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Asociación entre degeneración macular relacionada con la edad y la hipertensión arterial Bogotá 2014
Resumo:
Estudio Casos y Controles 1:1 que busca la relación entre la DMRE e HTA. Se estudian otras variables. Muestra de 400 pacientes, edad promedio 66,9 años +/-9,2 años. HTA y DM OR 2,315 y OR 4,626. Oclusión vascular OR 13,549 (IC 95% 3,023-60,724).
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INTRODUCCION. En Colombia y a nivel mundial la vacunación es una estrategia que ha reducido la mortalidad infantil, sin embargo existen bajas coberturas en algunas zonas del país, dentro de las causas de la no vacunación se encuentra el bajo peso al nacer, tema de gran importancia y poco estudiado, encontrándose como una causa controlable y que permitiría a la población acceder a la protección frente a enfermedades inmunoprevenibles. MATERIALES Y METODOS. Se realizó un estudio de tipo observacional de corte trasversal, la muestra fue tomada de la ENDS realizada por Profamilia en el año 2010, se tomó el número total de los encuestados que cumplían con los criterios de inclusión, en total fueron 9694 registros a los que se les realizo; análisis descriptivo, bivariado y multivariado. RESULTADOS. Los niños con bajo peso al nacer tienen menor probabilidad de estar vacunados con el esquema completo con respecto a los niños con peso normal, OR 0762 (IC 95% 0,650; 0,895), se observó que las vacunas en forma individual tienen un comportamiento similar al esquema completo, específicamente en la aplicación en el tiempo indicado para su aplicación, exceptuando triple viral donde no se encontró asociación. CONCLUSION. El bajo peso es un factor determinante en la vacunación a tiempo de los menores y del cumplimiento posterior del esquema, se encontraron variables asociadas al no cumplimiento como el lugar del parto, el índice de pobreza y pertenecer a la etnia afrodescendiente.
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BACKGROUND Vorapaxar is a new oral protease-activated receptor 1 (PAR-1) antagonist that inhibits thrombin-induced platelet activation. METHODS In this multinational, double-blind, randomized trial, we compared vorapaxar with placebo in 12,944 patients who had acute coronary syndromes without ST-segment elevation. The primary end point was a composite of death from cardiovascular causes, myocardial infarction, stroke, recurrent ischemia with rehospitalization, or urgent coronary revascularization. RESULTS Follow-up in the trial was terminated early after a safety review. After a median follow-up of 502 days (interquartile range, 349 to 667), the primary end point occurred in 1031 of 6473 patients receiving vorapaxar versus 1102 of 6471 patients receiving placebo (Kaplan-Meier 2-year rate, 18.5010 vs. 19.9%; hazard ratio, 0.92; 95% confidence interval [CI], 0.85 to 1.01; P=0.07). A composite of death from cardiovascular causes, myocardial infarction, or stroke occurred in 822 patients in the vorapaxar group versus 910 in the placebo group (14.7% and 16.4%, respectively; hazard ratio, 0.89; 95% CI, 0.81 to 0.98; P=0.02). Rates of moderate and severe bleeding were 7.2% in the vorapaxar group and 5.2% in the placebo group (hazard ratio, 1.35; 95% CI, 1.16 to 1.58; P<0.001). Intracranial hemorrhage rates were 1.1% and 0.2%, respectively (hazard ratio, 3.39; 95% CI, 1.78 to 6.45; P<0.001). Rates of nonhemorrhagic adverse events were similar in the two groups. CONCLUSIONS In patients with acute coronary syndromes, the addition of vorapaxar to standard therapy did not significantly reduce the primary composite end point but significantly increased the risk of major bleeding, including intracranial hemorrhage. (Funded by Merck; TRACER ClinicalTrials.gov number, NCT00527943.)
Resumo:
Le intersezioni stradali, sono le aree individuate da tre o più tronchi stradali (archi) che convergono in uno stesso punto, nonchè dai dispositivi e dagli apprestamenti atti a consentire ed agevolare le manovre per il passaggio da un tronco all'altro. Rappresentano punti critici della rete viaria per effetto delle mutue interferenze tra le diverse correnti di traffico durante il loro attraversamento. Si acuiscono pertanto, nella loro "area di influenza", i problemi legati alla sicurezza e quelli relativi alla regolarità ed efficienza della circolazione. Dalla numerosità dei fattori da cui dipende la configurazione di un incrocio (numero e tipo di strade, entità dei flussi, situazioni locali, ecc.) deriva una ancor più vasta gamma di tipologie e di schemi. La rotatoria, come particolare configurazione di intersezione a raso, è lo schema che viene considerato nel presente lavoro di tesi, sia nei suoi caratteri essenziali e generali, sia nel particolare di una intersezione che, nel Comune di Bologna, è stata realizzata in luogo dell'intersezione semaforizzata precedente.
Resumo:
La presente tesi tratta delle analisi di sicurezza delle intersezioni sia esistenti, sia di nuova progettazione. Nel primo capitolo vengono definite le intersezioni secondo il D.M. 19-04-06 âNorme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradaliâ. Sono descritte le manovre possibili, le problematiche ed i punti di conflitto che si vengono a creare durante lâattraversamento, definendo le varie tipologie. Successivamente si affronta una classificazione tipologica delle intersezioni rappresentando per mezzo di una matrice simbolica tutti i possibili nodi. Questi vengono suddivisi in base alla possibilità di connessione. Ampio spazio è dato alla descrizione dellâintersezione a raso dove vengono esaminate le caratteristiche geometriche tra cui le configurazioni delle corsie e le tipologie di isole divisionali. Vengono esaminate le particolarità dellâintersezione semaforizzata definendo il ciclo semaforico e gli elementi che lo compongono, la fasatura, il livello di servizio (LOS), il ritardo, definendo gli elementi che lo compongono per mezzo di formule empiriche. Nella seconda parte del capitolo viene descritta lâintersezione a rotatoria in base al D.M. 19-04-06. Inizialmente si introduce lâargomento con nozioni storiche a carattere informativo, quindi si da una classificazione generale degli elementi che la caratterizzano. Viene descritta lâisola divisionale spiegandone la tipologia costruttiva e rappresentando i parametri di classificazione geometrica. A titolo di esempio sono state inserite varie rappresentazioni di rotatorie suddivise per tipologie costruttive. Nellâultima parte viene affrontato lâelemento rotatoria definendo la distanza di visibilità e i criteri per il calcolo della capacità . Il secondo capitolo parla delle analisi di sicurezza delle intersezioni. Inizialmente viene descritta la circolare 3699 âLinee guida per le analisi di sicurezza delle stradeâ definendo il concetto di analisi di sicurezza ed esaminando le differenze tra le due tipologie di analisi: Road safety review e Road safety audit. In seguito si descrivono gli obbiettivi dellâanalisi di sicurezza, vantaggi e svantaggi e la valutazione dellâapproccio concettuale. Viene descritta più approfonditamente la tipologia del Road safety review evidenziando lâutilità , gli elementi che la caratterizzano, le figure professionali che prendono parte a queste analisi con le azioni che devono seguire. Dopo si analizzano i criteri per affrontare gli studi sulla sicurezza e le fasi per le procedure di analisi. Si procede con la descrizione di una tipologia di ispezione, analizzando le problematiche e la stesura del rapporto di analisi con la descrizione dei tempi di attuazione. Nella parte centrale del capitolo viene descritta la direttiva del parlamento europeo e del consiglio sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali con i relativi obbiettivi che si prefigge. Vengono riportati i 13 articoli che si compone con i relativi 4 allegati inerenti a: - Valutazione di impatto sulla sicurezza; - Audit della sicurezza stradale; - Gestione dei tratti stradali ad alto rischio, gestione della sicurezza della rete e ispezione di sicurezza; - Dati che devono figurare nelle relazioni di incidenti. Lâultimo argomento preso in esame riguarda le norme per gli interventi di adeguamento delle strade esistenti. Vengono descritte le categorie di intervento e gli obbiettivi da raggiungere distinguendoli in obbiettivi prestazionali, di funzionalità operativa e sicurezza della circolazione. Vengono affrontate le caratteristiche e le differenze tra interventi strutturali e non strutturali con i relativi obbiettivi valutando gli effetti che si ottengono dallâadeguamento delle strade. Successivamente vengono descritte le campagne di monitoraggio con le relative procedure e tempistiche. Infine si valutano le responsabilità degli interventi. Nel capitolo 3 viene descritta lâanalisi dello stato di fatto. Si è proceduto con la classificazione della infrastruttura descrivendo i tratti di strada interessati dallâintervento ed utilizzando delle foto per individuare alcune problematiche emerse nellâintersezione. Utilizzando lâelaborato âazzonamento del territorio comunale di Carpiâ è stata descritta la zona oggetto di studio. Poi con la macroclassificazione del territorio con scala 1:10000 viene mostrato graficamente il territorio urbanizzato, in corso di urbanizzazione e a destinazione urbana. Lâultimo elaborato preso in esame riguarda la classificazione acustica del territorio. Infine si è proceduto con lâanalisi del traffico e di incidentalità . Utilizzando i dati rilevati dalla polizia municipale del comune di Carpi sono stati costruiti i grafici e studiati gli andamenti nel periodo di tempo di riferimento dal 2000 al 2008. Utilizzando poi i dati dei flussi di traffico si sono analizzati le tipologie e i volumi di traffico nellâintersezione. Nellâultimo capitolo viene studiato il Road safety review dellâintersezione. Si procede con una descrizione generale dellâintersezione, e si prosegue poi con lâindividuazione delle problematiche lungo il tracciato. Inizialmente sono state scattate numerose foto nella zona interessata poi sono state divise per tipologia di problema. Per ogni problema si è cercato una soluzione descrivendo e motivando la scelta. Nelle conclusioni si sono descritti i risultati ottenuti nellâanalisi di sicurezza elencando le principali raccomandazioni emerse dallâanalisi.
Resumo:
L’incidente stradale è la conseguenza di uno o più errori all'interno di un sistema complesso, in cui l'uomo rappresenta la principale causa d’incidentalità. Spesso ciò che può apparire a una prima analisi un errore dell’utente, in realtà può essere collegato a problemi di progettazione e gestione dell’infrastruttura. Per massimizzare i risultati nel campo della sicurezza stradale, occorre valutare il “sistema strada” in ogni suo elemento. Per raggiungere questi obiettivi le analisi di sicurezza giocano un ruolo fondamentale. Il Road Safety Review consente di individuare nel tracciato la presenza di situazioni di rischio, in modo tale da eliminarli o attenuarli prima che diano luogo ad incidenti. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato le "Linee guida per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali". Secondo queste Linee Guida l'uomo detiene un ruolo centrale nel sistema. L'uomo deve adattare il suo comportamento, in funzione del veicolo condotto e delle condizioni ambientali. Diventa indispensabile integrare le analisi di sicurezza con il fattore uomo. Obiettivo della tesi è analizzare la sicurezza di un’infrastruttura viaria esistente integrando i risultati ottenuti dal Road Safety Review con metodologie innovative che tengano conto del comportamento degli utenti durante la guida. È stata realizzata una sperimentazione in sito che ha coinvolto un campione formato da 6 soggetti. Ognuno di essi ha percorso il tronco stradale, della SP26 "Valle del Lavino", in provincia di Bologna. La strada, richiede interventi di adeguamento e messa in sicurezza poiché risulta la terza tratta stradale a maggior costo sociale di tutta la rete provinciale. La sperimentazione ha previsto due fasi: la prima, in cui è stato condotto il Road Safety Review . La seconda, in cui ogni soggetto ha guidato lungo il tronco stradale, indossando il Mobile Eye-XG, un'innovativa strumentazione eye tracking in grado di tracciare l’occhio umano e i suoi movimenti.
Resumo:
Lo studio effettuato si inserisce all’interno di una collaborazione tra il DICAM e la Provincia di Bologna ed ha come obiettivo l’analisi di sicurezza della SP26 “Valle del Lavino”, poichè risulta la terza tratta stradale a maggior costo sociale di tutta la rete provinciale. Il rapporto di analisi redatto a seguito del Road Safety Review ha infatti evidenziato numerosi deficit in termini di sicurezza dell’infrastruttura, tra cui gli attraversamenti pedonali. Obiettivo specifico della tesi è stato quello di valutare lo stato attuale di sicurezza degli attraversamenti pedonali presenti lungo il tracciato stradale in esame, in maniera tale da individuare, sulla base di una correlazione fra l’ubicazione degli attraversamenti stessi e il comportamento degli utenti alla guida dei veicoli, le intersezioni pedonali più gravosi, che per questo, in un piano di riqualifica della tratta stradale, richiederebbero opportuni interventi di adeguamento e messa in sicurezza. Con questa finalità è stata programmata ed eseguita una campagna di prove su strada che ha coinvolto un campione di 10 utenti, aventi determinati requisiti di base, del tutto ignari dell’obiettivo che si voleva perseguire e inesperti del tracciato di prova. La sperimentazione ha previsto l’impiego, fondamentale, di metodologie innovative, quali il V-Box e il Mobile Eye Detector, in grado di tener conto del comportamento degli utenti alla guida: il primo permette di rilevare l’andamento delle velocità dei partecipanti lungo il tracciato, il secondo restituisce il tracciamento del punto di vista del conducente alla guida. A ciascun partecipante è stato richiesto di condurre un veicolo, non di loro proprietà, per l’intero tratto della SP26 posto esame, compreso tra la progressiva 0+000, in comune di Zola Predosa, e la progressiva 19+200, in località Badia (comune di Monte San pietro), in andata e in ritorno per un complessivo di 38,4 km di tracciato da esaminare. Al conducente alla guida è stato richiesto di indossare durante tutta la guida l’occhiale Mobile Eye mentre l’auto di prova è stata dotata della strumentazione V-Box.
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Objective: A summary of main aspects from a Health Technology Assessment report on Traditional Chinese Medicine (TCM) in Switzerland concerning effectiveness and safety is given. Materials and Methods: Literature search was performed through 13 databases, by scanning reference lists of articles and by contacting experts. Assessed were quality of documentation, internal and external validity. Results: Effectiveness: 43 articles concerning 'gastrointestinal tract and liver' were assessed. The studies covering 7,436 patients were undertaken in China (35), Japan (3), USA (2) and Australia (3); 33/43 being controlled studies. 34/40 show significantly better results in the TCM-treated group. A comparison of studies on results of treatment based on a diagnosis according to TCM criteria and studies on results of treatment according to Western diagnosis shows that treatment based on TCM diagnosis improves the result. The comparison of treatment by individual medication and standard medication showed a trend in favor of individual medication. Safety: TCM training and practice for physicians in Switzerland are officially regulated. Side effects occur, but no severe effects have been registered up to now in Switzerland. TCM medicinals are imported; admission regulations are being installed. Problems due to production abroad, Internet trade, self-medication or admixtures are possible. Conclusion: The evaluation of the literature search provides evidence for a basic clinical effectiveness of TCM therapy. Severe side effects were not observed in Switzerland. Regulations for trading and use of medicinals prevent treatment risks. Further clinical studies in a Western context are required.
Resumo:
All-in-one admixtures (AIO-admixtures) provide safe, effective and low-risk PN (parenteral nutrition) for practically all indications and applications. Water, energy (carbohydrates and lipids), amino acids, vitamins and trace elements are infused together with PN either as industrially-manufactured AIO admixtures provided as two- or three-chamber bags (shelf life usually more than 12 months) completed with electrolytes and micronutrients where appropriate or as individually compounded ready-to-use AIO admixtures (compounding, usually prepared by a pharmacy on either a daily or weekly basis and stored at 2-8 degrees C). Physico-chemical and microbial stability of an AIO admixture is essential for the safety and effectiveness of patient-specific PN, and its assurance requires specialist pharmaceutical knowledge. The stability should be documented for an application period of 24 (-48) hours. It is advisable to offer a limited selection of different PN regimes in each hospital. For reasons of drug and medication safety, PN admixtures prepared for individual patients must be correctly labelled and specifications for storage conditions must also be followed during transport. Monitoring is required where applicable. Micronutrients are usually administered separately to AIO admixtures. In case compatibility and stability have been well documented trace elements and/or combination preparations including water-soluble or water-soluble/fat soluble vitamin supplements can be added to PN admixtures under strict aseptic conditions. AIO admixtures are usually not used as vehicles for drugs (incompatibilities).
Resumo:
"The naval aviation safety review."