889 resultados para Arab Word
Resumo:
La Word Sense Disambiguation è un problema informatico appartenente al campo di studi del Natural Language Processing, che consiste nel determinare il senso di una parola a seconda del contesto in cui essa viene utilizzata. Se un processo del genere può apparire banale per un essere umano, può risultare d'altra parte straordinariamente complicato se si cerca di codificarlo in una serie di istruzioni esguibili da una macchina. Il primo e principale problema necessario da affrontare per farlo è quello della conoscenza: per operare una disambiguazione sui termini di un testo, un computer deve poter attingere da un lessico che sia il più possibile coerente con quello di un essere umano. Sebbene esistano altri modi di agire in questo caso, quello di creare una fonte di conoscenza machine-readable è certamente il metodo che permette di affrontare il problema in maniera più diretta. Nel corso di questa tesi si cercherà, come prima cosa, di spiegare in cosa consiste la Word Sense Disambiguation, tramite una descrizione breve ma il più possibile dettagliata del problema. Nel capitolo 1 esso viene presentato partendo da alcuni cenni storici, per poi passare alla descrizione dei componenti fondamentali da tenere in considerazione durante il lavoro. Verranno illustrati concetti ripresi in seguito, che spaziano dalla normalizzazione del testo in input fino al riassunto dei metodi di classificazione comunemente usati in questo campo. Il capitolo 2 è invece dedicato alla descrizione di BabelNet, una risorsa lessico-semantica multilingua di recente costruzione nata all'Università La Sapienza di Roma. Verranno innanzitutto descritte le due fonti da cui BabelNet attinge la propria conoscenza, WordNet e Wikipedia. In seguito saranno illustrati i passi della sua creazione, dal mapping tra le due risorse base fino alla definizione di tutte le relazioni che legano gli insiemi di termini all'interno del lessico. Infine viene proposta una serie di esperimenti che mira a mettere BabelNet su un banco di prova, prima per verificare la consistenza del suo metodo di costruzione, poi per confrontarla, in termini di prestazioni, con altri sistemi allo stato dell'arte sottoponendola a diversi task estrapolati dai SemEval, eventi internazionali dedicati alla valutazione dei problemi WSD, che definiscono di fatto gli standard di questo campo. Nel capitolo finale vengono sviluppate alcune considerazioni sulla disambiguazione, introdotte da un elenco dei principali campi applicativi del problema. Vengono in questa sede delineati i possibili sviluppi futuri della ricerca, ma anche i problemi noti e le strade recentemente intraprese per cercare di portare le prestazioni della Word Sense Disambiguation oltre i limiti finora definiti.
Resumo:
A word-length effect is often described in pure alexia, with reading time proportional to the number of letters in a word. Given the frequent association of right hemianopia with pure alexia, it is uncertain whether and how much of the word-length effect may be attributable to the hemifield loss. To isolate the contribution of the visual field defect, we simulated hemianopia in healthy subjects with a gaze-contingent paradigm during an eye-tracking experiment. We found a minimal word-length effect of 14 ms/letter for full-field viewing, which increased to 38 ms/letter in right hemianopia and to 31 ms/letter in left hemianopia. We found a correlation between mean reading time and the slope of the word-length effect in hemianopic conditions. The 95% upper prediction limits for the word-length effect were 51 ms/letter in subjects with full visual fields and 161 ms/letter with simulated right hemianopia. These limits, which can be considered diagnostic criteria for an alexic word-length effect, were consistent with the reading performance of six patients with diagnoses based independently on perimetric and imaging data: two patients with probable hemianopic dyslexia, and four with alexia and lesions of the left fusiform gyrus, two with and two without hemianopia. Two of these patients also showed reduction of the word-length effect over months, one with and one without a reading rehabilitation program. Our findings clarify the magnitude of the word-length effect that originates from hemianopia alone, and show that the criteria for a word-length effect indicative of alexia differ according to the degree of associated hemifield loss.