269 resultados para NUCLEO PICINGUABA


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Lo studio della sfera emozionale è stato da sempre oggetto d’interesse da parte di molti ambiti della Scienza, nonostante la sua perfetta mappatura costituisca ancora oggi un’ambizione non del tutto raggiunta. Comprendere quale sia il meccanismo specifico di genesi ed elaborazione delle emozioni e quali aree encefaliche ne siano responsabili, costituisce per gli scienziati una sfida di grande interesse. L’importanza dell’Amigdala nello studio e nella comprensione delle emozioni è conseguente alla scoperta di come questa struttura sia responsabile della genesi di un'emozione: la paura. Antica e ben radicata nel percorso evolutivo di ogni specie, la reazione di paura davanti ad un pericolo ha una funzione positiva: protegge da stimoli potenzialmente dannosi e, di base, non si apprende: tutti sono in grado di provare paura. L’Amigdala, denominata anche complesso nucleare amigdaloideo, è una struttura eterogenea, costituita da circa 13 nuclei e localizzata nella parte mediale del lobo temporale. I nuclei amigdaloidei vengono divisi in 3 gruppi: nuclei profondi, nuclei superficiali ed altre aree amigdaloidee. Le caratteristiche citoarchitettoniche e neurochimiche del complesso nucleare amigdaloideo sono state largamente studiate nei Mammiferi terrestri quali: ratto, scimmia, gatto ed Uomo. In letteratura non sono presenti particolari riferimenti ai Mammiferi marini. Per questo motivo la presente ricerca si propone di mostrare le caratteristiche citoarchitettoniche e neurochimiche del nucleo centrale dell’amigdala di tursiope (Tursiops truncatus), con particolare riferimento alle caratteristiche morfometriche dei neuroni esprimenti parvalbumina, calbindina-D28k e calretinina.

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Estudo sobre os processos comunicativos envoltos na transformação dos hábitos culinários da comunidade quilombola da Fazenda Picinguaba de Ubatuba, SP. O objetivo é entender as origens e as causas que provocaram alterações nos hábitos culinários da comunidade do Quilombo da Fazenda, a partir de uma análise comparativa entre os fazeres primitivos e os praticados hoje. Foi analisado também o processo comunicacional desenvolvido para a transmissão da cultura alimentar entre as gerações, identificando as linguagens utilizadas. Como instrumento para o entendimento desses fenômenos, esta pesquisa foi realizada à luz das teorias e conceitos dos estudos culturais; dos conceitos sobre comunidades e identidades, além da teoria da folkcomunicação desenvolvida por Luiz Beltrão. Para tanto, foi realizada pesquisa bibliográfica e estudo de documentos, além de entrevistas utilizando-se a modalidade história oral com os membros da comunidade. Os resultados obtidos apontam uma mudança nos hábitos alimentares da comunidade do Quilombo da Fazenda, devido à facilidade de acesso ao comércio de gêneros alimentícios, decorrente da construção da rodovia Rio-Santos, e a influência trazida pela televisão, a partir da implantação da rede de energia elétrica em 2008. No entanto, observamos que apesar dessa mudança, a base da cultura alimentar quilombola vem mantendo muito dos seus aspectos originais. A comunicação dentro da comunidade quilombola e a transmissão dos saberes e fazeres tradicionais da comunidade ocorrem predominante pela oralidade. Identificamos a presença de dança, música, roda de conversa, culinária, artesanato que correspondem aos gêneros da folkcomunicação.

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Questo elaborato presenta il progetto di una interfaccia per l'aggiunta di sensori inerziali ad un nodo di una WSN (Wireless Sensor Network) �finalizzato al monitoraggio delle frane. Analizzando i vantaggi che avrebbe portato l'utilizzo di ulteriori sensori, si �e cercato di fornire un valido approccio di progettazione; in particolare l'idea �e quella di integrarli con un giroscopio ed un accelerometro aventi applicazioni in altri settori. Con questo particolare utilizzo, essi possono portare ad un miglior monitoraggio riuscendo a rilevare i movimenti in modo dettagliato ed a riconoscere i falsi allarmi. Nell'approccio che si intende suggerire verranno sfruttate schede per la prototipazione rapida, user-friendly e con costi decisamente accessibili, adatte alla sperimentazione elettronica e per lo sviluppo di nuovi dispositivi. Attraverso l'utilizzo di ambienti di sviluppo appositamente creati, si sono simulate le comunicazioni tra nodo e scheda di sensori, mettendo in evidenza i vantaggi ottenuti. Buona parte del progetto ha riguardato la programmazione in linguaggio C/C++, con una particolare attenzione al risparmio energetico.

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Actualmente, la miniaturización, ligereza y velocidad de la transmisión de datos han sido considerados tópicos fundamentales en diversos grupos de investigación por su aplicación a los futuros sistemas de comunicación.

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Osteosarcoma (OS) and Ewing sarcoma (EWS) are the two most frequent primary bone tumors, in which metastases remain the most relevant adverse prognostic factor. Lamin A is the main constituent of the nuclear lamina, with a fundamental role in maintaining the connection between nucleus and cytoskeleton (through LINC complex proteins interactions), and its alterations can be implicated in tumor progression. We investigated how nucleo-cytoskeleton dynamics is influenced by lamin A modulation in OS and EWS, demonstrating that both these cancer models had low levels of lamin A, which are linked to a significantly more marked nuclear misshaping. In our in vitro studies, reduced levels of lamin A promoted migratory abilities in these tumors. Moreover, these findings were corroborated by gene expression analyses on EWS patient samples, showing that LMNA levels were significantly lower in metastatic lesions compared to primary tumors and that patients with low LMNA had a significant worse overall survival. We also found that LMNA expression significantly impaired EWS metastases formation in vivo. We demonstrated that low lamin A expression was linked to a severe mislocalization of LINC complex proteins, thus disrupting nucleo-cytoskeleton interactions, with a corresponding gain in malignant properties, which resulted in increased invasiveness. Lamin A overexpression or its accumulation by a statin-based pharmacological treatment allowed us to reconstitute a functional nucleo-cytoskeleton interplay, which resulted in significant downmodulation of ROCK2 and YAP, two crucial drivers of EWS aggressiveness. Our study demonstrated that lamin A is a favorable mediator of nuclear shape stability in bone sarcomas, and its modulation rescues LINC complex protein localization and regulates mechano-signaling pathways, thus promoting a less aggressive cancer phenotype. We also identified statins, already employed in clinical practice, as a tool capable to increase lamin A levels, and to reconstitute functional nucleo-cytoskeletal dynamics, resulting in reduced cellular migration.

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La tesi si incentra sulla grande varietà di tipologie edilizie dell’insediamento appenninico che in passato non sono state coinvolte nelle dinamiche e nelle strategie politiche di sviluppo ma sono state protagoniste di avvenimenti bellici e di stragi che le hanno trasformate in veri e propri luoghi di memoria. Tale riflessione prende in considerazione il Parco Storico di Monte Sole, cuore dell’Appennino bolognese. Infatti, i manufatti edilizi di queste aree sono testimonianze che l’epoca ha tramandato senza interrogarsi sulla loro utilizzazione futura e che, ad oggi, risultano avulse dal loro valore originario. La tesi propone di rivitalizzare e rifunzionalizzare questi luoghi, per trasformali in nuovi poli attrattori del territorio. Dopo una prima parte di introduzione e di analisi sull’area del Parco, per contribuire a far crescere una più matura consapevolezza del valore culturale degli antichi edifici, viene realizzato un abaco di tutti i beni culturali presenti all’interno dell’area di studio. Nella parte di progetto, sono state individuate alcune priorità progettuali suddivise in maniera tematica, in relazione alle modalità di intervento per la gestione del territorio e la sua tutela. Questi lineamenti strategici sono stati poi applicati ad un ambito di intervento che ha favorito la comprensione della direzione verso cui è necessario impostare la pianificazione operativa. Viene poi preso in considerazione come caso studio specifico il nucleo rurale di Albereda, un insediamento abbandonato caratterizzato da un’antica casa-torre, che viene approfondito con un’ipotesi progettuale volta alla sua riqualificazione e valorizzazione, attraverso l’inserimento e l’innesto di nuovi volumi. Tenendo conto dell’ambito fluviale in cui si inserisce, viene inoltre pianificato un ponte ciclopedonale per mettere in collegamento le sponde opposte del fiume Reno. La rappresentazione è affidata a piante architettoniche, sezioni, viste assonometriche e viste prospettiche.

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La tesi prende in considerazione un grande patrimonio edilizio spesso, a torto, considerato “minore”, ovvero quello rappresentato dalle abitazioni rurali del territorio collinare e montano della provincia di Bologna. Nella vastità dell’edificato montano la riflessione concerne un territorio rappresentativo della natura e della memoria: il Parco Storico di Monte Sole. Quest’area appenninica fu teatro d’orrore durante la Seconda Guerra che ha determinato un pressoché totale abbandono della zona, ad oggi, disseminata di antichi edifici rurali fatiscenti. La tesi propone una valorizzazione delle preesistenze architettoniche e della viabilità tramite una loro rifunzionalizzazione e messa a sistema, attraverso un confronto che non vuole occultare il passato, operando una frattura con esso, ma che possa evidenziare l’entità di questo luogo simbolico, emblematico di un paesaggio storico eccezionale. Dopo una prima parte di ricerca e analisi, viene proposta una catalogazione di tutte le tipologie edilizie, all’interno del Parco Storico di Monte Sole, con interesse storico-testimoniale. Segue la definizione di lineamenti strategici (relativi al: sistema vegetale e agricolo, viario ed escursionistico, contesto architettonico e sistema insediativo) applicabili sull’intera estensione del territorio e la loro relativa applicazione su un ambito di intervento più circoscritto al fine di poterne evidenziare in modo chiaro e funzionale gli aspetti progettuali. Successivamente, viene preso in considerazione come caso studio l’antico borgo di Caprara, ad oggi, un complesso di ruderi relativo al contesto montano che sarà approfondito con un’ipotesi progettuale volta alla sua riqualificazione e valorizzazione. E’ all’innesto che viene affidato il compito di dialogare con le rovine attraverso una molteplicità di linguaggi e relazioni. Questa situazione puntuale viene rappresentata tramite l’utilizzo di piante, sezioni, viste assonometriche e viste prospettiche renderizzate.

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Nesse estudo é apresentada a análise da implantação do Núcleo de Apoio à Saúde da Família (NASF) no município de Guanhães. Tem como objetivo descrever o processo de implantação, como também, analisar as atividades realizadas pelos profissionais que compõe a equipe. Foram feitos estudos comparativos entre as ações que os profissionais realizam junto aos usuários adscritos às 8 (oito) equipes de saúde da família existentes no município e as ações planejadas e contidas no projeto de implantação do NASF apresentado à Secretaria de Estado de Saúde de Minas Gerais. O tempo de implantação do Núcleo de Apoio à Saúde da Família é muito recente e tanto os profissionais e a população quanto a gestão estão em fase de adaptação a esta nova forma de trabalhar compartilhadamente. Os resultados mostraram que algumas mudanças ocorreram, em decorrência de necessidades locais que foram sendo identificadas. Mostram, ainda, que é necessário realizar alguns ajustes nesse processo de trabalho. Mas, vale ressaltar que as atividades preconizadas pela portaria 154/08 estão sendo incorporadas no dia a dia da equipe e, assim, buscando atender a universalidade, a integralidade da atenção e a equidade do acesso aos serviços de saúde, considerando os valores sociais e culturais da população.

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Dahlstedtia Malme (Leguminosae) is a neotropical genus, native to the Brazilian Atlantic Forest, and comprises two species, D. pinnata (Benth.) Malme and D. pentaphylla (Taub.) Burk., although it has been considered a monotypic genus by some authors. Leaf anatomy was compared to verify the presence of anatomical characters to help delimit species. Foliar primordium, leaflet, petiolule, petiole and pulvinus were collected from cultivated plants (Campinas, SP, Brazil) and from natural populations (Picinguaba, Ubatuba and Caraguatatuba, SP, Brazil - D. pinnata; Antonina, PR, Brazil - D. pentaphylla). Studies on leaflet surface assessment (Scanning Electron Microscopy), as well as histology and venation analyses were carried out of dehydrated, fresh and fixed material from two species. Leaflet material was macerated for stomatal counts. Histological sections, obtained by free-hand cut or microtome, were stained with Toluidine Blue, Safranin/Alcian Blue, Ferric Chloride, Acid Phloroglucin. Secretory cavities are present in the lamina, petiolule, petiole, pulvinus and leaf primordium in D. pentaphylla, but not in D. pinnata, and can be considered an important character for species diagnosis. Other leaf characters were uninformative in delimiting Dahlstedtia species. There is cambial activity in the petiolule, petiole and pulvinus. This study, associated with other available data, supports the recognition of two species in Dahlstedtia.

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Background: Cancer shows a great diversity in its clinical behavior which cannot be easily predicted using the currently available clinical or pathological markers. The identification of pathways associated with lymph node metastasis (N+) and recurrent head and neck squamous cell carcinoma (HNSCC) may increase our understanding of the complex biology of this disease. Methods: Tumor samples were obtained from untreated HNSCC patients undergoing surgery. Patients were classified according to pathologic lymph node status (positive or negative) or tumor recurrence (recurrent or non-recurrent tumor) after treatment (surgery with neck dissection followed by radiotherapy). Using microarray gene expression, we screened tumor samples according to modules comprised by genes in the same pathway or functional category. Results: The most frequent alterations were the repression of modules in negative lymph node (N0) and in non-recurrent tumors rather than induction of modules in N+ or in recurrent tumors. N0 tumors showed repression of modules that contain cell survival genes and in non-recurrent tumors cell-cell signaling and extracellular region modules were repressed. Conclusions: The repression of modules that contain cell survival genes in N0 tumors reinforces the important role that apoptosis plays in the regulation of metastasis. In addition, because tumor samples used here were not microdissected, tumor gene expression data are represented together with the stroma, which may reveal signaling between the microenvironment and tumor cells. For instance, in non-recurrent tumors, extracellular region module was repressed, indicating that the stroma and tumor cells may have fewer interactions, which disable metastasis development. Finally, the genes highlighted in our analysis can be implicated in more than one pathway or characteristic, suggesting that therapeutic approaches to prevent tumor progression should target more than one gene or pathway, specially apoptosis and interactions between tumor cells and the stroma.

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A simple method was developed for spectrophotometric determination of some nonsteroidal anti-inflammatory drugs (meloxicam, piroxicam and tenoxicam) based on the reduction of copper(II) in buffered solution (pH 7.0) and micellar medium containing 4,4'-dicarboxy-2,2'-buffered solution (pH 7.0) and micellar medium containing 4,4'-dicarboxy-2,2'-biquinoline acid. The-biquinoline acid. The absorbance values at 558 nm, characteristic of the formed Cu(I)/4,4'-dicarboxy-2,2'-biquinoline complexes, are linear with the concentrations (5.7-40 mmol L(-1), n = 5) of these oxicams (meloxicam r = 0.998; piroxicam and tenoxicam r = 0.999). The limit of detection values, in mmol L(-1), calculated for meloxicam (2.7), piroxicam (1.2) and tenoxicam (1.3) was obtained with 99% confidence level and the relative standard deviations for meloxicam (3.1%), piroxicam (5.1%) and tenoxicam (1.2%) were calculated using a 25 mmol L(-1) solution (n = 7). Mean recovery values for meloxicam, piroxicam and tenoxicam forms were 100 +/- 6.9, 98.6 +/- 3.6 and 99.4 +/- 2.5%, respectively. The conditional potential of Cu(II)/Cu(I) in complex medium of 7.5 mmol L(-1) BCA was determined to be 629 +/- 11 mV vs. NHE.

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We studied the structure of a population of Hydromedusa maximiliani associated with a stream in Parque Estadual da Serra do Mar, Nucleo Itutinga-Piloes, southeastern Brazil, between October 2004 and October 2005. Twenty-five individuals were captured, and a population size of 43.72 +/- 23.7 individuals was estimated. This value is similar to that of the population of Parque Estadual Carlos Botelho, another Atlantic forest reserve of southeastern Brazil. Males were recaptured more frequently than females, suggesting higher activity and/or greater movement of males.

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Chagas disease (American trypanosomiasis) is one of the most important parasitic diseases with serious social and economic impacts mainly on Latin America. This work reports the synthesis, in vitro trypanocidal evaluation, cytotoxicity assays, and molecular modeling and SAR/QSAR studies of a new series of N-phenylpyrazole benzylidene-carbohydrazides. The results pointed 6k (X = H, Y = p-NO(2), pIC(50) = 4.55 M) and 6l (X = F, Y = p-CN, pIC(50) = 4.27 M) as the most potent derivatives compared to crystal violet (pIC(50) = 3.77 M). The halogen-benzylidene-carbohydrazide presented the lowest potency whereas 6l showed the most promising pro. le with low toxicity (0% of cell death). The best equation from the 4D-QSAR analysis (Model 1) was able to explain 85% of the activity variability. The QSAR graphical representation revealed that bulky X-substituents decreased the potency whereas hydrophobic and hydrogen bond acceptor Y-substituents increased it. (C) 2008 Elsevier Ltd. All rights reserved.

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After 12 weeks of selective serotonin reuptake inhibitor (SSRI) monotherapy with inadequate response, 10 patients received clomipramine and 11 received quetiapine as augmentation agents of the SSRI. The primary outcome measure was the difference between initial and final scores of the YaleBrown Obsessive-Compulsive Scale (Y-BOCS), rated in a blinded fashion, and the score of clinical global improvement (CGI-I). Statistical analyses were performed using nonparametric tests to evaluate treatment efficacy and the difference between treatment groups. Percentile plots were constructed with YBOCS scores from the clomipramine and quetiapine groups. Considering response a >= 35% reduction in the initial Y-BOCS score plus a rating of `much improved` or `very much improved` on CGI-I, four of eleven quetiapine patients and one out of ten clomipramine patients were classified as responders. The mean final Y-BOCS score was significantly lower than baseline in the quetiapine augmentation group (P = 0.023), but not in the clomipramine augmentation group (P = 0.503). The difference between groups showed a trend towards significance only at week 4, the mean Y-BOCS score being lower for those receiving quetiapine (P = 0.052). A difference between groups was also observed at week 4 according to percentile plots. These results corroborate previous findings of quetiapine augmentation efficacy in obsessive-compulsive disorder (OCD). Clomipramine augmentation did not produce a significant reduction in Y-BOCS scores. Higher target maximum dosages might have yielded different results.