Opera seria nördlich der Alpen – venezianische Einflüsse auf das Musikleben am Dresdner Hof um die Mitte des 18. Jahrhunderts

La cultura musicale delle corti dell'Europa centrale nel '700 viene contrassegnata dal successo dell' "Opera seria", un genere musicale e drammatico che nonostante le sue origini italiane si espande e si diffonde rapidamente ovunque in Europa adattandosi da caso a caso ad esigenze e condizioni locali. La relazione prende in esame l'attività della principessa elettrice della Sassonia Maria Antonia Walpurgis di Baviera (1724 – 1780) che a partire dal suo arrivo a Dresda nel 1747 prende una parte assai attiva nella vita musicale della corte che occupava uno dei primi posti in Europa. Grazie alla sua dotazione musicale Maria Antonia stringe rapporti di lavoro con alcuni dei più importanti musicisti d'epoca che erano i suoi maestri e insegnanti, soprattutto con Johann Adolf Hasse formatosi a Venezia che dal 1730 era capo musicista della corte sassone. Hasse che soltanto ora viene riscoperto come compositore assistette la principessa nell'elaborazione delle sue "Opere serie". Essenziali anche i rapporti con Pietro Metastasio che oltre ad essere il più famoso librettista dell'Opera seria di allora era anche legato all'ambiente degli Arcadi che acclamarono socia onoraria la principessa a causa delle sue opere serie "Talestri e Il Trionfo della fedeltà" che segnano l'apice della sua attività da compositrice musicale. Viene sottolineato il ruolo importante della ricerca per il "vero buon gusto“e la preferenza per la semplicità della musica antica intesa come musica italiana in contrasto con la musica di gusto francese. Dopo il 1766 le opere della principessa segnate dall'influenza che ebbe la tradizione veneziana sulla vita musicale alla corte di Dresda venne criticata in Germania per il suo gusto italiano.

Die Zukunft des jüdischen Volkes

von H. H. van Kol

Revue des Sciences Humaines

L’œuvre de Robert Pinget s’est étoffée depuis quelques années de nombreux inédits, dont La Fissure, publiée en 2009 par Clothilde Roullier dans la collection «Le métier à tisser», dirigée par Patrick Suter chez MētisPresses. Ce numéro de la RSH revient sur ces inédits à travers un dossier critique (contributions de C. Roullier, J. Kaempfer, M. Mégevand & P. Suter), tout en en proposant d’autres : Le Couloir, adapté à partir de 3 manuscrits de Pinget par L. Koechlin ; la correspondance Pinget – Robbe-Grillet, ainsi que de nombreux documents inédits).

Renewal of Religious Leadership According to an Ancient Model. Bishop Joseph Hubert Reinkens and Bishop Martin of Tours

Im Jahr 1866 verfasste der damals in Breslau lehrende römisch-katholische Kirchenhistoriker Joseph Hubert Reinkens eine der ersten historisch-kritischen Studien in deutscher Sprache über Martin von Tours, in der er sich u.a. mit Martins bischöflichem Leitungsdienst befasste. Nach dem Ersten Vatikanischen Konzil (1870) wurde Reinkens 1873 der erste Bischof für die Alt-Katholiken im Deutschen Reich. Der Beitrag beschreibt den Einfluss, den Reinkens' Martin-Rezeption auf sein theologisches und praktisches Verständnis des Bischofsamts hatte.

Die wirtschaftliche Haltung des Milchviehs : unter besonderer Berücksichtigung der Konstitutionsstärkung

Hubert Auhagen

Hubert Ferdinand Kufferath, Ganzfigurbildnis

Signatur des Originals: S 36/F01018

Hubert Leonhard, Kniestück

Signatur des Originals: S 36/F01100

Hubert Ries, Ganzfigurbildnis

Signatur des Originals: S 36/F01631

"The girl in the taxi.", Miss Yvonne Arnaud as "Suzanne", Messrs. Arthur Playfair as "Baron Dauvray", Alec Fraser as "Réné" and Robert Averell as "Hubert Dauvray"

Signatur des Originals: S 36/F02614