407 resultados para Rhythmic gymnastic
Resumo:
La ricerca si focalizza sul rapporto tra tecnologie abilitanti e corpo umano. La miniaturizzazione delle tecnologie, unita alla loro maggiore diffusione negli ambienti, porta ad interrogarsi sull’efficacia dell’integrazione di esse con corpo e attività ad esso connesse. Il contesto problematico della ricerca riguarda i dispositivi indossabili e il progetto di soluzioni destinate a risolvere inediti bisogni o potenziare i sensi umani. La letteratura scientifica e i casi studio circoscrivono il piede come efficace piattaforma per la sperimentazione di interfacce aptiche di comunicazione uomo/macchina, atte a connettere il corpo con informazioni referenziate all’ambiente. Il piede, elemento motorio duplice e simmetrico, ha un’elevata qualità percettiva ed è morfologicamente adeguato all’applicazione di tecnologie emergenti. La posizione di soglia, tra spazio e corpo, consente la raccolta di stimoli da entrambe le aree. La bibliografia evidenzia quanto la pressione, rispetto alla vibrazione, sia preferibile nella comunicazione aptica in quanto componente naturale dei linguaggi relazionali del corpo. Dall’analisi multidisciplinare emerge infine l’opportunità di sviluppo del ritmo come componente strutturale dei messaggi. I legami relazionali tra ritmo, corpo e comportamenti umani sono evidenti in molteplici meccanismi: trascinamento ritmico, mimesi ritmica, sincronia. La messa in relazione di piede, pressione e ritmo diventa affordance dello spazio, capace di suggerire, enfatizzare o attivare determinati comportamenti. L’unione di questi elementi è qui definita ritmica podotattile ed esplicitata nella tesi della descrizione delle sue caratteristiche, dalla circoscrizione di campi e azioni applicative e dalla raccolta dati sui test effettuati con i prototipi costruiti. Le analisi quantitative e qualitative dei dati di lettura del movimento e delle emozioni dimostrano quanto l’utilizzo di un linguaggio ritmico aptico nel piede esprima elevate potenzialità di integrazione con il corpo nel rispetto del comfort e dell’equilibrio attentivo nei flussi di azione preesistenti. I risultati aprono riflessioni su nuove applicazioni progettuali nel campo museale, lavorativo e urbano.
Resumo:
Throughout the twentieth century, the study of auditory perception emerged as a significant area of inquiry across various disciplines, particularly within the fields of poststructuralism and psychoanalysis. These theories converge in their understanding of hearing as a fundamental aspect of the development of the subject, leading to a decentering and reformulation of the autobiographical subject, suggesting that the rhythmic is a state of being outside of and prior to the social, verbal, thinking subject. This research aims to examine the connection between auditory perception and the formation of subjectivity in twentieth-century self-narratives. Drawing both from psychoanalysis and poststructuralism, this research proposes a reading of three autobiographical works, namely Elias Canetti’s Die gerettete Zunge, Nathalie Ginzburg’s Lessico famigliare and Nathalie Sarraute’s Enfance. By highlighting the importance of the voice and of the sonorous envelope of childhood, these works artistically anticipate what would be theorised only a few decades later and create the conditions for a pre-verbal apprehension of the world, raising questions about the ineffable source of writing and the writing process itself.