984 resultados para Guggenheim-museo
Resumo:
O universo das operações urbanas, e em última análise o permanente processo de RE construção das cidades, é o objeto do presente trabalho. Em especial, as ações que envolvem a utilização de museus como catalisadores ou vetores de transformação urbana. Para tanto, são analisados principalmente os casos dos museus Gugenheim, em Bilbao (Espanha), e Iberê Camargo, em Porto Alegre (RS). Utilizando uma experiência como contraponto da outra, observa-se que no caso da cidade espanhola o museu foi inserido como catalizador de uma operação urbana – o Projeto de Revitalização de Bilbao –, oposto do que ocorre em Porto Alegre, onde o museu é inserido na cidade sem maiores preocupações de promover ações de dinamização e transformação urbana. Complementando a análise, também serão descritos os casos de Fortaleza (CE) – Centro Cultural Dragão do Mar –, e do Rio de Janeiro (RJ) – Guggenheim Rio. A abordagem, dentre as diversas possíveis, se apoia em três aspectos principais: em primeiro lugar, procura-se, por meio de revisão bibliográfica, estabelecer conceitos/nomes para os diferentes tipos operações urbanas, que via de regra iniciam-se com o prefixo RE; logo situar os museus, tanto por sua natureza, mas sobretudo, pela importância que assumiram como atratores de público e o impacto que causaram nos usos circundantes e na dinâmica de ocupação do solo urbano; por fim, como a ótica pretendida é o da cidade como bem público levantam-se as estratégias passíveis de utilização pelo Poder Público para promover o desenvolvimento urbano, recuperando os investimentos realizados com a captura de mais valias e rendas fundiárias urbanas.
Resumo:
We have conducted a morphological study of the ampullae of Lorenzini on two shark species from Squatina Genus. In both species, S. guggenheim and S. occulta, the ampullae were observed like small pores scattered in the head region similar to other species of the Chondrichthyes Class. However, differently of the other species a greatest density of ampullae of Lorenzini was observed along of the body surface. After fixation using 10% formaldehyde, the ampullae were removed and processed for light and scanning electron microscopy. Macroscopically, the two shark species differed by the presence of dorsal spines that appeared from the head to the first dorsal fin in S. guggenheim and were absent in S. occulta. Microscopically, there were no differences between the ampullae of Lorenzini channels in these two species. The wall of the ampulla was formed by a simple squamous epithelium. Bands of connective tissue, hyaline cartilage and collagen fibers were found between the ampulla and the skeletal striated muscle layer. Nerve branches responsible for conducting signal pulses to the central nervous system were visible between the muscle and connective tissue layers. Using scanning electron microscopy and histological analysis, we found that the channels were twisted and positioned parallel to the skin. The inside of the channels contained a large amount of a gelatinous secretion composed by polysaccharides. Therefore, we conclude that the morphological combination of extended distribution of the ampullae of Lorenzini and the body shape may represent an adaptation of these species to their way of life. Microsc. Res. Tech. 75:12131217, 2012. (C) 2012 Wiley Periodicals, Inc.
Resumo:
Experiencia didáctica realizada con alumnado preuniversitario para investigar en la práctica docente. El alumnado prepara un Taller sobre cuatro protagonistas literarias galdosianas y lo pone en práctica en las dependencias de la Casa-Museo del novelista en Las Palmas de Gran Canaria.
Resumo:
[ES] El Museo de Arte Sacro de Santiago de los Caballeros, inaugurado en 1969 y remodelado en 1999, es el museo más antiguo de Gáldar (Gran Canaria, España). Está ubicado en la iglesia del mismo patrón y, actualmente, está cerrado al público, por lo que se necesita un plan de acción para recuperarlo. En este proyecto, se pretende aportar propuestas de gestión y acondicionamiento para que en un futuro vuelva a estar abierto al público. El museo es poco conocido y la juventud muestra poco interés en él. La revalorización del museo es necesaria, ya que contiene algunas de las piezas y documentos más importantes de Canarias. Asimismo, alberga obras que han sido exhibidas fuera de las islas, en ciudades como Valladolid, San Sebastián o Manila. También veremos que la utilización de internet y el aprovechamiento de la infraestructura disponible son fundamentales para la realización de las propuestas.
Resumo:
[ES] En el año 2009, desde la iniciativa privada se pone en marcha esta plataforma web con el objetivo de fomentar la protección del patrimonio cultural subacuático de Canarias, y aprovechar las TICs para poner en conocimiento del público, de todos los ciudadanos, la riqueza y el valor de la historia y cultura sumergida, junto con el rico y variado patrimonio natural submarino, su flora y su fauna. Difundir el conocimiento y ponerlo en valor como un recurso turístico y didáctico, especialmente en el mundo del buceo en las islas, y ponerlo al servicio de la promoción turística de las islas en Europa, aprovechando las excelentes condiciones climáticas y marítimas que tiene el Archipiélago Canario.
Resumo:
Presentación del proyecto realizada en el Museo Nacional de Arte Romano, Mérida (Badajoz), el 29 de marzo de 2016.
Resumo:
La città di Ferrara può essere considerata un unicum che emerge rispetto ad altre realtà urbane, pur dotate di loro peculiarità storiche e morfologiche. La base per la formazione di questa unicità, fu gettata dagli Este, e da Biagio Rossetti, che, con l'addizione erculea, raddoppiarono la superficie della città medioevale. L'addizione, fu realizzata per una previsione di aumento della popolazione,che mai si concretizzò, se non, in parte, nel corso dell'ultimo secolo. Ciò, si tradusse in una notevole stabilità del rapporto pieni/vuoti, all'interno della città: vuoti che divennero spazi verdi urbani, e pieni che, nonostante le ristrutturazioni divenute necessarie nel corso dei secoli, mantennero prevalentemente le volumetrie e i sedimi storici. Infatti, il verde degli orti e dei giardini del tessuto storico, costituisce un sistema inscindibile con il costruito, e ne caratterizza la forma urbana dall'interno. Nel corso del Novecento, il centro storico, subì notevoli cambiamenti, anche se gli interventi riguardarono prevalentemente i vuoti urbani, mantenendo quasi intatto l'esistente. L'immobilismo dei secoli passati, ha mantenuto Ferrara una città a misura d'uomo, non tormentata dal caotico traffico automobilistico delle città attuali;per le sue peculiarità, storiche e morfologiche, Ferrara fu dichiarata "Patrimonio dell'Umanità" dall'Unesco, ponendo fine ad eventuali modifiche del centro storico, che avrebbero potuto intaccarne i caratteri. L'area della quale ci occupiamo, nonostante si trovi all'interno del tessuto medioevale consolidato, ha subito delle importanti trasformazioni nel secolo scorso; il duecentesco Convento agostiniano di San Vito, che occupava gran parte dell'isolato, assieme ai giardini di Palazzo Schifanoia, fu demolito per far posto ad una nuova caserma; probabilmente perché il convento stesso, dopo le conquiste napoleoniche e con vicende alterne, era già adibito a tale funzione. La nuova caserma mal si inserisce nel tessuto urbano, poiché rappresenta un "fuori scala", un evidente distacco dal rapporto verde/costruito della città medioevale circostante. Fin dalle analisi dei primi piani regolatori del secondo dopoguerra, la caserma fu considerata un elemento incongruo con il tessuto esistente, prevedendone quindi la possibilità di demolizione; dagli anni '90, inoltre, l'area militare è inutilizzata, e oggigiorno, versa in una condizione di avanzato degrado superficiale. L'area di progetto, ha una grande importanza storica, poiché rappresentava il terzo polo estense di amministrazione del potere, dopo il Castello Estense, e l'area del Palazzo dei Diamanti. I palazzi estensi che caratterizzavano l'area in epoca rinascimentale, Palazzo Schifanoia, Palazzo Bonacossi e Palazzina Marfisa d'Este, sono sopravissuti, anche se profondamente cambiati in particolar modo negli spazi verdi. Il progetto che ci proponiamo di realizzare, vuole stabilire, un nuovo rapporto tra pieni e vuoti, basandoci sulla lettura della città storica, delle sue tipologie e peculiarità. Impostando il progetto sulla realizzazione concreta del Polo dei Musei Civici di Arte Antica di Ferrara, oggi esistente solo a livello burocratico e amministrativo, ridefiniamo una parte di città, attribuendole quella centralità nel tessuto storico, che già la caratterizzava in passato.