999 resultados para Castello di Schio (Schio, Italy)


Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Questo progetto nasce dalla volontà di creare un oasi verde, dove poter studiare, fare ricerca e anche rilassarsi, distogliendo l’attenzione dalla distesa di fabbriche ceramiche che si stagliano per chilometri quadrati su tutto il territorio del comparto ceramico reggiano-modenese. Lo scenario che si presenta a chi fruisce di questi luoghi è, infatti, di straniamento. Si è pervasi da un forte senso di alienazione ed inadeguatezza a causa delle dimensioni di alcuni fabbricati e dalla bicromia che ne caratterizzano gli spazi. Tali caratteristiche ambientali cozzano prepotentemente con la presenza di verde molto intenso, quasi boschivo, che compone il parco delle Salse di Nirano e gli spazi circostanti il Castello di Spezzano, distante solo qualche centinaia di metri dal complesso fioranese della Ferrari e quindi dal sito in esame. Fra gli obiettivi progettuali non è mai stato prioritario salvaguardare le strutture industriali presenti sull’area, non tanto a causa dello scarso interesse architettonico dei manufatti, quanto conseguentemente alla considerazione che la tipicità di tali strutture è ben rappresentata anche dalle fabbriche dell’intorno. L’obiettivo prefissato è proprio quello di infrangere questa monotonia, di organizzare spazi e, soprattutto, servizi, fino ad ora, totalmente assenti. Questa mancanza può essere spiegata ricordando l’indirizzo prettamente industriale dell’area, ma, analizzando attentamente le emergenze limitrofe all’area in questione, è facile notare come la cittadella Ferrari, ad esempio, abbia cominciato a dare al problema una risposta molto forte dal punto di vista architettonico. Nonostante questa parziale risignificazione del territorio, la separazione fra topos urbano - residenziale e industriale all’interno del Distretto è fin troppo marcata. Va detto anche che la totale carenza di luoghi per poter camminare, magari riflettendo sui temi oggetto di ricerca, e per poter vivere all’aria aperta, induce a progettare una soluzione destinata a ovviare al problema. Ne consegue quindi una forte deficienza di infrastrutture, come i parcheggi, di luoghi dedicati al divertimento o anche solo al tempo libero. Proprio per questo motivo, fra i propositi c’è anche quello di integrare il progetto con qualche soluzione in favore di questa problematica, come un polo sportivo che comprenda palestre e piscine. Il contesto, caratterizzato dalla presenza del circuito, che ha risonanza internazionale, suggerisce di optare per una struttura planimetrica lineare: ciò va a massimizzare il contatto fra superficie degli edifici e l’intorno. Sviluppando questa linearità, prende corpo la problematica di creare una rotazione circa a metà della linea d’asse; in primo luogo per assecondare la morfologia dell’area e del contesto, mantenendo inalterati gli edifici situati a nord, e, non meno importante, assegnare il giusto orientamento all’ambito residenziale, che per la sua architettura dovrà essere rivolto perfettamente verso sud. Spostando poi lo sguardo verso gli stabilimenti della Rossa, la via Giardini offre numerosi spunti progettuali. Porta a essere ripensata, lungo i suoi margini, per rapportarla meglio al contesto Ferrari, che è, a sua volta, legato indissolubilmente a quello che si trova al didi tale asse viario; il Circuito di Fiorano e il progetto del centro ricerca. Per questo motivo risulta una priorità anche la progettazione di percorsi pedonali che colleghino il centro degli stabilimenti Ferrari con l’area del circuito, in modo da favorire la fruibilità di questo luogo di indubbio fascino e carico di storia. In conclusione, il progetto dovrà sviluppare un articolazione che consenta di percepire l’architettura in movimento. La volontà progettuale è chiaramente scenografica e si occuperà anche del rapporto fra tecnica e uomo (macchina/natura). La necessità percepita è quella, dunque, di creare un impianto di forte espressività per sanare una situazione urbana lacerata e caotica. La vastità dell’area in esame permette di incrementare la presenza di entità naturali ad esempio con l’aggiunta dell’enorme vasca d’acqua che può essere utilizzata direttamente anche per scopi funzionali al centro ricerca. L’articolazione progettuale si rivela perciò molto sfaccettata e ricca di spunti.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Perché la raccolta differenziata abbia ragion d’essere, essa deve essere portata a percentuali, rispetto al totale della raccolta rifiuti, ben più rilevanti di quelle che la media raggiunge allo stato dell’arte. Per raggiungere tale scopo sono fondamentali la sensibilizzazione dell’utente e l’introduzione di metodi di raccolta che favoriscano tale differenziazione dei rifiuti, possibilmente a monte della raccolta stessa. Una buona differenziazione più a monte possibile costituisce infatti un’indiscutibile vantaggio in termini di tempi e di costi. Tra i vari metodi possibili analizzerò in questo elaborato l’adozione di dispositivi a limitazione di conferimento: andando a limitare il volume conferibile della frazione non riciclata, si instrada l’utente verso una maggiore attenzione alla differenziazione del rifiuto a monte, tendendo a uniformare quindi la quantità delle varie frazioni di rifiuto prodotte, ed in particolare limitando quella delle non differenziate.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

We present new annual sedimentological proxies and sub-annual element scanner data from the Lago Grande di Monticchio (MON) sediment record for the sequence 76-112 thousand years before present (ka). They are combined with the previously published decadal to centennial resolved pollen assemblage in order to provide a comprehensive reconstruction of six major abrupt stadial spells (MON 1-6) in the central Mediterranean during early phase of the last glaciation. These climatic oscillations are defined by intervals of thicker varves and high Ti-counts and coincide with episodes of forest depletion interpreted as Mediterranean stadial conditions (cold winter/dry summer). Our chronology, labelled as MON-2014, has been updated for the study interval by tephrochronology and repeated and more precise varve counts and is independent from ice-core and speleothem chronologies. The high-resolution Monticchio data then have been compared in detail with the Greenland ice-core d18O record (NorthGRIP) and the northern Alps speleothem d18Ocalcite data (NALPS). Based on visual inspection of major changes in the proxy data, MON 2-6 are suggested to correlate with Greenland stadials (GS) 25-20. MON 1 (Woillard event), the first and shortest cooling spell in the Mediterranean after a long phase of stable interglacial conditions, has no counterpart in the Greenland ice core, but coincides with the lowest isotope values at the end of the gradual decrease in d18Oice in NorthGRIP during the second half of the Greenland interstadial (GI) 25. MON 3 is the least pronounced cold spell and shows gradual transitions, whereas its NorthGRIP counterpart GS 24 is characterized by sharp changes in the isotope records. MON 2 and MON 4 are the longest most and pronounced oscillations in the MON sediments in good agreement with their counterparts identified in the ice and spelethem records. The length of MON 4 (correlating with GS 22) supports the duration of stadial proposed by the NALPS timescales and suggests ca 500 yr longer duration than calculated by the ice-core chronologies GICC05modelext and AICC2012. Absolute dating of the cold spells provided by the MON-2014 chronology shows good agreement among the MON-2014, the GICC05modelext and the NALPS timescales for the period between 112 and 100 ka. In contrast, the MON-2014 varve chronology dates the oscillations MON 4 to MON 6 (92-76 ka) ca. 3,500 years older than the most likely corresponding stadials GS 22 to GS 20 by the other chronologies.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Offprint: Archivio per l'antropologia e la etnologia. Vol. 17, fasc. 1.

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Inventario generale del R. Archivio di stato in Siena. Parte seconda. Consiglio generale. 1915. 128 p. (Issued and bound with v. 21).

Relevância:

100.00% 100.00%

Publicador:

Resumo:

Includes bibliographical references.