442 resultados para Astronomia nàutica


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L'accrescimento è un processo fondamentale in astrofisica data la sua grandissima efficienza. Nel 1959 venne individuato il primo Quasar (pur non sapendo realmente di cosa si trattasse) e nel 1963 l'astronomo tedesco Maarten Schmidt scoprì che tale oggetto, di magnitudine apparente 13 (si credeva fosse una stella), aveva un redshift z = 0:37. Stelle di magnitudine 13 non dovrebbero avere un redshift così grande. Tale oggetto doveva trovarsi a grande distanza ed emettere una luminosità molto alta, superiore anche a quella di un'intera galassia. Processi termonucleari non erano sufficientemente efficienti per spiegare un'emissione di questo tipo: si capì presto che tale emissione dovesse avere origine gravitazionale, fosse cioè dovuta all'accrescimento di materia su un buco nero. In questa tesi, dopo aver spiegato come l'accrescimento rappresenti un'importante fonte di energia in astrofisica, presenterò, nel Capitolo 1, il modello di Bondi, presentato nel 1952 da Hermann Bondi. Tale modello è il più semplice modello di accrescimento e, pur essendo basato su ipotesi (che vedremo) che trascurano diversi aspetti importanti, risulta comunque un modello fondamentale, perché permette di ricavare quantità rilevanti in astrofisica. Successivamente, nel Capitolo 2, ricaverò il valore della Luminosità di Eddington, che esprime la massima luminosità che può emettere un corpo in simmetria sferica. Anche questo risultato verrà ricavato imponendo ipotesi abbastanza restrittive, quindi non andrà interpretato come un limite invalicabile. Nel Capitolo 3 parlerò (più qualitativamente, e senza la pretesa di entrare nei dettagli) di come si formano i dischi di accrescimento, che si originano quando la materia che va ad accrescere ha un momento angolare non nullo: quindi non siamo più nel caso di accrescimento a simmetria sferica. Infine, parlerò dei processi che originano gli spettri osservati degli AGN, riferendomi prevalentemente a quei processi che originano il continuo dello spettro.

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In questa tesi si vuole fornire una descrizione generale dei principali parametri cosmologici e di come questi possano essere determinati attraverso osservazioni. In particolare saremo interessati alla natura dei parametri di densità, che hanno un ruolo fondamentale nella geometria dell'Universo, e al parametro di Hubble, che stabilisce una relazione lineare tra la distanza e la velocità di recessione, garantisce quindi una legge generale di espansione per l'Universo.

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Lo studio dell'ottica si incentra sull'indagine della natura della luce, delle sue proprietà e delle leggi che ne regolano i fenomeni fisici. Si possono, in complessivo, identificare tre branche: l'ottica geometrica, l'ottica ondulatoria e l'ottica quantistica. Quest'ultima esula dalla presente trattazione, che piuttosto si incentra sull'aspetto geometrico ed ondulatorio della radiazione luminosa. Con l'ottica geometrica viene identificato lo studio della luce come propagazione rettilinea di raggi luminosi. Essa include lo studio degli specchi e delle lenti, di particolare interesse per le applicazioni nella strumentazione astrofisica. All'interno del primo capitolo, dunque, sono enunciate le principali leggi che definiscono la propagazione rettilinea della luce, la sua riflessione contro una superficie o la sua rifrazione attraverso due mezzi differenti. L'ottica geometrica, in effettivo, consiste in un caso limite della più generica trattazione fornita dall'ottica ondulatoria. La condizione che demarca la possibilità di approssimare la trattazione nell'ambito geometrico, è definita dalla richiesta che la lunghezza d'onda della radiazione in esame sia di molto inferiore delle dimensioni lineari dell'ostacolo con cui interagisce. Qualora tale condizione non fosse soddisfatta, la considerazione della natura ondulatoria della luce non sarebbe più trascurabile. Nel secondo capitolo dell'elaborato, dunque, vengono presi in esame il modello ondulatorio della radiazione elettromagnetica ed alcuni fenomeni fisici che ne avvalorano la fondatezza; in particolare i fenomeni dell'interferenza e della diffrazione. Infine, nel terzo ed ultimo capitolo, sono affrontati alcuni esempi di applicazioni astrofisiche, sia nell'ambito dell'ottica geometrica che nell'ambito dell'ottica ondulatoria.

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L'atomo di idrogeno è il più leggero ed abbondante dell'universo. Esiste sotto forma di molecola H2, ionizzato e neutro: di seguito si analizzeranno le principali caratteristiche di queste tre fasi e si sottolineeranno i criteri ambientali che determinano la presenza di idrogeno in una o nell'altra fase e in particolare a quali processi radiattivi corrispondono. Si accenna inoltre al ruolo fondamentale che esso svolge in alcuni ambiti della ricerca astrofisica come la determinazione della curva di rotazione delle galassie a spirale o l'osservazione di regioni di formazione stellare. L'elaborato si apre con una panoramica sulla trattazione quantistica dell'atomo di idrogeno. Si parlerà delle sue autofunzioni e dei livelli energetici relativi, delle regole di selezione tra gli stati e in particolare degli effetti di struttura iperfine che portano alla formazione della riga a 21 cm, potentissimo mezzo di indagine in nostro possesso. Si aggiunge infine una breve trattazione su come l'idrogeno funga da carburante per la vita delle stelle.

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Nella presente tesi si cerca di tratteggiare lo sviluppo storico della disciplina trigonometrica: da fedele alleata di astronomia e geodesia, appendice naturale di effemeridi e manuali topografici, fino all’emancipazione a scienza autonoma, branca indipendente della matematica pura. Un cammino lungo ed affascinante che attraversa i millenni: dalle prime tracce individuabili nella civiltà egizia ed in quella mesopotamica fino alla definitiva fioritura e successiva sistemazione logica della trigonometria degli archi e delle corde, avvenuta nel mondo greco ed alessandrino. Poi il rinascimento culturale europeo, passando attraverso la tradizione indiana e la mediazione arabo-islamica. Quindi il preludio alla trigonometria moderna grazie al contributo di matematici del calibro di Viète e Napier, sino alla scoperta delle sue innumerevoli applicazioni alla fisica durante la gloriosa Rivoluzione Scientifica. Infine la nascita e lo studio sistematico delle funzioni circolari, colonne portanti dell’analisi, ad opera di Eulero ed ancora la Rivoluzione Francese con Carnot e Fourier. Ampio spazio, inoltre, è dedicato a problemi ed applicazioni pratiche tratte da manuali per la scuola secondaria largamente diffusi intorno alla metà del secolo scorso.

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Il presente lavoro di tesi nasce come collaborazione tra il Laboratorio di Progettazione Elettronica e il Laboratorio di Microscopia a Fluorescenza del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell' Università di Bologna. In particolare nasce dalla volontà di dotare il dipartimento di un apparato sperimentale in grado di svolgere studi sulla Galvanotassia, un fenomeno biologico consistente nella migrazione di cellule sottoposte a stimolazione elettrica. La Galvanotassia è nota da fine '800 ma non sono ancora chiari i meccanismi cellulari che la provocano. Una migliore comprensione di tale fenomeno potrebbe portare importanti sviluppi in ambito medico, sia diagnostici che terapeutici. Dalla letteratura a riguardo non è emersa l'esistenza di apparecchi elettronici di controllo che permettano lo studio della Galvanotassia e che possano essere duttili a seconda del tipo di esperimento che si voglia svolgere. Da qui l'idea di iniziare lo sviluppo di un dispositivo elettronico, che fosse riprogrammabile, a basso costo e facilmente trasportabile. La progettazione di questo dispositivo ha portato ad una prima fase di test e verifiche sperimentali che hanno permesso di migliorare e affinare la costruzione di uno strumento di misura e controllo dei parametri relativi alla Galvanotassia. Sono già stati programmati test futuri che porteranno ad una versione definitiva dell' apparecchiatura alla quale succederanno più approfondite ricerche sul fenomeno della Galvanotassia.

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Gli obiettivi di questa tesi sono: - Approfondire gli aspetti normativi contenuti nella normativa UNI TS 11300; - Redigere gli attestati di qualificazione energetica di due edifici universitari in costruzione in zona Navile (Facoltà di chimica ed astronomia) utilizzando il software MC4; - Analizzare i dati della centrale di trigenerazione del comprensorio fieristico-direzionale di Bologna; - Approfondire gli aspetti della Bioedilizia e del risparmio energetico.

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Contiene: extractos de obras astronómicas y numerológicas de la época: "Lunario pronóstico perpetuo" de Jerónimo Cortés, fragmentos de los tomos VII, VIII y IX del "Compendio Mathemático" de Tomás Vicente Tosca, y de la obra "El hermitaño y Torres : Cartillas rústica, médica y eclesiástica" de Diego de Torres Villarroel

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Durante la Ilustración, el imperio español alcanzó su máxima amplitud y las instituciones oficiales incrementaron su apoyo a las ciencias. Para defender sus fronteras y ejercer con eficacia el poder político, económico y religioso, la Corona y la Iglesia necesitaban obtener información precisa --incluida la climatológica-- de las posesiones españolas y de los pobladores de éstas. Fueron varios los procedimientos empleados para ello: sistema de cuestionarios y relaciones geográficas, estudios medico-topográficos, visitas e inspecciones oficiales, expediciones político-científicas, correspondencia epistolar, artículos periodísticos, etc. Dichos procedimientos fueron aplicados por redes de informadores cuyas actuaciones se basaban en la división del trabajo, el reparto de colaboradores en diferentes lugares, el uso de códigos de comunicación comprensibles, el envío de los resultados a los superiores jerárquicos y la toma de decisiones por las autoridades competentes. Las redes de información estaban sometidas a dictámenes que normalizaban su creación y continuidad temporal, daban forma a su estructura interna, especificaban sus cometidos y obligaban a cumplir protocolos y plazos. En su seno se idearon planes de investigación integrados en el estudio general de la Tierra, el ser humano y la cultura. El beneficio de las actuaciones de sus miembros se plasmó en cubrir grandes ámbitos geográficos con el consiguiente ahorro de tiempo, esfuerzos y medios. En sus correspondientes contextos, los miembros de las redes efectuaron estudios climatológicos conforme a intereses, imposiciones y circunstancias específicas. Así, los médicos se interesaron por las condiciones climáticas que influían en la salud humana; los funcionarios reales y los ingenieros militares describieron los climas locales y regionales aptos para el fomento y el control político, jurídico y educativo de los habitantes de los territorios hispánicos; los expedicionarios estudiaron las interacciones entre los fenómenos naturales y las influencias de los accidentes geográficos en los climas; los clérigos se interesaron por los aspectos estéticos, apologéticos y contemplativos de los climas; finalmente, en la prensa de la época se publicaron registros meteorológicos periódicos y trabajos climatológicos varios. En definitiva, el saber climatológico en el mundo hispánico ilustrado aportó algunos rasgos esenciales a la climatología en una etapa pre-fundacional de esta disciplina. Dichos rasgos se desarrollaron generalmente en una escala local o regional y se refirieron a los siguientes asuntos: el calor como principal agente de las modificaciones atmosféricas, de la formación de vapor acuoso y de las precipitaciones; la influencia del suelo en el aumento de humedad y calor en el aire; el poder de los vientos para trasladar de un lugar a otro el frío o el calor, el vapor de agua, los fenómenos atmosféricos y los agentes responsables de las enfermedades contagiosas; las propiedades del aire atmosférico y su capacidad para interaccionar con el medio ambiente; la condición estática y repetitiva de los climas, si bien se admitió que dichos fenómenos podían sufrir modificaciones; la corroboración experimental de las diferencias climáticas entre las zonas tropicales y medias del planeta; la refutación de que la naturaleza americana y sus habitantes eran inferiores a los europeos; y la demostración de que los principios rectores de los fenómenos físicos del Viejo y el Nuevo Mundo eran idénticos. Desde el último tercio del siglo XVIII, los documentos producidos por los componentes de las redes de información incluyeron datos meteorológicos. Pero no siempre se emplearon los mismos instrumentos de medida ni se siguieron los mismos protocolos de indagación en idénticas condiciones. Además, y salvo excepciones, los períodos durante los cuales se recabaron datos atmosféricos fueron relativamente cortos, y los expertos no efectuaron las mismas operaciones aritméticas con los parámetros. Por esta razón, y por la orientación utilitaria de los ilustrados hispánicos, el saber climatológico no obtuvo en el período y en el ámbito geográfico considerados resultados teóricos apreciables; en cambio, dio lugar a una gran cantidad de actividades prácticas con aplicaciones a la medicina, la agricultura, la náutica, el fomento, la prevención de riesgos naturales, etc. La principal utilidad de este trabajo consiste en servir de complemento a los procedimientos actualmente en uso en historia de la hidrología y en climatología histórica. ABSTRACT During the Enlightenment, the Spanish Empire achieved its highest length and State institutions increased their support to sciences. In order to defend their frontiers and to exercise political, economical and religious power, the Crown and the Church needed exact information --including the climatologic one-- about its possessions and its habitants. Some of the procedures employed to get that objective were: system of questionnaires and geographic relations, medical-topographic studies, official visits and inspections, political-scientific expeditions, direct mail, journalistic articles, etc. Those procedures were applied by informers´ networks which obtained, manned and transmitted every kind of data about the natural and moral reality of the Hispanic territories; their actions were based on the division of tasks, the distribution of collaborators at several places, the use of understandable communication codes and the sending of results to the hierarchical superiors; after, the competent authorities took decisions. The information networks were subjected to rules witch regulated its creation, temporary continuity, interior structure, objectives, protocols and periods. Their memberships invented plans about the general research of the Earth, the human beings and the culture; and they contributed to get benefits because of covering large geographic frames and economizing time, effort and means. According to their specifics contexts, concerns, impositions and circumstances, the informers performed climatologic tasks. Thus, the physicians were interested in the climatic conditions which affected to human health; the royal officers and military engineers described the most propitious climates to patronage and political, lawful and educative control of inhabitants of Hispanic territories; the participants in politic-scientific expeditions studied the interactions among natural phenomena and the influence of geographic aspects on the climate; the clergymen underlined the esthetic, apologetic and contemplative face of climates; finally, in the newspapers were published a lot of meteorological data and climatologic works. So, the climatologic knowledge in the Hispanic enlightened world added these essential aspects --referred in a local and regional area-- during the pre-foundational epoch of the climatology: the heat as first agent of atmospheric modifications, aqueous vapor and precipitations; the influx of the land in the increment of humidity and heat of the air; the power of the winds to convey the cold, the heat, the aqueous vapor, the atmospheric phenomena and the agents which caused contagious maladies; the properties of the air and its faculty to mediate with the environs; the static and repetitive condition of the climate and its possibility to experience change; the experimental confirmation of climatic varieties between tropical and central areas of the planet; the negation of the inferiority of the American nature and inhabitants; the demonstration about the equality of the rules which conducted physical phenomena in the Old and the New world. Since the last third part of the eighteenth century, the documents produced by the members of the networks included meteorological data. But the informers were not used to employ the same measure instruments and homogeneous protocols completion in the same conditions. Exceptions besides, the times of taking atmospheric data, usually were very short; and the experts did not carry out the same arithmetical operations with parameters. Because of this reason and the utilitarian guidance of the informers, during the Hispanic Enlightenment, it was not possible to obtain theoretic conclusions about climatologic knowledge; but there were a lot of practical activities applied to Medicine, Agriculture, Navigation, patronage, prevention of natural risks, etc. The main utility of this work consist in favoring the present procedures of the History of Hydrology and Historic Climatology.

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Reconhecendo, a partir da constatação empírica, a multiplicidade de escolhas de crenças no Mundo e em particular na periferia urbana paulistana, reconhecemos, também, a emergência criativa de novas possibilidades de crer e não crer. Tal amplitude não apenas aponta para o crer (segundo as ofertas de um sem número de religiões) e o não crer (ateu e agnóstico), mas para uma escolha que poderia vir a ser silenciada e esquecida, neste binômio arcaico e obsoleto, quando alguém se dá à liberdade crer sem ter religião. Reconhecer interessadamente os sem-religião nas periferias urbanas paulistanas é dar-se conta das violências a que estes indivíduos estão submetidos: violência econômica, violência da cidadania (vulnerabilidade) e proveniente da armas (grupos x Estado). Tanto quanto a violência do esquecimento e silenciamento. A concomitância espaço-temporal dos sem-religião nas periferias, levou-nos buscar referências em teorias de secularização e de laicidade, e, a partir destas, traçar uma história do poder violento, cuja pretensão é a inelutabilidade, enquanto suas fissuras são abertas em espaços de resistências. A história da legitimação do poder que se quer único, soberano, de caráter universal, enquanto fragmenta a sociedade em indivíduos atomizados, fragilizando vínculos horizontais, e a dos surgimentos de resistências não violentas questionadoras da totalidade trágica, ao reconhecer a liberdade de ser com autonomia, enquanto se volta para a produção de partilha de bens comuns. Propomos reconhecer a igual liberdade de ser (expressa na crença da filiação divina) e de partilhar o bem comum em reconhecimentos mútuos (expressa pela ação social), uma expressão de resistência não violenta ao poder que requer a igual abdicação da liberdade pela via da fragmentação individualizante e submissão inquestionável à ordem totalizante. Os sem-religião nas periferias urbanas, nossos contemporâneos, partilhariam uma tal resistência, ao longo da história, com as melissas gregas, os profetas messiânicos hebreus, os hereges cristãos e os ateus modernos, cuja pretensão não é o poder, mas a partilha igual da liberdade e dos bens comuns. Estes laicos, de fato, seriam agentes de resistências de reconhecimento mútuos, em espaços de multiplicidade crescente, ao poder violento real na história.