36 resultados para Semitendinosus
Resumo:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Resumo:
Mezzarane RA, Kohn AF, Couto-Roldan E, Martinez L, Flores A, Manjarrez E. Absence of effects of contralateral group I muscle afferents on presynaptic inhibition of Ia terminals in humans and cats. J Neurophysiol 108: 1176-1185, 2012. First published June 6, 2012; doi:10.1152/jn.00831.2011.-Crossed effects from group I afferents on reflex excitability and their mechanisms of action are not yet well understood. The current view is that the influence is weak and takes place indirectly via oligosynaptic pathways. We examined possible contralateral effects from group I afferents on presynaptic inhibition of Ia terminals in humans and cats. In resting and seated human subjects the soleus (SO) H-reflex was conditioned by an electrical stimulus to the ipsilateral common peroneal nerve (CPN) to assess the level of presynaptic inhibition (PSI_control). A brief conditioning vibratory stimulus was applied to the triceps surae tendon at the contralateral side (to activate preferentially Ia muscle afferents). The amplitude of the resulting H-reflex response (PSI_conditioned) was compared to the H-reflex under PSI_control, i.e., without the vibration. The interstimulus interval between the brief vibratory stimulus and the electrical shock to the CPN was -60 to 60 ms. The H-reflex conditioned by both stimuli did not differ from that conditioned exclusively by the ipsilateral CPN stimulation. In anesthetized cats, bilateral monosynaptic reflexes (MSRs) in the left and right L 7 ventral roots were recorded simultaneously. Conditioning stimulation applied to the contralateral group I posterior biceps and semitendinosus (PBSt) afferents at different time intervals (0-120 ms) did not have an effect on the ipsilateral gastrocnemius/soleus (GS) MSR. An additional experimental paradigm in the cat using contralateral tendon vibration, similar to that conducted in humans, was also performed. No significant differences between GS-MSRs conditioned by ipsilateral PBSt stimulus alone and those conditioned by both ipsilateral PBSt stimulus and contralateral tendon vibration were detected. The present results strongly suggest an absence of effects from contralateral group I fibers on the presynaptic mechanism of MSR modulation in relaxed humans and anesthetized cats.
Resumo:
O agachamento afundo possui um posicionamento dos membros inferiores diferencial em relação ao agachamento padrão, necessitando de maiores esclarecimentos acerca das participações dos músculos envolvidos. O objetivo foi analisar a atividade eletromiográfica dos músculos vastus lateralis (VL), vastus medialis (VM), bíceps femoris (BF) e semitendinosus (ST) durante a execução do agachamento afundo até à exaustão com o membro inferior posicionado frontalmente e posteriormente. Participaram do estudo nove mulheres ativas com média (DP) de idade de 22 (3,4) anos e massa corporal 60,3 (4,1) kg. O agachamento afundo foi dividido em duas etapas, diferindo apenas o posicionamento do membro inferior dominante (randomizado). Os sinais eletromiográficos foram captados utilizando um eletromiógrafo e analisados os valores "root mean square" (RMS) na fase concêntrica. Os resultados indicaram um aumento significativo do RMS em função do tempo para o membro inferior posicionado frontalmente e posteriormente (p< 0,001). No membro posicionado frontalmente, o aumento do RMS correspondeu a 50% para o VL, 54% para o VM e 48% para o BF. O membro posicionado posteriormente apresentou um aumento de 75% para o VL, 113% para o VM, 62% para o BF e 48% para o ST. O RMS também foi significativamente maior no músculo VM em relação ao ST no membro inferior posicionado anteriormente (p = 0,03) e em relação ao ST e BF no membro inferior posicionado posteriormente (p = 0,02). Não ocorreu interação significativa entre o efeito do tempo e músculo na atividade eletromiográfica. O RMS normalizado não apresentou diferenças estatisticamente significativas no que se refere ao posicionamento do membro inferior dominante. A atividade muscular foi semelhante em ambos os posicionamentos do membro inferior, apresentando maior aumento de ativação dos músculos VL e VM em relação ao BF e ST.
Resumo:
Twenty crossbred steers were used to evaluate bovine somatotropin (bST) and an anabolic steroid implant, Revalor-S® (REV), to improve growth and increase carcass leanness. During the first 70 days on feed, bST-treated steers tended to improve live weight gains, consume more feed, and numerically improve feed utilization for growth. The implanted steers grew faster and utilized feed better than steers not implanted with REV. The improvement in gain and feed utilization for growth was maintained throughout the feeding period for REV-implanted steers. At slaughter, REV steers had heavier carcasses which resulted in more pounds of muscle, bone, and fat. When adjusted for hot carcass weight, bST increased leanness of the carcass as evident by the increased weight of the semitendinosus muscle, more pounds of dissected lean, and fewer pounds of dissected fat. Thus, REV and bST can be used to improve growth performance and increase carcass leanness.
Resumo:
Scopo del progetto di dottorato è stato quello di mettere a punto l’utilizzo di una tecnica alternativa, rispetto a quelle riportate in letteratura, per la risoluzione dell’ernia perineale nel cane. Tale tecnica si propone di risolvere il difetto mediante l’ausilio di una rete protesica in polipropilene in supporto all’erniorrafia perineale tradizionale, mediante sutura a punti staccati dei muscoli che costituiscono il diaframma pelvico. Questa procedura risulta meno invasiva per l’animale rispetto alla tecnica che in letteratura viene definita il gold standard, ovvero la trasposizione del muscolo otturatore interno (Shaughnessy and Monnet, 2015), ed altre tecniche traspositive, quali la trasposizione del muscolo semitendinoso (Morello et al., 2015) e del gluteo superficiale (Bellenger & Canfield, 2002), con tempi di recupero postoperatori più rapidi e una gestione più semplice da parte del proprietario, pur mantenendo eccellenti outcomes. La messa a punto di questa procedura nasce dalla necessità di trovare una tecnica semplice da eseguire, che determini una chiusura del diaframma pelvico tale da evitare la comparsa di recidive e minimizzare le complicazioni post-operatorie. L’intento del progetto è stato di combinare l’erniorrafia perineale tradizionale con l’utilizzo di reti protesiche così da ricostruire il diaframma pelvico con i muscoli deputati a svolgere tale compito e fornire, tramite la rete, un maggiore supporto alla rafia, evitando le trasposizioni muscolari che comporterebbero un intervento più demolitivo e un recupero più lento da parte del paziente. Sono stati inclusi nello studio 30 cani portatori di ernia perineale, per un totale di 50 ernie, trattati con l’intervento proposto dal progetto. Di ogni caso sono stati raccolti il segnalamento, l’anamnesi, le indagini diagnostiche e i successivi follow up post-operatori considerando le eventuali complicazioni o la comparsa di recidiva dell’ernia.
Resumo:
Per determinare la qualità della carne bovina è fondamentale studiare le sue caratteristiche fisiche. La carne è caratterizzata da un’elevata eterogeneità a causa di fattori endogeni (la razza, il sesso, il tipo di muscolo, l’età alla macellazione), fattori pre-macellazione (il trasporto, lo scarico, la sosta al macello possono determinare fattori di stress per l’animale) e post-macellazione (la frollatura, lo stoccaggio delle carcasse, la preparazione finale della carne). Lo scopo di questo elaborato è quello di esaminare i parametri qualitativi (la tessitura e la tenerezza, il colore, la ritenzione idrica e la succulenza) della carne in relazione a due fattori intrinseci del bovino, in particolare al tipo di fibra muscolare e all’età di macellazione. A tale scopo sono stati utilizzati come riferimento due studi. Il primo riguarda la valutazione qualitativa di tre muscoli – Triceps brachii, Longissimus thoracis, Semitendinosus – appartenenti a vitelloni di razza Chianina macellati ad un’età di 18-19 mesi. Il Longissimus ha mostrato maggiore estratto etereo, quindi minori valori di sforzo di taglio e maggiore tenerezza; il Semitendinoso ha un indice di Luminosità (L*) elevata, quindi la carne è più chiara, ma più dura e con minore capacità di ritenzione idrica. La carne derivata dal Tricipite brachiale aveva i più bassi valori di L* e quindi la più scura. Il secondo studio condotto in Turchia ha permesso di confrontare le caratteristiche qualitative di carni di bovini, macellati ad età differenti, tra i 17 e i 19 mesi e tra i 25 e i 27 mesi. I risultati discussi rappresentano una media dei valori di due muscoli. Le carni di bovini giovani tendono a perdere più liquidi di sgocciolamento e anche di cottura in quanto sono generalmente più acquose e meno grasse. Anche lo sforzo di taglio risulta maggiore in relazione al minore stato di ingrassamento della carcassa.