984 resultados para Brookfield, Jane Octavia, 1821-1896.
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A infecção pelo virus da hepatite B apresenta amplo espectro de manifestações clínicas. Objetivando conhecer os genótipos do HBV mais prevalentes e determinar a ocorrência da mutação pré-core A-1896, em uma população da Amazônia oriental, correlacionando com o diagnóstico clínico, foram selecionados 51 pacientes portadores crônicos de HBsAg e HBV-DNA positivos e divididos em três grupos: grupo A (n=14, pacientes assintomáticos); grupo B (n=20, sintomáticos HBeAg positivos) e grupo C (n=17, sintomáticos HBeAg negativos), sendo usado o sequenciador automático ABI modelo 377 para identificação de genótipos e mutantes pré-core. Os resultados evidenciaram o genótipo A como o mais prevalente, 81,8%, 89,5% e 93,7%, nos grupos A, B e C, respectivamente. A mutação pré-core A-1896 foi encontrada em 11,5% (3/26), sendo todos assintomáticos. Concluiu-se que na população estudada o genótipo A foi o mais prevalente e houve baixa ocorrência do mutante pré-core A-1896, ambos não se constituindo fatores agravantes da doença hepática.
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
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After two decades advertising and defending the synthetic method, João Köpke became active disseminator of analytical method for teaching reading. In five te xts published between 1896 and 1917, produced in different circumstance s for different publics readers, Köpke seeks the support of American and European authors, for their principles as well as for the education experience, to his analytical method. as by theirs principles as by theirs educational experiences. Among those authors: J. Jacotot, A. Bain, A. Meiklejohn, J. Froebel, C. Parker, G. Stanley Hall and J. Chubb. In this article, attention is given to repeated American references with special emphasis on the psychology of Stanley Hall and the method of teaching reading of Meiklejohn, highlighted and placed on convergence by Köpke in his final writings.
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Pós-graduação em História - FCLAS
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
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The Knox-Wise Family Papers includes a land grant issued to John Knox in 1768; diaries written by Dr. John Knox [1792-1859] covering the 1840s and 1850s; James N. Knox [1806-1880] covering 1859-1880; and William D. Knox [1847-1928] covering 1869-1928; indentures, deeds, receipts, court summonses and other papers of Hugh Knox [1757-1821], sheriff and justice of the peace in Chester County, South Carolina (ca. 1780s and 1790s); correspondence of James N. Knox, correspondence, and other professional papers of Dr. John Knox; correspondence, and other papers of William D. Knox, Superintendent of Education in Chester County from 1896-1928. Papers of various other members of the Knox and Wise families including Hugh Boyd Knox [1814-1886], Robert Knox [1796-1879], Sally Knox Wallace [1803-1901], Alexander Walker Wise, and Emmie R. Knox [1885-1969]; family histories of the Knox, Wise, Dunlap, Gaston, and Wilks families; church histories, photographs, and newspaper clippings. Also included are three published volumes of the United Confederate Veterans Minutes of the 21st (1911) and 25th (1915) Annual Meeting and Reunion; and the minutes of the annual reunion of the South Carolina Division of the United Confederate Veterans (1921-1927).
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Over the past decade or two, restorative justice has become a popular approach for the criminal justice system to take in Canada, New Zealand, and Australia. In part, this is due in all three countries to an appalling disproportionality in the incarceration rates for racialized minorities. As the authors of "Will the Circle Be Unbroken?" point out, however, governments have been attracted to restorative justice for cost-cutting reasons as well. A burning question, therefore, is whether restorative justice works.
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One of the world's preeminent experts on primate behavior, author Jane Goodall now invests her boundless energy traveling and speaking about conservation. After years of studying chimpanzees in the Gombe National Park in Tanzania, Goodall found their very existence threatened by poachers, by encroachment of farming into their habitat, and by global forces far from their wild environment. She is now on a mission to inform the public about what is wrong with our society and its impact on the planet. Harvest for Hope catalogs the problems and provides practical solutions.
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Il bacino ligure, pur facendo parte della più grande area marina protetta del Mar Mediterraneo, il Santuario Pelagos, risulta essere una regione in cui le attività umane stanno condizionando la presenza di numerose specie di Cetacei. Fra tutte Tursiops truncatus, in virtù della sua distribuzione limitata per lo più alle acque basse (<200 metri) è la specie maggiormente soggetta alle conseguenze dirette e indirette dell’impatto antropico. Questo elaborato è stato condotto all’interno del più ampio progetto “Delfini Metropolitani” coordinato dall’Acquario di Genova. L’area di studio presa in esame è l’intero levante ligure con tre stazioni di ormeggio: Genova, Rapallo e Lerici. Tramite la tecnica della cattura-ricattura fotografica è stato possibile analizzare la distribuzione ed effettuare delle stime di abbondanza per il periodo di studio 2005 – 2012. Dai risultati e dal confronto con altri studi è emerso che il tursiope vive entro la piattaforma continentale e sembrerebbe che all’aumentare di quest’ultima aumenti la dimensione della popolazione. Per il periodo di studio considerato la popolazione non fa registrare trend demografici significativi, rimanendo costante fra 150 - 250 individui. In questo elaborato si sono anche studiate le differenze fra maschi e femmine nell’evoluzione dei marcaggi naturali. I risultati preliminari hanno mostrato una differenza significativa fra i due sessi. Il maschio ha un valore maggiore come cambiamento rispetto alle femmine, questo è dovuto al fatto che gli individui maschi hanno interazioni spesso aggressive per poter accedere alle femmine. Infine grazie all’analisi dell’evoluzione dei marcaggi naturali e delle differenze trovate, si è proposto un nuovo metodo per poter sessare gli animali. Questo qui proposto, comunque, è un metodo derivante da uno studio preliminare e si ha bisogno di successivi studi per testarne l’efficienza e l’affidabilità.
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Nell’alveo delle indagini sulla storia del commercio librario nell’Italia del Settecento, attente a individuare i legami fra circolazione del libro, diffusione delle idee illuministe e riforme politiche nella seconda metà del secolo, la ricerca ha l’obiettivo di offrire un quadro articolato della fisionomia di un mercante del libro attivo nel periodo più intenso del riformismo estense nel ducato di Modena: Moïsè Beniamino Foà (1730-1821). Il primo capitolo della tesi riguarda le cariche ufficiali che questi ricoprì al servizio delle istituzioni culturali promosse da Francesco III d’Este, le vicende che lo implicarono nelle maglie della censura e il suo impegno civile e politico a favore dei processi di emancipazione degli ebrei in età giacobina e napoleonica. Il secondo tenta di interpretare la genesi della sua fortuna economica attraverso l’esame del testamento e dell’inventario dell’asse ereditario: nel panorama di precarietà dei mestieri del libro dal secolo dei lumi ai primi decenni della Restaurazione, pare arduo individuare un libraio comparabile a Foà per solidità e capacità di investimento. All’analisi della clientela del mercante è dedicato il terzo capitolo, che si sviluppa seguendo il filo dei rapporti diplomatici intessuti da Francesco III con le corti italiane nell’orbita dell’influenza politica e culturale asburgica. Si descrivono, quindi, i viaggi europei e la rete dei contatti commerciali che garantirono la ricchezza dell’offerta rispecchiata dai numerosi cataloghi librari pubblicati nel corso di oltre un cinquantennio. Di questi si offre una descrizione bibliografica e quantitativa con un affondo sulla diffusione del libro scientifico. Con la fisionomia del mercante viaggiatore, Foà coniugava quella dell’erudito bibliofilo: la ricerca si conclude con la presentazione della sua biblioteca e dei suoi rapporti con i filologi dell’epoca.
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Studio storiografico condotto su fonti archivistiche, filmiche e sulla stampa locale e specializzata che ricostruisce dettagliatamente l'ambiente cittadino d'inizio Novecento nel quale si sono diffusi i primi spettacoli cinematografici, determinandone le caratteristiche e tracciandone l'evoluzione fra 1896 e 1925. L'avvento della cinematografia è strettamente connesso a un processo di modernizzazione del volto urbano, degli stili di vita, delle idee e il cinema si salda a queste istanze di rinnovamento, con una precisa ricaduta sull'immagine della città e sull'esperienza dei suoi cittadini appartenenti alle diverse classi sociali.