983 resultados para Android, Applicazione, Eventi, SMS Backup
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Applicazione Web che permette di creare eventi in un calendario relativo all'assunzione di farmaci da parte di utenti con deficit di memorizzazione.
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Nel campo della tecnologia, lultimo decennio stato caratterizzato da significativi sviluppi nel mondo dei dispositivi mobili. Si passati dal tradizionale telefono cellulare, ai pi recenti palmari e Smartphone che integrano al tradizionale stereotipo di telefono cellulare, funzionalit avanzate su hardware molto sofisticato. Con un moderno dispositivo mobile infatti, possibile collegarsi ad Internet, leggere mail, guardare video, scaricare applicazioni e installarle per poterne cos fruire. LInternational Telecommunications Union (ITU-T) ha stimato che alla fine del 2010 il numero di utenti Internet a livello mondiale ha raggiunto i 2 mi- liardi e che gli accessi alla rete cellulare hanno raggiunto circa 5,3 miliardi di sottoscrizioni. Se si considera inoltre che le reti 2G verranno sostituite da quelle 3G (che consente una connessione alla rete a banda larga tramite dispositivi cellulari), inevitabile che nel prossimo futuro, gli utilizzatori di Internet tramite rete mobile potranno arrivare ad essere anche qualche miliardo. Le applicazioni disponibili in rete sono spesso scritte in linguaggio Java che su dispositivi embedded, dove cruciale il consumo di energia, mettono in crisi la durata della batteria del dispositivo. Altre applicazioni scritte in linguaggi meno dispendiosi in termini di consumi energetici, hanno uninterfaccia scarna, a volte addirittura ridotta a semplice terminale testuale, che non indicata per utenti poco esperti. Infine altre applicazioni sono state eseguite solo su simulatori o emulatori, perci non forniscono riscontri su dispositivi reali. In questa tesi verr mostrato come su un dispositivo mobile sia possibile utilizzare, tramite uninterfaccia user-friendly, una tecnologia gi esistente e diffusa come il VoIP in maniera tale che qualunque tipologia di utente possa utilizzarla senza conoscerne i dettagli tecnici. Tale applicazione, dovendo utilizzare una connessione dati, sfrutter o una connessione a una rete WLAN o una connessione a una rete cellulare (GPRS, UMTS e HSDPA ad esempio) a seconda della dotazione hardware dellapparecchio mobile e della locazione dello stesso in una rete accessibile dallutente.
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Il presente lavoro di tesi si colloca nellambito della valutazione del rischio di incidente rilevante. Ai sensi della normativa europea (direttive Seveso) e del loro recepimento nella legislazione nazionale (D.Lgs. 334/99 e s.m.i.) un incidente rilevante costituito da un evento incidentale connesso al rilascio di sostanze pericolose in grado di causare rilevanti danni alluomo e/o allambiente. Ora, se da un lato esistono indici di rischio quantitativi per il bersaglio uomo da tempo definiti e universalmente adottati nonch metodologie standardizzate e condivise per il loro calcolo, dallaltro non vi sono analoghi indici di rischio per il bersaglio ambiente comunemente accettati n, conseguentemente, procedure per il loro calcolo. Mancano pertanto anche definizioni e metodologie di calcolo di indici di rischio complessivo, che tengano conto di entrambi i bersagli citati dalla normativa. Al fine di colmare questa lacuna metodologica, che di fatto non consente di dare pieno adempimento alle stesse disposizioni legislative, stata sviluppata allinterno del Dipartimento di Ingegneria Chimica, Mineraria e delle Tecnologie Ambientali dellUniversit degli Studi di Bologna una ricerca che ha portato alla definizione di indici di rischio per il bersaglio ambiente e alla messa a punto di una procedura per la loro stima. Lattenzione stata rivolta in modo specifico al comparto ambientale del suolo e delle acque sotterranee (falda freatica) ed ai rilasci accidentali da condotte di sostanze idrocarburiche immiscibili e pi leggere dellacqua, ovvero alle sostanze cosiddette NAPL Non Acqueous Phase Liquid, con propriet di infiammabilit e tossicit. Nello specifico si sono definiti per il bersaglio ambiente un indice di rischio ambientale locale rappresentato, punto per punto lungo il percorso della condotta, dai volumi di suolo e di acqua contaminata, nonch indici di rischio ambientale sociale rappresentati da curve F/Vsuolo e F/Sacque, essendo F la frequenza con cui si hanno incidenti in grado di provocare contaminazioni di volumi di suolo e di superfici di falda uguali o superiori a Vsuolo e Sacque. Tramite i costi unitari di decontaminazione del suolo e delle acque gli indici di rischio ambientale sociale possono essere trasformati in indici di rischio ambientale sociale monetizzato, ovvero in curve F/Msuolo e F/Macque, essendo F la frequenza con cui si hanno incidenti in grado di provocare inquinamento di suolo e di acque la cui decontaminazione ha costi uguali o superiori a Msuolo ed Macque. Dalla combinazione delle curve F/Msuolo e F/Macque possibile ottenere la curva F/Mambiente, che esprime la frequenza degli eventi incidentali in grado di causare un danno ambientale di costo uguale o superiore a Mambiente. Dalla curva di rischio sociale per luomo ovvero dalla curva F/Nmorti, essendo F la frequenza con cui si verificano incidenti in grado di determinare un numero di morti maggiore o uguale ad Nmorti, tramite il costo unitario della vita umana VSL (Value of a Statistical Life), possibile ottenete la curva F/Mmorti, essendo F la frequenza con cui si verificano incidenti in grado di determinare un danno monetizzato alluomo uguale o superiore ad Mmorti. Dalla combinazione delle curve F/Mambiente ed F/Mmorti possibile ottenere un indice di rischio sociale complessivo F/Mtotale, essendo F la frequenza con cui si verifica un danno economico complessivo uguale o superiore ad Mtotale. La procedura ora descritta stata implementata in un apposito software ad interfaccia GIS denominato TRAT-GIS 4.1, al fine di facilitare gli onerosi calcoli richiesti nella fase di ricomposizione degli indici di rischio. La metodologia stata fino ad ora applicata ad alcuni semplici casi di studio fittizi di modeste dimensioni e, limitatamente al calcolo del rischio per il bersaglio ambiente, ad un solo caso reale comunque descritto in modo semplificato. Il presente lavoro di tesi rappresenta la sua prima applicazione ad un caso di studio reale, per il quale sono stati calcolati gli indici di rischio per luomo, per lambiente e complessivi. Tale caso di studio costituito dalla condotta che si estende, su un tracciato di 124 km, da Porto Marghera (VE) a Mantova e che trasporta greggi petroliferi. La prima parte del lavoro di tesi consistita nella raccolta e sistematizzazione dei dati necessari alla stima delle frequenze di accadimento e delle conseguenze per luomo e per lambiente degli eventi dannosi che dalla condotta possono avere origine. In una seconda fase si proceduto al calcolo di tali frequenze e conseguenze. I dati reperiti hanno riguardato innanzitutto il sistema condotta, del quale sono stati reperiti da un lato dati costruttivi (quali il diametro, la profondit di interramento, la posizione delle valvole sezionamento) e operativi (quali la portata, il profilo di pressione, le caratteristiche del greggio), dallaltro informazioni relative alle misure di emergenza automatiche e procedurali in caso di rilascio, al fine di stimare le frequenze di accadimento ed i termini sorgente (ovvero le portate di rilascio) in caso di rotture accidentali per ogni punto della condotta. In considerazione delle particolarit della condotta in esame stata sviluppata una procedura specifica per il calcolo dei termini sorgente, fortemente dipendenti dai tempi degli interventi di emergenza in caso di rilascio. Una ulteriore fase di raccolta e sistematizzazione dei dati ha riguardato le informazioni relative allambiente nel quale posta la condotta. Ai fini del calcolo del rischio per il bersaglio uomo si sono elaborati i dati di densit abitativa nei 41 comuni attraversati dalloleodotto. Il calcolo dellestensione degli scenari incidentali dannosi per luomo stato poi effettuato tramite il software commerciale PHAST. Allo scopo della stima del rischio per il bersaglio ambiente stata invece effettuata la caratterizzazione tessiturale dei suoli sui quali corre loleodotto (tramite lindividuazione di 5 categorie di terreno caratterizzate da diversi parametri podologici) e la determinazione della profondit della falda freatica, al fine di poter calcolare lestensione della contaminazione punto per punto lungo la condotta, effettuando in tal modo lanalisi delle conseguenze per gli scenari incidentali dannosi per lambiente. Tale calcolo stato effettuato con il software HSSM - Hydrocarbon Spill Screening Model gratuitamente distribuito da US-EPA. La ricomposizione del rischio, basata sui risultati ottenuti con i software PHAST e HSSM, ha occupato la terza ed ultima fase del lavoro di tesi; essa stata effettuata tramite il software TRAT-GIS 4.1, ottenendo in forma sia grafica che alfanumerica gli indici di rischio precedentemente definiti. Lapplicazione della procedura di valutazione del rischio al caso delloleodotto ha dimostrato come sia possibile unanalisi quantificata del rischio per luomo, per lambiente e complessivo anche per complessi casi reali di grandi dimensioni. Gli indici rischio ottenuti consentono infatti di individuare i punti pi critici della condotta e la procedura messa a punto per il loro calcolo permette di testare lefficacia di misure preventive e protettive adottabili per la riduzione del rischio stesso, fornendo al tempo gli elementi per unanalisi costi/benefici connessa allimplementazione di tali misure. Lo studio effettuato per la condotta esaminata ha inoltre fornito suggerimenti per introdurre in alcuni punti della metodologia delle modifiche migliorative, nonch per facilitare lanalisi tramite il software TRAT-GIS 4.1 di casi di studio di grandi dimensioni.
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La mia tesi dal titolo Applicazione della tecnica PSinSAR allo studio di fenomeni franosi lenti: casi di studio in Emilia-Romagna ha avuto come obiettivo quello di mostrare le potenzialit e i limiti della tecnica PSinSAR nel monitoraggio di fenomeni franosi localizzati in Val Marecchia. Ho svolto, nel capitolo due, unanalisi preliminare dellarea di studio andando a evidenziare prima le caratteristiche climatiche, piogge medie annue e le temperature minime e massime, e a seguire sono passato a descrivere linquadramento geologico e geomorfologico. Larea della Val Marecchia , da questo punto di vista, molto particolare poggiando su quella che definita dagli autori coltre della Val Marecchia; essa un complesso alloctono sovrascorso ai terreni autoctoni della successione Umbro Romagnola - Marchigiana. La traslazione verso Est della coltre avvenne per "scatti", in funzione delle principali fasi tettoniche appenniniche, separati da momenti di pausa in cui sedimentarono le formazioni pi recenti le quali poi si spostarono in modo solidale con la coltre. La coltre, infatti, costituita da un insieme di formazioni di et diverse e in particolare ritroviamo, partendo da quella pi antica lunit ligure, lunit subligure e infine lunit epiligure. La presenza di formazioni pi recenti sopra ad altre pi antiche rende unica la morfologia della vallata con enormi blocchi rocciosi poggianti su un substrato in genere argilloso come nellesempio pi famoso della rupe di San Leo. Da queste analisi emersa unaltra caratteristica peculiare della valle cio la forte tendenza a essere interessata da dissesti di varie tipologie. Gli indici di franosit mostrano che nella zona alta della vallata circa il 50% del territorio interessato da dissesti, valore che decresce leggermente nella parte media e bassa della valle. Il motivo di tale instabilit da imputare in parte alla forte erosione che avviene sulle placche epiliguri e in parte alle caratteristiche scadenti del substrato che per lo pi composto di argille e arenarie. Per quanto riguarda le tipologie di frane in Val Marecchia la situazione molto eterogenea; in particolari le tre tipologie pi frequenti sono il colamento lento, lo scivolamento rotazionale/traslativo e le frane di tipo complesso. Nel terzo capitolo ho descritto la tecnica PSinSAR; essa si basa sullelaborazione di scene riprese da satellite per giungere alla formazione di una rete di punti, i PS, di cui conosciamo i movimenti nel tempo. I Permanent Scatterer (PS) sono dei bersagli radar individuati sulla superficie terrestre dal sensori satellitari caratterizzati per il fatto di possedere unelevata stabilit nel tempo alla risposta elettromagnetica. I PS nella maggior parte dei casi corrispondono a manufatti presenti sulla superficie quali edifici, monumenti, strade, antenne e tralicci oppure ad elementi naturali come per esempio rocce esposte o accumuli di detrito. Lo spostamento viene calcolato lungo la linea di vista del satellite, per cui il dato in uscita non mostra lo spostamento effettivo del terreno, ma l'allontanamento o l'avvicinamento del punto rispetto al satellite. La misure sono sempre differenziali, ovvero sono riferite spazialmente a un punto noto a terra chiamato reference point, mentre temporalmente alla data di acquisizione della prima immagine. La tecnica PSinSAR proprio per la sua natura "cieca" rispetto ai movimenti in direzione Nord-Sud. Le scene utilizzate per la creazione dei dataset di PS derivano quasi interamente dai satelliti ERS e ENVISAT. Tuttora sono disponibili anche le scene dei satelliti TerraSAR-X, RADARSAT e Cosmo Skymed. I sensori utilizzati in questo ambito sono i SAR (Synthetic Aperture Radar) che sono sensori attivi, cio emettono loro stessi l'energia necessaria per investigare la superficie terrestre al contrario dei sensori ottici. Questo permette di poter acquisire scene anche di notte e in condizioni di cielo nuvoloso. La tecnica PSinSAR presenta molti vantaggi rispetto alle tecniche interferometriche tradizionali essa, infatti, immune agli errori di decorrelamento temporale e spaziale oltre agli errori atmosferici, che portavano ad avere precisioni non inferiori a qualche cm, mentre ora lerrore di misura sulla velocit media di spostamento si attesta in genere sui 2 mm. La precisione che si ha nella georeferenziazione dei punti in genere di circa 4-7 m lungo la direzione Est e circa 1-2 m in quella Nord. Levoluzione di PSinSAR, SqueeSAR, permette un numero maggiore di punti poich oltre ai Permanent Scatterers PS, tramite un apposito algoritmo, calcola anche i Distribuited Scatterer DS. I dataset di dati PS che ho utilizzato nel mio lavoro di tesi (PSinSAR) derivano, come detto in precedenza, sia da scene riprese dal satellite ERS che da ENVISAT nelle due modalit ascendenti e discendenti; nel primo caso si hanno informazioni sui movimenti avvenuti tra il 1992 e il 2000 mentre per lENVISAT tra il 2002 e il 2008. La presenza di dati PS nelle due modalit di ripresa sulla stessa zona permette tramite alcuni calcoli di ricavare la direzione effettiva di spostamento. importante per sottolineare che, a seconda della modalit di ripresa, alcune aree possono risultare in ombra, per questo nellanalisi dei vari casi di studio non sempre sono stati utilizzabili tutti i dataset. Per l'analisi dei vari casi di studio, presentati nel capitolo 4, ho utilizzato diverso materiale cartografico. In particolare mi sono servito delle Carte Tecniche Regionali (CTR) a scala 1:10000 e 1:5000, in formato digitale, come base cartografica. Sempre in formato digitale ho utilizzato anche le carte geologiche e geomorfologiche dell'area della Val Marecchia (fogli 266, 267, 278) oltre, per finire, agli shapefile presi dal database online del Piano stralcio dellAssetto Idrogeologico PAI. Il software usato per la realizzazione del lavoro di tesi stato ArcGIS di propriet di ESRI. Per ogni caso di studio ho per prima cosa effettuato un'analisi dal punto di vista geologico e geomorfologico, in modo da fare un quadro delle formazioni presenti oltre ad eventuali fenomeni franosi mostrati dalle carte. A seguire ho svolto un confronto fra il dato PS, e quindi i valori di spostamento, e la perimetrazione mostrata nel PAI. Per alcuni casi di studio il dato PS ha mostrato movimenti in aree gi perimetrate nel PAI come "in dissesto", mentre in altri il dato satellitare ha permesso di venire a conoscenza di fenomeni non conosciuti (come ad esempio nel caso di Monte Gregorio). Per ogni caso di studio ho inoltre scelto alcuni PS caratteristici (solitamente quelli a coerenza maggiore) e ho ricavato la relativa serie storica. In questo modo stato possibile verificare lo spostamento durante tutti gli anni in cui sono state prese le scene (dal 1992 al 2000 per dati ERS, dal 2002 al 2008 per dati ENVISAT) potendo quindi mettere in luce accelerazioni o assestamenti dei fenomeni nel tempo, oltre a escludere la presenza di trend di spostamento anomali imputabili nella maggior parte dei casi a errori nel dato. Lobiettivo della tesi stato da una parte di verificare la bont del dato PS nellinterpretazione dei movimenti dovuti a dissesti franosi e dallaltra di fare un confronto tra il dato di spostamento ricavato dai PS e i vari inventari o carte di piano. Da questo confronto sono emerse informazioni molti interessanti perch stato possibile avere conferme di movimento su dissesti gi conosciuti (SantAgata Feltria, San Leo e altri) ma anche di venire a conoscenza di fenomeni non conosciuti (Monte Gregorio). In conclusione emerso dal mio lavoro che il monitoraggio tramite tecnica PSinSAR necessita di essere integrato con le tecniche tradizionali poich presenta alcune limitazioni importanti come limpossibilit di "vedere" movimenti veloci o lungo la direzione Nord-Sud, oltre ad avere dati in aree vegetate o scarsamente abitate. I vantaggi sono per notevoli potendo monitorare con ununica ripresa vaste porzioni di territorio oltre ad avere serie storiche consistenti, in grado di evidenziare i movimenti avvenuti nel passato. Tale tecnica quindi, secondo il mio parere, pu essere utilizzata come supporto alla stesura di cartografia di fenomeni franosi fornendo informazioni aggiuntive rispetto alle varie tecniche tradizionali come il GPS, sondaggi geotecnici e sondaggi inclinometrici.
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The present dissertation relates to methodologies and technics about industrial and mechanical design. The author intends to give a complete idea about the world of design, showing the theories of Quality Function Deployment and TRIZ, of other methods just like planning, budgeting, Value Analysis and Engineering, Concurrent Engineering, Design for Assembly and Manufactoring, etc., and their applications to five concrete cases. In these cases there are also illustrated design technics as CAD, CAS, CAM; Rendering, which are ways to transform an idea into reality. The most important object of the work is, however, the birth of a new methodology, coming up from a comparison between QFD and TRIZ and their integration through other methodologies, just like Time and Cost Analysis, learned and skilled during an important experience in a very famous Italian automotive factory.
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Il presente studio riguarda lapplicazione della metodologia Life Cycle Assessment (LCA) ad una bottiglia di Passito di Pantelleria, prodotta dallAzienda vitivinicola Donnafugata localizzata nel comune di Marsala in Sicilia. Lobiettivo di tale studio consiste nel quantificare e valutare le prestazioni energetico-ambientali derivanti dallintero ciclo di vita del processo produttivo, nonch le fasi di produzione che presentano il maggiore impatto. Lo studio stato ulteriormente approfondito effettuando una comparazione tra la produzione della singola bottiglia di Passito nei diversi anni 2007, 2008 e 2009 con lo scopo di determinare quali tra questi risulta avere il maggiore impatto ambientale. Gli impatti ambientali di unAzienda vitivinicola risultano avere la loro particolare importanza in quanto la produzione di vino un processo di natura complessa. Di conseguenza tali impatti possono compromettere le componenti fondamentali del processo produttivo, a partire dalle uve coltivate in vigna fino ad arrivare in cantina, dove avviene la trasformazione delluva in mosto e la successiva fase di vinificazione che determina il prodotto finale messo in commercio. Proprio attraverso il fluire delle seguenti fasi di trasformazione, in che misura queste consumano energia e producono emissioni? importante sottolineare che lo studio del ciclo di vita di un prodotto pu essere considerato come un supporto fondamentale allo sviluppo di schemi di etichettatura ambientale attraverso i quali possibile indirizzare il consumatore finale verso beni pi rispettosi dellambiente e fornire informazioni chiare e trasparenti sulle prestazioni ambientali del prodotto stesso. Allo stesso tempo tale strumento pu essere adoperato dallazienda per fornire garanzia delle credenziali ambientali del prodotto acquisendo cos un vantaggio competitivo rispetto alle aziende concorrenti. Infatti, nellambito delle politiche comunitarie di prodotto, una delle applicazioni pi significative della valutazione del ciclo di vita si ha nella dichiarazione ambientale di prodotto o EPD (Environmental Product Declaration). LEPD uno schema di certificazione volontaria che rappresenta un marchio di qualit ecologica per i prodotti, permettendo di comunicare informazioni oggettive, confrontabili e credibili relative alla prestazione ambientale degli stessi. Per essere convalidabili, le prestazioni ambientali presenti nelle EPD devono rispettare i requisiti stabiliti dal PCR- Product Category Rules, un documento nel quale sono presenti le regole per lo studio di una certa categoria di prodotto. Il presente lavoro pu essere suddiviso in cinque step successivi. Il primo prevede la descrizione della metodologia LCA, adottata per la quantificazione dellimpatto ambientale, analizzandone singolarmente le quattro fasi principali che la caratterizzano; il secondo presenta la descrizione dellAzienda vitivinicola e del Passito di Pantelleria, oggetto della valutazione, mettendo in evidenza anche le particolarit ambientali del territorio Pantesco in cui il prodotto prende vita; il terzo fornisce una descrizione delle caratteristiche principali dello strumento applicativo utilizzato per lanalisi, SimaPro nella versione 7.3; il quarto descrive le diverse attivit di lavorazione svolte nel complesso processo di produzione della bottiglia di Passito, focalizzando lattenzione sui componenti primari delloggetto di valutazione ed il quinto riguarda la descrizione dellanalisi LCA applicata alla singola bottiglia di Passito.
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Communication and coordination are two key-aspects in open distributed agent system, being both responsible for the systems behaviour integrity. An infrastructure capable to handling these issues, like TuCSoN, should to be able to exploit modern technologies and tools provided by fast software engineering contexts. Thesis aims to demonstrate TuCSoN infrastructures abilities to cope new possibilities, hardware and software, offered by mobile technology. The scenarios are going to configure, are related to the distributed nature of multi-agent systems where an agent should be located and runned just on a mobile device. We deal new mobile technology frontiers concerned with smartphones using Android operating system by Google. Analysis and deployment of a distributed agent-based system so described go first to impact with quality and quantity considerations about available resources. Engineering issue at the base of our research is to use TuCSoN against to reduced memory and computing capability of a smartphone, without the loss of functionality, efficiency and integrity for the infrastructure. Thesis work is organized on two fronts simultaneously: the former is the rationalization process of the available hardware and software resources, the latter, totally orthogonal, is the adaptation and optimization process about TuCSoN architecture for an ad-hoc client side release.
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Le biomasse hanno sempre rappresentato per lumanit una fonte estremamente versatile e rinnovabile di risorse e tuttoggi il loro impiego risulta vantaggioso in particolare per produrre energia termica ed elettrica attraverso processi di combustione, sistemi che tuttavia emettono sostanze dannose verso la salute umana e lecosistema. Queste pressioni ambientali hanno indotto alcune amministrazioni regionali (fra cui la Lombardia) a bandire temporaneamente linstallazione di nuovi impianti a biomasse, per prevenire e contenere le emissioni in atmosfera a tutela della salute e dellambiente. Il presente studio intende approfondire leffetto ambientale di tali sistemi di riscaldamento domestico attraverso la tecnologia di analisi LCA (Life Cycle Assessment). Lo scopo dellelaborato di Tesi consiste nelleseguire unanalisi dellintero ciclo di vita di due processi di riscaldamento domestico che utilizzino biomassa legnosa: una stufa innovativa a legna e una stufa a pellet. Lanalisi ha quindi posto a confronto i due scenari con mezzi di riscaldamento domestico alternativi quali il boiler a gas, il pannello solare termico integrato con caldaia a gas e la pompa di calore elettrica. emerso che tra i due scenari a biomassa quello a legna risulti decisamente pi impattante verso le categorie salute umana e qualit dellecosistema , mentre per il pellet si riscontrato un impatto maggiore del precedente nella categoria consumo di risorse. Dallanalisi di contributo emerso che limpatto percentuale maggiore per entrambi gli scenari sia legato allo smaltimento delle ceneri, pertanto si ipotizzata una soluzione alternativa in cui esse vengano smaltite nellinceneritore, riducendo cos gli impatti. I risultati del punteggio singolo mostrano come lo scenario di riscaldamento a legna produca un quantitativo di particolato superiore rispetto al processo di riscaldamento a pellet, chiaramente dovuto alle caratteristiche chimico-fisiche dei combustibili ed alla efficienza di combustione. Dal confronto con gli scenari di riscaldamento alternativi emerso che il sistema pi impattante per le categorie salute umana e qualit dellecosistema rimane quello a legna, seguito dal pellet. I processi alternativi presentano impatti maggiori alla voce consumo di risorse. Per avvalorare i risultati ottenuti per i due metodi a biomassa stata eseguita unanalisi di incertezza attraverso il metodo Monte Carlo, ad un livello di confidenza del 95%. In conclusione si pu affermare che i sistemi di riscaldamento domestico che impiegano processi di combustione della biomassa legnosa sono certamente assai vantaggiosi, poich pareggiano il quantitativo di CO2 emessa con quella assorbita durante il ciclo di vita, ma al tempo stesso possono causare maggiori danni alla salute umana e allecosistema rispetto a quelli tradizionali.