994 resultados para Mastin, Glenn G., 1911-


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[Traditions. Asie. Russie. Arménie]

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1911/01 (A14,T14,N1)-1911/12 (A14,T14,N12).

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[Collection G. P.]

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Pygmalion (1913), by George Bernard Shaw (1856-1950), has many studies in literary criticism. However, this study brings a new interpretation to Shaw s play based on Harold Bloom s theory and methodology, that is, the anxiety of influence and the dialectic of revisionism. Through the analysis of poetic influence and the dialectic of love, we can see that Pygmalion represents an apophrades in relation to William Shakespeare s The Taming of the Shrew (1593) and Ovid s myth of Pygmalion and Galatea in Metamorphosis (c. 14), which creates a family romance between the three stories. Shaw s play surpasses The Taming of the Shrew when it shows the possibility of the relation between this parent poem and Ovid s myth, which it is also its parent poem, and because it represents a strong misreading of Shakespeare s play as well as of Ovid s myth.

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Questa ricerca mostra l’evoluzione della letteratura mitologica per ragazzi in Italia. Il primo libro italiano di mitologia per bambini è stato pubblicato nel 1911 (lo stesso anno di un’importante e violenta guerra coloniale tra l’Italia e la Libia): la scrittrice italiana Laura Orvieto pubblicò allora “Storie della storia del mondo”, in cui riunì antichi racconti greci per giovani lettori. Queste storie erano ispirate al libro mitologico per bambini “Il libro delle meraviglie” di Hawthorne (titolo originale “A Wonder Book for Girls and Boys”). In seguito molti scrittori italiani scrissero libri mitologici per giovani lettori: serie importanti di libri di mitologia per bambini furono pubblicate durante il regime mussoliniano – talvolta per diffondere l’ideologia fascista della superiorità romana. Durante questo periodo, i libri mitologici spesso mostravano uno stile letterario solenne. Dopo la seconda guerra mondiale, la letteratura mitologica per bambini cambiò lentamente prospettiva: gli scrittori italiani cominciarono ad usare il mito per parlare di problemi sociali (p.e. Gianni Rodari descriveva re Mida come un capitalista) e per spiegare le diverse condizioni umane (p.e. Beatrice Masini fa riferimento alle dee e alle eroine greche per descrivere la condizione femminile). La ricerca analizza anche la relazione tra mito e scuola in Italia: i racconti mitologici hanno sempre fatto parte dei programmi scolastici italiani per bambini dagli 8 agli 11 anni. Le riforme scolastiche – deliberate negli anni ’20 e ’40 – fissarono pratiche didattiche sui miti ancora oggi in uso. I racconti mitologici erano soprattutto un supporto per gli studi storici e letterari. Tuttavia, negli ultimi decenni, i miti sono divenuti un importante aiuto per gli insegnamenti scientifici e artistici.