929 resultados para Eco drive
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Nowadays the development of sustainable polymers, with convenient properties to substitute the traditional petroleum-based materials, is one of the major issues for material science. The utilization of renewable resources as feedstock for biopolyesters is a challenging target.The research work described in the present thesis is strictly connected to these urgent necessities and is focused mainly in finding new biopolymers, in particular biopolyesters, which are obtainable from biomass and characterized by a wide range of properties, in order to potentially substitute polyolefins and aromatic polyesters (for example, poly(ethylene terephthalate))
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Questo lavoro si è occupato della ricerca e progettazione di un'antenna UWB per la realizzazione di un tag RFID e si colloca all'interno del progetto GRETA (GREen TAgs), finanziato dal MIUR. Le principali caratteristiche richieste al green tag sono: dimensioni complessive di massimo 4-5 cm, assenza di batterie e compatibilità con l'ambiente. L'eco-compatibilità viene garantita tramite la realizzazione dell'antenna al di sopra di un substrato di carta; i limiti derivanti dall'assenza di batterie vengono invece sopperiti tramite realizzazione di energy harvesting, al fine di raggiungere una completa autonomia energetica. Viene sfruttata la tecnica UWB per la comunicazione nella banda (3.1-4.8 GHz); l'energy harvesting si effettua invece a 868 MHz. Sono infine stati ricavati alcuni primi risultati relativi alla potenza rettificabile con la soluzione proposta, tramite realizzazione di un opportuno circuito rettificatore.
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Eco-labels and certification are one of the many environmental policy tools that have been under scrutiny in recent years. This is because the damages of environmental degradation are becoming more apparent over time. Hence there is a pressure to come up with tools that help solve even small parts of the problem. Eco-labels have been around for over 30 years. However the market, the environment and eco-labels have changed drastically during this period. Moreover, in the last 5 years there has been a sudden increase in eco-labels making them more visible in the market and to the average consumer. All this has made evident that little is known about the effectiveness of eco-labels as environmental policy tools. Hence, there is a call to find answers regarding the actual effects of eco-labels on the market and on the environment. While this work cannot address whether eco-labels have an environmental impact it addresses the effects of eco-labels on the markets. Moreover, this work aimed to find the role of law in eco-labelling. In addition, it aims to find a legal solution that would improve the performance of eco-labelling and certification.
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Obiettivi: L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare l’utilizzo del cerchiaggio cervicale, in relazione alle diverse indicazioni per cui è stato eseguito, presso la Clinica Ostetrica e Ginecologica del Policlinico Universitario Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, tra Gennaio 2001 e Dicembre 2013. Outcome secondario e’ stato quello di paragonare i risultati ottenuti con le più recenti evidenze scientifiche per valutare come esse abbiano influenzato l’utilizzo del cerchiaggio nel nostro centro. Materiali e metodi: valutazione osservazionale di tutte le pazienti sottoposte a cerchiaggio cervicale presso il nostro centro. La popolazione di studio e’ stata suddivisa in 5 gruppi in relazione all’indicazione per cui il cerchiaggio e’ stato eseguito: cerchiaggio elettivo (I), eco indicato (II), d’emergenza (III), in gravidanze gemellari (IV) e in gravidanze trigemine (V). Di tutte le pazienti e’ stato valutato l’outcome della gravidanza (epoca gestazionale al parto, peso neonatale, Apgar score) e l’appropriatezza dell’indicazione al cerchiaggio. Risultati: nel corso dei 13 anni in studio sono stati eseguiti 191 cerchiaggi: 109 nel I gruppo, 24 nel II, 39 nel III, 13 e 6 rispettivamente nel IV e V gruppo. In un caso il cerchiaggio e’ stato eseguito per via laparoscopica prima dell’insorgenza della gravidanza. La distribuzione dei diversi tipi di cerchiaggio e’ cambiata: dal 2007 non vengono seguiti cerchiaggi in gravidanze multiple, sono diminuiti quelli elettivi e sono aumentati i cerchiaggi d’emergenza pur essendo i casi con morbilità materna maggiore: in una paziente si e’ verificato un aborto settico con shock settico materno e si e’ reso necessario un intervento di isterectomia. Conclusioni: l'applicazioni di indicazioni piu' selettive all’esecuzione del cerchiaggio hanno determinato una forte riduzione dell’utilizzo da tale procedura. L'aumento dell'utilizzo del cerchiaggio d’emergenza e' legato al fatto che rappresenta l’ultima chance per convertire un aborto inevitabile in un parto di neonato vivo in casi estremi.
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L'obbiettivo della tesi è quello di sviluppare una semplice web application per la creazione di fatture. La caratteristica principale è l'integrazione delle funzionalità di Google Drive permettendo all'utente di archiviare e condividere con pochi click le fatture con i clienti. L'utente potrà creare, personalizzare, salvare, archiviare e condividere le proprie ricevute in tempo reale. In questo documento verrà analizzato il processo di sviluppo del software che comprenderà: analisi dei requisiti, progettazione, sviluppo (scelte implementative), test e sviluppi futuri. Verranno anche documentate le tecnologie utilizzate al fine di raggiungere il prodotto finale.
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Considerando l'elevato grado di inquinamento del pianeta e la forte dipendenza delle attività antropiche dai combustibili fossili, stanno avendo notevole sviluppo e incentivazione gli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. In particolare, la digestione anaerobica è in grande diffusione in Italia. Lo studio in oggetto si prefigge l'obiettivo di determinare, mediante analisi di Life Cycle Assessment (LCA), i carichi ambientali di un impianto di digestione anaerobica, e della sua filiera, per valutarne l'effettiva ecosostenibilità. L'analisi considera anche gli impatti evitati grazie all'immissione in rete dell'energia elettrica prodotta e all'utilizzo del digestato in sostituzione dell'urea. Lo studio analizza sei categorie d'impatto: Global warming potential (GWP), Abiotic depletion potential (ADP), Acidification potential (AP), Eutrophication potential (EP), Ozone layer depletion potential (ODP) e Photochemical oxidant formation potential (POFP). I valori assoluti degli impatti sono stati oggetto anche di normalizzazione per stabilire la loro magnitudo. Inoltre, è stata effettuata un'analisi di sensitività per investigare le variazioni degli impatti ambientali in base alla sostituzione di differenti tecnologie per la produzione di energia elettrica: mix elettrico italiano, carbone e idroelettrico. Infine, sono stati analizzati due scenari alternativi all'impianto in esame che ipotizzano la sua conversione ad impianto per l'upgrading del biogas a biometano. I risultati mostrano, per lo scenario di riferimento (produzione di biogas), un guadagno, in termini ambientali, per il GWP, l'ADP e il POFP a causa dei notevoli impatti causati dalla produzione di energia elettrica da mix italiano che la filiera esaminata va a sostituire. I risultati evidenziano anche quanto gli impatti ambientali varino in base alla tipologia di alimentazione del digestore anaerobica: colture dedicate o biomasse di scarto. I due scenari alternativi, invece, mostrano un aumento degli impatti, rispetto allo scenario di riferimento, causati soprattutto dagli ulteriori consumi energetici di cui necessitano sia i processi di purificazione del biogas in biometano sia i processi legati alla digestione anaerobica che, nel caso dello scenario di riferimento, sono autoalimentati. L'eventuale conversione dell'attuale funzione dell'impianto deve essere fatta tenendo anche in considerazione i benefici funzionali ed economici apportati dalla produzione del biometano rispetto a quella del biogas.
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Il cancro colorettale (CRC) rimane la prima causa di morte nei paesi occidentali.Dal 15% al 25% dei pazienti affetti da CRC presenta metastasi epatiche sincrone (CRLM) al momento della diagnosi.La resezione epatica radicale rimane l’unica terapia potenzialmente curativa in presenza di CRLM con una sopravvivenza a 5 anni compresa tra il 17% ed il 35% ed a 10 anni tra il 16% e il 23% rispettivamente. La tempistica ottimale per la resezione chirurgica in caso di presentazione sincrona di CRC è controversa.Questo studio intende dimostrare che le resezioni epatiche ecoguidate radicali ma conservative simultanee ad una resezione colorettale rappresentano una tecnica sicura ed efficace nei pazienti con CRC avanzato. 48 pazienti sono stati sottoposti ad una resezione simultanea colorettale ed epatica. L’età media +SD (range) era di 64,2+9,7 (38-84).Un solo paziente è deceduto entro 30 giorni. La mortalità post operatoria è stata complessivamente del 2,1%. Nove pazienti (18,8%) hanno sviluppato una o più complicanza ,4 (8,3%) di grado III-IV sec. Clavien-Dindo e 5 (10,4%) di grado I-II. La durata complessiva dell’intervento chirurgico simultaneo è stata di 486,6+144,0 (153-804) minuti.Questo studio conferma che le resezioni colorettali ed epatiche simultanee possono essere eseguite senza un significativo aumento della morbilità e mortalità perioperatorie, anche in pazienti sottoposti ad una resezione anteriore ultrabassa ed in quelli in cui sia indicato il clampaggio intermittente dell’ilo epatico. L’IOUS è efficace nel ridurre l’estensione della resezione epatica in pazienti sia con CRLM anche multiple e bilobari .Poichè le complicanze maggiori sono frequenti dopo resezioni epatiche maggiori simultanee, riducendo l’estensione della resezione del parenchima epatico si può avere un impatto favorevole sul decorso post operatorio.Le resezioni epatiche ecoguidate radicali ma conservative simultanee ad una resezione colorettale sono una tecnica sicura ed efficace in pazienti con carcinoma colorettale avanzato e andrebbero considerate l’opzione primaria in casi selezionati
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Il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici ci portano ad adottare atteggiamenti molto più rispettosi nei confronti dell'ambiente facendo un punto fermo della salvaguardia delle risorse naturali. In ambito di dialisi, tuttavia, il consumo idrico sembra ampiamente ignorato dalle questioni relative ai rifiuti medici creati da un'unica apparecchiatura. Se stimiamo una popolazione che riceve cure dialitiche di circa 2 milioni di pazienti in tutto il mondo, allora un "servizio di dialisi mondiale" avrebbe utilizzato circa 156 miliardi di litri di acqua. L’obiettivo di questo elaborato è fornire informazioni riguardo alle ultime tecniche in ambito di emodialisi per la progettazione di un sistema di eco-dialisi finalizzato alla riduzione del consumo idrico associato alla terapia.
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I sistemi software nati dall'esigenza di supportare agevolmente ed efficacemente il lavoro cooperativo, in particolare quelli orientati al supporto di azioni di soccorso in scenari di emergenza, appaiono tutt'ora fortemente limitati e frammentati. In molti casi vengono affrontate solamente specifiche dimensioni del problema complessivo, anche se il livello al quale è giunto lo sviluppo tecnologico e i risultati osservati in ambito di ricerca permettono di delineare soluzioni complete e significative per l'impiego in ambiti reali. Tale tipologia di sistemi è stata scelta per il grande interesse che desta sia dal punto di vista accademico, essendo costituita da molteplici sotto--sistemi spesso eterogenei che debbono necessariamente interagire e supportare l'azione umana, sia dal punto di vista industriale, interpretando la necessità crescente di iniettare nel maggior numero possibile di livelli sociali la forte dipendenza (il supporto allo stesso tempo) dalle scienze tecnologiche ed informatiche, per rafforzare e talvolta estendere le possibilità dell'essere umano in quanto tale. Dopo una prima fase in cui verrà delineato un quadro concettuale piuttosto dettagliato circa i principali elementi e problematiche che caratterizzano la classe di sistemi considerati, sarà dato spazio alla validazione di tali principi e considerazioni emerse, confrontandosi con la progettazione e sviluppo in forma prototipale di un sotto--sistema relativo ad un caso di studio reale, significativo per l'ambito di applicazione, nato dalla collaborazione con l'Università degli Studi di Bologna di un'azienda della regione Emilia--Romagna. Il sistema software realizzato vuole essere innanzi tutto la risposta alle esigenze emerse nel caso di studio trattato, in modo tale da potersi sostituire agli attuali limitati supporti alla cooperazione, ma anche un esperimento che possa essere considerato un artefatto centrale da utilizzare come base di conoscenza condivisa, in cui vengano fattorizzati i concetti e meccanismi chiave, fondamentali per sviluppi futuri.
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Stem cells reside within tissue, ensuring its natural ability to repair an injury. They are involved in the natural repair of damaged tissue, which encompasses a complex process requiring the modulation of cell survival, extracellular matrix turnover, angiogenesis, and reverse remodeling. To date, the real reparative potential of each tissue is underestimated and noncommittal. The assessment of the biophysical properties of the extracellular environment is an innovative approach to better understand mechanisms underlying stem cell function, and consequently to develop safe and effective therapeutic strategies replacing the loss of tissue. Recent studies have focused on the role played by biomechanical signals that drive stem cell death, differentiation, and paracrinicity in a genetic and/or an epigenetic manner. Mechanical stimuli acting on the shape can influence the biochemistry and gene expression of resident stem cells and, therefore, the magnitude of biological responses that promote the healing of injured tissue. Nanotechnologies have proven to be a revolutionary tool capable of dissecting the cellular mechanosensing apparatus, allowing the intercellular cross-talk to be decoded and enabling the reparative potential of tissue to be enhanced without manipulation of stem cells. This review highlights the most relevant findings of stem cell mechanobiology and presents a fascinating perspective in regenerative medicine.
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Where one or a few tree species reach local high abundance, different ecological factors may variously facilitate or hinder their regeneration. Plant pathogens are thought to be one of those possible agents which drive intraspecific density-dependent mortality of tree seedlings in tropical forests. Experimental evidence for this is scarce, however. In an African rain forest at Korup, we manipulated the density of recently established seedlings (~5–8 wk old; low vs. high-density) of two dominant species of contrasting recruitment potential, and altered their exposure to pathogens using a broad-spectrum fungicide. Seedling mortality of the abundantly recruiting subcanopy tree Oubanguia alata was strongly density-dependent after 7 mo, yet fungicide-treated seedlings had slightly higher mortality than controls. By contrast, seedling mortality of the poorly recruiting large canopy-emergent tree Microberlinia bisulcata was unaffected by density or fungicide. Ectomycorrhizal colonization of M. bisulcata was not affected by density or fungicide either. For O. alata, adverse effects of fungicide on its vesicular arbuscular mycorrhizas may have offset any possible benefit of pathogen removal. We tentatively conclude that fungal pathogens are not a likely major cause of density dependence in O. alata, or of early post-establishment mortality in M. bisulcata. They do not explain the latter's currently very low recruitment rate at Korup.
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Valid information for physicians in Switzerland concerning knowledge and continuing education in traffic medicine is not available. Also, their attitude to the legally prescribed periodic driving fitness examinations is unclear. In order to gain more information about these topics, 635 resident physicians in Southeast Switzerland were sent a questionnaire (response rate 52%). In a self-estimation, 79% of the queried physicians claimed to know the minimal medical requirements for drivers which are important in their specialty. Statistically significant differences existed between the specialties, whereby general practitioners most frequently claimed to know the minimal medical requirements (90%). It appears that the minimal medical requirements for drivers are well known to the queried physicians. Fifty-two percent of the physicians favored an expansion of continuing education in traffic medicine. Such an expansion was desired to a lesser extent by physicians without knowledge of the minimal requirements (p < 0.001). A clear majority of the medical professionals adjudged the legally prescribed periodic driving fitness examinations as being an expedient means to identify unfit drivers. A national standardized form for reporting potentially unfit drivers to the licensing authorities was supported by 68% of the responding physicians. Such a form could simplify and standardize the reports to the licensing authorities.
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Memory Clinics provide evidence based diagnosis and treatment of dementia. Whenever a diagnosis of dementia is made, it is important to inform the patients about the possible impact of dementia on driving. Patients and their next of kin require competent advice whenever this difficult question is addressed and the mobility desire and the risks related to driving need to be carefully weight up. The time of diagnosis does not necessarily equate to the time when a person with dementia becomes an unsafe driver. The cause and severity of dementia, comorbidities and the current medication need to be carefully taken into account for this decision. On behalf of the association of the Swiss Memory Clinics, a group of experts has developed recommendations to assess fitness to drive in cognitively impaired older adults.