402 resultados para enemies
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In a recent article, Hunter uses the late George Varley and George Gradwell’s long-term data on the winter moth (Operophtera brumata) and green tortrix (Tortrix viridana) populations to propose a method of quantifying the relative importance of top-down effects (because of natural enemies) and bottom-up effects (because of resource competition) in influencing population dynamics. We believe this approach is deeply flawed. Using Varley and Gradwell’s winter moth study, we show that the problems with Hunter’s analysis lie in his misinterpretation of the population dynamics and his inappropriate use of statistical techniques. We also emphasize the importance of distinguishing clearly between two quite different things: firstly, top-down and bottom-up regulation of populations and secondly, the much simpler task of categorizing factors affecting changes in population density as either top-down or bottom-up processes.
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Parasitic and predatory arthropods often prevent plants from being severely damaged by killing herbivores as they feed on the plants. Recent studies show that a variety of plants, when injured by herbivores, emit chemical signals that guide natural enemies to the herbivores. It is unlikely that herbivore-damaged plants initiate the production of chemicals solely to attract parasitoids and predators. The signaling role probably evolved secondarily from plant responses that produce toxins and deterrents against herbivores and antibiotics against pathogens. To effectively function as signals for natural enemies, the emitted volatiles should be clearly distinguishable from background odors, specific for prey or host species that feed on the plant, and emitted at times when the natural enemies forage. Our studies on the phenomena of herbivore-induced emissions of volatiles in corn and cotton plants and studies conducted by others indicate that (i) the clarity of the volatile signals is high, as they are unique for herbivore damage, produced in relatively large amounts, and easily distinguishable from background odors; (ii) specificity is limited when different herbivores feed on the same plant species but high as far as odors emitted by different plant species and genotypes are concerned; (iii) the signals are timed so that they are mainly released during the daytime, when natural enemies tend to forage, and they wane slowly after herbivory stops.
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Le formiche svolgono un importante ruolo all’interno degli ecosistemi ed alcune specie sono considerate keystone in quanto in grado di modificare la componente biotica e/o abiotica dell’ecosistema stesso. Sono animali ubiquitari che hanno colonizzato molteplici ambienti, compresi gli agroecosistemi. Negli agroecosistemi spesso svolgono un ruolo impattante determinando la diffusione o il regresso di specie di artropodi, alcune delle quali dannose alle colture. La presente ricerca tiene conto di un’ampia visione dei rapporti ecoetologici intercorrenti tra le formiche e la componente biotica di un ecosistema, utilizzando il concetto di rete multitrofica. In quest’ottica, si è pensato di costruire un sistema multitrofico costituito da una specie vegetale di interesse agrario (Cucumis sativus), dai suoi fitofagi naturali, divisi in fitomizi (afidi) (Aphis gossypii e Myzus persicae) e fitofagi masticatori (bruchi del lepidottero Mamestra brassicae), formiche (Formica pratensis) e predatori afidofagi (Aphidolets aphidimyza). Il sistema multitrofico è stato utilizzato sia per studiare l’aggressività delle formiche, sia per verificare l’esistenza di una comunicazione interspecifica tra le formiche e le piante (allelochimici). Gli studi sull’aggressività sono consistiti nel: • Verificare il livello di aggressività delle formiche nei confronti di un fitofago masticatore, competitore degli afidi nello sfruttare la pianta ospite. • Verificare se la presenza di afidi mutualisti fa variare il livello di aggressività delle formiche verso il competitore. • Verificare se esiste aggressività verso un predatore di afidi, i quali, secondo il paradigma della trofobiosi, dovrebbero essere difesi dalle formiche in cambio della melata. • Verificare se il predatore ha evoluto strategie volte ad eludere il controllo delle formiche sugli insetti che si approcciano alla colonia di afidi. Gli studi sui rapporti piante-formiche sono stati effettuati mediante olfattometro, osservando la risposta delle formiche alle sostanze volatili provenienti da piante infestate in modo differente con i fitofagi del sistema. Attraverso il trappolaggio e l’analisi gas-cromatografica delle sostanze prodotte dalle piante oggetto di studio abbiamo quindi individuato tipo e quantità di ogni composto volatile. Oltre alle piante di cetriolo, per questi esperimenti sono state utilizzate anche piante di patata (Solanum tuberosum). Dagli esperimenti sull’aggressività è risultato che le formiche manifestano un elevato potenziale predatorio, eradicando completamente la presenza dei bruchi sulle piante. Questo livello di aggressività tuttavia non cresce con la presenza degli afidi mutualisti che dovrebbero essere difesi dai competitori. Le formiche inoltre non sono in grado di sopprimere i predatori afidofagi che ipotizziamo riescano ad effettuare un camuffamento chimico, assumendo gli odori degli afidi dei quali si nutrono. I risultati degli esperimenti in olfattometro mostrano una chiara risposta positiva delle formiche verso gli odori di alcune delle piante infestate. Vi sono delle differenze nella risposta in funzione della specie di fitofago presente e della specie di pianta utilizzata. Nei trattamenti in cui erano presenti le piante di C. sativus, gli esperimenti in olfattometro hanno mostrato che le formiche rispondono in modo significativo agli odori emessi dalle piante in cui vi era la presenza del fitofago masticatore M. brassicae, solo o in associazione con A. gossypii. La presenza dei soli afidi, sia mutualisti (A. gossypii) sia non mutualisti (M. persicae), non ha invece indotto una risposta significativa nelle formiche rispetto agli odori delle piante non infestate. Nei trattamenti in cui erano presenti le piante di S. tuberosum la scelta delle formiche è stata significativa verso gli odori emessi dalle piante infestate con ciascuna delle singole specie di erbivori rispetto alle piante non infestate. Gli esperimenti sull’analisi delle sostanze volatili emesse dalle piante hanno confermato che gli organismi vegetali sono una vera centrale di produzione biochimica, infatti ben 91 composti volatili diversi sono stati individuati dall’analisi gas-cromatografica delle piante di cetriolo e 85 in quelle di patata. Dalle elaborazioni effettuate, rispettivamente 27 e 4 di essi sono prodotti esclusivamente dalle piante attaccate dai fitofagi. In generale, il cambiamento più consistente è dato dalla quantità di alcune sostanze volatili emesse dalle piante infestate rispetto a quelle integre che determina un cambiamento nei rapporti tra le sostanze che compongono i volatiles. E’ probabile che l’effetto attrattivo esercitato sulle formiche sia dato da un Blend di sostanze più che dai singoli composti presenti
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A necessidade por recursos alimentares move os insetos predadores na busca por presas, para garantir a sobrevivência. Existem vários fatores que podem influenciar o comportamento de busca e escolha por presas e, sob determinadas circunstâncias, o inseto pode escolher se alimentar de presas não alvo, como, por exemplo, inimigos naturais e assim prejudicar a população de organismos benéficos. Garantir a estabilidade do agroecossistema é uma forma de manter as populações de pragas em níveis compatíveis com a ação de inimigos naturais e, consequentemente obter o sucesso no controle biológico. Programas bem sucedidos de manejo de pragas requerem previamente a realização de estudos sobre comportamento de insetos. Com o intuito de compreender os fatores que governam o comportamento predatório e as interações ecológicas entre Harmonia axyridis e Chrysoperla externa, considerando a presença de Diaphorina citri como presa, objetivou-se estudar o efeito de interações intraguilda sobre a predação de D. citri, experimentalmente e utilizando modelos estatísticos para compreender a dinâmica de interações tróficas no contexto de potenciais guildas presentes em citros. Três experimentos distintos foram realizados para investigar o comportamento dos insetos predadores. Foram realizados testes com escolha entre larvas dos predadores C. externa e H. axyridis e testes com e sem escolha comparando machos e fêmeas do predador H. axyridis, a fim de investigar padrões de escolha de presas. O segundo experimento foi realizado para investigar o comportamento predatório entre larvas de segundo instar dos predadores sob diferentes densidades de D. citri como presa. As combinações foram: sem escolha de presas intraguilda, combinações com escolha de presas intraguilda e combinações com a presença de dois predadores da mesma espécie para possibilitar o canibalismo. As densidades de D. citri utilizadas foram 5, 10, 15, 30, 60, 80. No último experimento avaliou-se a interação entre larvas de C. externa e H. axyridis, ao longo do desenvolvimento, simulando a existência de apenas uma presa, como fonte de alimento. O desenvolvimento dos predadores foi avaliado e comparado utilizando-se duas presas diferentes, ninfas de D. citri e ovos de Ephestia kuehniella para cada larva de primeiro instar dos predadores C. externa e H. axyridis. As combinações de predadores foram as mesmas citadas no experimento anterior. Observou-se a duração do desenvolvimento larval nas diferentes combinações de predadores e presa, bem como o percentual de predações intraguilda e canibalismos ocorridos. Nem a densidade de presas, nem o tipo de presa ofertada influenciou o comportamento das larvas dos predadores para a realização de predação intraguilda ou canibalismo. O principal fator foi a diferença de idade que reflete no tamanho dos predadores, podendo direcionar a predação intraguilda ou o canibalismo e até mesmo acelerar o ciclo de desenvolvimento do predador intraguilda envolvido. Predadores em estágio inicial de vida buscaram por qualquer tipo de presa para garantir sua sobrevivência, não demonstrando qualquer padrão em suas escolhas. No caso dos adultos de H. axyridis, há diferença de comportamento entre os sexos, dependendo da densidade de presas disponíveis, fêmeas poderão ser mais ágeis na busca e consumo de presas.
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A major problem related to the treatment of ecosystems is that they have no available mathematical formalization. This implies that many of their properties are not presented as short, rigorous modalities, but rather as long expressions which, from a biological standpoint, totally capture the significance of the property, but which have the disadvantage of not being sufficiently manageable, from a mathematical standpoint. The interpretation of ecosystems through networks allows us to employ the concepts of coverage and invariance alongside other related concepts. The latter will allow us to present the two most important relations in an ecosystem – predator–prey and competition – in a different way. Biological control, defined as “the use of living organisms, their resources or their products to prevent or reduce loss or damage caused by pests”, is now considered the environmentally safest and most economically advantageous method of pest control (van Lenteren, 2011). A guild includes all those organisms that share a common food resource (Polis et al., 1989), which in the context of biological control means all the natural enemies of a given pest. There are several types of intraguild interactions, but the one that has received most research attention is intraguild predation, which occurs when two organisms share the same prey while at the same time participating in some kind of trophic interaction. However, this is not the only intraguild relationship possible, and studies are now being conducted on others, such as oviposition deterrence. In this article, we apply the developed concepts of structural functions, coverage, invariant sets, etc. (Lloret et al., 1998, Esteve and Lloret, 2006a, Esteve and Lloret, 2006b and Esteve and Lloret, 2007) to a tritrophic system that includes aphids, one of the most damaging pests and a current bottleneck for the success of biological control in Mediterranean greenhouses.
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During the civil war (1936-39) was built a network of defensive settlements on the coast in anticipation of attacks enemies, forming the so-called 'wall Mediterranean', because of its similarity with the Wall Atlantic of the World War II. These enclaves were composed of groups of batteries, bunkers and buildings. This communication comes to inventory and draw the remains of more than 50 architectures that are located in the Valencian South Coast (from Denia to Torrevieja), documenting the first ruins of hormigion armed with our history. It's a set of military settlements anti-aircraft, mostly scattered coastal rural, which are a great heritage and landscape value, and from which planes haven't been preserved. It is to lift current state record of them all, proceeding to its typological classification, in order to contribute to its assessment and protection on the grounds that they constitute a legacy of architectural heritage that increases our cultural memory.history.
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La consolidación del «nuevo Estado» franquista conllevó la elaboración de una doctrina y una legislación penal que permitiera reprimir a los enemigos políticos de la dictadura, así como conseguir el control de la sociedad. Este estudio analiza la criminalización de la desviación social durante la posguerra. La criminalización es la selección de un grupo de personas, a las que el poder del Estado somete mediante la coacción punitiva de sus acciones. En este proceso de «construcción social» del delito, destacó la categorización del «otro» como un enemigo peligroso y dañino moral y socialmente, también en la justicia común en España.
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By militarily invading and annexing Crimea, Russia has acted in breach of its obligations under the 1994 Budapest Memorandum. Yet the Kremlin seems unfazed that it is violating general principles of international law. This seems emblematic for the ‘can’t care less’ attitude of Putin’s Russia. Moscow allows itself to be inconsistent with its own commitments and is reneging on its own words. This has all the trappings of a panicking dictatorship, which crushes dissent at home and portrays confidence in winning a great battle with enemies abroad. How can anyone now trust what Putin’s Russia says or commits to in the future?
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Desde os primórdios da história, o ser humano tem procurado criar e aperfeiçoar mecanismos que o protejam das agressões do inimigo. Neste sentido, o desenvolvimento técnico e científico em torno das blindagens tem procurado contrariar o constante aperfeiçoamento dos projécteis e do seu poder de penetração. De facto, as blindagens são muitas vezes desenvolvidas para fins específicos de forma a aumentar o seu desempenho na protecção de pessoas e equipamentos. Para cumprir este objectivo, é muitas vezes necessário recorrer a soluções inovadoras, tanto em termos dos materiais e da respectiva qualidade/quantidade utilizada no fabrico, como ao nível do formato da própria blindagem. A avaliação do desempenho das blindagens é extremamente importante para garantir a segurança do utilizador nas mais diversas actividades, tanto militares, como civis. No entanto, esta informação é considerada muitas vezes sigilosa pelo risco que representa para a sociedade militar e civil, e/ou por fortes interesses económicos por parte das empresas que comercializam estes equipamentos de protecção. Quando realizada, esta avaliação restringe-se geralmente a aspectos meramente qualitativos, tais como a verificação do dano produzido pelo projéctil. No entanto, não é usual avaliar o valor da energia remanescente de impacto que, não sendo absorvida pela blindagem, é transmitida ao utilizador ou equipamento. Por outras palavras, será a não penetrabilidade da blindagem uma condição suficiente para garantir a segurança? A presente investigação incidiu no desenvolvimento de uma metodologia experimental inovadora que permita quantificar a energia remanescente de impacto, transmitida através da blindagem ao utilizador, a quando da interacção com o projéctil. Para permitir realizar os ensaios balísticos em condições laboratoriais controladas foi desenvolvido um sistema de impulsão electromagnética que possibilita a ausência de ruído, de fumos ou clarões, consentindo o disparo de diferentes tipos de projécteis com ajuste contínuo da energia de impacto. Para testar a metodologia desenvolvida foram utilizadas blindagens representativas das actividades do Exército Português. De facto, o contributo do presente trabalho permite preencher uma lacuna na avaliação de blindagens, apresentando-se como uma mais-valia, na medida que poderá ser utilizado futuramente pelo Exército Português para uma avaliação independente de blindagens.
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Small hive beetles (SHBs) are generalists native to sub-Saharan Africa and reproduce in association with honeybees, bumblebees, stingless bees, fruits and meat. The SHB has recently become an invasive species, and introductions have been recorded from America, Australia, Europe and Asia since 1996. hile SHBs are usually considered a minor pest in Africa, they can cause significant damage to social bee colonies in their new ranges. Potential reasons for differential impact include differences in bee behaviour, climate and release from natural enemies. Here, we provide an overview on biology, distribution, pest status, diagnosis, control and prevention to foster adequate mitigation and stimulate future research. SHBs have become a global threat to both apiculture and wild bee populations, but our knowledge of this pest is still limited, reating demand for more research in all areas of its biology.
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De acuerdo a lo que se ha dado en llamar "historia del sentido" (Assmann, 2005), cada sociedad posee una forma cultural que le es inherente y es precisamente en ella donde adquieren sentido los acontecimientos y procesos históricos, comprensibles sólo a través de los discursos producidos. Los relieves y las inscripciones de la Batalla de Kadesh, durante el reinado de Ramsés II (1279-1213 a.C.) constituyen un claro ejemplo de rememoración y manifestación de esos discursos. En este trabajo, nos proponemos analizarlos como ejemplos de procesos constructivos de la "memoria cultural" (Assmann, 2008), tomando como categorías de análisis los postulados de la semiótica de Umberto Eco (1994 (1973); 2013 (1968)) y del análisis de la imagen de Martine Joly (2012 (1993)). Como premisa básica, consideraremos a los relieves y las inscripciones que los acompañaban como una unidad total narrativa, como discursos que se completan y complementan, para ser eficaces.
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Translation of Er krig kultur?
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The closing of the circuit.--A cow, two men, and a parson.--The rivals.--A chemical comedy.--A hero of the cloth.--The subconscious Finnegan.--The torpedo.--The submarine.--Fifty fathoms down.--The enemies.--The vitality of Dennis.--The helix.--The shark.--The mutiny.
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Occasional addresses and papers, for the most part previously published in various reviews, 1877-1898.