932 resultados para TOP-pellet


Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Studio e progettazione di una stufa a pellet in ghisa per il riscaldamento domestico per generare una potenza termica di 6.5 kW.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Nel seguente lavoro è stata sviluppata una analisi ambientale ed economica del ciclo di vita del pellet, realizzato con scarti agricoli dalle potature degli uliveti. L’obiettivo di tale lavoro è dimostrare se effettivamente l’utilizzo del pellet apporti vantaggi sia dal punto di vista ambientale sia da quello economico. In tale progetto si sviluppano quindi un LCA, Life cycle analysis, e un LCC, Life Cycle Cost, secondo gli steps standard suggeriti da tali metodologie. Per effettuare l’analisi del ciclo di vita è stato utilizzato il software Simapro che ha permesso di valutare gli impatti ambientali sulle varie categorie di impatto incluse. In particolare sono stati considerati due metodologie, una midpoint ed una endpoint, ossia l’Ecoindicator 99 e il CML2 baseline 2000. Per le valutazioni finali è stata poi utilizzata la normativa spagnola sugli impatti ambientali, BOE 21/2013 del 9 dicembre, che ci ha permesso di caraterizzare le varie categorie d’impatto facendo emergere quelle più impattate e quelle meno impattate. I risultati finali hanno mostrato che la maggior parte degli impatti sono di tipo compatibile e moderato; pochi, invece, sono gli impatti severi e compatibili, che si riscontrano soprattutto nella categoria d’impatto “Fossil Fuels”. Per quanto riguarda invece l’analisi economica, si è proceduto effettuando una valutazione iniziale fatta su tutto il processo produttivo considerato, poi una valutazione dal punto di vista del produttore attraverso una valutazione dell’investimento ed infine, una valutazione dal punto di vista del cliente finale. Da queste valutazioni è emerso che ciò risulta conveniente dal punto di vista economico non solo per il produttore ma anche per l’utente finale. Per il primo perché dopo i primi due anni di esercizio recupera l’investimento iniziale iniziando ad avere un guadagno; e per il secondo, poiché il prezzo del pellet è inferiore a quello del metano. Quindi, in conclusione, salvo cambiamenti in ambito normativo ed economico, l’utilizzo del pellet realizzato da scarti di potature di uliveti risulta essere una buona soluzione per realizzare energia termica sia dal punto di vista ambientale, essendo il pellet una biomassa il cui ciclo produttivo non impatta severamente sull’ambiente; sia dal punto di vista economico permettendo al produttore introiti nell’arco del breve tempo e favorendo al cliente finale un risparmio di denaro sulla bolletta.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

The aim of this work is to evaluate the emissions of the main pollutants of a pellet stove, by trying to simulate the real use in domestic operations. All the operating phases of this system were considered: ignition, partial load, increase in power, and nominal load. In each phase, quantity and type of some pollutants in emissions were determined: the main pollutant gases (CO, NOx, SO2, H2S and volatile organic compounds (VOCs)), total dust (PM) and its content of polycyclic aromatic hydrocarbons (PAHs), regulated heavy metals (Ni, Cd, As and Pb), main soluble ions and Total Carbon (TC). Results show that emission factors of TSP, CO, and of the main determined pollutants (TC, Cd and PAHs) are higher during ignition phase. In particular, this phase prevalently contributes to PAHs emissions. During increase in power phase, gas and particulate emissions do not appreciably differ from nominal load ones; nevertheless, PAH emission factors are higher than steady state ones, but lower than ignition phase. Moreover, during not-steady state phases, PAH mixture is more toxic than during steady state phases. In conclusion, this study allowed to go deeper in pellet stove environmental impact, by pointing out how the different operating conditions can modify the emissions. These are different from certificated data, which are based exclusively on measurements in steady state conditions.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Studio e ottimizzazione di una stufa a pellet a basso costo con CFD.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Questo lavoro si è posto l’obiettivo di valutare come differenti qualità di pellet di legno, in accordo con la norma EN 14961-2, e la diversa potenza termica di una moderna stufa domestica influenzino le relative emissioni prodotte. La norma EN 14961-2 prevede una serie di proprietà per il pellet di legno con valori caratteristici per ogni classe di qualità, A1, A2 e B. Per simulare le condizioni cui sono sottoposte le emissioni in aria ambiente, il campionamento del particolato è stato effettuato per mezzo di un tunnel di diluizione. Per valutare e confrontare le emissioni prodotte della stufa a pellet, i dati ottenuti sono stati espressi come fattori di emissione cioè il rapporto tra la quantità di inquinante emesso e i MJ sviluppati dalla combustione. Dallo studio emerge che il pellet di più scarsa qualità mostra emissioni maggiori di CO, NOx, PM, ioni solubili, e la formazione di IPA con alta tossicità: questo implica un maggior impatto sulla salute dell’uomo e sull’ambiente. Inoltre la combustione di pellet di bassa qualità di tipo B causa frequenti problemi di combustione dovuti all’alta percentuale di ceneri, portando a maggiori emissioni di prodotti da combustione incompleta (TC, IPA, PM). La maggior potenza di funzionamento della stufa limita l’emissione di prodotti di combustione incompleta, TC, CO, PM e IPA, ma aumenta la tossicità di quest’ultimi.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Drug-drug interaction between statins metabolised by cytochrome P450 3A4 and clopidogrel have been claimed to attenuate the inhibitory effect of clopidogrel. However, published data regarding this drug-drug interaction are controversial. We aimed to determine the effect of fluvastatin and atorvastatin on the inhibitory effect of dual antiplatelet therapy with acetylsalicylic acid (ASA) and clopidogrel. One hundred one patients with symptomatic stable coronary artery disease undergoing percutaneous coronary intervention and drug-eluting stent implantation were enrolled in this prospective randomised study. After an interval of two weeks under dual antiplatelet therapy with ASA and clopidogrel, without any lipid-lowering drug, 87 patients were randomised to receive a treatment with either fluvastatin 80 mg daily or atorvastatin 40 mg daily in addition to the dual antiplatelet therapy for one month. Platelet aggregation was assessed using light transmission aggregometry and whole blood impedance platelet aggregometry prior to randomisation and after one month of receiving assigned statin and dual antiplatelet treatment. Platelet function assessment after one month of statin and dual antiplatelet therapy did not show a significant change in platelet aggregation from 1st to 2nd assessment for either statin group. There was also no difference between atorvastatin and fluvastatin treatment arms. In conclusion, neither atorvastatin 40 mg daily nor fluvastatin 80 mg daily administered in combination with standard dual antiplatelet therapy following coronary drug-eluting stent implantation significantly interfere with the antiaggregatory effect of ASA and clopidogrel.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Setting practical priorities for sexually transmitted infection (STI) control is a balance between idealism and pragmatism. Infections transmitted through unsafe sex (chlamydia, gonorrhoea, syphilis, HIV, hepatitis B and human papillomavirus (HPV) infections) rank in the top five causes of the global burden of disease.1 Their distribution in populations is driven by a complex mixture of individual behaviours, social and community norms and societal and historical context. Ideally, we would be able to reduce exposure to unsafe sex to its theoretical minimum level of zero and thus eliminate a significant proportion of the current global burden of disease, particularly in resource-poor settings.2 Ideally, we would have ‘magic bullets’ for diagnosing and preventing STI in addition to specific antimicrobial agents for specific infections.3 Arguably, we have ‘bullets’ that work at the individual level; highly accurate diagnostic tests and highly efficacious vaccines, antimicrobial agents and preventive interventions.4 Introducing them into populations to achieve similarly high levels of effectiveness has been more challenging.4 In practice, the ‘magic’ in the magic bullet can be seen as overcoming the barriers to sustainable implementation in partnerships, larger sexual networks and populations (figure 1).4 We have chosen three (pragmatic) priorities for interventions that we believe could be implemented and scaled up to control STI other than HIV/AIDS. We present these starting with the partnership and moving up to the population level.