994 resultados para Limitation de responsabilité
Resumo:
Il concetto di danno punitivo evoca una peculiare forma di risarcimento del danno la cui funzione, lungi dal risolversi in una prospettiva meramente compensativa del soggetto danneggiato, si carica di una valenza punitiva e deterrente. L’obiettivo del presente lavoro è quello di indagare l’ammissibilità e la compatibilità dell’istituto con la sistematica della responsabilità da illecito aquiliano. Un piano di indagine sollecitato dal recente fervore pretorio sul tema, soprattutto in relazione alla verifica dialettica della compatibilità dell’istituto in parola con il concetto di ordine pubblico interno e internazionale: l’attuale impianto normativo dell’illecito aquiliano può legittimamente ambire ad una vocazione polifunzionale e dinamica in una più ampia prospettiva di effettività e completezza della tutela non solo interprivata ma anche superindividuale, nella consapevolezza, che “una responsabilità civile che non accarezzi la deterrenza non è una vera responsabilità civile”.
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La tesi analizza il criterio di responsabilità civile fondato sull'esercizio di attività pericolose (art. 2050 c.c.), proponendone un inquadramento all'interno del campo della responsabilità oggettiva. Viene dunque approfondito, in quest'ottica, il problema del contenuto della prova liberatoria. Anche alla luce del confronto con altri ordinamenti giuridici, poi, l'elaborato si sofferma sulla indefinita nozione di pericolosità e sulle possibili strade per circoscriverla. Nell'ultima parte della tesi, ci si intrattiene sulle interferenze tra responsabilità civile disciplinata a livello comunitario (in particolare quella per danni cagionati da prodotti difettosi) e criterio di imputazione fondato sul pericolo. Tale ampia disamina consente infine di affrontare il problema della regolazione dei rischi di danno implicati dallo sviluppo delle tecniche di Intelligenza artificiale. Lo scopo è quello di contribuire al dibattito che è in corso presso la dottrina e presso le Istituzioni dell'Unione europea, dal punto di osservazione del modello nazionale delle "attività pericolose".
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Lo sviluppo della tesi intende analizzare tre tematiche che si ritengono essere cruciali nel ruolo che il diritto penale può avere per tutelare l’ambiente: in primo luogo la focalizzazione delle responsabilità in materia ambientale, tanto della persona fisica quanto della persona giuridica/ente in cui è maturata la violazione, sia essa meramente contravvenzionale, quanto delittuosa, di pericolo o di danno. In secondo luogo la prevenzione: strutturare sistemi organizzati per cogliere allerte e strutturare metodi organizzati di gestione del rischio-reato è la risposta cui l’ordinamento tende per anticipare la commissione di fattispecie dotate di potenzialità dannose a diffusività esponenziale, anche per il tramite di ipotesi di reati presupposto “sentinella”, idonei a far eventualmente scattare strumenti di prevenzione di reati più gravi, cui le stesse sono, nella prassi, prodromiche. Da ultimo, la riparazione: l’analisi delle tendenze legislative e, conseguentemente, dottrinali e giurisprudenziali di spazi per percorsi condivisi di riparazione del danno cagionato all’ambiente da parte tanto di persone fisiche quanto (e soprattutto, nell’intendimento del presente lavoro) da parte degli enti, strutture collettive che, ove organizzate, costituiscono le prime realtà a presidio tanto della prevenzione, quanto della riparazione dell’eventuale danno cagionato all’ambiente e spesso verificatosi nell’ambito della propria attività produttiva, ove lo scopo della massimizzazione del profitto deve necessariamente fare i conti, al giorno d’oggi, con la sostenibilità ambientale.
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La presente trattazione affronta le principali problematiche giuridiche derivanti dall’apertura di una procedura concorsuale, esaminando le questioni di maggiore rilievo giuridico e operativo per il settore del trasporto marittimo in base ai due sistemi che, a livello sovranazionale, regolano l’insolvenza transfrontaliera, i.e. quello ispirato alla UNCITRAL Model Law e il Regolamento UE 848/2015. Le cornici normative UNCITRAL e UE hanno rappresentato, quindi, il punto di partenza dello scrutinio delle possibili aree di conflitto tra il trasporto marittimo e le procedure di insolvenza: sono emerse numerose zone di potenziale collisione, soprattutto in relazione ai criteri di collegamento tipici della navigazione (in primis, la bandiera quale elemento distintivo della nazionalità della nave) e, dunque, all’individuazione del centro degli interessi principali del debitore/armatore, soprattutto se – come di fatto avviene frequentemente in ambito internazionale – organizzato sotto forma di shipping group. Il secondo capitolo è dedicato, in senso lato, ai privilegi marittimi e al loro rapporto con le procedure di insolvenza, con precipuo riferimento all’ipoteca navale e ai maritime liens. A tale proposito, sono analizzate le principali problematiche correlate all’attuazione dei privilegi marittimi, segnatamente in relazione all’istituto del sequestro di nave di cui alla Convenzione di Bruxelles del 1952 nel contesto dell’insolvenza transfrontaliera. Il terzo e ultimo capitolo è dedicato alla limitazione di responsabilità quale istituto tipico del settore di riferimento, dalla prospettiva delle possibili interferenze tra la costituzione dei fondi di cui alle Convenzioni LLMC e CLC ed eventuali procedimenti concorsuali. La ricerca svolta ha dimostrato che l’universalità a cui ambiscono il Regolamento 848/2015 (già 1346/2000) e il sistema UNCITRAL risulta minata dalla coesistenza di una molteplicità di differenti interpretazioni e implementazioni, tali per cui l’insolvenza transfrontaliera delle compagnie di trasporto marittimo non risulta regolata in maniera uniforme, con conseguente possibilità di diverso trattamento di fattispecie e situazioni analoghe.
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This study sought to evaluate the association between the impact of oral disorders in terms of physical/psychosocial dimensions and quality of life among the elderly. It involved a cross-sectional study conducted among the elderly (65-74 years) in 2008/2009. The social impact was assessed using the Oral Health Impact Profile (OHIP 14) and the quality of life using the SF 12 Short-Form Health Survey. Descriptive, univariate and multivariate (logistic regression) analysis was conducted with correction for the design effect, using SPSS(r)18.0 software. Of the 800 individuals approached, 736 elderly individuals participated (TR = 92%), with a mean age of 67.77 years, the majority of whom showed no impact based on the measurement of the prevalence of OHIP. The functional limitation dimension of the OHIP was associated with the physical domain of the SF12, irrespective of the other variables investigated. However, the seriousness of OHIP and its psychological discomfort and disability dimensions was associated with the mental domain of the SF12. The conclusion reached is that some impacts of oral disorders were associated with unsatisfactory quality of life in the physical and mental domains.
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Relationships among floral biology, floral micromorphology and pollinator behaviour in bird-pollinated orchids are important issues to understand the evolution of the huge flower diversity within Orchidaceae. We aimed to investigate floral mechanisms underlying the interaction with pollinators in two hummingbird-pollinated orchids occurring in the Atlantic forest. We assessed floral biology, nectar traits, nectary and column micromorphologies, breeding systems and pollinators. In both species, nectar is secreted by lip calli through spaces between the medial lamellar surfaces of epidermal cells. Such form of floral nectar secretion has not been previously described. Both species present functional protandry and are self-compatible yet pollinator-dependent. Fruit sets in hand-pollination experiments were more than twice those under natural conditions, evidencing pollen limitation. The absence of fruit set in interspecific crosses suggests the existence of post-pollination barriers between these synchronopatric species. In Elleanthus brasiliensis, fruits resulting from cross-pollination and natural conditions were heavier than those resulting from self-pollination, suggesting advantages to cross-pollination. Hummingbirds pollinated both species, which share at least one pollinator species. Species differences in floral morphologies led to distinct pollination mechanisms. In E. brasiliensis, attachment of pollinaria to the hummingbird bill occurs through a lever apparatus formed by an appendage in the column, another novelty to the knowledge of orchids. In E. crinipes, pollinaria attachment occurs by simple contact with the bill during insertion into the flower tube, which fits tightly around the bill. The novelties described here illustrate the overlooked richness in ecology and morphophysiology in Orchidaceae. This article is protected by copyright. All rights reserved.
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Seizures happen for brief periods of time, but the feelings of anxiety and helplessness, adaptation to the restrictions impose by the life-style and variety of other problems affect more the quality of life in epilepsy. This study proposes a protocol that regards the objectives of a quality of life assessment in health and is applied to a population that attends a university hospital. It contains 65 items and assesses the psychosocial performance, physical limitation, cognitive aspects, perception of control, self-concept, as well as perception of health and quality of life. The results of reliability and validity are discussed.
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Universidade Estadual de Campinas. Faculdade de Educação Física
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Universidade Estadual de Campinas . Faculdade de Educação Física
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Universidade Estadual de Campinas . Faculdade de Educação Física
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Universidade Estadual de Campinas . Faculdade de Educação Física
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Universidade Estadual de Campinas . Faculdade de Educação Física
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This paper reports a rare case of acute severe orbital abscess manifested 2 days after a facial trauma without bone fracture in a 20-year-old Afro-American female. The symptoms worsened within the 24 h prior to hospital admission resulting in visual disturbances such as diplopia and photophobia. The clinical findings at the first consultation included fever, periorbital swelling and redness, ptosis, proptosis and limitation of ocular movements upwards, downwards, to the right and to the left. Computed tomography scan showed proptosis with considerable soft tissue swelling on the left side and no fracture was evidenced in the facial skeleton, including the zygomatic-orbital complex. After hospital admission and antibiotic therapy intravenously the patient was conducted to the operation room and submitted to incision and drainage under general anesthesia. The orbit was approached thorough both eyelids and the maxillary sinus was reached only through the Caldwell-Luc approach. The postoperative period was uneventful and the rapid improvement of symptoms was remarkable. Visual acuity and ocular motility returned to the normal ranges within 2 days after the surgical intervention. After 12 postoperative days, the patient presented with significative improvement in the ptosis and proptosis, and acceptable scars.
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Conventional radiography has shown limitation in acquiring image of the ATM region, thus, computed tomography (CT) scanning has been the best option to the present date for diagnosis, surgical planning and treatment of bone lesions, owing to its specific properties. OBJECTIVE: The aim of the study was to evaluate images of simulated bone lesions at the head of the mandible by multislice CT. MATERIAL AND METHODS: Spherical lesions were made with dental spherical drills (sizes 1, 3, and 6) and were evaluated by using multislice CT (64 rows), by two observers in two different occasions, deploying two protocols: axial, coronal, and sagittal images, and parasagittal images for pole visualization (anterior, lateral, posterior, medial and superior). Acquired images were then compared with those lesions in the dry mandible (gold standard) to evaluate the specificity and sensibility of both protocols. Statistical methods included: Kappa statistics, validity test and chi-square test. Results demonstrated the advantage of associating axial, coronal, and sagittal slices with parasagittal slices for lesion detection at the head of the mandible. RESULTS: There was no statistically significant difference between the types of protocols regarding a particular localization of lesions at the poles. CONCLUSIONS: Protocols for the assessment of the head of the mandible were established to improve the visualization of alterations of each of the poles of the mandible's head. The anterior and posterior poles were better visualized in lateral-medial planes while lateral, medial and superior poles were better visualized in the anterior-posterior plane.
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Ensaios de sondagem e caminhamento elétrico têm sido realizados globalmente na avaliação de uma grande variedade de problemas em exploração mineral e hidrogeologia, bem como na caracterização de locais com risco de contaminação. A despeito da utilidade de ensaios geoelétricos em estudos hidrogeológicos e na caracterização de depósitos de resíduos desativados, um problema na utilização de sondagens elétricas ocorre em conseqüência da falta de espaço para aquisição de dados nessas áreas. Em áreas urbanas, isto constitui uma limitação importante devido à existência de construções, o que muitas vezes interrompe o desenvolvimento de ensaios de campo com arranjos de comprimentos adequados. Embora investigações rasas tendam a ser eficazes em caracterização geoambiental, a estimativa de parâmetros-chave pode depender da investigação de porções mais profundas. Entretanto, uma profundidade de investigação ligeiramente maior é obtida pelo arranjo dipolo-dipolo em comparação aos arranjos Schlumberger e Wenner de mesmo comprimento. Essa característica do arranjo dipolo-dipolo pode ser observada em vários estudos, mas provavelmente devido à tradição e à relação sinal-ruído, a grande maioria das sondagens elétricas é feita com os arranjos Schlumberger e Wenner.O arranjo dipolo-dipolo é mais utilizado em ensaios 2D. Até onde se sabe, essa maior capacidade de investigação em profundidade do arranjo dipolo-dipolo 1D não foi explorada em estudos geoambientais e nem em estudos hidrogeológicos em áreas urbanas. Este trabalho apresenta resultados de ensaios de campo que ressaltam a utilidade de sondagens dipolo-dipolo na investigação de tais áreas.