990 resultados para Inchbald, Mrs., 1753-1821.
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Pós-graduação em História - FCLAS
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The Mrs. J. Palmer Lockwood Journal consists of a 76 page journal kept by Mrs. J. Palmer (Leize) Lockwood concerning how the poem Carolina by Henry Timrod became the South Carolina state song. There is also a description of how Mrs. Lockwood worked to popularize the song, three copies of Timrod’s poem, and a copy of a poem titled “Carolina” by Mary Frances Wickliffe, Winthrop faculty member from 1895 to 1919.
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The Mrs. W. E. Cochran Papers consist of histories, constitutions, bylaws, reports, memoranda, minutes, membership lists, newsletters, handbooks, brochures, manuals, newspaper clippings and photographs, relating to her involvement with the South Carolina Extension Homemakers’ Council (1936-1976), the National Home Demonstration Council (1960-1976), the Associated Country Women of the World (1947-1976), the Master Farm Homemakers’ Guild (1964-1976), and the South Carolina Council for the Common Good (1968-1972).
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Duchenne muscular dystrophy (DMD) is a recessive X-linked form of muscular dystrophy characterized by progressive and irreversible degeneration of the muscles. The mdx mouse is the classical animal model for DMD, showing similar molecular and protein defects. The mdx mouse, however, does not show significant muscle weakness, and the diaphragm muscle is significantly more degenerated than skeletal muscles. In this work, magnetic resonance spectroscopy (MRS) was used to study the metabolic profile of quadriceps and diaphragm muscles from mdx and control mice. Using principal components analysis (PCA), the animals were separated into groups according to age and lineages. The classification was compared to histopathological analysis. Among the 24 metabolites identified from the nuclear MR spectra, only 19 were used by the PCA program for classification purposes. These can be important key biomarkers associated with the progression of degeneration in mdx muscles and with natural aging in control mice. Glutamate, glutamine, succinate, isoleucine, acetate, alanine and glycerol were increased in mdx samples as compared to control mice, in contrast to carnosine, taurine, glycine, methionine and creatine that were decreased. These results suggest that MRS associated with pattern recognition analysis can be a reliable tool to assess the degree of pathological and metabolic alterations in the dystrophic tissue, thereby affording the possibility of evaluation of beneficial effects of putative therapies. (C) 2012 Elsevier Inc. All rights reserved.
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Il bacino ligure, pur facendo parte della più grande area marina protetta del Mar Mediterraneo, il Santuario Pelagos, risulta essere una regione in cui le attività umane stanno condizionando la presenza di numerose specie di Cetacei. Fra tutte Tursiops truncatus, in virtù della sua distribuzione limitata per lo più alle acque basse (<200 metri) è la specie maggiormente soggetta alle conseguenze dirette e indirette dell’impatto antropico. Questo elaborato è stato condotto all’interno del più ampio progetto “Delfini Metropolitani” coordinato dall’Acquario di Genova. L’area di studio presa in esame è l’intero levante ligure con tre stazioni di ormeggio: Genova, Rapallo e Lerici. Tramite la tecnica della cattura-ricattura fotografica è stato possibile analizzare la distribuzione ed effettuare delle stime di abbondanza per il periodo di studio 2005 – 2012. Dai risultati e dal confronto con altri studi è emerso che il tursiope vive entro la piattaforma continentale e sembrerebbe che all’aumentare di quest’ultima aumenti la dimensione della popolazione. Per il periodo di studio considerato la popolazione non fa registrare trend demografici significativi, rimanendo costante fra 150 - 250 individui. In questo elaborato si sono anche studiate le differenze fra maschi e femmine nell’evoluzione dei marcaggi naturali. I risultati preliminari hanno mostrato una differenza significativa fra i due sessi. Il maschio ha un valore maggiore come cambiamento rispetto alle femmine, questo è dovuto al fatto che gli individui maschi hanno interazioni spesso aggressive per poter accedere alle femmine. Infine grazie all’analisi dell’evoluzione dei marcaggi naturali e delle differenze trovate, si è proposto un nuovo metodo per poter sessare gli animali. Questo qui proposto, comunque, è un metodo derivante da uno studio preliminare e si ha bisogno di successivi studi per testarne l’efficienza e l’affidabilità.
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Nell’alveo delle indagini sulla storia del commercio librario nell’Italia del Settecento, attente a individuare i legami fra circolazione del libro, diffusione delle idee illuministe e riforme politiche nella seconda metà del secolo, la ricerca ha l’obiettivo di offrire un quadro articolato della fisionomia di un mercante del libro attivo nel periodo più intenso del riformismo estense nel ducato di Modena: Moïsè Beniamino Foà (1730-1821). Il primo capitolo della tesi riguarda le cariche ufficiali che questi ricoprì al servizio delle istituzioni culturali promosse da Francesco III d’Este, le vicende che lo implicarono nelle maglie della censura e il suo impegno civile e politico a favore dei processi di emancipazione degli ebrei in età giacobina e napoleonica. Il secondo tenta di interpretare la genesi della sua fortuna economica attraverso l’esame del testamento e dell’inventario dell’asse ereditario: nel panorama di precarietà dei mestieri del libro dal secolo dei lumi ai primi decenni della Restaurazione, pare arduo individuare un libraio comparabile a Foà per solidità e capacità di investimento. All’analisi della clientela del mercante è dedicato il terzo capitolo, che si sviluppa seguendo il filo dei rapporti diplomatici intessuti da Francesco III con le corti italiane nell’orbita dell’influenza politica e culturale asburgica. Si descrivono, quindi, i viaggi europei e la rete dei contatti commerciali che garantirono la ricchezza dell’offerta rispecchiata dai numerosi cataloghi librari pubblicati nel corso di oltre un cinquantennio. Di questi si offre una descrizione bibliografica e quantitativa con un affondo sulla diffusione del libro scientifico. Con la fisionomia del mercante viaggiatore, Foà coniugava quella dell’erudito bibliofilo: la ricerca si conclude con la presentazione della sua biblioteca e dei suoi rapporti con i filologi dell’epoca.
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Magnetic Resonance Spectroscopy (MRS) is an advanced clinical and research application which guarantees a specific biochemical and metabolic characterization of tissues by the detection and quantification of key metabolites for diagnosis and disease staging. The "Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM)" has promoted the activity of the "Interconfronto di spettroscopia in RM" working group. The purpose of the study is to compare and analyze results obtained by perfoming MRS on scanners of different manufacturing in order to compile a robust protocol for spectroscopic examinations in clinical routines. This thesis takes part into this project by using the GE Signa HDxt 1.5 T at the Pavillion no. 11 of the S.Orsola-Malpighi hospital in Bologna. The spectral analyses have been performed with the jMRUI package, which includes a wide range of preprocessing and quantification algorithms for signal analysis in the time domain. After the quality assurance on the scanner with standard and innovative methods, both spectra with and without suppression of the water peak have been acquired on the GE test phantom. The comparison of the ratios of the metabolite amplitudes over Creatine computed by the workstation software, which works on the frequencies, and jMRUI shows good agreement, suggesting that quantifications in both domains may lead to consistent results. The characterization of an in-house phantom provided by the working group has achieved its goal of assessing the solution content and the metabolite concentrations with good accuracy. The goodness of the experimental procedure and data analysis has been demonstrated by the correct estimation of the T2 of water, the observed biexponential relaxation curve of Creatine and the correct TE value at which the modulation by J coupling causes the Lactate doublet to be inverted in the spectrum. The work of this thesis has demonstrated that it is possible to perform measurements and establish protocols for data analysis, based on the physical principles of NMR, which are able to provide robust values for the spectral parameters of clinical use.
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Il peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP) è una molecola presente nei neuroni del midollo spinale di diverse specie di Mammiferi, inclusi topi, ratti, conigli, cani, gatti, pecore, scimmie e uomo. Nonostante la distribuzione dei neuroni contenenti questo neuropeptide sia stata studiata in maniera dettagliata nel midollo spinale delle suddette specie, non sono disponibili, in letteratura, informazioni relative alla presenza di queste cellule nel midollo spinale dei Cetacei. Di conseguenza, è stata condotta la presente ricerca che ha avuto lo scopo di determinare, mediante metodiche di immunoistochimica, la distribuzione e la morfologia dei neuroni esprimenti il CGRP nel midollo spinale di tursiope (Tursiops truncatus). In questa specie, la distribuzione laminare (secondo Rexed) dei neuroni CGRP-immunoreattivi è assai simile a quella che si osserva nei Roditori, nei Carnivori e nei Primati; infatti, i corpi cellulari immunopositivi sono localizzati soprattutto in corrispondenza dell’apice del corno dorsale (lamine I e II) e nel corno ventrale (lamine VIII e IX). La distribuzione e la morfologia dei neuroni esprimenti CGRP nel midollo spinale di tursiope suggeriscono come tale neuropeptide possa essere coinvolto nella trasmissione delle informazioni sia sensitive (somatiche e viscerali) che motorie. I neuroni CGRP-immunoreattivi localizzati nelle lamine I e II del midollo spinale di tursiope, come dimostrato in altre specie, potrebbero agire da interneuroni modulando le informazioni nocicettive che dai gangli spinali vengono trasmesse al midollo spinale. Nelle lamine I e II sono presenti anche numerosi processi immunopositivi che, oltre ad appartenere a neuroni locali, derivano, molto probabilmente, dai ai neuroni pseudounipolari dei gangli spinali. In accordo con quanto appena affermato, è opportuno sottolineare come le fibre afferenti primarie provenienti dai gangli spinali utilizzino il CGRP per la trasmissione delle informazioni dolorifiche. La presenza di CGRP nei neuroni della lamina VIII, invece, indica come questo neuropeptide possa essere implicato nella trasmissione di segnali di natura motoria, utilizzando meccanismi presinaptici. Infine, la presenza di numerosi motoneuroni immunoreattivi per il CGRP nella lamina IX indicherebbe un’azione diretta svolta da questo neuropeptide nell’interazione tra motoneurone inferiore e muscolo scheletrico.
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Il Golfo di Taranto è una baia storica all’interno del Mar Ionio Settentrionale, Mar Mediterraneo Orientale. Sebbene il Mar Mediterraneo rappresenti meno dell’1% della superficie oceanica, presenta un alto livello di diversità biologica e si inserisce tra i primi 25 Biodiversity Hot Spot a livello globale. Esso purtroppo è anche uno dei bacini più antropizzati del mondo; tali pressioni mettono a serio rischio la conservazione di numerose specie, tra cui i Cetacei. Attualmente non sono presenti lavori riportanti dati di abbondanza dei Cetacei nel Golfo di Taranto: la mia ricerca vuole contribuire a colmare questo vuoto conoscitivo ed aggiungere nuove conoscenze sull’abbondanza dei Cetacei nel Mar Mediterraneo. Le aree di studio prese in esame si trovano nel Golfo di Taranto, sono contigue ed hanno la stessa superficie. Utilizzando il metodo del transetto lineare ed il software Distance 6.0 è stato possibile, raccogliere i dati di abbondanza dei delfinidi Stenella coeruleoalba e Truncatus truncatus ed analizzarli, ottenendo delle stime di abbondanza da confrontare con la serie storica disponibile (2009-2014). L’utilizzo del metodo del Distance Sampling, applicato per la prima volta nel Golfo di Taranto, è stato fondamentale perché ha permesso di colmare una lacuna conoscitiva sulla consistenza numerica associata alla nota presenza dei Cetacei nel Mar Ionio Settentrionale. I risultati ottenuti hanno reso possibile il confronto delle stime di abbondanza ottenute nel Golfo di Taranto con quelle del bacino ligure-corso-provenzale del Mediterraneo (Santuario Pelagos). Infatti è stato possibile rilevare che S. coeruleoalba presenta abbondanze generalmente inferiori ed un trend in diminuzione nel Santuario Pelagos, in netto contrasto con le maggiori abbondanze ed il trend in incremento evidenziato nel Golfo di Taranto e sintetizzato in questa tesi. Si evince, quindi la massima urgenza nell’implementare lo studio nel Golfo di Taranto, laddove la presenza di differenti specie di Cetacei e le stime di abbondanza di S. coeruleoalba e T. truncatus evidenziano la necessità di interventi di gestione finalizzati alla conservazione del patrimonio di diversità biologica del Mediterraneo.
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Standard methods for the estimation of the postmortem interval (PMI, time since death), based on the cooling of the corpse, are limited to about 48 h after death. As an alternative, noninvasive postmortem observation of alterations of brain metabolites by means of (1)H MRS has been suggested for an estimation of the PMI at room temperature, so far without including the effect of other ambient temperatures. In order to study the temperature effect, localized (1)H MRS was used to follow brain decomposition in a sheep brain model at four different temperatures between 4 and 26°C with repeated measurements up to 2100 h postmortem. The simultaneous determination of 25 different biochemical compounds at each measurement allowed the time courses of concentration changes to be followed. A sudden and almost simultaneous change of the concentrations of seven compounds was observed after a time span that decreased exponentially from 700 h at 4°C to 30 h at 26°C ambient temperature. As this represents, most probably, the onset of highly variable bacterial decomposition, and thus defines the upper limit for a reliable PMI estimation, data were analyzed only up to this start of bacterial decomposition. As 13 compounds showed unequivocal, reproducible concentration changes during this period while eight showed a linear increase with a slope that was unambiguously related to ambient temperature. Therefore, a single analytical function with PMI and temperature as variables can describe the time courses of metabolite concentrations. Using the inverse of this function, metabolite concentrations determined from a single MR spectrum can be used, together with known ambient temperatures, to calculate the PMI of a corpse. It is concluded that the effect of ambient temperature can be reliably included in the PMI determination by (1)H MRS.
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Knowledge of the time interval from death (post-mortem interval, PMI) has an enormous legal, criminological and psychological impact. Aiming to find an objective method for the determination of PMIs in forensic medicine, 1H-MR spectroscopy (1H-MRS) was used in a sheep head model to follow changes in brain metabolite concentrations after death. Following the characterization of newly observed metabolites (Ith et al., Magn. Reson. Med. 2002; 5: 915-920), the full set of acquired spectra was analyzed statistically to provide a quantitative estimation of PMIs with their respective confidence limits. In a first step, analytical mathematical functions are proposed to describe the time courses of 10 metabolites in the decomposing brain up to 3 weeks post-mortem. Subsequently, the inverted functions are used to predict PMIs based on the measured metabolite concentrations. Individual PMIs calculated from five different metabolites are then pooled, being weighted by their inverse variances. The predicted PMIs from all individual examinations in the sheep model are compared with known true times. In addition, four human cases with forensically estimated PMIs are compared with predictions based on single in situ MRS measurements. Interpretation of the individual sheep examinations gave a good correlation up to 250 h post-mortem, demonstrating that the predicted PMIs are consistent with the data used to generate the model. Comparison of the estimated PMIs with the forensically determined PMIs in the four human cases shows an adequate correlation. Current PMI estimations based on forensic methods typically suffer from uncertainties in the order of days to weeks without mathematically defined confidence information. In turn, a single 1H-MRS measurement of brain tissue in situ results in PMIs with defined and favorable confidence intervals in the range of hours, thus offering a quantitative and objective method for the determination of PMIs.