1000 resultados para Fueros-València (Regne)-S.XIII-XIV-Fuentes


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Contient : 1 « Traicté succint des vrayes mximes d'aucuns princes de l'Europe », discours ; a. Le premier discours est un résumé de géographie dont voici les titres ; « De la division du monde » ; « Des limites de l'Europe » ; « Des limites de l'Afrique » ; « Des limites de l'Asie » ; « Des limites de l'Amerique » ; « Des terres meridionnales inconneues » ; « De la division de l'Europe » ; « Des mers de l'Europe » ; « Des isles de l'Europe » ; « Les souverains de l'Europe » ; « Des souverains de l'Asie » ; « Les souverains de l'Afrique » ; « Les souverains de l'Amerique » ; b Le second discours est divisé par chapitres, ainsi qu'il suit ; « La connoissance de l'Europe et d'une partie de l'Asie et de l'Afrique est necessaire pour bien connoistre la puissance et les interestz de chasque Estat de l'Europe » ; « Quatre guerres travaillent maintenant l'Europe » ; « La guerre de l'empire » ; « La guerre entre les couronnes de France et d'Espagne » ; « La guerre entre les Venitiens et le Turcq » ; « La guerre d'Angleterre » ; 2 « Discours, sans nom d'autheur, contenant : Les interestz des princes en general, tant alliez que non alliez à la France, ainsi qu'il ensuit » ; 3 « Relation du voiage que le Sr DE FEUQUIERES fit en Alemagne, en 1633, et de l'estat auquel les affaires generales s'y trouvoient, lorsqu'il en partit pour revenir trouver S. M. à Nancy » ; 4 « Plan des affaires d'Allemagne, par M. DE LA COUR »

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La parròquia, poc valorada per la historiografia medieval, fou una la institució fonamental per a l'ordenació de la societat rural del bisbat de Girona entre els segles X i XIV. Constituïa un territori ben delimitat, els habitants del qual rebien els sagraments eclesiàstics dels clergues que regien l'església i, a través de l'obreria i dels obrers, participaven en la gestió del temple i de la seva economia. La parròquia va incidir directament en l'ordenació del poblament rural a través tant dels nuclis eclesials o "celleres" com dels masos dispersos pel terme d'una parròquia. A més, la parròquia era una important font de rendes: a través de la documentació generada pel bisbe de Girona, el delme era una renda en mans, sobretot, de senyors feudals, cavallers i importants institucions eclesiàstiques; els clergues parroquials només rebien les primícies i altres drets de menor valor. Finalment, la parròquia contribuí enormement a la configuració de les comunitats rurals de bona part del bisbat de Girona.

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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Pós-graduação em História - FCHS

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Il progetto di percorso urbano ‘S’intende per restauro qualsiasi intervento volto a conservare e a trasmettere al futuro, facilitandone la lettura e senza cancellarne le tracce del passaggio nel tempo, le opere d’interesse storico, artistico e ambientale; esso si fonda sul rispetto della sostanza antica e delle documentazioni autentiche costituite da tali opere, proponendosi, inoltre, come atto d’interpretazione critica non verbale ma espressa nel concreto operare’ (G.Carbonara) Celate all’interno di edifici privati, ritrovate quasi sempre fortuitamente, ai più sconosciute, le pitture murali del Trecento riminese necessitano un processo di valorizzazione. Si tratta di portarle alla luce una seconda volta creando un percorso di riscoperta di queste opere nascoste, di cui raramente si è più sentito parlare dopo il clamore sollevato dalla mostra del 1935 organizzata da Brandi. Si parla quindi di un percorso conoscitivo. Un percorso urbano che tocchi i luoghi dove queste sono ancora conservate: l’antica chiesa di San Michelino in foro (oggi divisa tra più proprietari privati), la chiesa di Sant’Agostino, la cappella del campanile della chiesa di Santa Maria in Corte, la cappella del Crocifisso in San Nicolò al porto. Le chiese costituiranno le tappe di un percorso che si articolerà attraverso le strade medievali della città. Si verrà a creare quindi un percorso non solo alla scoperta delle pitture murali del XIII e XIV secolo, ma alla scoperta della Rimini del Trecento, delle sue vie, del suo sviluppo urbano. Si affronterà il problema del restauro delle pitture murali, ma sempre preoccupandosi della buona conservazione e del mantenimento del monumento nel suo insieme. Pittura murale e architettura sono, come sostiene Philippot, inscindibili: trattando una pittura murale, il restauratore tratta sempre e solo una parte di un insieme più vasto, che costituisce il tutto al quale egli si dovrà riferire, tanto dal punto di vista estetico e storico, quanto dal punto di vista tecnico . Per ogni chiesa si prevederà quindi, oltre al progetto di restauro della pittura, anche un progetto di fruizione dello spazio architettonico e di riconfigurazione dello stesso, quando necessario, ragionando caso per caso. Si è deciso di porre come origine del percorso l’antica chiesa di San Michelino. La motivazione di questa scelta risiede nel fatto che in questo edificio si è individuato il luogo adatto ad ospitare uno spazio espositivo dove raccontare la Rimini del Trecento. Uno spazio espositivo al servizio della città, con la progettazione del quale si cercherà di restituire unità agli ambienti dell’antica chiesa, oggi così frazionati tra troppi proprietari. Da San Michelino si continuerà verso la chiesa di Sant’Agostino, dove si trovano affreschi del Trecento riminese già molto noti e studiati. Ciò che si rende necessario in questo caso è la riconfigurazione architettonica e spaziale degli affreschi della parte bassa della cappella del campanile, staccati e trasferiti su pannelli negli anni ’70, oltre alla previsione di un sistema di monitoraggio degli affreschi stessi. La terza tappa del percorso sarà la chiesa di Santa Maria in Corte. Il ciclo di affreschi si trova all’interno della cappella del campanile, oggi chiusa al pubblico ed esclusa dallo spazio della chiesa dopo gli interventi barocchi. Abbiamo quindi pensato di proporre una soluzione che permetta una più agevole fruizione della cappella, progettando un’illuminazione e un percorso d’accesso adeguati. Più complesso è il caso di San Nicolò al porto, individuata come ultima tappa del percorso. Si tratta in questo caso della riconfigurazione di un intero isolato, che nel tempo ha perso totalmente il suo significato urbano riducendosi ad una sorta di spartitraffico. Qui si rendeva necessaria inoltre la progettazione di una nuova chiesa, presentando quella attuale seri problemi statici.

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Il progetto di percorso urbano ‘S’intende per restauro qualsiasi intervento volto a conservare e a trasmettere al futuro, facilitandone la lettura e senza cancellarne le tracce del passaggio nel tempo, le opere d’interesse storico, artistico e ambientale; esso si fonda sul rispetto della sostanza antica e delle documentazioni autentiche costituite da tali opere, proponendosi, inoltre, come atto d’interpretazione critica non verbale ma espressa nel concreto operare’ (G.Carbonara) Celate all’interno di edifici privati, ritrovate quasi sempre fortuitamente, ai più sconosciute, le pitture murali del Trecento riminese necessitano un processo di valorizzazione. Si tratta di portarle alla luce una seconda volta creando un percorso di riscoperta di queste opere nascoste, di cui raramente si è più sentito parlare dopo il clamore sollevato dalla mostra del 1935 organizzata da Brandi. Si parla quindi di un percorso conoscitivo. Un percorso urbano che tocchi i luoghi dove queste sono ancora conservate: l’antica chiesa di San Michelino in foro (oggi divisa tra più proprietari privati), la chiesa di Sant’Agostino, la cappella del campanile della chiesa di Santa Maria in Corte, la cappella del Crocifisso in San Nicolò al porto. Le chiese costituiranno le tappe di un percorso che si articolerà attraverso le strade medievali della città. Si verrà a creare quindi un percorso non solo alla scoperta delle pitture murali del XIII e XIV secolo, ma alla scoperta della Rimini del Trecento, delle sue vie, del suo sviluppo urbano. Si affronterà il problema del restauro delle pitture murali, ma sempre preoccupandosi della buona conservazione e del mantenimento del monumento nel suo insieme. Pittura murale e architettura sono, come sostiene Philippot, inscindibili: trattando una pittura murale, il restauratore tratta sempre e solo una parte di un insieme più vasto, che costituisce il tutto al quale egli si dovrà riferire, tanto dal punto di vista estetico e storico, quanto dal punto di vista tecnico . Per ogni chiesa si prevederà quindi, oltre al progetto di restauro della pittura, anche un progetto di fruizione dello spazio architettonico e di riconfigurazione dello stesso, quando necessario, ragionando caso per caso. Si è deciso di porre come origine del percorso l’antica chiesa di San Michelino. La motivazione di questa scelta risiede nel fatto che in questo edificio si è individuato il luogo adatto ad ospitare uno spazio espositivo dove raccontare la Rimini del Trecento. Uno spazio espositivo al servizio della città, con la progettazione del quale si cercherà di restituire unità agli ambienti dell’antica chiesa, oggi così frazionati tra troppi proprietari. Da San Michelino si continuerà verso la chiesa di Sant’Agostino, dove si trovano affreschi del Trecento riminese già molto noti e studiati. Ciò che si rende necessario in questo caso è la riconfigurazione architettonica e spaziale degli affreschi della parte bassa della cappella del campanile, staccati e trasferiti su pannelli negli anni ’70, oltre alla previsione di un sistema di monitoraggio degli affreschi stessi. La terza tappa del percorso sarà la chiesa di Santa Maria in Corte. Il ciclo di affreschi si trova all’interno della cappella del campanile, oggi chiusa al pubblico ed esclusa dallo spazio della chiesa dopo gli interventi barocchi. Abbiamo quindi pensato di proporre una soluzione che permetta una più agevole fruizione della cappella, progettando un’illuminazione e un percorso d’accesso adeguati. Più complesso è il caso di San Nicolò al porto, individuata come ultima tappa del percorso. Si tratta in questo caso della riconfigurazione di un intero isolato, che nel tempo ha perso totalmente il suo significato urbano riducendosi ad una sorta di spartitraffico. Qui si rendeva necessaria inoltre la progettazione di una nuova chiesa, presentando quella attuale seri problemi statici.

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Angela da Foligno’s Liber is a fundamental text for the scholar of Women Mystics between the XIIIth and the XIVth century in Italy and all over Europe, and it has been chosen in my research because of its originality, with refer of its feminine and franciscan essence. Angela teaches to the italian hagiographic tradition the internal point of view of the holy woman, who becomes the teller of her both ordinary and extraordinary experiences. After giving references about the religious and social historical universe in evolution during the XIIth century, my research proceeds with a linguistic and rhetorical analysis based upon the Liber. I have been searching in Angela’s text and in contemporary italian feminine hagiography the sensory metaphor of “tasting”. That kind of metaphor has an ancient memory and, thanks to the Origene’s studies - the Christian Father of the IIIrd century - we can easily recognize it already in the Bible; Origene identifies the sensory metaphor as a rhetoric system, able to exemplify the God learning process of soul. Theory of “spiritual senses”, theory of vision and rhetoric, evolving from the IIIrd to the XIIIth century, are the theological and linguistic heritage of our feminine and franciscan literature. Inside of that, the metaphor of “tasting” moves and changes, therefore becoming the favourite way of mystics to represent the contact of their souls with God.

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per Ramon Corbella