919 resultados para extended depth from focus reconstruction
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The main goal of this work is to demonstrate that the use of recycled material originated from SiC ceramics is viable. These ceramics were produced by commercial starch consolidation process. Before calcination stage, surplus of these materials always appears. This surplus is rich in SiC and starch. Samples were made by material previously milled in automatic mortar and sieved (100 Tyler). Later, 10% of distilled water was added to the material and the mixture was pressed at 40 MPa. In order to characterize the ceramic, three point flexural test were made, according to the ASTM C1161/94 norm. The results were analyzed by Weibull statistical method. Apparent density and porosity measures also were made, according to ASTM C20/87 norm. A verification of the surface was made in the fracture area by the depth from focus method and SEM image analysis. The results showed that the recycling process is fully viable, being a good economic option and reduce possible pollutant effect to the environment.
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Pós-graduação em Engenharia Mecânica - FEG
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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
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This study was undertaken in a 1566 ha drainage basin situated in an area with cuesta relief in the state of São Paulo, Brazil. The objectives were: 1) to map the maximum potential soil water retention capacity, and 2) to simulate the depth of surface runoff in each geographical position of the area based on a typical rainfall event. The database required for the development of this research was generated in the environment of the geographical information system ArcInfo v.10.1. Undeformed soil samples were collected at 69 points. The ordinary kriging method was used in the interpolation of the values of soil density and maximum potential soil water retention capacity. The spherical model allowed for better adjustment of the semivariograms corresponding to the two soil attributes for the depth of 0 to 20 cm, while the Gaussian model enabled a better fit of the spatial behavior of the two variables for the depth of 20 to 40 cm. The simulation of the spatial distribution revealed a gradual increase in the depth of surface runoff for the rainfall event taken as example (25 mm) from the reverse to the peripheral depression of the cuesta (from west to east). There is a positive aspect observed in the gradient, since the sites of highest declivity, especially those at the front of the cuesta, are closer to the western boundary of the watershed where the lowest depths of runoff occur. This behavior, in conjunction with certain values of erodibility and depending on the land use and cover, can help mitigate the soil erosion processes in these areas.
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[EN]This work presents a comparison among different focus measures used in the literature for autofocusing in a non previously explored application of face detection. This application has different characteristics to those where traditionally autofocus methods have been applied like microscopy or depth from focus. The aim of the work is to find if the best focus measures in traditional applications of autofocus have the same performance in face detection applications. To do that six focus measures has been studied in four different settings from the oldest to more recent ones.
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A causa della limitata estensione del campo di vista del sistema, con un microscopio ottico tradizionale non è possibile acquisire una singola immagine completamente a fuoco se l’oggetto è caratterizzato da una profondità non trascurabile. Fin dagli anni ’70, il problema dell’estensione della profondità di fuoco è stato ampiamente trattato in letteratura e molti metodi sono stati proposti per superare questo limite. Tuttavia, è molto difficile riuscire a decretare quale metodo risulti essere il migliore in una specifica applicazione, a causa della mancanza di una metrica validata e adatta ad essere utilizzata anche in casi reali, dove generalmente non si ha a disposizione un’immagine di riferimento da considerare come “la verità” (ground truth). L’Universal Quality Index (UQI) è ampiamente utilizzato in letteratura per valutare la qualità dei risultati in processi di elaborazione di immagini. Tuttavia, per poter calcolare questo indice è necessaria una ground truth. In effetti, sono state proposte in letteratura alcune estensioni dell’UQI per valutare il risultato dei metodi di fusione anche senza immagine di riferimento, ma nessuna analisi esaustiva è stata proposta per dimostrare la loro equivalenza con l’UQI standard nel valutare la qualità di un’immagine. In questo lavoro di Tesi, partendo dai limiti dei metodi attualmente utilizzati per l'estensione della profondità di campo di un microscopio, ed esposti in letteratura, per prima cosa è stato proposto un nuovo metodo, basato su approccio spaziale e fondato su analisi locale del segnale appositamente filtrato. Attraverso l’uso di sequenze di immagini sintetiche, delle quali si conosce la ground truth, è stato dimostrato, utilizzando metriche comuni in image processing, che il metodo proposto è in grado di superare le performance dei metodi allo stato dell'arte. In seguito, attraverso una serie di esperimenti dedicati, è stato provato che metriche proposte e ampiamente utilizzate in letteratura come estensione dell'UQI per valutare la qualità delle immagini prodotte da processi di fusione, sebbene dichiarate essere sue estensioni, non sono in grado di effettuare una valutazione quale quella che farebbe l'UQI standard. E’ quindi stato proposto e validato un nuovo approccio di valutazione che si è dimostrato in grado di classificare i metodi di fusione testati così come farebbe l’UQI standard, ma senza richiedere un’immagine di riferimento. Infine, utilizzando sequenze di immagini reali acquisite a differenti profondità di fuoco e l’approccio di valutazione validato, è stato dimostrato che il metodo proposto per l’estensione della profondità di campo risulta sempre migliore, o almeno equivalente, ai metodi allo stato dell’arte.