965 resultados para Moretto, Alessandro Bonvicino, called Il, approximately 1498-1554 or 1555.
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Negli ultimi anni, l'avanzamento incredibilmente rapido della tecnologia ha portato allo sviluppo e alla diffusione di dispositivi elettronici portatili aventi dimensioni estremamente ridotte e, allo stesso tempo, capacità computazionali molto notevoli. Più nello specifico, una particolare categoria di dispositivi, attualmente in forte sviluppo, che ha già fatto la propria comparsa sul mercato mondiale è sicuramente la categoria dei dispositivi Wearable. Come suggerisce il nome, questi sono progettati per essere letteralmente indossati, pensati per fornire continuo supporto, in diversi ambiti, a chi li utilizza. Se per interagire con essi l’utente non deve ricorrere obbligatoriamente all'utilizzo delle mani, allora si parla di dispositivi Wearable Hands Free. Questi sono generalmente in grado di percepire e catture l’input dell'utente seguendo tecniche e metodologie diverse, non basate sul tatto. Una di queste è sicuramente quella che prevede di modellare l’input dell’utente stesso attraverso la sua voce, appoggiandosi alla disciplina dell’ASR (Automatic Speech Recognition), che si occupa della traduzione del linguaggio parlato in testo, mediante l’utilizzo di dispositivi computerizzati. Si giunge quindi all’obiettivo della tesi, che è quello di sviluppare un framework, utilizzabile nell’ambito dei dispositivi Wearable, che fornisca un servizio di riconoscimento vocale appoggiandosi ad uno già esistente, in modo che presenti un certo livello di efficienza e facilità di utilizzo. Più in generale, in questo documento si punta a fornire una descrizione approfondita di quelli che sono i dispositivi Wearable e Wearable Hands-Free, definendone caratteristiche, criticità e ambiti di utilizzo. Inoltre, l’intento è quello di illustrare i principi di funzionamento dell’Automatic Speech Recognition per passare poi ad analisi, progettazione e sviluppo del framework appena citato.
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Quintus Curtius found in his sources a speech where a Scythian censured Alexander, followed by the King’s reply. Curtius drastically abridged this second discourse in order to highlight the criticism of the Macedonian. The Scythian’s words have a striking rhetorical language and some allusions taken from Greek literature, in addition to possible indirect references to Caligula. Curtius declares that he follows his source word-for-word aiming to justify these inconsistencies, but also trying to hide the manipulations he has done to achieve his own narrative purposes.
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Lo scopo di questa tesi triennale è quello di fornire un'introduzione ad alcuni concetti della computazione quantistica e comprenderne i fenomeni fisici che ne stanno alla base, dall'idea astratta di qubit fino ai più recenti studi sui centri NV, passando attraverso appropriati strumenti matematici. Recentemente si è realizzato che l'uso delle proprietà della meccanica quantistica può migliorare drasticamente le velocità di calcolo. È quindi cresciuto l'interesse nel campo dell'informazione quantistica. Tra le principali difficoltà vi è il fenomeno della decoerenza, responsabile della distruzione degli stati di sovrapposizione quanto-meccanici. Studiamo la dinamica dei sistemi quantistici aperti, soffermandoci sugli aspetti della loro evoluzione rilevanti nel passaggio dal mondo quantico al classico. A tal fine, e per una migliore comprensione della decoerenza, ricaviamo l'equazione master cui deve obbedire la matrice di densità nel noto modello di Jaynes-Cummings per l'interazione ambiente-sistema. In particolare, descriviamo come un ristretto set di manipolazioni sul sistema ci permetta di proteggerlo dalla decoerenza e come tale tecnica, detta disaccoppiamento dinamico, si rivela un utile strumento per la realizzazione di gates quantistici nel caso dei qubit implementati sfruttando i cosiddetti centri NV del diamante.
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I Big Data stanno guidando una rivoluzione globale. In tutti i settori, pubblici o privati, e le industrie quali Vendita al dettaglio, Sanità, Media e Trasporti, i Big Data stanno influenzando la vita di miliardi di persone. L’impatto dei Big Data è sostanziale, ma così discreto da passare inosservato alla maggior parte delle persone. Le applicazioni di Business Intelligence e Advanced Analytics vogliono studiare e trarre informazioni dai Big Data. Si studia il passaggio dalla prima alla seconda, mettendo in evidenza aspetti simili e differenze.
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In the chemical composition of olive oil (Olea europaea L.) it is emphasized the massive presence of oleic acid (over 70%), monounsaturated fatty acid part of the family of omega 9, a 7-8% linoleic acid (omega 6) and a small presence (0.5-1%) of linolenic acid (omega 3). For its high content of monounsaturated fatty acids, olive oil is the most stable and therefore the most suitable for heating, compared to oils with a dominance of polyunsaturated fatty acids. Interest in vitamin E has increased in recent years, thanks to its high antioxidant power and its role against related diseases with age-related, visual, dermatological, cardiovascular disorders Alzheimer’s disease and more. Vegetable oils are a major source of vitamin E through diet (Sayago et al., 2007), especially with the variety of olives “Hojiblanca”. Thanks to unsaturated fatty acids cell oxidation can be prevented: this helps prevent many illness, and even premature aging. So far, the advantages acknowledged to olive oil are those of lowering cholesterol, preventing cardiovascular disease, diabetes and cancer. Among the most recent researches it is important to distinguish the studies carried out on their contribution to the prevention and treatment of breast cancer and Alzheimer’s disease. Researchers found that in addition to the benefi ts that give monounsaturated fats, in extra virgin olive oil, there is a substance called “oleocanthal”, which helps protect nerve cells damaged in Alzheimer’s disease. The importance of this discovery is enormous when one considers that only Alzheimer’s disease affects 30 million people around the world, with a different distribution depending on the type of oil in the diet (Olguín Cordero, 2012). The latest research endorses that oleocanthal works by destroying cancer cells without affecting the healthy ones, as it is stated in the Molecular and Cellular Oncology Journal. Studies carried out in different Spanish universities have concluded that thanks to the antioxidant power of olive oil, a disease such as Alzheimer can be prevented. In conclusion, we can say that the Mediterranean diet rich in extra virgin olive oil greatly infl uences on human health, reducing, delaying or even eliminating several diseases.
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La tesi in oggetto è stata svolta presso la Galletti spa. L'obiettivo iniziale era quello di studiare un percorso all'interno dello stabilimento produttivo al fine di enfatizzare le peculiarità della produzione tenendo conto dei fattori riguardanti la sicurezza. E' stata inoltre realizzata, con l'aiuto di una agenzia di comunicazione, una piattaforma di comunicazione. Analizzando il processo produttivo è emersa un'ulteriore problematica: l'elevata quantità di work in progress stoccati a bordo linea. In particolare, in questa tesi è stata fatta un'analisi preliminare circa una linea di produzione. Sono stati analizzati, in termini di quantità, i prodotti che vengono assemblati in essa, e i codici dei semilavorati utili. In seguito sono state studiate le operazioni che vengono svolte in ogni postazione di lavoro e, in funzione del ciclo di lavoro gli sono stati assegnati i codici dei semilavorati. L'analisi si è conclusa studiando i consumi medi. Le prossime fasi dell'analisi prevedono lo studio dei volumi dei codici e di conseguenza la definizione delle aree di stoccaggio e lo studio dei lotti di produzione.
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Evidence-based Practice (EBP) has recently emerged as a topic of discussion amongst professionals within the library and information services (LIS) industry. Simply stated, EBP is the process of using formal research skills and methods to assist in decision making and establishing best practice. The emerging interest in EBP within the library context serves to remind the library profession that research skills and methods can help ensure that the library industry remains current and relevant in changing times. The LIS sector faces ongoing challenges in terms of the expectation that financial and human resources will be managed efficiently, particularly if library budgets are reduced and accountability to the principal stakeholders is increased. Library managers are charged with the responsibility to deliver relevant and cost effective services, in an environment characterised by rapidly changing models of information provision, information access and user behaviours. Consequently they are called upon not only to justify the services they provide, or plan to introduce, but also to measure the effectiveness of these services and to evaluate the impact on the communities they serve. The imperative for innovation in and enhancements to library practice is accompanied by the need for a strong understanding of the processes of review, measurement, assessment and evaluation. In 2001 the Centre for Information Research was commissioned by the Chartered Institute of Library and Information Professionals (CILIP) in the UK to conduct an examination into the research landscape for library and information science. The examination concluded that research is “important for the LIS [library and information science] domain in a number of ways” (McNicol & Nankivell, 2001, p.77). At the professional level, research can inform practice, assist in the future planning of the profession, raise the profile of the discipline, and indeed the reputation and standing of the library and information service itself. At the personal level, research can “broaden horizons and offer individuals development opportunities” (McNicol & Nankivell, 2001, p.77). The study recommended that “research should be promoted as a valuable professional activity for practitioners to engage in” (McNicol & Nankivell, 2001, p.82). This chapter will consider the role of EBP within the library profession. A brief review of key literature in the area is provided. The review considers issues of definition and terminology, highlights the importance of research in professional practice and outlines the research approaches that underpin EBP. The chapter concludes with a consideration of the specific application of EBP within the dynamic and evolving field of information literacy (IL).
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Several lines of evidence implicate the p38 mitogen-activated protein kinase (p38 MAPK) in the proinflammatory response to bacterial agents and cytokines. Equally, the transcription factor, nuclear factor (NF)-kappaB, is recognized to be a critical determinant of the inflammatory response in intestinal epithelial cells (IECs). However, the precise inter-relationship between the activation of p38 MAPK and activation of the transcription factor NF-kappaB in the intestinal epithelial cell (IEC) system, remains unknown. Here we show that interleukin (IL)-1beta activates all three MAPKs in Caco-2 cells. The production of IL-8 and monocyte chemotactic protein 1 (MCP-1) was attenuated by 50% when these cells were preincubated with the p38 MAPK inhibitor, SB 203580. Further investigation of the NF-kappaB signalling system revealed that the inhibitory effect was independent of the phosphorylation and degradation of IkappaBalpha, the binding partner of NF-kappaB. This effect was also independent of the DNA binding of the p65 Rel A subunit, as well as transactivation, determined by an NF-kappaB luciferase construct, using both SB 203580 and dominant-negative p38 MAPK. Evaluation of IL-8 and MCP-1 RNA messages by reverse transcription-polymerase chain reaction (RT-PCR) revealed that the inhibitory effect of SB 203580 was associated with a reduction in this parameter. Using an IL-8-luciferase promoter construct, an effect of p38 upon its activation by both pharmacological and dominant-negative p38 construct co-transfection was demonstrated. It is concluded that p38 MAPK influences the expression of chemokines in intestinal epithelial cells, through an effect upon the activation of the chemokine promoter, and does not directly involve the activation of the transcription factor NF-kappaB
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Paesaggio ed infrastrutture viarie sono un binomio molto forte: il primo ha insito il concetto di accessibilità, in quanto non può esistere senza la presenza di un osservatore; la strada, invece, trova i fattori che la connotano nel suo rapporto con la morfologia su cui insiste. Le infrastrutture viarie sono elemento strutturale e strutturante non solo di un territorio, ma anche di un paesaggio. Le attuali esigenze di mobilità portano oggi a ripensare ed adeguare molte infrastrutture viarie: laddove è possibile si potenziano le strutture esistenti, in diversi casi si ricorre a nuovi tracciati o a varianti di percorso. Porsi il problema di conservare itinerari testimoni della cultura materiale ed economica di una società implica considerazioni articolate, che travalicano i limiti del sedime: una via è un organismo più complesso della semplice linea di trasporto in quanto implica tutta una serie di manufatti a supporto della mobilità e soprattutto il corridoio infrastrutturale che genera e caratterizza, ovvero una porzione variabile di territorio definita sia dal tracciato che dalla morfologia del contesto. L’evoluzione dei modelli produttivi ed economici, che oggi porta quote sempre maggiori di popolazione a passare un tempo sempre minore all’interno del proprio alloggio, rende la riflessione sulle infrastrutture viarie dismesse o declassate occasione per la progettazione di spazi per l’abitare collettivo inseriti in contesti paesaggistici, tanto urbani che rurali, tramite reti di percorsi pensate per assorbire tagli di mobilità specifici e peculiari. Partendo da queste riflessioni la Tesi si articola in: Individuazioni del contesto teorico e pratico: Lo studio mette in evidenza come la questione delle infrastrutture viarie e del loro rapporto con il paesaggio implichi riflessioni incrociate a diversi livelli e tramite diverse discipline. La definizione dello spazio fisico della strada passa infatti per la costruzione di un itinerario, un viaggio che si appoggia tanto ad elementi fisici quanto simbolici. La via è un organismo complesso che travalica il proprio sedime per coinvolgere una porzione ampia di territorio, un corridoio variabile ed articolato in funzione del paesaggio attraversato. Lo studio propone diverse chiavi di lettura, mettendo in luce le possibili declinazioni del tema, in funzione del taglio modale, del rapporto con il contesto, del regime giuridico, delle implicazioni urbanistiche e sociali. La mobilità dolce viene individuata quale possibile modalità di riuso, tutela e recupero, del patrimonio diffuso costituito dalle diversi reti di viabilità. Antologia di casi studio: Il corpo principale dello studio si basa sulla raccolta, analisi e studio dello stato dell’arte nel settore; gli esempi raccolti sono presentati in due sezioni: la prima dedicata alle esperienze più significative ed articolate, che affrontano il recupero delle infrastrutture viarie a più livelli ed in modo avanzato non concentrandosi solo sulla conversione del sedime, ma proponendo un progetto che coinvolga tutto il corridoio attraversato dall’infrastruttura; la seconda parte illustra la pratica corrente nelle diverse realtà nazionali, ponendo in evidenza similitudini e differenze tra i vari approcci.
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Il Consiglio di Amministrazione (CdA) è il principale organo di governo delle aziende. La letteratura gli attribuisce tre ruoli: controllo, indirizzo strategico e collegamento con l’ambiente (networking). Precedenti studi empirici hanno analizzato se un Consiglio di Amministrazione è attivo o meno in tutti e tre i ruoli in un dato momento. Nel presente lavoro, invece, si propone un approccio «contingente» e si analizzano i ruoli svolti dal CdA al variare delle condizioni interne (aziende in crisi o di successo) ed esterne (aziende in settori competitivi o regolamentati).. L’indagine empirica è stata condotta su un campione di 301 imprese italiane di grandi dimensioni. I risultati supportano la tesi iniziale secondo cui le condizioni interne ed esterne incidono sul ruolo svolto dal CdA. In particolare i risultati evidenziano che il CdA non svolge sempre tutti e tre i ruoli nello stesso momento, ma esso si concentra sul ruolo o sui ruoli che assumono grande importanza nella situazione in cui si trova l’azienda. Con riferimento alle condizioni interne, nelle imprese in crisi il CdA è attivo in tutti e tre i ruoli, mentre in quelle di successo prevale un orientamento verso la funzione strategica. Nelle aziende che operano in settori competitivi il ruolo di controllo è più pressante mentre nei settori regolamentati prevale una funzione di networking.
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This study investigates a way to systematically integrate information literacy (IL) into an undergraduate academic programme and develops a model for integrating information literacy across higher education curricula. Curricular integration of information literacy in this study means weaving information literacy into an academic curriculum. In the associated literature, it is also referred to as the information literacy embedding approach or the intra-curricular approach. The key findings identified from this study are presented in 4 categories: the characteristics of IL integration; the key stakeholders in IL integration; IL curricular design strategies; and the process of IL curricular integration. Three key characteristics of the curricular integration of IL are identified: collaboration and negotiation, contextualisation and ongoing interaction with information. The key stakeholders in the curricular integration of IL are recognised as the librarians, the course coordinators and lecturers, the heads of faculties or departments, and the students. Some strategies for IL curricular design include: the use of IL policies and standards in IL curricular design; the combination of face to face and online teaching as an emerging trend; the use of IL assessment tools which play an important role in IL integration. IL can be integrated into the intended curriculum (what an institution expects its students to learn), the offered curriculum (what the teachers teach) and the received curriculum (what students actually learn). IL integration is a process of negotiation, collaboration and the implementation of the intended curriculum. IL can be integrated at different levels of curricula such as: institutional, faculty, departmental, course and class curriculum levels. Based on these key findings, an IL curricular integration model is developed. The model integrates curriculum, pedagogy and learning theories, IL theories, IL guidelines and the collaboration of multiple partners. The model provides a practical approach to integrating IL into multiple courses across an academic degree. The development of the model was based on the IL integration experiences of various disciplines in three universities and the implementation experience of an engineering programme at another university; thus it may be of interest to other disciplines. The model has the potential to enhance IL teaching and learning, curricular development and to implement graduate attributes in higher education. Sociocultural theories are applied to the research process and IL curricular design of this study. Sociocultural theories describe learning as being embedded within social events and occurring as learners interact with other people, objects, and events in a collaborative environment. Sociocultural theories are applied to explore how academic staff and librarians experience the curricular integration of IL; they also support collaboration in the curricular integration of IL and the development of an IL integration model. This study consists of two phases. Phase I (2007) was the interview phase where both academic staff and librarians at three IL active universities were interviewed. During this phase, attention was paid specifically to the practical process of curricular integration of IL and IL activity design. Phase II, the development phase (2007-2008), was conducted at a fourth university. This phase explores the systematic integration of IL into an engineering degree from Year 1 to Year 4. Learning theories such as sociocultural theories, Bloom’s Taxonomy and IL theories are used in IL curricular development. Based on the findings from both phases, an IL integration model was developed. The findings and the model contribute to IL education, research and curricular development in higher education. The sociocultural approach adopted in this study also extends the application of sociocultural theories to the IL integration process and curricular design in higher education.
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Human hair fibres are ubiquitous in nature and are found frequently at crime scenes often as a result of exchange between the perpetrator, victim and/or the surroundings according to Locard's Principle. Therefore, hair fibre evidence can provide important information for crime investigation. For human hair evidence, the current forensic methods of analysis rely on comparisons of either hair morphology by microscopic examination or nuclear and mitochondrial DNA analyses. Unfortunately in some instances the utilisation of microscopy and DNA analyses are difficult and often not feasible. This dissertation is arguably the first comprehensive investigation aimed to compare, classify and identify the single human scalp hair fibres with the aid of FTIR-ATR spectroscopy in a forensic context. Spectra were collected from the hair of 66 subjects of Asian, Caucasian and African (i.e. African-type). The fibres ranged from untreated to variously mildly and heavily cosmetically treated hairs. The collected spectra reflected the physical and chemical nature of a hair from the near-surface particularly, the cuticle layer. In total, 550 spectra were acquired and processed to construct a relatively large database. To assist with the interpretation of the complex spectra from various types of human hair, Derivative Spectroscopy and Chemometric methods such as Principal Component Analysis (PCA), Fuzzy Clustering (FC) and Multi-Criteria Decision Making (MCDM) program; Preference Ranking Organisation Method for Enrichment Evaluation (PROMETHEE) and Geometrical Analysis for Interactive Aid (GAIA); were utilised. FTIR-ATR spectroscopy had two important advantages over to previous methods: (i) sample throughput and spectral collection were significantly improved (no physical flattening or microscope manipulations), and (ii) given the recent advances in FTIR-ATR instrument portability, there is real potential to transfer this work.s findings seamlessly to on-field applications. The "raw" spectra, spectral subtractions and second derivative spectra were compared to demonstrate the subtle differences in human hair. SEM images were used as corroborative evidence to demonstrate the surface topography of hair. It indicated that the condition of the cuticle surface could be of three types: untreated, mildly treated and treated hair. Extensive studies of potential spectral band regions responsible for matching and discrimination of various types of hair samples suggested the 1690-1500 cm-1 IR spectral region was to be preferred in comparison with the commonly used 1750-800 cm-1. The principal reason was the presence of the highly variable spectral profiles of cystine oxidation products (1200-1000 cm-1), which contributed significantly to spectral scatter and hence, poor hair sample matching. In the preferred 1690-1500 cm-1 region, conformational changes in the keratin protein attributed to the α-helical to β-sheet transitions in the Amide I and Amide II vibrations and played a significant role in matching and discrimination of the spectra and hence, the hair fibre samples. For gender comparison, the Amide II band is significant for differentiation. The results illustrated that the male hair spectra exhibit a more intense β-sheet vibration in the Amide II band at approximately 1511 cm-1 whilst the female hair spectra displayed more intense α-helical vibration at 1520-1515cm-1. In terms of chemical composition, female hair spectra exhibit greater intensity of the amino acid tryptophan (1554 cm-1), aspartic and glutamic acid (1577 cm-1). It was also observed that for the separation of samples based on racial differences, untreated Caucasian hair was discriminated from Asian hair as a result of having higher levels of the amino acid cystine and cysteic acid. However, when mildly or chemically treated, Asian and Caucasian hair fibres are similar, whereas African-type hair fibres are different. In terms of the investigation's novel contribution to the field of forensic science, it has allowed for the development of a novel, multifaceted, methodical protocol where previously none had existed. The protocol is a systematic method to rapidly investigate unknown or questioned single human hair FTIR-ATR spectra from different genders and racial origin, including fibres of different cosmetic treatments. Unknown or questioned spectra are first separated on the basis of chemical treatment i.e. untreated, mildly treated or chemically treated, genders, and racial origin i.e. Asian, Caucasian and African-type. The methodology has the potential to complement the current forensic analysis methods of fibre evidence (i.e. Microscopy and DNA), providing information on the morphological, genetic and structural levels.