405 resultados para Fano effec


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Questo lavoro mi ha dato la possibilità di unire tre grandi passioni: l’architettura, la storia e il teatro. Tali elementi hanno caratterizzato nel passato, come nel presente, vicissitudini e cambiamenti della città di Pesaro, scenario nel quale si alternano l’architettura a carattere nazionale e quella locale, la storia d’Italia e quella della comunità cittadina, gli spettacoli teatrali di richiamo internazionale a quelli di filodrammatica e dialettali. Con le dovute eccezioni, i cittadini pesaresi della mia generazione poco o nulla sanno della storia della città e della sua evoluzione, perché sono nati e cresciuti in anni in cui questa è rimasta pressoché invariata nella sua struttura urbana e nelle caratteristiche morfologiche; unico elemento visibile del continuo evolversi della città è l’espansione dell’area abitata verso la periferia, la progressiva saturazione dello spazio tra l’espansione urbana del dopoguerra e le zone periferiche. La memoria storica riguardante modifiche importanti che la città ha subìto è, come spesso accade, riposta in chi ha vissuto quei cambiamenti, nonché in qualche giornalista o studioso locale che per lavoro o passione indaga quegli avvenimenti. Tralasciando le controversie meramente politiche, Pesaro ha vissuto in passato una stagione di forti dibattiti sulle vicende architettoniche ed urbanistiche della città, tale fu il coinvolgimento e a volte l’ostruzionismo dell’opinione pubblica a tali trasformazioni; basti citare le discussioni e i dubbi sollevati dal Piano Particolareggiato del Centro Storico nel 1974 elaborato dagli architetti dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia - Carlo Aymonino, Costantino Dardi, Gianni Fabbri, Raffaele Panella, Gianugo Polesello, Luciano Semerani e Mauro Lena - nonostante negli anni seguenti solo pochi elementi del Piano vennero attuati e neanche compiutamente. Di questi dibattiti, negli anni seguenti, ve ne saranno pochi e limitati alla sfera politica, con scarso interesse e coinvolgimento da parte dei cittadini. Contrariamente, nell’ultimo periodo, si assiste parallelamente a due condizioni: un rinnovato interesse da parte dei cittadini per la storia della città, promosso anche dal moltiplicarsi di eventi, mostre, conferenze, pubblicazioni sull’argomento, e un’attenzione nuova per quelli che sono i temi legati alla qualità degli interventi architettonici ed urbanistici, da parte dell’amministrazione comunale. Primaria importanza nella promozione di questo interesse riveste l’Istituto di Storia Contemporanea della Provincia di Pesaro e Urbino e la Biblioteca–Archivio “Vittorio Bobbato”, i quali congiuntamente a diversi autori hanno realizzato vari studi e pubblicazioni su tali argomenti. Il Comune si è fatto promotore di diversi interventi, in attuazione di un Piano Regolatore Generale che, nelle intenzioni, mette al centro la qualità architettonica ed urbana degli interventi, puntando su nuove opere e, per quanto riguarda principalmente il Centro Storico, anche sul recupero dell’esistente. I presupposti dell’intervento progettuale si inseriscono in questo dibattito basandosi sull’idea, attualmente in discussione presso i diversi livelli istituzionali coinvolti, della realizzazione di un nuovo polo ospedaliero congiunto con la città di Fano; quando ciò si realizzerà, l’area ora occupata dall’ospedale pesarese verrà progressivamente liberata, interamente o in parte, determinando un grande vuoto urbano proprio alle porte del centro storico. Questo sito, di notevole privilegio sotto il profilo morfologico e posizionale rispetto alle infrastrutture, è assolutamente appropriato per insediarvi un polo culturale legato al teatro, essendo l’area confinante con quella sulla quale sorge il principale teatro cittadino, il Teatro Rossini. L’area di progetto è una testimonianza della storia urbana della città: presenta uno dei due esempi superstiti di quelli che furono i bastioni della cinta muraria cittadina, nella sua massima espansione, sotto il dominio dei Della Rovere ed il fatto che tale opera sia in parte arrivata ai giorni nostri, più che della scelta degli amministratori locali passati, fu il risultato di vicissitudini politiche, del caso e della centenaria presenza dell’ospedale che di fatto ha vincolato l’area preservandola da trasformazioni non idonee come accaduto per altre parti del centro storico. Se la storia urbana di Pesaro è la base per poter pensare il suo futuro, non meno importanza ricoprono le manifestazioni e le istituzioni che hanno fatto di Pesaro un punto d’incontro culturale a carattere internazionale, elementi anch’essi che testimoniano la qualità della città. La città ospita principalmente due eventi internazionali: la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema e il Rossini Opera Festival, ai quali si legano altre importanti manifestazioni e istituzioni culturali. Strutturalmente indipendente, ma legato indissolubilmente alla figura del grande compositore pesarese a cui è dedicato il festival, vi è il Conservatorio Statale di Musica “Gioachino Rossini”, anch’esso un punto di riferimento nel panorama culturale e musicale internazionale. Uno degli elementi caratterizzanti del festival rossiniano è quello di essere un evento che letteralmente coinvolge l’intera città, poiché le varie rappresentazioni sceniche, i concerti, gli eventi collaterali, trovano spazio in diversi luoghi del centro storico e non solo, arrivando ad utilizzare anche l’Adriatic Arena (palazzo dello sport), ubicato in periferia. L’allestimento di una struttura sportiva al fine di potervi svolgere spettacoli teatrali è un onere ulteriore per l’organizzazione dell’evento che viene ripagato solo dalla grande affluenza di pubblico che è capace di garantire tale struttura, allontanandosi però dall’intuizione iniziale dell’evento che voleva nel centro cittadino il fulcro stesso della manifestazione. Sviluppare un progetto per un centro culturale legato al teatro e alla musica, oltre ad essere un argomento di elevato interesse personale, è un tema ricorrente da oltre un decennio nei dibattiti cittadini, che però non ha trovato fino ad ora la possibilità di essere realizzato. Le motivazioni possono essere molteplici, dalla mancanza di una struttura univoca con cui la pubblica amministrazione possa confrontarsi, alla cronica mancanza di fondi pubblici che la obbligherebbero a ricercare figure private in grado di co-finanziare l’intervento e, non meno importante, la mancanza, fino ad ora, di un’area idonea. Al di là dell’utilizzo a cui sarà destinata l’area di progetto, è di primaria importanza per l’amministrazione comunale aprire un tavolo di confronto con la proprietà dell’area ospedaliera, in modo da non lasciare nulla al caso nelle scelte che condizioneranno la trasformazione. Questa tesi è un’opportunità di confronto personale con la città di oggi, le trasformazioni passate e quelle future; l’architettura, la storia della città ed il teatro possono essere tre elementi cardine per una crescita ed una consapevolezza nuova delle potenzialità di Pesaro nel panorama culturale. La progettazione di un luogo per la cultura e lo spettacolo si fonda su tutte queste premesse, sulla necessità per la città di dotarsi di luoghi idonei che possano finalmente accogliere al meglio tutte le manifestazioni legate al teatro e alla musica e che possa inserirsi quale ulteriore spunto di dibattito nella preparazione del dossier che punta a far riconoscere Pesaro quale “Città della Musica”, inserita nella rete delle città creative dell’UNESCO.

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Oggetto di lavoro della tesi, è un programma di riqualificazione dell’area urbana riguardante il bastione Miralfiore a Pesaro, situato in un punto strategico, poiché compreso tra la stazione ferroviaria, l’accesso sud alla città da via Miralfiore, e il Teatro Rossini, che affaccia su Piazza Lazzarini. L’obiettivo principale del programma, è la creazione di un polo culturale, che possa valorizzare le caratteristiche storiche e morfologiche dell’area, ridando vita alle antiche mura del bastione, e riportando in auge il nome del teatro cittadino, il Teatro Rossini. Il bastione, attualmente ospita la sede dell’Azienda Ospedaliera San Salvatore, per la quale è in sede di discussione, la proposta della realizzazione di un nuovo polo ospedaliero tra Pesaro e Fano, che di fatto porterebbe alla graduale liberazione di un vuoto urbano all’interno del centro storico. L’intervento, prevede la creazione di due musei, il primo dei quali dedicato all’esposizione permanente, che ospiterà apparati di produzione, di scena, di pubblicistica e didattici riguardanti Rossini e l’opera. L’altro museo è adibito all’esposizione temporanea, pensata per ospitare mostre e rappresentazioni, sia durante l’Opera Rossini Festival, in parallelo al Museo Permanente, che durante il restante periodo dell’anno. Al teatro originario è stato affiancato un Auditorium, dotato di una sala da 1200 posti, che permetterà alla città di ospitare spettacoli e rappresentazioni di portata maggiore. Sono stati predisposti inoltre degli edifici per uffici, insieme all’edificio dell’ex ospedale, che assume così una nuova funzione, i quali ospiteranno oltre agli uffici di pertinenza dei due musei, la Fondazione Rossini ed altre istituzioni, A completare il progetto, abbiamo previsto una stecca di edifici residenziali che affacciano su via Oberdan, ed un Presidio Sanitario Territoriale, conforme alle nuove norme sanitarie nazionali, che garantisce una presenza medica costante. L’intero complesso è immerso nel verde, in parte privato, adibito ad area espositiva esterna del Museo Temporaneo, ed in parte pubblico, che oltre ad avvolgere l’area del bastione, continua sulla fascia di via della Liberazione, fino a congiungersi con il bastione degli Orti Giulii.

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For some study cases (the Cathedral of Modena, Italy, XII-XIV century; the Ducal Palace in Mantua, Italy, XVI century; the church of San Francesco in Fano, Italy, XIV-XIX century), considered as representative of the use of natural and artificial stones in historical architecture, the complex interaction between environ-mental aggressiveness, materials’ microstructural characteristics and degradation was investigated. From the results of such analyses, it was found that materials microstructure plays a fundamental role in the actual extent to which weathering mechanisms affect natural and artificial stones. Consequently, the need of taking into account the important role of material microstructure, when evaluating the environmental aggressiveness to natural and artificial stones, was highlighted. Therefore, a possible quantification of the role of microstructure on the resistance to environmental attack was investigated. By exposing stone samples, with significantly different microstructural features, to slightly acidic aqueous solutions, simulating clean and acid rain, a good correlation between weight losses and the product of carbonate content and specific surface area (defined as the “vulnerable specific surface area”) was found. Alongside the evaluation of stone vulnerability, the development of a new consolidant for weathered carbonate stones was undertaken. The use of hydroxya-patite, formed by reacting the calcite of the stone with an aqueous solution of di-ammonium hydrogen phosphate, was found to be a promising consolidating tech-nique for carbonates stones. Indeed, significant increases in the mechanical prop-erties can be achieved after the treatment, which has the advantage of simply con-sisting in a non-hazardous aqueous solution, able to penetrate deeply into the stone (> 2 cm) and bring significant strengthening after just 2 days of reaction. Furthermore, the stone sorptivity is not eliminated after treatment, so that water and water vapor exchanges between the stone and the environment are not com-pletely blocked.

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Si sono analizzate le opportunità offerte dalla telelettura dei consumi idrici per la caratterizzazione della domanda idrica con particolare attenzione al caso di studio di Fano (PU)

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In den letzten Jahren hat die Tumorbehandlung mit immunologischen Präparaten an Bedeutung gewonnen. Der allgemeine Ablauf der Testung eines Arzneimittelkandidaten sieht vor, zunächst in Zellkulturversuchen und Tierversuchen Wirkweise und Sicherheit, sowie voraussichtliche Abbauwege und mögliche Gefahren so beurteilen zu können, dass sie für einen Einsatz im Menschen in Frage kommen. Zur präklinischen in vitro-Testung werden dabei in der Regel Monolayer-Zellkulturen oder Einzelzellsuspensionen eingesetzt. Der Einsatz von 3D-Zellkulturmodellen, welche den Aufbau von Mikrometastasen oder intervaskuläre Areale in Tumoren exakter widerspiegeln, führt zu wesentlich besseren Voraussagen bezüglich der klinischen Wirksamkeit neuer Präparate. Das Ziel dieser Arbeit war daher die Entwicklung und Anwendung eines neuen 3D-Zellkulturbasierten Systems zur Testung trifunktionaler bispezifischer Antikörper für die Tumorbehandlung, welches sich auch auf andere vergleichbare Präparate übertragen lässt.rnIn meiner Arbeit konnte ich mehrere humane Tumorzelllinien definieren, mit denen es gelang, stabile Co-Kulturen von Multi Cellular Tumour Spheroids (MCTS) mit Peripheral Blood Mononuclear Cells (PBMC) in miniaturisierten Spinner-Flaschen zu etablieren. Spinner-Flaschen, in denen die im Kulturmedium befindlichen Immunzellen, MCTS und Therapeutika ständig frei zirkulieren, sind besonders für eine wirklichkeitsnahe Nachbildung der in vivo-Simulation mit disseminierten Tumorzellen oder mit malignem Aszites geeignet. Diese Art der Kultivierung erlaubte Beobachtungszeiten von ≥20 Tagen für eine große Bandbreite Analysemethoden. Zu den mit dem erstellten Protokoll standardmäßig durchführbaren Analysemethoden zählen unter anderem immunhistochemische Färbungen an Sphäroid-Gefrierschnitten, Vitalitätstest, Untersuchung der Plattierungs-Effizienz, Bestimmung der Sphäroidvolumina, Zytokinbestimmungen aus dem Medienüberstand mit Cytokine Bead Arrays, PCR-Analysen immunzellspezifischer Antigene, sowie durchflusszytometrische Analysen. Diese Methodenkombination erlaubt einen sehr detaillierten Einblick in die Wirkweise und Effizienz neuer Immuntherapeutika aus verschiedensten Blickwinkeln und stellt ein reproduzierbares Testsystem zur präklinischen Testung von Immuntherapeutika dar, das zukünftig als Bindeglied zwischen Monolayer-Zellkulturen und klinischen Prüfungen einen festen Platz einnehmen könnte.rnMit dem beschriebenen 3D-Zellkultur-System wurden in der vorliegenden Arbeit die trifunktionalen bispezifischen Antikörper catumaxomab (unter dem Handelsnamen Removab® für die Behandlung maligner Ascites zugelassen) und ertumaxomab (derzeit in klinischen Prüfungen) hinsichtlich ihrer Wirkweise untersucht. Die Antikörper besitzen im Gegensatz zu herkömmlichen monoklonalen Antikörpern zwei verschiedene Bindungsarme, einer gegen CD3 auf T-Zellen, der zweite gegen EpCAM respektive Her2/neu - beides weit verbreitete Tumorantigene - gerichtet. An ihrem Fc-Teil besitzen sie eine dritte Bindungskapazität, über welche sie an Fcγ RI, -IIa und -III positive akzessorische Zellen binden. Diese Kombination ermöglicht theoretisch die Ausbildung eines Tri-Zell-Komplexes aus T-Zelle, Tumorzelle und akzessorischer Zelle. Dies stellt eine wirkungsvolle Therapieoption unter Ausnutzung der körpereigenen, immunologischen Abwehr dar. rnIm Rahmen dieser Arbeit wurde gezeigt, dass beide Antikörper eine Größenreduktion der Sphäroide mit den entsprechenden Tumorantigenen in gleichem Maße bewirkten und die Plattierungseffizienz durch ertumaxomab dosisabhängig reduziert wurde. Mit dem erstellten Testsystem konnte der Wirkmechanismus von catumaxomab auf Sphäroide der Zelllinie FaDu (Kopf-Hals-Plattenepithelkarzinom) detaillierter gezeigt werden: catumaxomab wirkte dosisabhängig auf die Reduktion der Sphäroidvolumina und die zunehmende Infiltration von CD45+ Zellen, die als T-, NK- und/oder dendritische Zellen identifiziert wurden. Des Weiteren rief die catumaxomab-Gabe eine verstärkte Ausschüttung der Zytokine IL-2, IFN-γ und TNF-α hervor. Diese Ergebnisse sprechen dafür, dass catumaxomab die zelluläre Immunantwort aktiviert.rnDie Standard-Tumorbehandlung beinhaltet die Gabe von Chemotherapeutika. Oft werden dafür Zytostatika mit dem unerwünschten Nebeneffekt auch gesunde proliferierende Zellen anzugreifen verwendet. Dies kann prinzipiell auch die Wirksamkeit der Antikörper-Therapie beeinflussen. Aus diesem Grund wurden in dieser Arbeit zusätzlich vergleichende Kombinations-Versuche mit catumaxomab und einem gängigen Zytostatikum - Cisplatin - durchgeführt. Mit Untersuchungen der Sphäroidvolumina, Vitalitätstests und Plattierungseffizienz konnte gezeigt werden, dass die Wirkung von catumaxomab bei gleichzeitiger Anwendung beider Therapeutika aufrecht erhalten bleibt und diese sogar additiv verstärkt wird. Eine Kombinationstherapie im Menschen ist daher denkbar.rnrn

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Questa tesi si concentra sulle traduzioni italiane del classico in lingua inglese The Secret Garden (1911) di Frances Hodgson Burnett, con particolare attenzione all'uso della lingua e all'evoluzione della prassi traduttiva. Nella prima parte di questa tesi ho approfondito temi di natura teorica, quali la sfuggente e complessa definizione di letteratura per l'infanzia, la sua duplice appartenenza al sistema letterario e a quello pedagogico, e le peculiarità della sua traduzione. Inoltre ho presentato un excursus sulla storia di questo genere letterario, con particolare attenzione alla scena italiana e all'opera di propagazione della lingua portata avanti dai libri per ragazzi. Tali basi teoriche sono state necessarie allo scopo di inquadrare il romanzo in una cornice definita e utile in riferimento all'analisi e alla comparazione delle sue traduzioni. Il corpus delle traduzioni scelte consiste nei lavori di: Maria Ettlinger Fano (1921), Angela Restelli Fondelli (1956), F. Ghidoni (1973), Giorgio van Straten (1992) e Beatrice Masini (2013). Di ciascuna opera ho dato una descrizione generale, per poi concentrarmi sugli snodi traduttivi principali: da un lato i problemi di mediazione culturale come l'onomastica, i cibi, le lingue non standard nel testo originale, la religione e così via; dall'altro le soluzioni linguistiche adottate. Al fine di presentare e comparare questi parametri, ho portato a supporto i passaggi delle diverse traduzioni significativi in tal senso. Ho concluso con alcune considerazioni finali sull'evoluzione delle traduzioni italiane di The Secret Garden, viste attraverso l'ottica del rapporto fra adulti (traduttore, editore, educatori, genitori...) e lettore bambino.

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This study presents new paleoenvironmental data obtained from sedimentary cores from Lago Fagnano, an elon- gated lake located at 54°S in southernmost South America. Data from palynomorphs (pollen, spores and algae) and associated palynofacies as well as from diatom taxa retrieved from these cores compared with other regional proxies contribute to evaluate the similarities and differences in the climate patterns based on different proxies from southernmost Patagonia. The pollen analysis reveals that a grass steppe environment existed during the early Holocene (11,300–~8000 cal a BP) followed by a major vegetation change characterized by development of forest-steppe ecotone communities between ~8000 and ~6500 cal a BP, under more humid conditions. Between ~ 6500 and ~ 4000 cal a BP, expansion and colonization by Nothofagus forests reflect an increase in effec- tive moisture levels, while openness in the forest communities characterizes the region after ~ 1100 cal a BP. The palynological organic matter combined with the algal content reflects hydrological changes occurring in the lake and its nutrient status, probably in close relation with past climate oscillations. All these past ecological changes are closely related to oscillations in precipitation and temperature as a response to the variations in the latitudinal position and/or strength of the Southern Westerlies wind belt during the Holocene.

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Der Pergamenteinband enthält innenliegend einen Heiratsvertrag datiert vom 28.11.1571

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The intensities of the X and A valence photoelectron lines of N2 have been found to display Fano line shapes as a function of photon energy around the N 1s→ Rydberg excitations. The vibrational intensity distributions of these photoelectron lines change at the N 1s→3sσ and 3pπ resonances. These effects indicate interference between direct and resonant photoionization channels. Our numerical simulations reproduce quite well the experimental results.

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The N+2 ion yield of the N2 molecule has been measured at the N 1s → Rydberg excitations. It displays Fano-type line shapes due to interference between direct outer-valence photoionization and participator decay of the core-excited Rydberg states. The N+2 ion yield is compared with the total intensity of the outer-valence photoelectron lines obtained recently with electron spectroscopy (Kivimäki et al 2012 Phys. Rev. A 86 012516). The increasing difference between the two curves at the higher core-to-Rydberg excitations is most likely due to soft x-ray emission processes that are followed by autoionization. The results also suggest that resonant Auger decay from the core–valence doubly excited states contributes to the N+2 ion yield at the photon energies that are located on both sides of the N 1s ionization limit.

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Exposición de una demostración elemental de que una superficie cúbica lisa contiene 27 rectas y relación con las variedades de Fano y la teoría de grupos.

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"La cronologia ecclesiastica / del Reverendo Padre F. Honofrio Panvino... ; Tradotta Nuovamente dalla Lingua Latina nell'Italiana, e supplita, [et] ampliata... dal R.M. Bartolomeo Dionigi da Fano...", con portada propia.