891 resultados para Conflict of Laws


Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

La libertad de establecimiento y la movilidad de las empresas juegan un papel fundamental en el proceso comunitario de integración. Las empresas buscan nuevas formas de cooperación e integración que les permitan ocupar cuotas de mercado cada vez más importantes. De entre las modalidades de integración y cooperación que tienen a su disposición, la fusión transfronteriza de sociedades es, sin duda, una de las más relevantes. Es evidente que las fusiones de sociedades pertenecientes a Estados miembros distintos podrían tener una enorme importancia en el proceso de integración del mercado único. Sin embargo, la posibilidad de llevar a cabo con éxito una fusión transfronteriza en el ámbito comunitario era improbable hasta época reciente. Dos tipos de impedimentos la dificultaban: por una parte, obstáculos a la libertad de establecimiento por parte de los ordenamientos jurídicos de los Estados miembros; por otro, obstáculos de Derecho internacional privado. En cambio, hoy la mayor parte de estos impedimentos han sido superados gracias, en primer lugar, al progresivo reconocimiento del derecho de establecimiento de las sociedades por el Tribunal de Justicia, y en segundo, a la importante Directiva 2005/56/CE relativa a las fusiones transfronterizas de sociedades de capital. Esta Directiva impone a los Estados miembros una serie de normas de mínimos de derecho material a fin de armonizar la tutela de los intereses de los sujetos implicados más débiles (sobre todo, los trabajadores y los socios). De igual manera, establece una serie de normas de conflicto para resolver la cuestión de la ley aplicable a las fusiones transfronterizas. Este trabajo tiene como objetivo principal valorar la relevancia de los pronunciamientos del Tribunal de Justicia y de las actuaciones del legislador europeo orientados a impedir las restricciones a las fusiones transfronterizas de sociedades en el territorio comunitario.

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

Il lavoro propone un’analisi critica delle disciplina italiana ed europea della consulenza in materia di investimenti. Si considerano innanzitutto le problematiche generali del rapporto tra cliente e intermediario nella prestazione della consulenza, con particolare riferimento ad asimmetrie informative e conflitti di interesse. Si discute, in particolare, il tradizionale paradigma regolamentare fondato sulla trasparenza: le indicazioni della finanza comportamentale suggeriscono, infatti, un intervento normativo più deciso, volto a caratterizzare in maniera fiduciaria la relazione tra cliente e intermediario. Dopo aver analizzato, alla stregua dei modelli teorici illustrati in precedenza, l’evoluzione storica della disciplina della consulenza nell’ordinamento italiano, si sottolinea il ruolo svolto dall’autorità di vigilanza nella sistematizzazione dell’istituto, nel contempo rilevando, tuttavia, la complessiva insufficienza delle norme vigenti al fine di un’adeguata tutela dell’investitore. Si esamina poi la disciplina introdotta dalla MiFID, con specifica attenzione alle implicazioni sistematiche dell’estensione della nozione di consulenza operata dalle autorità di vigilanza: la nuova configurazione del servizio ha determinato un’intensificazione dei doveri fiduciari imposti agli intermediari, testimoniando un superamento del paradigma di trasparenza e un percorso indirizzato verso un approccio maggiormente interventista sul lato dell’offerta. Le conclusioni sono, peraltro, nel senso di uno sviluppo solo parziale di tale processo, risultando dubbio il valore per il cliente di una consulenza non indipendente e potenzialmente esposta, soprattutto negli intermediari polifunzionali, al conflitto di interessi. Particolare enfasi viene posta sulla necessità di introdurre un’effettiva consulenza indipendente, pur nelle difficoltà che la relativa disciplina incontra, anche in ragione delle caratteristiche specifiche del mercato, nell’ordinamento italiano.

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

La tesi riprende un tema che è stato oggetto in passato di studi anche molto approfonditi; oggi sembra essere tornato alla ribalta grazie ad alcuni contributi che hanno nuovamente stimolato la dottrina a confrontarsi su aspetti così delicati anche alla luce della crisi economica. E'stato da sempre rilevato che la buona scrittura delle norme è un fattore fondamentale per il rilancio dell’economia del paese, per la semplificazione e per garantire ordine, coerenza e chiarezza all’ordinamento giuridico. La prima parte è incentrata su una ricostruzione storica e giuridica delle fonti che hanno disciplinato le “regole per la qualità delle regole”, oltre ad una panoramica della dottrina che si è occupata in passato del tema. Segue l’individuazione specifica di quali sono le regole formali e sostanziali di drafting. In particolare, una parte è dedicata alla giurisprudenza costituzionale per comprendere se esiste o meno un aggancio per la Corte Costituzionale da permetterle il sindacato sulle “regole oscure” e dichiararle illegittime. La seconda parte analizza le pressai, in particolare si è scelto di analizzare il rapporto tra Governo e Parlamento nelle problematiche principali che attengono al procedimento legislativo e alla cornice entro la quale viene esplicato in relazione alla decretazione d’urgenza, maxiemendamenti, questione di fiducia, istruttoria in commissione, gruppi di pressione. Ciò che è stato rilevato, è una scarsa aderenza ai principi e ai criteri di better regulation, peraltro difficilmente giustiziabili da parte della Corte costituzionale e sottratti al controllo di chi, al contrario, ha competenza in questo settore, ossia il Comitato per la legislazione e il DAGL. Le conclusioni, pertanto, prendono le mosse da una serie di criticità rilevate e tentano di tracciare una strada da percorrere che sia rispettosa dei canoni della “better regulation” anche alla luce delle riforme costituzionali e dei regolamenti parlamentari in corso di approvazione.

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

Diese Ausarbeitung zeigt Strukturen des menschlichen Miteinander im Rahmen einer systematisch-komparatistischen Annäherung ´auf dem Weg zum Anderen´ vor dem Hintergrund von Musils Roman ´Der Mann ohne Eigenschaften´ auf; sie verweist auf die Gefahren des zunehmend selbstzentrierten Identitätsdenkens, indem sie mit Blick auf den Anfang des 20. Jahrhunderts eine Auswahl philosophischer Denker aus dieser Zeit auf Grundlage einer poetischen Orientierung in ein Gespräch geführt, das damals in Wirklichkeit leider nicht stattgefunden hat: Ulrich, der Protagonist des Romans, übernimmt in dieser Ausarbeitung neben der poetisch-orientierenden Funktion die Rolle des Begleiters; er leitet den Leser durch die Arbeit und verbindet ´auf dem Weg zum Anderen´ philosophische Richtungen mit Musils Roman. Mit der Metapher vom ´Konflikt der beiden Bäume´, den Ulrich in sich bemerkt, beginnt der ´Weg zum Anderen´: Unter beiden Bäumen wird menschlichem Miteinander nachgespürt,indem phänomenologische Ansätze dargestellt, analysiert und komparatistisch betrachtet werden. Der ´Baum des harten Gewirrs´ steht für distanziertes Erkennen; Husserls Intentionalität und Intersubjektivität führen in ein ´Konzert einsamer Monaden´. Der ´Baum der Schatten und Träume´ - repräsentiert durch Klages - steht für verschmelzend mystisch-pathisches Erleben, das Menschen ebenfalls isoliert. Eine Verbindung der beiden Bäume erfolgt in der ´Begegnung zwischen den Bäumen´ im menschlichen Miteinander von Ulrich und seiner Schwester Agathe; hier gedeiht – um im Bild zu bleiben – der ´Baum des Lebens´ auf dem Boden der ´Notwendigkeit des Du für das Ich´. Dieser Baum wird vorgestellt hinsichtlich seiner Verwurzelung: Ansätze Feuerbachs, Diltheys und Plessners verweisen auf Gemeinschaftlichkeit, Geschichtlichkeit und Exzentrizität des Menschen. Daran schließt sich die Analyse der Struktur des Baumes an: Hier verweist Löwiths Ansatz auf die im Menschen angelegte ontologisch-konstitutionelle Zweideutigkeit. In der Krone des ´Lebensbaumes´ suchen die Dialogiker Buber, Rosenzweig und Rosenstock-Huessy nach Gleichursprünglichkeit in der ´Sphäre des Zwischen´ und beschreiten den Weg von der Menschwerdung in der ´Sphäre des Zwischen´ zu einer gelebten voraussetzungsvollen Mitmenschlichkeit im Horizont gesprochener Sprache. Komparatistische Betrachtungen offenbaren divergierende Tendenzen, die im Resümee verdichtet aufgezeigt werden: Unter philosophisch-inhaltlichem Aspekt wird dargestellt, warum Menschen ´unter beiden Bäumen´ in einsamer Beschränktheit und Endlichkeit verharren, während sie in ´Begegnung zwischen den Bäumen´ - im menschlichen Miteinander - Freiheit und Unendlichkeit erlangen: ´Haltung versus Eingebundenheit´ entscheidet über isoliertes oder gelingendes Leben. Unter philosophisch-kulturwissenschaftlichem Aspekt werden Spuren in Musils Roman ´Der Mann ohne Eigenschaften´ aufgedeckt, die vermuten lassen, Musil habe über seinen Roman Dialogisches Denken ´inkognito´ vermitteln wollen; die darin erweckte Sehnsucht nach menschlichem Miteinander gilt es, im Leben zu verantworten – zwischen Menschen, konkret und immer wieder...

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

In this thesis, I have chosen to translate from Italian into Arabic Canto I of the Inferno, from Dante Alighieri’s epic poem the Divine Comedy (La Divina Commedia) because it’s a masterpiece in both Italian and world literature. Also I have selected it for its artistic value and the universal themes that it depicts. In fact, my purpose in translating this great work into Arabic is to extol the cultural and universal aspects that can be common to human beings everywhere. My paper is written in Arabic and has six sections: A brief introduction on Dante’s life, an introduction to the Divine Comedy, a summary of Canto 1 of the Inferno and its analysis, Canto I of the Inferno in Italian, its translation into Arabic and finally a comment on the translation. The first part -a summary of Dante’s life was presented. The second part of my paper is an introduction to the Divine Comedy, the allegorical epic poem, consisting of three parts: The Inferno (Hell), Purgatorio (Purgatory), and Paradiso (Paradise). The third part is a summary and analysis of Canto 1 of the Inferno, Dante’s most renowned verses. The analysis of Canto highlights the everlasting conflict of man– sinning and giving in to temptation but then trying to repent and search for his soul’s salvation. He reflects on sin, existence, truth, God, love and salvation in his struggle through the dark and gloomy forest which symbolizes conflict and temptations man may succumb to. The influence of Christianity and the Middle ages here shows his commitment to religion and faith. Moreover, his meeting of Virgil, who guides him to the mountain during his journey to salvation, reflects the positive impact of Virgil’s philosophy on Dante. The fourth part presents the Italian version of Canto 1 of the Inferno. The fifth section of my paper is the translation of Canto 1 of the Inferno from Italian to Arabic. Translating an excerpt of Dante’s masterpiece was not an easy task: I had to consult several critique texts besides the Italian source text with explanations, and also some English versions to overcome any translation difficulties. As a student of translation, my goal was to be faithful in relaying to the Arabic audience the authenticity of Dante’s work, his themes, passions and aesthetic style. Finally, I present a conclusion including a comment on the translation and the bibliography of the sources I have consulted.

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

The overarching question of this dissertation is: “why does the public debt grow, and why are fiscal (debt) crises repetitive and so widespread?” A special focus in answering this question is given to a fiscal constitution, which contains a country-specific set of laws, rules and regulations, and guides decision making in the area of fiscal policy. By shaping incentives and limiting arbitrariness, the fiscal constitution determines the course of fiscal policy and fiscal outcomes in the long term. This dissertation does not give, however, an exhaustive response to the overarching question. Instead it asks much narrower questions, which are selected after reviewing and identifying the main weaknesses and gaps in the modern literature on fiscal constitutions.

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

The project looked at crucial political events in Slovakia between 1956 and 1960. 1956 saw the first attempt by Slovak intellectuals to reform the communist regime by increasing the degree of democracy and 1960 was the culmination of the strengthening of the political persecution that began after 1957. The period was characterised by the partial replacement of the informal-political instruments of control over society by formal measures, and the gradual weakening of the role of terror in people's daily life. Marusiak studied the gradual accommodation of the communist regime by the people, analysing the social and political history against the background of political development and of specific aspects such as the conflict of youth and intellectuals with the regime, the collectivisation of agriculture and the liquidation of the rest of the private sector in the economy, public opinion and the changes in the political system, the relations between state and churches, and ethnic problems in Czechoslovakia. He concludes that there was a continuity between the aims and methods used by the communist regime before and after 1953 (or 1956) and that the communist regime in this period remained fundamentally totalitarian.

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

Trying to give a definition of Citizenship Education is a challenging operation: it is characterized by a variety of meanings flowing from Civic Education (related to knowledge and practice about the system of laws, rules, conventions referring to a particular civil community) to Socio-political education (related to the awareness of being part of the system of cultural elements, values, traditions historically produced by the community itself). It would be not be correct identifying Citizenship Education only with elements of Civic Education, as it would restrict its range to formal level of rules and laws, rights and duties. Otherwise, limiting its understanding only on elements of Sociopolitical Education, would offer the risk of investing in cultural similarities, common roots, values homogeneity, that are strong in giving hold on identity, membership, participation, but so exposed to acts of fanaticism, exclusion of diversity, hostility towards minorities. Therefore, it is necessary to assume that Citizenship Education has to be established on problematic integration of the two presented perspectives, thus founding knowledge and practice about the rules of civil society on the system of values and cultural aspects that every single micro-community (and every single individual) recognizes to be source of the rules: a complex system of various elements made of homogeneity and inhomogeneity, similarities and differences in constant modification an dynamic intercommunication.

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

Judaism and Emotion breaks with stereotypes that, until recently, branded Judaism as a rigid religion of laws and prohibitions. Instead, authors from different fields of research discuss the subject of Judaism and emotion from various scholarly perspectives; they present an understanding of Judaism that does not exclude spirituality and emotions from Jewish thought. In doing so, the contributions account for the relation between the representation of emotion and the actual emotions that living and breathing human beings feel in their everyday lives. While scholars of rabbinic studies and theology take a historical-critical and socio-historical approach to the subject, musicologists and scholars of religious studies focus on the overall research question of how the literary representations of emotion in Judaism are related to ritual and musical performances within Jewish worship. They describe in a more holistic fashion how Judaism serves to integrate various aspects of social life. In doing so, they examine the dynamic interrelationship between Judaism, cognition, and culture.

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

Since the emergence of the Internet and Social Media, privacy concerns and need for regulation in this area have been a frequent subject on the agenda of numerous stakeholders and policy-makers worldwide. Contributing to this debate, this paper builds on the responses of 553 Internet users to uncover users’ current privacy concerns and their attitudes towards legal assurances in this context. Our findings suggest that users have a complex attitude towards these issues. While they express strong concerns about privacy when asked directly, they often have difficulties formulating the exact nature of these concerns. In the Facebook context, Facebook itself is often mentioned as the primary source of threat, closely followed by marketing organizations. Users feel ill-protected by existing legal framework, especially when using Social Networking Sites. Reasons include common beliefs that the law is unable to address complexities of the Internet; local character of laws; possibilities to disregard the law, particularly since enforcement is difficult. Overall, positive changes in legal framework are desirable, with many respondents willing to pay more in taxes to ensure progress in this area.

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

El proceso de reforma del Estado experimentado en la Argentina en la década de los 90, significó tanto para las instituciones como para los ciudadanos un cambio profundo en las relaciones que hasta el momento se habían dado entre sociedad y Estado. Los principales instrumentos de este proceso: la desregulación económica, la privatización de servicios y la descentralización de funciones, significaron en su conjunto un cambio sustancial en el papel regulador del Estado, quien deja de ser el prestador, y el corrector de las fallas del mercado, para constituirse ( real o potencialmente) en el garante de su cabal funcionamiento .Sin embargo en el caso de la transferencia de los servicios públicos al sector privado en la Argentina, al haber sido el Estado, el anterior prestador monopólico de los mismos, dejó un vacío que requirió del mismo no ya desregulación sino un nuevo papel regulador, respecto de los prestadores y los usuarios de dichos servicios. En este trabajo se efectúa una descripción de los enfoques económicos y jurídicos desde los cuales se plantea la función regulatoria del Estado a partir del conjunto de leyes, decretos, resoluciones y reglamentaciones del gobierno nacional que significaron cambios importantes en el papel asignado al Estado por el Gobierno en ejercicio durante la última década.

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

El trabajo ahonda en un capítulo del proceso de organización de la justicia de paz en Mendoza en el siglo XIX. El recorrido de los debates, las doctrinas y las leyes propuestas en el lapso que abarca el estudio, muestra las soluciones que, frente a la resistencia de antiguas prácticas institucionales, propuso la dirigencia provincial en orden a su organización dentro de los cánones del moderno constitucionalismo.

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

Este proyecto de investigación se propone, en términos generales, entender cómo interviene el sistema de medios sobre los modos de producción de la discursividad política en un espacio público mediatizado. Puntualmente, interesa analizar las condiciones que la televisión -concebida en su triple condición de medio, institución y dispositivo tecnológico- impone a la construcción y gestión de identidades colectivas durante el denominado "conflicto del campo" en Argentina, entre Marzo y Julio de 2008. Entendemos que la mediatización es una dimensión misma del conflicto, y no un añadido impropio. En este sentido, nos preguntamos por el vínculo entre la lógica del discurso político y la lógica del discurso mediático cuando se trata de producir o gestionar entidades del imaginario político (colectivos de identificación, meta-colectivos, meta-colectivos singulares, etc.), y por las estrategias específicas, implicadas en cada lógica, para vincular lo individual (el lugar del líder, del representante, del periodista o del ciudadano) y lo colectivo (ya que ninguno de ellos puede evitar gestionar, en su discurso, el contacto con las identidades colectivas en pugna).

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

Esta ponencia es la presentación del proyecto de tesis, que tiene por objetivo estudiar el proceso de constitución y consolidación del poder judicial, responsable de la administración de justicia, como integrante del Estado provincial, legitimador de su accionar político y mediador con la sociedad civil. La investigación se ubica en la provincia de Buenos Aires, entre 1853 y 1881, que sancionó su propia Constitución en 1854, en la que declaraba en su artículo 118 que el poder judicial sería independiente de todo otro en el ejercicio de sus funciones. Es decir que en esta provincia la consagración de la teoría de los poderes del Estado y la ley como definidora de lo que era justo, requirieron de la organización del poder judicial. El sistema judicial de la provincia de Buenos Aires comenzó su formación como poder del Estado a partir de la reforma rivadaviana y el proceso alcanzó su madurez entre 1853 y 1881, como parte fundamental del proyecto liberal, asentado sobre la autoridad de la ley. El poder judicial garantizaba la legitimidad del sistema político republicano de matriz liberal, pero la dependencia con el poder ejecutivo se mantuvo en parte, representada en el presupuesto, los nombramientos y los jurys. La organización judicial en formación incluyó al ámbito rural con una fisonomía institucional que tendía a consolidar la relación entre Estado y sociedad civil; ésta manifestaba sus necesidades a través de la opinión pública y el poder las interpretaba con el fin de legitimar su acción política. En este proceso de legitimación, el poder judicial era funcional al Estado, lo que se consolidó con el tiempo. La Constitución de 1873, a pesar de ser ideal en algunas de sus propuestas, dio protagonismo y efectividad a las instituciones judiciales que se formaron y pusieron en funcionamiento con una nueva concepción de justicia, que sin dejar de lado el derecho natural se consolidaba en una función más positiva, atenta a los derechos individuales y de propiedad. Para comprender el rol que jugó el sistema de justicia en la formación del Estado es necesario desenmarañar la compleja trama de relaciones entre el poder político y los magistrados, y a su vez entre ellos y la sociedad. Pero esto no se puede realizar sin conocer y comprender que entendían por justicia, y definir de qué forma organizaron su administración. En la realización de esta investigación atenderé a las soluciones que el ordenamiento jurídico debía brindar a una determinada sociedad, las instituciones que lo formaron y las ideas de quienes lo gestaron. El uso de la fuente judicial será fundamental para observar si la letra de la ley fue cumplida en la administración de justicia y de qué manera. Pero esa fuente judicial confirmará o no la aplicación de las leyes dictadas por el poder legislativo y los decretos emanados del ejecutivo, por ello será necesario reconstruir los organigramas del Poder Judicial a partir del estudio de los Registros Oficiales y los debates legislativos de la provincia.

Relevância:

80.00% 80.00%

Publicador:

Resumo:

El propósito de la ponencia es elaborar un panorama sobre la relevancia de la gestión del paisaje dentro del ordenamiento territorial, un tema cuya discusión ha emergido en los últimos años y en base al cual se han desarrollado numerosas normativas y técnicas dentro del contexto europeo y norteamericano. El proceso de globalización ha intensificado las dinámicas homogeneización urbana de dispersión territorial, y especialización funcional. En Europa y EEUU, como respuesta a éstas dinámicas, se han impulsado estrategias de gestión territorial sobre la base del ordenamiento del paisaje. Las acciones emprendidas responden a la instrumentación de políticas, metodologías e intervenciones impregnadas de una concepción de paisaje entendido como atributo de la totalidad del territorio; referido tanto a los espacios singulares y/o destacados como a los cotidianos y degradados. Desde el diagnóstico urbano y territorial comienzan a implementarse instrumentos que profundizan en el conocimiento del territorio desde este enfoque. El establecimiento de acuerdos internacionales dirigidos a impulsar la gestión del paisaje, ha promovido el desarrollo de legislaciones, instrumentos y proyectos que sitúan al paisaje como un componente destacado dentro del ordenamiento territorial y la planificación urbanística, que se establecen dentro de dos líneas claramente definidas: una línea propositiva en la que el paisaje es considerado como reactivador de territorios patrimoniales y una línea normativa, integrada por leyes que intentan guiar la gestión del territorio asociado a la valoración del paisaje. Las experiencias desarrolladas en Europa y en Norteamérica en materia de gestión del paisaje Invitan a pensar en estrategias adecuadas al escenario latinoamericano. Puede verificarse que dichas estrategias presentan cierto nivel de transferencia a otros contextos, dejando en claro que es posible utilizar el concepto de paisaje para dar respuesta a cuestiones de ordenamiento territorial en contextos con menor nivel de desarrollo que el europeo, sin dejar de tener en cuenta que las demandas son diferentes. De esta manera, queda por responder cómo implementar este tipo de proyectos dentro del contexto latinoamericano, resolviendo problemáticas que exceden la escala de los países desarrollados, y donde el paisaje puede constituirse como una herramienta de reconocimiento de la particular identidad local, además de cumplir un significativo rol en el aspecto medioambiental