regolamento del sistema finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra creditori e debitori e la relativa solvibilità delle unità economiche. Il capitolo 3 analizza l’offerta di prestiti considerando l’endogeneità della moneta derivante dall'attività di cartolarizzazione delle banche nel corso del periodo 1999-2012. Anche se gran parte della letteratura indaga sulla endogenità dell'offerta di moneta, questo approccio è stato adottato raramente per indagare la endogeneità della moneta nel breve e lungo termine con uno studio degli Stati Uniti durante le due crisi principali: scoppio della bolla dot-com (1998-1999) e la crisi dei mutui sub-prime (2008-2009). In particolare, si considerano gli effetti dell'innovazione finanziaria sul canale dei prestiti utilizzando la serie dei prestiti aggiustata per la cartolarizzazione al fine di verificare se il sistema bancario americano è stimolato a ricercare fonti più economiche di finanziamento come la cartolarizzazione, in caso di politica monetaria restrittiva (Altunbas et al., 2009). L'analisi si basa sull'aggregato monetario M1 ed M2. Utilizzando modelli VECM, esaminiamo una relazione di lungo periodo tra le variabili in livello e valutiamo gli effetti dell’offerta di moneta analizzando quanto la politica monetaria influisce sulle deviazioni di breve periodo dalla relazione di lungo periodo. I risultati mostrano che la cartolarizzazione influenza l'impatto dei prestiti su M1 ed M2. Ciò implica che l'offerta di moneta è endogena confermando l'approccio strutturalista ed evidenziando che gli agenti economici sono motivati ad aumentare la cartolarizzazione per una preventiva copertura contro shock di politica monetaria. Il capitolo 4 indaga il rapporto tra spesa pro capite sanitaria, PIL pro capite, indice di vecchiaia ed aspettativa di vita in Italia nel periodo 1990-2013, utilizzando i modelli VAR bayesiani e dati annuali estratti dalla banca dati OCSE ed Eurostat. Le funzioni di risposta d'impulso e la scomposizione della varianza evidenziano una relazione positiva: dal PIL pro capite alla spesa pro capite sanitaria, dalla speranza di vita alla spesa sanitaria, e dall'indice di invecchiamento alla spesa pro capite sanitaria. L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria è più significativo rispetto alle altre variabili. Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le disabilità strettamente connesse all'invecchiamento possono essere il driver principale della spesa sanitaria nel breve-medio periodo. Una buona gestione della sanità contribuisce a migliorare il benessere del paziente, senza aumentare la spesa sanitaria totale. Tuttavia, le politiche che migliorano lo stato di salute delle persone anziane potrebbe essere necessarie per una più bassa domanda pro capite dei servizi sanitari e sociali.

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Há mais de uma década o controle dos níveis de preço na economia brasileira é realizado dentro do escopo do Regime de Metas de Inflação, que utiliza modelos macroeconômicos como instrumentos para guiar as tomadas de decisões sobre política monetária. Após um período de relativo êxito (2006 - 2009), nos últimos anos apesar dos esforços das autoridades monetárias na aplicação das políticas de contenção da inflação, seguindo os mandamentos do regime de metas, esta tem se mostrado resistente, provocando um debate em torno de fatores que podem estar ocasionando tal comportamento. Na literatura internacional, alguns trabalhos têm creditado aos choques de oferta, especialmente aos desencadeados pela variação dos preços das commodities, uma participação significativa na inflação, principalmente em economias onde os produtos primários figuram como maioria na pauta exportadora. Na literatura nacional, já existem alguns trabalhos que apontam nesta mesma direção. Sendo assim, buscou-se, como objetivo principal para o presente estudo, avaliar como os choques de oferta, mais especificamente os choques originados pelos preços das commodities, têm impactado na inflação brasileira e como e com que eficiência a política monetária do país tem reagido. Para tanto, foi estimado um modelo semiestrutural contendo uma curva de Phillips, uma curva IS e duas versões da Função de Reação do Banco Central, de modo a verificar como as decisões de política monetária são tomadas. O método de estimação empregado foi o de Autorregressão Vetorial com Correção de Erro (VEC) na sua versão estrutural, que permite uma avaliação dinâmica das relações de interdependência entre as variáveis do modelo proposto. Por meio da estimação da curva de Phillips foi possível observar que os choques de oferta, tanto das commodities como da produtividade do trabalho e do câmbio, não impactam a inflação imediatamente, porém sua relevância é crescente ao longo do tempo chegando a prevalecer sobre o efeito autorregressivo (indexação) verificado. Estes choques também se apresentaram importantes para o comportamento da expectativa de inflação, produzindo assim, uma indicação de que seus impactos tendem a se espalhar pelos demais setores da economia. Através dos resultados da curva IS constatou-se a forte inter-relação entre o hiato do produto e a taxa de juros, o que indica que a política monetária, por meio da fixação de tal taxa, influencia fortemente a demanda agregada. Já por meio da estimação da primeira função de reação, foi possível perceber que há uma relação contemporânea relevante entre o desvio da expectativa de inflação em relação à meta e a taxa Selic, ao passo que a relação contemporânea do hiato do produto sobre a taxa Selic se mostrou pequena. Por fim, os resultados obtidos com a segunda função de reação, confirmaram que as autoridades monetárias reagem mais fortemente aos sinais inflacionários da economia do que às movimentações que acontecem na atividade econômica e mostraram que uma elevação nos preços das commodities, em si, não provoca diretamente um aumento na taxa básica de juros da economia.

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Context. Runaway O- and early B-type stars passing through the interstellar medium at supersonic velocities and characterized by strong stellar winds may produce bow shocks that can serve as particle acceleration sites. Previous theoretical models predict the production of high-energy photons by nonthermal radiative processes, but their efficiency is still debated. Aims. We aim to test and explain the possibility of emission from the bow shocks formed by runaway stars traveling through the interstellar medium by using previous theoretical models. Methods. We applied our model to AE Aurigae, the first reported star with an X-ray detected bow shock, to BD+43 3654, in which the observations failed in detecting high-energy emission, and to the transition phase of a supergiant star in the late stages of its life. Results. From our analysis, we confirm that the X-ray emission from the bow shock produced by AE Aurigae can be explained by inverse Compton processes involving the infrared photons of the heated dust. We also predict low high-energy flux emission from the bow shock produced by BD+43 3654, and the possibility of high-energy emission from the bow shock formed by a supergiant star during the transition phase from blue to red supergiant. Conclusions. Bow shocks formed by different types of runaway stars are revealed as a new possible source of high-energy photons in our neighborhood.

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Context. Runaway O- and early B-type stars passing through the interstellar medium at supersonic velocities and characterized by strong stellar winds may produce bow shocks that can serve as particle acceleration sites. Previous theoretical models predict the production of high-energy photons by nonthermal radiative processes, but their efficiency is still debated. Aims. We aim to test and explain the possibility of emission from the bow shocks formed by runaway stars traveling through the interstellar medium by using previous theoretical models. Methods. We applied our model to AE Aurigae, the first reported star with an X-ray detected bow shock, to BD+43 3654, in which the observations failed in detecting high-energy emission, and to the transition phase of a supergiant star in the late stages of its life. Results. From our analysis, we confirm that the X-ray emission from the bow shock produced by AE Aurigae can be explained by inverse Compton processes involving the infrared photons of the heated dust. We also predict low high-energy flux emission from the bow shock produced by BD+43 3654, and the possibility of high-energy emission from the bow shock formed by a supergiant star during the transition phase from blue to red supergiant. Conclusions. Bow shocks formed by different types of runaway stars are revealed as a new possible source of high-energy photons in our neighborhood.

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This paper considers the influence of business cycles and economic crises on Spain's tourism competitiveness. This competitiveness is measured by its share in world tourism. Analysing the presence of unit roots in the market share series from 1958 to 2010, the permanent effects of economic crises on competitiveness are evaluated. The evidence from standard linear unit root tests indicates that crises on Spanish market shares are highly persistent. When we account for endogenously determined structural breaks, we obtain greater support for stationarity, but breakpoints are identified with major economic crises. Therefore the main conclusion obtained is that the effects of the economic shocks are not neutral on competitiveness, with the negative effects being more persistent in highly intensive crises. These crises reinforce a natural downward trend of the Spanish world tourism market share caused by the natural emergence of new competing destinations and by the maturity of the Spain's principal tourism product.