275 resultados para Gramsci


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This text has the following aims: a) to discuss Gramsci and Horkheimer’s epistemological status, joined authors in an theoretical approach known as Critical Theory of International Relations; b) to draft an analysis in order to show the mentioned and joined authors’ different epistemological statuses in the theoretical approach in discussion; c) to begin a reflection pointing the absence of accuracy in this approach - whose beginning happened with Canadian political scientist Robert W. Cox – due to joining different epistemological statuses and ignoring the theoretical consequences put by respective central Gramsci and Horkheimer’s concepts: hegemony and emancipation.

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Gramsci é um autor da atualidade, teórico da mundialização do capitalismo, mas ainda desconhecido, mesmo no campo do marxismo, entre as suas tendências dominantes. Pensar a globalização, o século XXI, a nova conjuntura política nos quadros da contemporaneidade é um desafio intelectual da maior relevância que tem, em Gramsci – certamente para surpresa de uns e negação de outros –, uma de suas fontes mais estimulantes e reveladoras. É fascinante desvendar em seus escritos teses indispensáveis para refletirmos alguns dos principais temas do momento em horizontes mundiais.

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Questa tesi di dottorato ha per suo oggetto la ricognizione degli elementi teorici, di linguaggio politico e di influenza concettuale che le scienze sociali tra Ottocento e Novecento hanno avuto nell’opera di Antonio Gramsci. La ricerca si articola in cinque capitoli, ciascuno dei quali intende ricostruire, da una parte, la ricezione gramsciana dei testi classici della sociologia e della scienza politica del suo tempo, dall’altra, far emergere quelle filiazioni concettuali che permettano di valutare la portata dell’influenza delle scienze sociali sugli scritti gramsciani. Il lungo processo di sedimentazione concettuale del lessico delle scienze sociali inizia in Gramsci già negli anni della formazione politica, sullo sfondo di una Torino positivista che esprime le punte più avanzate del “progetto grande borghese” per lo studio scientifico della società e per la sua “organizzazione disciplinata”; di questa tradizione culturale Gramsci incrocia a più riprese il percorso. La sua formazione più propriamente politica si svolge però all’interno del Partito socialista, ancora imbevuto del lessico positivista ed evoluzionista. Questi due grandi filoni culturali costituiscono il brodo di coltura, rifiutato politicamente ma al tempo stesso assunto concettualmente, per quelle suggestioni sociologiche che Gramsci metterà a frutto in modo più organico nei Quaderni. La ricerca e la fissazione di una specifica antropologia politica implicita al discorso gramsciano è il secondo stadio della ricerca, nella direzione di un’articolazione complessiva delle suggestioni sociologiche che i Quaderni assumono come elementi di analisi politica. L’analisi si sposta sulla storia intellettuale della Francia della Terza Repubblica, più precisamente sulla nascita del paradigma sociologico durkheimiano come espressione diretta delle necessità di integrazione sociale. Vengono così messe in risalto alcune assonanze lessicali e concettuali tra il discorso di Durkheim, di Sorel e quello di Gramsci. Con il terzo capitolo si entra più in profondità nella struttura concettuale che caratterizza il laboratorio dei Quaderni. Si ricostruisce la genesi di concetti come «blocco storico», «ideologia» ed «egemonia» per farne risaltare quelle componenti che rimandano direttamente alle funzioni di integrazione di un sistema sociale. La declinazione gramsciana di questo problema prende le forme di un discorso sull’«organicità» che rende più che mai esplicito il suo debito teorico nei confronti dell’orizzonte concettuale delle scienze sociali. Il nucleo di problemi connessi a questa trattazione fa anche emergere l’assunzione di un vero e proprio lessico sociologico, come per i concetti di «conformismo» e «coercizione», comunque molto distante dallo spazio semantico proprio del marxismo contemporaneo a Gramsci. Nel quarto capitolo si affronta un caso paradigmatico per quanto riguarda l’assunzione non solo del lessico e dei concetti delle scienze sociali, ma anche dei temi e delle modalità della ricerca sociale. Il quaderno 22 intitolato Americanismo e fordismo è il termine di paragone rispetto alla realtà che Gramsci si prefigge di indagare. Le consonanze delle analisi gramsciane con quelle weberiane dei saggi su Selezione e adattamento forniscono poi gli spunti necessari per valutare le novità emerse negli Stati Uniti con la razionalizzazione produttiva taylorista, specialmente in quella sua parte che riguarda la pervasività delle tecniche di controllo della vita extra-lavorativa degli operai. L’ultimo capitolo affronta direttamente la questione delle aporie che la ricezione della teoria sociologica di Weber e la scienza politica italiana rappresentata dagli elitisti Mosca, Pareto e Michels, sollevano per la riformulazione dei concetti politici gramsciani. L’orizzonte problematico in cui si inserisce questa ricerca è l’individuazione di una possibile “sociologia del politico” gramsciana che metta a tema quel rapporto, che è sempre stato di difficile composizione, tra marxismo e scienze sociali.

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Fil: Maldovan, Ignacio. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Humanidades y Ciencias de la Educación; Argentina.

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El artículo aborda el legado pedagógico de Hernández Arregui, específicamente los modos en los que retoma la obra de Antonio Gramsci. Indagada la recepción del comunista italiano en la teoría crítica, el ámbito pedagógico resulta una vacancia. Hernández Arregui partió de cierta desconfianza hacia Gramsci en tanto "autor extranjero" pero, años más tarde, acudió a sus escritos para problematizar el desprecio de los maestros hacia las manifestaciones populares de los estudiantes. En este artículo, se indaga la obra de Hernández Arregui a partir de un balance de la presencia del comunista italiano que se denomina tangencial. El artículo presenta un debate acerca de la calificación que se hiciera del legado pedagógico de Hernández Arregui en términos "crítico reproductivista" así como de su supuesta apropiación de conceptos fundamentales de Gramsci (Puigrós, 1997).

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Fil: Maldovan, Ignacio. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Humanidades y Ciencias de la Educación; Argentina.

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El artículo aborda el legado pedagógico de Hernández Arregui, específicamente los modos en los que retoma la obra de Antonio Gramsci. Indagada la recepción del comunista italiano en la teoría crítica, el ámbito pedagógico resulta una vacancia. Hernández Arregui partió de cierta desconfianza hacia Gramsci en tanto "autor extranjero" pero, años más tarde, acudió a sus escritos para problematizar el desprecio de los maestros hacia las manifestaciones populares de los estudiantes. En este artículo, se indaga la obra de Hernández Arregui a partir de un balance de la presencia del comunista italiano que se denomina tangencial. El artículo presenta un debate acerca de la calificación que se hiciera del legado pedagógico de Hernández Arregui en términos "crítico reproductivista" así como de su supuesta apropiación de conceptos fundamentales de Gramsci (Puigrós, 1997).