1000 resultados para auditorium, Cesena, Savio, teatro, musica
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Scopo della tesi è la realizzazione di rilievi fitosociologici nel SIC “IT4080008 Balze di Verghereto, Monte Fumaiolo, Ripa della Moia” (provincia di Forlì-Cesena). Il gruppo montuoso del Monte Fumaiolo, posto al confine tra le Vallate del Savio e del Tevere, è stato proposto nel 1995 come Sito di Importanza Comunitaria. E' un'area colonizzata già nell'antichità dall'uomo e comprende una grande estensione di pascoli montani, con rupi calcaree e rilievi comprendenti faggete, abetine artificiali, rimboschimenti e prati pascoli. Nell'ambito di una ricerca sulla distribuzione degli habitat di maggior pregio in questo sito sono stati realizzati campionamenti, basati sul metodo Braun Blanquet, nel periodo tra Lunglio e Settembre 2013. I dati raccolti sono stati successivamente elaborati tramite software Matlab versione 7.10.0.282 creando due dendrogrammi allo scopo di descrivere sia la qualità naturale del SIC, sia dal punto di vista degli habitat. Dalle informazioni raccolte è stata possibile la definizione di due tipologie di vegetazione: le formazioni forestali e gli ambienti aperti. I risultati mostrano 57 rilievi inerenti ai boschi divisi in ulteriori sottogruppi rappresentanti boschi a faggio, situazioni miste con Fagus sylvatica e Abies alba, querceti misti e rimboschimenti a Pinus nigra. I 27 rilievi degli ambienti aperti mostrano invece una predominanza di prati-pascolo e pascoli con situazioni di evoluzione ad arbusteti a Cytisus scoparius e Juniperus communis. Sono state campionate anche le vegetazioni a succulente presenti su affioramenti rocciosi. Le informazioni ottenute ed elaborate possono essere utili per studi futuri e per la creazione di una carta fitosociologica sulla base dei rilievi effettuati e della pregressa carta della vegetazione su base fisionomica (Barlotti 2013).
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Questo lavoro è imperniato sullo studio di uno dei melodrammi più interessanti della fine del XVII secolo: “Il carceriere di sé medesimo” di Lodovico Adimari (1644-1708) e Alessandro Melani (1639-1703), allestito per la prima volta a Firenze nel 1681, e ripreso nel giro di una ventina d’anni a Reggio (1684), a Bologna (1697) e a Vienna (1702). L’opera vanta un’origine drammatica di spicco: risale infatti alla commedia “Guardarse a sí mismo” di Pedro Calderón de la Barca (1600-1681) mediata dal “Geôlier de soi-mesme” di Thomas Corneille (1625-1709), e presenta qualità poetiche e musicali evidenti, assicurate dai nomi del poeta Lodovico Adimari e del compositore Alessandro Melani. A ciò si aggiungano una tradizione articolata in quattro allestimenti, nonché un elevato numero di testimoni superstiti: cinque edizioni del libretto (testimoniate da numerosi esemplari) e il numero fortunatissimo di tre partiture manoscritte, conservate a Parigi, Bologna e Modena. La tesi contiene l’edizione critica del “Carceriere di sé medesimo” di Adimari con tutte le varianti accumulatesi nella riedizione del libretto e nella copiatura della partitura, l’analisi del dramma, a partire dal confronto tra i testi di Calderón, Corneille e Adimari, e lo studio delle sue componenti drammatiche, formali e contenutistiche. Si aggiunge uno studio sul contesto storico-musicale degli allestimenti di Firenze, Reggio, Bologna e Vienna, nonché l’edizione dei restanti tre drammi di Adimari: la commedia “Le gare dell’amore e dell’amicizia” (1679), e il dramma per musica “L’amante di sua figlia” (1684).
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Questo lavoro si concentra su un particolare aspetto della sfaccettata ricerca scientifica di Johannes Kepler (1571-1630), ossia quello teorico-musicale. I pensieri dell’astronomo tedesco riguardanti tale campo sono concentrati – oltre che in alcuni capitoli del Mysterium cosmographicum (1596) ed in alcune sue lettere – nel Libro III dell’Harmonices mundi libri quinque (1619), che, per la sua posizione mediana all’interno dell’opera, tra i primi due libri geometrici e gli ultimi due astronomici, e per la sua funzione di raccordo tra la «speculazione astratta» della geometria e la concretizzazione degli archetipi geometrici nel mondo fisico, assume la struttura di un vero e proprio trattato musicale sul modello di quelli rinascimentali, nel quale la «musica speculativa», dedicata alla teoria delle consonanze e alla loro deduzione geometrica precede la «musica activa», dedicata alla pratica del canto dell’uomo nelle sue differenze, generi e modi. La tesi contiene la traduzione italiana, con testo latino a fronte, del Libro III dell’Harmonice, e un’ampia introduzione che percorre le tappe fondamentali del percorso biografico e scientifico che hanno portato alla concezione di quest’opera – soffermandosi in particolare sulla formazione musicale ricevuta da Keplero, sulle pagine di argomento musicale del Mysterium e delle lettere, e sulle riflessioni filosofico-armoniche sviluppate negli anni di ricerca – e offre gli elementi fondamentali per poter comprendere l’Harmonice mundi in generale e il Libro III in particolare. A ciò si aggiunge, in Appendice, la traduzione, anch’essa con testo latino a fronte, della Sectio V, dedicata alla musica, del Liber IX dell’Almagestum novum (1651) di Giovanni Battista Riccioli (1598-1671), interessante sia dal punto di vista della recezione delle teorie di Keplero che dal punto di vista della storia delle idee musicali.
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La tesi indaga l’esperienza del teatro comunitario, una delle espressioni artistiche più originali e pressoché sconosciute nel panorama teatrale novecentesco, che ha avuto in Argentina un punto di riferimento fondamentale. Questo fenomeno, che oggi conta cinquanta compagnie dal nord al sud del paese latinoamericano, e qualcuna in Europa, affonda le sue radici nella Buenos Aires della post-dittatura, in una società che continua a risentire degli esiti del terrore di Stato. Il teatro comunitario nasce dalla necessità di un gruppo di persone di un determinato quartiere di riunirsi in comunità e comunicare attraverso il teatro, con l'obiettivo di costruire un significato sociale e politico. La prima questione messa a fuoco riguarda la definizione della categoria di studio: quali sono i criteri che consentono di identificare, all’interno della molteplicità di pratiche teatrali collettive, qualcosa di sicuramente riconducibile a questo fenomeno. Nel corso dell’indagine si è rivelata fondamentale la comprensione dei conflitti dell’esperienza reale e l’individuazione dei caratteri comuni, al fine di procedere a un esercizio di generalizzazione. La ricerca ha imposto la necessità di comprendere i meccanismi mnemonici e identitari che hanno determinato e, a loro volta, sono stati riattivati dalla nascita di questa esperienza. L’analisi, supportata da studi filosofici e antropologici, è volta a comprendere come sia cambiata la percezione della corporeità in un contesto di sparizione dei corpi, dove il lavoro sulla memoria riguarda in particolare i corpi assenti (desaparecidos). L’originalità del tema ha imposto la riflessione su un approccio metodologico in grado di esercitare una adeguata funzione euristica, e di fungere da modello per studi futuri. Sono stati pertanto scavalcati i confini degli studi teatrologici, con particolare attenzione alle svolte culturali e storiche che hanno preceduto e affiancato l’evoluzione del fenomeno.
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Questa tesi si propone di ripensare una parte della città di Bogotà, dopo un’attenta analisi del suo sviluppo storico ed evolutivo. L’intento è sia quello di contrastare lo sprawl urbano e gli effetti negativi che esso produce, sia quello di migliorare la vivibilità delle città, tentando di limitare i problemi della città diffusa. In particolare, studiando i piani urbanistici e il loro concretizzarsi all’interno della città, si sono volute dare soluzioni al crescente bisogno di alloggi, causato dall’aumento di popolazione. L’attenzione si è quindi focalizzata sull’area nord, in cui il carattere urbano è più debole e fortemente frammentato dal passaggio dell’attuale autopista Norte, infrastruttura che separa e divide due parti della città e che il progetto vuole provare a ricollegare dal punto di vista identitario. L’idea del masterplan è stata studiata riferendosi al piano pilota di Le Corbusier e più nello specifico alla sua teoria del settore che prevedeva all’interno di ogni quartiere strutturato da una griglia precisa di strade, differenti funzioni, che il maestro chiama categorie fondamentali dell’urbanistica: abitare, lavorare, circolare e coltivare il corpo e lo spirito; è proprio in relazione a quest’ultima categoria che si è pensato di progettare un nuovo polo accentratore per Bogotá legato alle arti, prevedendo una riconnessione con il centro attraverso, soprattutto, un sistema di aree verdi e pubbliche strutturate a formare un sistema gerarchico di parchi, che vede l’autopista come asse principale di sviluppo. La scelta di progettare un edificio con una vocazione pubblica importante è stata dettata dalla volontà di dislocare in un quartiere meno centrale un nuovo polo attrattore per gli abitanti di tutta la città, in questo modo si è cercato di valorizzare il settore nord, fino ad oggi così marginale e periferico.
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Il progetto di tesi parte dall'analisi di morfologia e cultura di Bogotà e della localidad di intervento, Usme. La ricerca prosegue con un’analisi teorica che riguarda il teatro fuori dall’edificio teatrale, nell’esperienza della cultura locale e non. Continua poi con lo studio e la dettate dal “Genius loci” di C. Norberg Schulz. Questi due scomposizione della morfologia attraverso le linee guida temi si compenetrano infine nella parte progettuale, volta alla definizione di un centro per le arti dello spettacolo, inserito nel contesto naturale che diviene anche orto botanico.
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Según Palau IX, 166864, fue impreso en Madrid
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Mode of access: Internet.
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Contiene: Osservazioni intorno ad un estratto del tomo secondo della presente opera inserino nel Gionale Enciclopedico di questa cittá N. XIII del Mese d'Aprile, Anno 1786, colle Repliche fatte a queste Osservazioni dallo Stesso autor dell'estratto e intitolate Difesa della Musica moderna.
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"Osservazioni intorno ad un estratto del tomo 2o, della presente opera inserita nel Giornale enciclopedico di Bologna n. XIII, del mese d'aprile del corrente anno" (by V. Manfredini): v. 3, p. [285]-391.
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Includes stage directions.
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"Estrenado con extraordinario exito en el Teatro del Duque, de Sevilla, el 8 de octubre de 1891."
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The churches in Brazil have shown themselves as a very important space in the musical training of many individuals. However, we perceive in many of them an excluding and merely performatic musical posture. Their argument is the fact that they want to give worship to the Divine Being and, for that, they must always offer their best. Besides that, the culture of the talent and the gift has provoked the selection of people in the ecclesiastical musical practices. The musical theatre, also practiced in this context, has been following the same principles. Understanding that musical practices must be accessible to all people, we have seen, through the studies of Amelia Santa Rosa, 2006 and 2012, the musical theatre, for its various possibilities, as an important tool for the music teaching in this context in an integrating, motivating, interdisciplinary and liberating way. For this reason, through an action research, this work has aimed to investigate the applicability of the musical theatre as a pedagogical practice in the context of the Igreja Batista da Esperanca (Hope Baptist Church), in Natal-RN, verifying the impact of this experience to the ones involved. In order to accomplish this, we carried out the construction of a musical with all of the ones who wanted to be a part of this research, having or not having previous musical experiences. The data collection was made through the field diary, semi-structured interviews with the cast of the musical and pictures and videos of rehearsals and presentations. The main issues highlighted were categorized and properly analyzed, which showed us how much the musical theatre can be used as a musical pedagogical tool also effective in the ecclesiastical context. Thus, another conception of artistic endeavor could be brought to churches, contributing to the inclusion of new participants in their musical practices, expanding the studies on the musical theatre and the presence of music in these spaces a bit more, causing other future studies.
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Este estudo teve por objetivo geral investigar os processos motivacionais dos participantes de um grupo de Teatro Musical sob a perspectiva da Teoria da Autodeterminação - TAD (RYAN; DECI, 2004; REEVE, 2006). Os pesquisadores Edward Deci e Richard Ryan (1985, 2000, 2008a, 2008b) afirmam que todos os indivíduos possuem uma propensão inclinada à autorregulação. Por esse motivo, a TAD analisa as razões pelas quais os indivíduos podem se envolver ou evitar participar de determinadas atividades, e adota um conceito de internalização que é representada por um continuum de autodeterminação, evidenciando os diferentes tipos de motivação previstos na miniteoria da integração organísmica. Os tipos de motivação podem ser identificados de acordo com o nível de autodeterminação dos indivíduos, através da satisfação de três necessidades psicológicas básicas: a necessidade de autonomia, a necessidade de competência e a necessidade de pertencimento. Esta pesquisa tem uma abordagem qualitativa e escolheu-se o estudo de entrevistas como estratégia de investigação, utilizando a entrevista semiestruturada como principal técnica de coleta de dados. A pesquisa foi realizada com 12 participantes de um grupo de Teatro Musical de uma universidade do Estado Rio Grande do Norte, referida na pesquisa com o pseudônimo de Companhia Musicale. Os resultados apontam que a principal motivação dos alunos não era a intrínseca. Portanto, a motivação foi considerada complexa e multifacetada, pois os participantes passaram por internalização do comportamento dependendo das condições situacionais. As complexidades nas interações puderam promover a satisfação das necessidades psicológicas básicas dos integrantes que apresentaram maior internalização dos comportamentos autodeterminados. Assim, os integrantes com maior desempenho nas tarefas foram os que internalizaram a importância e o valor das atividades. O estudo busca contribuir para futuras pesquisas e colaborar no sentido de perceber a importância de investigar e promover a motivação de alunos, professores, diretores, regentes, coordenadores e participantes de grupos artísticos em geral, trazendo esclarecimentos que ressaltam as contribuições e a importância que a motivação tem sobre o ensino, a aprendizagem musical e o envolvimento de participantes de grupos artísticos em diferentes atividades.
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Este estudo teve por objetivo geral investigar os processos motivacionais dos participantes de um grupo de Teatro Musical sob a perspectiva da Teoria da Autodeterminação - TAD (RYAN; DECI, 2004; REEVE, 2006). Os pesquisadores Edward Deci e Richard Ryan (1985, 2000, 2008a, 2008b) afirmam que todos os indivíduos possuem uma propensão inclinada à autorregulação. Por esse motivo, a TAD analisa as razões pelas quais os indivíduos podem se envolver ou evitar participar de determinadas atividades, e adota um conceito de internalização que é representada por um continuum de autodeterminação, evidenciando os diferentes tipos de motivação previstos na miniteoria da integração organísmica. Os tipos de motivação podem ser identificados de acordo com o nível de autodeterminação dos indivíduos, através da satisfação de três necessidades psicológicas básicas: a necessidade de autonomia, a necessidade de competência e a necessidade de pertencimento. Esta pesquisa tem uma abordagem qualitativa e escolheu-se o estudo de entrevistas como estratégia de investigação, utilizando a entrevista semiestruturada como principal técnica de coleta de dados. A pesquisa foi realizada com 12 participantes de um grupo de Teatro Musical de uma universidade do Estado Rio Grande do Norte, referida na pesquisa com o pseudônimo de Companhia Musicale. Os resultados apontam que a principal motivação dos alunos não era a intrínseca. Portanto, a motivação foi considerada complexa e multifacetada, pois os participantes passaram por internalização do comportamento dependendo das condições situacionais. As complexidades nas interações puderam promover a satisfação das necessidades psicológicas básicas dos integrantes que apresentaram maior internalização dos comportamentos autodeterminados. Assim, os integrantes com maior desempenho nas tarefas foram os que internalizaram a importância e o valor das atividades. O estudo busca contribuir para futuras pesquisas e colaborar no sentido de perceber a importância de investigar e promover a motivação de alunos, professores, diretores, regentes, coordenadores e participantes de grupos artísticos em geral, trazendo esclarecimentos que ressaltam as contribuições e a importância que a motivação tem sobre o ensino, a aprendizagem musical e o envolvimento de participantes de grupos artísticos em diferentes atividades.