929 resultados para Rereading of literary cânon
Resumo:
Che rapporto intercorre tra un’opera letteraria e una sua interpretazione? Che cosa fa sì che la prima supporti la seconda? Come possiamo discernere un’interpretazione valida da una che non lo è ? Come può una stessa opera avere interpretazioni differenti e a volte incompatibili tra loro? Assumendo come punto di partenza la proposta di Nelson Goodman di qualificare l’opera letteraria come allografica e, quindi, di definire l’identità dell’opera sulla base della sua compitazione, cercare un risposta alle domande proposte implica un riflessione tanto sul linguaggio, quale strumento simbolico, quanto sulle modalità di riferimento proprie delle opere letterarie. In particolare, di fronte al dissolversi del mondo nella molteplicità delle versioni che il linguaggio può offrire di esso, una peculiare concezione della metafora, intesa come proiezione di un regno del linguaggio su un altro regno dello stesso, si qualifica come un buon modello per la comprensione del rapporto che lega opere letterarie e loro interpretazioni. In tal modo l’opera stessa non solo diviene significativa, ma, attraverso tale significazione, riesce anche a farsi produttiva, modificando, ampliando, ristrutturando la versione dal mondo dalla quale l’interprete-lettore prende le mosse. Ciascuna lettura di un’opera letteraria può infatti essere concepita come una via attraverso la quale ciò che nell’opera è detto viene proiettato sulla visione del mondo propria dell’interprete e di quanti possono condividerne il punto di vista. In tal modo le interpretazioni pongono le opere cui si riferiscono nelle condizioni di fornire un apporto significativo tanto alla comprensione quanto alla costituzione della nostra versione del mondo. E se ciò può avvenire in diversi modi, mutando le interpretazioni a seconda di chi le produce e delle circostanze in cui sorgono, l’opera evita la dissoluzione in virtù della compitazione che la identifica.
Resumo:
L’oggetto principale delle attività di tesi è la caratterizzazione numerico-sperimentale di processi di colata in sabbia di ghisa sferoidale. Inizialmente è stata effettuata un’approfondita indagine bibliografica per comprendere appieno le problematiche relative all’influenza dei parametri del processo fusorio (composizione chimica, trattamento del bagno, velocità di raffreddamento) sulle proprietà microstrutturali e meccaniche di getti ottenuti e per valutare lo stato dell’arte degli strumenti numerici di simulazione delle dinamiche di solidificazione e di previsione delle microstrutture. Sono state definite, realizzate ed impiegate attrezzature sperimentali di colata per la caratterizzazione di leghe rivolte alla misura ed alla differenziazione delle condizioni di processo, in particolare le velocità di raffreddamento, ed atte a validare strumenti di simulazione numerica e modelli previsionali. Inoltre sono stati progettati ed impiegati diversi sistemi per l’acquisizione ed analisi delle temperature all’interno di getti anche di grandi dimensioni. Lo studio, mediante analisi metallografica, di campioni di materiale ottenuto in condizioni differenziate ha confermato l’effetto dei parametri di processo considerati sulle proprietà microstrutturali quali dimensioni dei noduli di grafite e contenuto di ferrite e perlite. In getti di grandi dimensioni si è riscontrata anche una forte influenza dei fenomeni di macrosegregazione e convezione della lega su microstrutture e difettologie dei getti. Le attività si sono concentrate principalmente nella simulazione numerica FEM dei processi fusori studiati e nell’impiego di modelli empirico-analitici per la previsione delle microstrutture. I dati misurati di temperature di processo e di microstrutture sono stati impiegati per la validazione ed ottimizzazione degli strumenti numerici previsionali impiegati su un ampio intervallo di condizioni di processo. L’impiego di strumenti affidabili di simulazione del processo fusorio, attraverso l’implementazione di correlazioni sperimentali microstrutture-proprietà meccaniche, permette la valutazione di proprietà e difettologie dei getti, fornendo un valido aiuto nell’ottimizzazione del prodotto finito e del relativo processo produttivo.
Resumo:
Lo studio si tratta di mettere in evidenza il cambiamento che ha subito il termine Oriente nel secolo XX in alcuni testi della letteratura italiana contemporanea. L’opera di Edward Said, L’Orientalismo è un testo di riferimento per i nostri studi. Nel quale abbiamo focalizzato l’attenzione su alcuni aspetti salienti: il concetto di orientalismo; l’interesse nei confronti dell’Oriente sul piano politico, scientifico, letterario; l’impossibilità di separare lo studioso dalle circostanze biografiche e sociali. Siamo riusciti, quindi, a stabilire che il cambiamento dell’immagine orientale dipende da tre fattori: lo scrittore (emittente), il soggetto (la fonte) ed il lettore (destinatario), dai quali si origina l’oggetto (il testo). Basandoci su questi tre elementi abbiamo cercato di inquadrare l’interesse letterario per l’Oriente vista da una triplice prospettiva: imperialismo, fascino ed erotismo. Per studiare le prime due prospettive, abbiamo scelto due opere. La prima presenta l’immagine dell’imperialismo, si tratta di Sanya, La moglie egiziana e il Romanzo dell’Oriente Moderno (1927) di Bruno Corra. La seconda prospettiva dove troviamo l’immagine dell’Oriente fascinoso è nello scritto di Annie Vivanti, La terra di Cleopatra (1925). Il punto centrale della tesi si tratta di studiare Annie Messina (1910-1996), è una scrittrice che ha uno stile peculiare ed un approccio tutto suo al tema dell’Oriente. I testi studiati sono : "Il mirto e la rosa" (1982), "Il banchetto dell'emiro" (1997) e "La principessa e il wâlî" (1996), tutti pubblicati dalla casa editrice Sellerio.L’unico pubblicato da Mondadori è "La palma di Rusafa" (1989). L’ultima parte del lavoro abbiamo esposto un profilo storico e socio-religioso della letteratura erotica araba. In cui abbiamo rintracciato le origini dell’immagine erotico dell’Oriente e il tema dell’omosessualità, mettendo a confronto il testo omosessuale di Messina con la letteratura italiana contemporanea.
Resumo:
Résumé: Par le biais de cette thèse, nous nous aventurons dans le monde des Villes invisibles d'Italo Calvino à travers un voyage qui nous portera à affronter des thèmes tels que l'insuffisance du langage pour décrire les multiples formes de la réalité ; l'importance de la relation entre l'oeil et l'esprit ; les instruments déployés par Italo Calvino pour atteindre son objectif: toucher du doigt l'essence même de la réalité. Pour ce faire, l'écrivain puisera dans une tradition séculaire d'oeuvres littéraires, y compris et surtout Ovide et ses Métamorphoses, qui fera l'objet dune étude plus poussée étant donné que Calvino et lui partagent la conviction que l'art et l'illusion qu'il comporte nous guident vers une réalité nouvelle. Nous finirons par l'étude de certains concepts récurrents dans la littérature en général, mais surtout dans celle de l'écrivain. Des thèmes comme l'échiquier, le labyrinthe ou encore la carte nous apparaissent comme autant de moyens employés par Calvino pour comprendre notre monde. Le tout à travers un voyage initiatique qui nous permettra non seulement de mieux comprendre la réalité dans laquelle nous vivons et par conséquent nous-même, mais aussi d'entrer dans l'esprit de l'auteur sans toutefois oublier que nous ne pouvons qu'effleurer la surface de ce dernier. Abstract: Through this thesis, we will enter the world of Italo Calvino's Invisible cities in a trip that will bring us to analyse subjects such as the language inadequacy when it comes to describing reality and its multiple forms ; the importance of the link between the eye and the mind ; the tools used by Italo Calvino in order to achieve his goal: reach the very essence of reality. To do so, the writer will make full use of a tradition that comes from centuries of literary books, included and most of all Ovid and his Metamorphoses, which we will study more deeply as Calvino shares with him the belief that art and illusion that derives from it, bring us towards a new reality. Finally, we will analyse some topics which are generally recurrent not only in literature, but also in Calvino's work. Topics such as chessboard, labyrinth, map that are may different ways used by Calvino to understand our world. All of this will take us through an initiatory trip that will allow us not only to better understand the reality we live in and therefore ourselves, but also to enter the writer's mind without however forgetting that we cannot but only scratch the surface of the latter.
Resumo:
Students are now involved in a vastly different textual landscape than many English scholars, one that relies on the “reading” and interpretation of multiple channels of simultaneous information. As a response to these new kinds of literate practices, my dissertation adds to the growing body of research on multimodal literacies, narratology in new media, and rhetoric through an examination of the place of video games in English teaching and research. I describe in this dissertation a hybridized theoretical basis for incorporating video games in English classrooms. This framework for textual analysis includes elements from narrative theory in literary study, rhetorical theory, and literacy theory, and when combined to account for the multiple modalities and complexities of gaming, can provide new insights about those theories and practices across all kinds of media, whether in written texts, films, or video games. In creating this framework, I hope to encourage students to view texts from a meta-level perspective, encompassing textual construction, use, and interpretation. In order to foster meta-level learning in an English course, I use specific theoretical frameworks from the fields of literary studies, narratology, film theory, aural theory, reader-response criticism, game studies, and multiliteracies theory to analyze a particular video game: World of Goo. These theoretical frameworks inform pedagogical practices used in the classroom for textual analysis of multiple media. Examining a video game from these perspectives, I use analytical methods from each, including close reading, explication, textual analysis, and individual elements of multiliteracies theory and pedagogy. In undertaking an in-depth analysis of World of Goo, I demonstrate the possibilities for classroom instruction with a complex blend of theories and pedagogies in English courses. This blend of theories and practices is meant to foster literacy learning across media, helping students develop metaknowledge of their own literate practices in multiple modes. Finally, I outline a design for a multiliteracies course that would allow English scholars to use video games along with other texts to interrogate texts as systems of information. In doing so, students can hopefully view and transform systems in their own lives as audiences, citizens, and workers.
Resumo:
This dissertation focuses on the use of fantastic elements in the work of a young generation of writers which explore the possibilities of literary development after and beyond postmodernism. By overtly declaring the fictionality of their fantastic stories by means of frame narratives, texts like Jonathan Safran Foer’s Everything is Illuminated (2002), Michael Chabon’s The Amazing Adventures of Kavalier and Clay (2000), Mark Danielewski’s House of Leaves (2000), David Mitchell’s number9dream (2001) and Yann Martel’s Life of Pi (2001) reassess the communicative value of genre boundaries in an attempt to move beyond postmodern relativity and breakdown of communicability. This clear focus on pragmatic concerns marks a shift in the use of the fantastic which calls for a reconsideration of some of the general critical assumptions about the workings of the mode. Though the relation between reality and fiction remains a central issue, the main concern shifts away from such epistemological and ontological considerations, towards questions concerning the pragmatic function of literary fiction in general and different genres in particular. Instead of dwelling on the typically postmodern concerns about the fictionality of reality and the instability of meaning, the works under discussion emphasise the constructive role fiction plays in dealing with reality, the uses to which it can be put and the functions it fulfils in fashioning our being in the world. Drawing on Iser’s theory of the fictive, Irmtraud Huber therefore suggests a reconceptualisation of the fantastic mode, which newly foregrounds its underlying pragmatic structure. She bring this adapted understanding to bear in a close textual analysis of the above mentioned literary texts, with the aim to account for their use of the mode in their commitment to a larger literary endeavour of a new generation that engages with the inheritance of postmodernism and struggles to come into its own.
Resumo:
In Germanistic philological editing, theoretical discussion on the commentary assumes traditionally a secondary role compared to the manifold contributions on other subjects of textual philology. Already in 1924, Georg Witkowski admonished to enhance scholarly debates on the commentary, and the claim has since been repeated several times. This paper reflects current discussions in the context of contemporary annotation practice, wishing to trigger new considerations of how the intellectual genesis of text and the contexts of literary works can be adequately illustrated in the commentaries.
Resumo:
The word 'palaver' is colloquially associated with useless verbiage and the nuisance of a tediously long, aimless and superfluous debate. At the same time, it insinuates an uncivilized culture of discourse beyond reason. Thus it appears to be of vaguely exotic origin but still firmly set in the European lexicon. Yet behind this contemporary meaning there lies a long history of linguistic and cultural transfers which is encased in a context of different usages of language and their intersections. By tracing the usage and semantics of 'palaver' in various encyclopaedias, glossaries and dictionaries of English, French, German, Portuguese and Spanish, the following article explores the rich history of this word. Moreover, it also regards the travelling semantics of the term 'palaver' as a process of cultural transfer that can be likened to the microcellular workings of a (retro)virus. Viral reproduction and evolution work through processes of transfer that enable the alteration of the host to adjust it to the replication and reproduction of the virus. In some cases, these processes also allow for the mutation or modification of the virus, making it suitable for transfer from one host to another. The virus is thus offered here as a vital model for cultural transfer: It not only encompasses the necessary adoption and adaption of contents or objects of cultural transfer in different contexts. It contributes to a conceptual understanding of the transferal residue that the transferred content is endowed with by its diversifying contexts. This model thereby surpasses an understanding of cultural transfer as literal translation or transmission: it conceptualizes cultural transfer as an agent of evolutionary processes, allowing for mutational effects of transfer as endowment.
Resumo:
Favorecida por el proyecto económico y político de la globalización, es posible observar cómo, desde las últimas décadas del pasado siglo, se ha ido agudizando una tendencia a la hibridación que, si bien podríamos considerar casi innata de la condición humana, ha trascendido en nuestros días la mera enunciación retórica hasta llegar a impregnar casi todos los estratos de la cultura. En el campo de los estudios literarios este proceso de mixturación ha contribuido a generar una verdadera explosión de la llamada literatura de frontera, caracterizada no sólo por una mutación en las mentalidades de los sectores sociales y étnicos -desde los que se origina-, sino por profundos cambios en las mismas estructuras sociales, culturales y lingüísticas. Esta problemática pone en cuestión la homogeneidad y la esencialidad de la identidad cultural, pues es un fenómeno actual que nos remite, inevitablemente, a la complejidad de la identidad. Precisamente, podríamos hablar de deslizamientos que se van produciendo en los diferentes planos de las manifestaciones artísticas, tendiendo éstos a amalgamarse, a fundirse uno con otros, en un cruzamiento de líneas de fuga, de rupturas, que atraviesan ese nuevo espacio, el Tercer Espacio, donde los diferentes discursos se van hibridando unos con otros, rompiendo la imagen de unidad, la imagen unitaria y tradicional. Unidad que no existió nunca y que no puede existir de ningún modo, porque es una imagen acotada que se esfuma en el caótico tejido de lo vivo, en la conformación y evolución de la raza humana.
Resumo:
Los teóricos de la literatura han propuesto una serie de conceptos específicos para estudiar la problematización del hecho literario. Unido a esto la noción de "espacio literario" aparece como búsqueda de la esencia de la literatura y de un campo donde se asiente la intimidad del yo. A partir de esta categoría y su asociación con el concepto de mentalidad, entendida como forma de pensar que se sucede a lo largo de la historia donde se plasman códigos de vida, en el presente trabajo se analizan dos ensayos sobre la problemática femenina y su inserción en el espacio intelectual de su época. El estudio de los ensayos de Delfina Bunge Las mujeres y su vocación y La mujer y su expresión de Victoria Ocampo pretende destacar la búsqueda de un espacio literario femenino propio centrando el interés particularmente en la problemática de la emancipación de la mujer. Los dos textos se articulan sobre algunos ejes temáticos comunes que permiten establecer coincidencias en el pensamiento de estas escritoras argentinas respecto de la maternidad, la educación y la igualdad respecto del varón.
Resumo:
En el presente trabajo nos hemos propuesto comparar dos momentos de la modernización cultural en América Latina, a principios del siglo XX y hacia los años 1960, durante el boom literario. El objetivo comparativo obedece a que es posible observar ciertos mecanismos similares en uno y otro momento. El campo literario español resulta elegido como el espacio de ciertas disputas y debates de la literatura latinoamericana. Las instancias de modernización literarias están acompañadas asimismo de discusiones sobre lo regional o lo universal de la literatura, la ubicación dentro de contextos mayores y la aspiración a pertenecer a una ‘república mundial de las letras’. Pese a todo, este reconocimiento no cierra el punto central de constitución de las literaturas nacionales, es decir, el vínculo de la lengua con un espacio nacional, sino que posibilita nuevas miradas y la formulación de otras problemáticas en el orden de la creación literaria, la comercialización y la distribución de las obras.
Resumo:
Este trabajo gira en torno a algunos de los textos de Esteban Echeverría tales como La Cautiva, El Matadero y El Dogma Socialista, los cuales han sido considerados inaugurales en cuanto a la constitución de la literatura y el pensamiento argentinos, en el contexto de la teoría literaria y la historia de las ideas. A partir de un recorrido sobre algunas de las lecturas que se han hecho sobre nuestro autor durante el siglo XIX y el siglo XX se intenta bosquejar un retrato de Echeverría desde distintas perspectivas atravesadas por discusiones en torno a la originalidad, el plagio y la glosa. Conceptos, proyectos, deseos y acontecimientos tales como el desierto, la libertad, la igualdad y la democracia se encuentran en la configuración de signos que traza una escritura inacabada en la que todavía está presente la tensión entre lo dicho y lo no dicho.
Resumo:
La poesía de Armando Tejada Gómez (1929-1992) se destaca con perfiles nítidos en el desarrollo de las letras mendocínas correspondiente a la segunda mitad del siglo XX y constituye una faceta más de un interesante movimiento cultural no exclusivamente literario, que se conoce como la Generación del '50. En el presente artículos se analizan las fuerzas que juegan en el campo intelectual de mediados del siglo XX: el viraje a lo popular con la incorporación del coloquialismo y la asunción de los ritmos de la canción popular, la temática ciudadana, la preocupación social y el sentido americanista. Esta nueva estética, que ha recibido las denominaciones de realismo romántico (Freidemberg), de poesía existencial (César Fernández Moreno), de neohumanismo (José Isaacson), presenta además como rasgo saliente una gran libertad interior y exterior. Todas estas características se ponen de manifiesto en la poesía de Tejada Gómez. A ello hay que sumar también la libertad en el manejo de las convenciones literarias, la borradura de límites entre los géneros, por ejemplo, lírico y dramático, o la incorporación de las denominadas "formas populares" al registro de la lírica mal llamada "culta". En cuanto a la libertad métrica de la que también hace gala, viene a ser apenas una consecuencia técnica de aquella libertad de fondo ya aludida, que asume como objeto poético aun la trivialidad de lo cotidiano.