944 resultados para Samaritan woman (Biblical figure)
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Smooth Words is a well-researched and entertaining, if somewhat uneven, book on women in the Wisdom tradition in ancient Israel. Fontaine, a faculty member at a small Protestant seminary in Newton, MA, writes with her students constantly in mind, her interactions with them informing her scholarship throughout the book. She is also in dialogue with other scholars in the fields of Wisdom literature and feminist scholarship, a dialogue that gives the book academic rigor and depth.
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Past research has demonstrated emergent conditional relations using a go/no-go procedure with pairs of figures displayed side-by-side on a computer screen. The present Study sought to extend applications Of this procedure. In Experiment, 1, we evaluated whether emergent conditional relations Could be demonstrated when two-component stimuli were displayed in figure-ground relationships-abstract figures displayed on backgrounds of different colors. Five normal)), capable adults participated. During training, each two-component stimulus Was presented successively. Responses emitted in the presence of some Stimulus pairs (A1B1, A2B2, A3B3, B1C1, B2C2 and B3C3) were reinforced, whereas responses emitted in the presence of other pairs (A1B2, A1B3, A2B1, A2B3, A3B1, A3B2, B1C2, B1C3, B2C1, B2C3, B3C1 and B3C2) were not. During tests, new configurations (AC and CA) were presented, thus emulating structurally the matching-to-sample tests employed in typical equivalence Studies. All participants showed emergent relations consistent with stimulus equivalence during testing. In Experiment 2, we systematically replicated the procedures with Stimulus compounds consisting Of four figures (A1, A2, C1 and C2) and two locations (left - B1 and right - 132). A,11 6 normally capable adults exhibited emergent stimulus-stimulus relations. Together, these experiments show that the go/no-go procedure is a potentially useful alternative for Studying emergent. conditional relations when matching-to-sample is procedurally cumbersome or impossible to use.
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Once rare, septic shock (SS) due to disseminated fungal infections has been increasingly reported due to a growing number of immunocompromised patients, but remains rare in non-immune-compromised individuals. In paracoccidioidomycosis, it has been described in only three patients with the severe, acute form of the disease. We describe the development of a refractory, fatal septic shock due to a severe disseminated chronic form of paracoccidioidomycosis in an older woman without any other microbial insults. A striking event in the evolution of her case was the severe depletion of lymphocytes from the peripheral blood and lymphoid organs. Lymphocyte depletion due to apoptosis is described in the late phase of sepsis and can contribute both to immunosuppression and the progression of SS. The possible mechanisms involved in the induction of SS in the chronic form of paracoccidioidomycosis are discussed.
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Abstract Introduction The risk that patients with Behçet's disease will develop thrombotic complications has been previously described. Although it is distributed worldwide, Behçet's disease is rare in the Americas and Europe. Even though the pathogenic mechanisms of vascular complications of Budd-Chiari syndrome in patients with Behçet's disease are unknown, severe vascular complications of Budd-Chiari syndrome associated with Behçet's disease seem to affect mainly young men. Case presentation We report a case of Budd-Chiari syndrome, a severe vascular complication that developed in a 25-year-old Afro-Brazilian woman with Behçet's disease. Conclusion Severe vascular complications of Budd-Chiari syndrome in patients with Behçet's disease are much more common in young adult male patients; we present a rare case of Budd-Chiari syndrome in a young Afro-Brazilian woman with Behçet's disease.
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Starting from an original assumption that Ovid is one of the most influential and studied European mythographers from ancient times till at least the end of the XVII century, my research is about rediscovering Medusa's myth which has been brought to us from Metamorphosis during the period of time between the mid XVI and the last years of the XVII century. The main thread that leads the research trough English, French, Spanish and Italian Literatures gets particularly clarified in the crucial crux that binds the image of Gorgon, the protector of hight mysteries, tightly correlated to the goddess of knowledge, Minerva, and the attraction/dismay for knowing so far considered inaccessible but now perceived as possible (so more attractive than before) thanks to the scientific and geographic discoveries of the Renaissance.
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A partire da una ricognizione storica sull’ultimo impero coloniale portoghese, la tesi intende analizzare come il mito dell’impero abbia contribuito a definire l’identità nazionale del Portogallo e il suo patrimonio culturale e letterario. Il mito viene indagato in particolar modo nella sua componente linguistica e discorsiva, come modalità peculiare di costruire “costellazioni” di immagini. In questo contesto la letteratura assume una rilevanza specifica, poiché le sue risorse formali le permettono di contrapporre alla fissità del mito una potente articolazione in grado di scardinare gli automatismi legati ad una translatio imperii volta a reiterare l’immaginazione del centro. L’analisi di un corpus letterario afferente a quella che potremmo chiamare la letteratura “dei retornados”, che si concentra soprattutto sulla definizione della focalizzazione narrativa e sulla rielaborazione delle figure narrative, intende ricercare le diverse forme di assumere criticamente il canone imperiale e di oltrepassarlo.
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La ricerca pone al centro dell’indagine lo studio dell’importanza del cibo nelle cerimonie nuziali dell’Europa occidentale nei secoli V-XI. Il corpus di fonti utilizzate comprende testi di genere diverso: cronache, annali, agiografie, testi legislativi, a cui si è aggiunta un’approfondita analisi delle antiche saghe islandesi. Dopo un'introduzione dedicata in particolare alla questione della pubblicità della celebrazione, la ricerca si muove verso lo studio del matrimonio come “processo” sulla base della ritualità alimentare: i brindisi e i banchetti con cui si sigla l’accordo di fidanzamento e i ripetuti convivi allestiti per celebrare le nozze. Si pone attenzione anche ad alcuni aspetti trasversali, come lo studio del caso della “letteratura del fidanzamento bevuto”, ossia una tradizione di testi letterari in cui il fidanzamento tra i protagonisti viene sempre ratificato con un brindisi; a questo si aggiunge un’analisi di stampo antropologico della "cultura dell’eccesso", tipica dei rituali alimentari nuziali nel Medioevo, in contrasto con la contemporanea "cultura del risparmio". L'analisi si concentra anche sulle reiterate proibizioni al clero, da parte della Chiesa, di partecipare a banchetti e feste nuziali, tratto comune di tutta l’epoca altomedievale. Infine, la parte conclusiva della ricerca è incentrata sulla ricezione altomedievale di due figure bibliche che pongono al centro della narrazione un banchetto nuziale: la parabola delle nozze e il banchetto di Cana. L’insistente presenza di questi due brani nelle parole dei commentatori biblici mostra la straordinaria efficacia del “linguaggio alimentare”, ossia di un codice linguistico basato sul cibo (e su contesti quali l’agricoltura, la pesca, ecc.) come strumento di comunicazione sociale di massa con una valenza antropologica essenzialmente universale.
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In questo studio abbiamo voluto tentare un approccio multifunzionale per l’analisi della società moderna, più precisamente per analizzare la figura della donna e dell’uomo in questa epoca, figure che non potrebbero essere analizzate senza considerare le tematiche genitoriali e familiari che sono alla base della società stessa, italiana e non solo. Abbiamo voluto indagare sia la figura materna che quella paterna, prendendo spunto dalle opere di Massimo Recalcati e di John Bowlby che tanto hanno meditato per quanto riguarda il rapporto della madre e del padre con il proprio figlio. Ci è sembrato necessario partire dalla famiglia e dalle figure genitoriali poiché queste costituiscono le fondamenta, sin dai tempi antichi, di ogni società, e considerare come sono variate tali figure nell’epoca ipermoderna costituisce un punto essenziale per delineare alcuni punti fondamentali di quella che Zygmunt Baumann ha definito società liquida. La scienza medica ha insegnato che alla base della «cultura» (in senso antropologico), di ogni cultura, sta il tenace legame del figlio con la propria madre, in un rapporto di dipendenza biologicamente determinato dalla prolungata infanzia dell’essere umano, condizionandone l’intera esistenza e, in qualche modo, sottraendogli sempre il raggiungimento della piena maturità. Infatti bisogna considerare che l’intera esistenza di un uomo, di qualsiasi essere umano, è influenzata da ciò che egli vede e sente nei primi anni di vita (nei primi 3 anni di vita, secondo la scienza), pertanto il rapporto con la madre, il primo rapporto con la figura materna, è basilare per la vita futura dell’individuo. Una volta terminato il ruolo materno, ossia quando il ragazzo è pronto per entrare nella società, è il padre (o meglio, la figura paterna) ad accompagnarlo nel suo raggiungimento della virile maturità e a prenderlo per mano durante il periodo, cosiddetto, della castrazione (psicologica), ossia della piena maturità e del distacco dal “seno materno”. Il femminismo con i suoi movimenti degli anni ’70 ha portato ad una rottura, ad una vera e propria rivoluzione nel rapporto tra le parti. La donna ha acquisito una sempre maggiore consapevolezza portando non solo ad un nuovo e rinnovato tipo di femminilità, ma anche, dirimpetto, ad una differente tipologia di mascolinità, probabilmente meno consapevole e più debole, alimentando una sorta di sentimento ginecofobico che acuisce man mano che si va avanti, nonché un’assenza di dialogo tra i due universi, quello femminile e quello maschile, con una paura di fondo da parte di quest’ultimo.