890 resultados para Bao Dai


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I mareografi sono strumenti che misurano il livello del mare in un punto della costa. Tuttavia, essendovi ancorati, essi sono soggetti al suo movimento. Inoltre, il livello del mare è fortemente influenzato da effetti locali. In una prima parte, si è quindi selezionato un insieme di questi in base alla completezza dei dati e a restrizioni geografiche, in modo che nel loro complesso fossero il più possibile rappresentativi della situazione media globale. Di ognuno di essi si sono studiati la monotonicità e l’andamento in due ventenni consecutivi, il primo dal 1980. In questo modo è stato possibile evidenziare, ove presenti, modifiche nel tasso di variazione annuale del livello del mare in ogni località nei due periodi. Studiati i singoli mareografi si è poi proceduto ad effettuarne uno stacking per ottenere una stima meno influenzata da effetti locali. Il test di monotonia identifica in entrambi i casi un chiaro trend crescente. Il risultato della regressione lineare sui due periodi ha fornito tassi pari rispettivamente a (2.1 ± 0.5)mm/yr e (4.7 ± 0.5)mm/yr. Per migliorare la significatività del test di monotonia, si sono poi rimossi i modi semi-periodici mediante il metodo di decomposizione EMD (Empirical Mode Decomposition). Ripetendo la regressione lineare si ottengono risultati simili ma con minore incertezza: (2.3 ± 0.2)mm/yr e (4.9 ± 0.2)mm/yr. Come approccio alternativo, per cercare di superare l’arbitrarietà della scelta dei due archi temporali, si è effettuato un fit quadratico sulle serie dati dal 1980 al 2020. In questi modo, è stato possibile identificare e raggruppare situazioni contraddistinte da andamenti generali simili. In seguito, si è mostrato come, in entrambi i periodi, ci sia una forte correlazione lineare fra i mareografi sulla costa occidentale degli Stati Uniti e fra i mareografi posti nel Mediterraneo. Infine, viene studiato il caso dei mareografi della Laguna Veneta e la loro correlazione con altri posizionati nell'Adriatico settentrionale.

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L’elaborato propone una panoramica sui sistemi di accumulo elettrico più utilizzati fino ad ora con alcuni cenni a tecnologie in forte espansione. Gli storage vengono suddivisi per tipo di tecnologia, con una netta separazione tra quelli power intensive ed energy intensive. Vengono poi descritti i servizi e i benefici che l’accumulo elettrico porta alla rete, divisi per settore d’utilizzo. In base al tipo di servizio richiesto vengono sottolineati i requisiti tecnici per la scelta dell’accumulo. Nella seconda parte dell’elaborato vengono descritti due progetti. Il primo, per la creazione di minireti in località rurali in Etiopia. Vengono dimensionati e progettati i sistemi che andranno a comporre la rete: sistemi di accumulo, sistemi di produzione rinnovabile e sistemi di trasmissione. Per il secondo progetto viene presa in esame una piccola isola italiana, elettricamente isolata dal resto del paese. In questo caso vengono simulati diversi casi studio per sostituire il presente generatore termico con sistemi rinnovabili e l’integrazione di diverse tecnologie di storage.

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Nel seguente elaborato viene trattata la tematica del pacemaker, vista in prima battuta come funzione di autogenerazione elettrica da parte del cuore, con la descrizione dei fenomeni fisiologici alla base di questo fenomeno. Poi successivamente viene data una panoramica sugli studi che hanno portato alla realizzazione dei primi prototipi o dispositivi elettronici utili a sopperire a mancanze o a disturbi legati al sistema di conduzione. In particolare, si evidenzia come la sede dello stimolo, ovvero il nodo senoatriale, sia stata in modo efficiente sostituito da apparecchi biocompatibili e facilmente impiantabili, poiché di piccole dimensioni. Tuttavia, a causa, ad esempio, di alcuni limiti imposti dal consumo di potenza o dal degradarsi della batteria, ci si è chiesti se si potessero trovare delle alternative, altresì utili, per il ripristino dell’attività cardiaca. Per queste ragioni, come suggerito dal titolo, la trattazione di questo elaborato va ad incentrarsi su un ambito diverso ma complementare, quello biologico; in particolare, vengono messi in luce i principali approcci che si sono susseguiti nel corso dei decenni nello studio e nella ricerca per il ripristino dell’autostimolazione del battito, come alternative o compartecipazione, all’impianto di dispositivi elettronici. Viene messo il focus sul concetto di Biopacemaker, il quale riassume la commistione che c’è stata e che tuttora si cerca di fortificare tra l’ambito elettronico e quello legato alla biologia, alla genetica ed all’ingegneria tissutale.

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Neuronal ceroid-lipofuscinosis (NCL) is a recent term, proposed for acurate designation of the late-onset types of Amaurotic Family Idiocy (AFI). Histopathology shows ubiquitous intraneuronal accumulation of lipopigments, being the most important factor for characterization of the entity at present time. Biochemical changes and pathogenesis are obscure. NCL is in contrast to the infantile type of AFI (Tay-Sachs disease), in which intraneuronal accumulation of gangliosides (sphingolipids) is due to the well known deficiency of a lysosomal enzyme. The authors report on four cases of NCL, two brothers of the late infantile (Jansky-Bielschowsky) type and a brother and a sister of the juvenile (Spielmeyer-Sjögren) type. One autopsy and three cortical biopsies revealed moderate to severe distention of the neurons by lipopigment, with nerve cell loss, gliosis and cerebral atrophy. Lipopigment was also increased in liver, heart and spleen. The patients were the first in Brazilian literature in whom the storage material was identified as lipopigment by histochemical methods. A brief summary of the clinical features of NCL is presented, and relevant problems are discussed, concerning interpretation of the nature of the storage material, and significance of the disease for gerontological research.

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The aim of this study was to evaluate the relationship between malocclusion and self-perception of oral appearance/function, in 12/15-year-old Brazilian adolescents. The cluster sample consisted of 717 teenagers attending 24 urban public (n=611) and 5 rural public (n=107) schools in Maringá/PR. Malocclusion was measured using the Dental Aesthetic Index (DAI), in accordance with WHO recommendations. A parental questionnaire was applied to collect information on esthetic perception level and oral variables related to oral health. Univariate and multiple logistic regression analyses were performed. Multiple logistic regression confirmed that for 12-year-old, missing teeth (OR=2.865) and presence of openbite (open occlusal relationship) (OR=2.865) were risk indicators for speech capability. With regard to 15-year-old, presence of mandibular overjet (horizontal overlap) (OR=4.016) was a risk indicator for speech capability and molar relationship (OR=1.661) was a risk indicator for chewing capability. The impact of malocclusion on adolescents' life was confirmed in this study. Speech and chewing capability were associated with orthodontic deviations, which should be taken into consideration in oral health planning, to identify risk groups and improve community health services.

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A distrofia muscular de Duchenne (DMD) é um tipo de distrofia muscular em humanos caracterizada por uma doença genética ligada ao cromossomo X. O cão golden retriever portador da distrofia muscular (GRMD) tem sido intensamente estudado e considerado o modelo mais representativo para a doença observada em humanos. Assim, como forma de verificar anormalidades em órgãos internos nesses animais, foi realizado o exame ultra-sonográfico de 24 cães golden retriever saudáveis, portadores e afetados pela distrofia muscular. O exame ultra-sonográfico do GRMD diagnosticou aumento hepático de moderado a severo, incluindo os vasos hepáticos e seus ramos e aumento de ecogenicidade da vesícula biliar e vesícula urinária. Entretanto, não foram observadas imagens claras de alterações no baço e nos vasos ramos da aorta. A partir disso, acreditamos que o exame ultra-sonográfico constitui-se em um procedimento útil no acesso de órgãos abdominais em cães afetados pela distrofia muscular.

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O presente trabalho objetivou avaliar o efeito do pH do meio de cultivo sobre alguns parâmetros de crescimento da Pfaffia glomerata (Spreng.) Pedersen cultivada in vitro, bem como checar se o crescimento dos explantes altera o pH do meio ao longo do período de cultivo. Foram testados quatro tratamentos constituídos de distintos valores de pH (3,7; 5,0; 6,0 e 7,5) do meio de cultivo. O pH do meio de cultivo foi ajustado antes da inclusão do agar (6g L-1 - Merck) e da autoclavagem. Como fonte de explantes foram utilizadas segmentos nodais de plantas previamente estabelecidas in vitro em meio MS. Dos nove aos 15 dias após a inoculação (DAI) dos segmentos nodais, verificou-se maior número de raízes em pH 6,0 e o menor no pH 7,5. Aos 35 DAI, o comprimento da maior brotação e o número total de segmentos nodais por planta foram maiores em torno de pH 6,0. Aos 35 DAI, observou-se menor crescimento em biomassa de raízes em pH 3,7. Já a parte aérea apresentou menor biomassa em pH 7,5. Aos 35 DAI, a produção de matéria fresca e seca total da plântula foi maior em pH próximo a 6,0. Concluiu-se que valores de pH do meio de cultivo próximos a 6,0, ajustados antes da autoclavagem, são ideais para o crescimento da P. glomerata cultivada in vitro. Também se verificou que o crescimento da plântula modificou significativamente o pH do meio de cultivo.

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A presente pesquisa foi realizada com o objetivo de comparar os efeitos de fontes orgânicas e inorgânicas de microminerais sobre o desempenho, os parâmetros sanguíneos e a deposição de minerais em tecidos e órgãos de leitões desmamados. Foram utilizados 54 leitões de genética comercial, desmamados com idade média de 24 dias e peso médio de 7,35±0,88kg, num delineamento experimental de blocos ao acaso, com dois tratamentos, nove repetições e três animais por parcela. Os tratamentos foram representados pelo uso de rações suplementadas com minerais de fontes orgânicas ou inorgânicas (Cu, Zn, Fe, Mn e Se) no período dos 24 aos 57 dias de idade. Foram avaliados o consumo diário de ração, o ganho diário de peso, a conversão alimentar, os parâmetros hematológicos e a deposição de minerais em tecidos e órgãos. As fontes orgânicas de minerais nas rações fornecidas dos 24 aos 57 dias de idade melhoraram o ganho diário de peso (P=0,06) e a conversão alimentar (P=0,05) e aumentaram o número de hemáceas (P=0,10), contudo não influenciaram a deposição de minerais no músculo masseter, fígado, coração, baço e rim. Portanto, o suplemento de minerais de fontes orgânicas foi mais eficiente para o desempenho dos leitões na fase de creche.

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A desnutrição proteico-energética modifica a resistência à infecção, modificando diversos processos fisiológicos, incluindo a hematopoiese e as funções imunológicas. Neste estudo, avaliamos as concentrações séricas do fator C3 e do Sistema Complemento total (CH50) em um modelo no qual camundongos submetidos à desnutrição proteico-energética são estimulados com lipopolissacarídeo (LPS), e avaliamos a celularidade periférica, medular e esplênica. Camundongos Swiss, machos, adultos, com dois meses de idade foram submetidos ao processo de desnutrição proteica com uma dieta contendo 4% de proteína em comparação aos animais controles com uma dieta contendo 20% de proteína. Quando os animais do grupo desnutrido alcançaram aproximadamente 20% de perda de peso, em relação ao inicial, foram inoculados endovenosamente com LPS. As células do sangue, da medula óssea e do baço foram quantificadas, bem como as concentrações circulantes de C3 e CH50 em animais estimulados com LPS. Os animais desnutridos apresentaram anemia e leucopenia, além de redução significativa da celularidade da medula óssea e do baço. Os animais desnutridos apresentaram menor taxa de sobrevivência, bem como das concentrações do fator C3 do complemento e do complemento total em relação aos animais controles. Estes resultados sugerem que animais desnutridos apresentam uma resposta deficiente aos LPS. A síntese menor do complemento pode ser em parte responsável pela imunodeficiência observada. Estes resultados conduzem-nos a inferir que a desnutrição proteico-energética interfere na ativação da resposta imune

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Background: The magnetic albumin nanosphere (MAN), encapsulating maghemite nanoparticles, was designed as a magnetic drug delivery system (MDDS) able to perform a variety of biomedical applications. It is noteworthy that MAN was efficient in treating Ehrlich's tumors by the magnetohyperthermia procedure. Methods and materials: In this study, several nanotoxicity tests were systematically carried out in mice from 30 minutes until 30 days after MAN injection to investigate their biocompatibility status. Cytometry analysis, viability tests, micronucleus assay, and histological analysis were performed. Results: Cytometry analysis and viability tests revealed MAN promotes only slight and temporary alterations in the frequency of both leukocyte populations and viable peritoneal cells, respectively. Micronucleus assay showed absolutely no genotoxicity or cytotoxicity effects and histological analysis showed no alterations or even nanoparticle clusters in several investigated organs but, interestingly, revealed the presence of MAN clusters in the central nervous system (CNS). Conclusion: The results showed that MAN has desirable in vivo biocompatibility, presenting potential for use as a MDDS, especially in CNS disease therapy.

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Background: Universities worldwide are seeking objective measures for the assessment of their faculties` research products to evaluate them and to attain prestige. Despite concerns, the impact factors (IF) of journals where faculties publish have been adopted. Research objective: The study aims to explore conditions created within five countries as a result of policies requiring or not requiring faculty to publish in high IF journals, and the extent to which these facilitated or hindered the development of nursing science. Design: The design was a multiple case study of Brazil, Taiwan, Thailand (with IF policies, Group A), United Kingdom and the United States (no IF policies, Group B). Key informants from each country were identified to assist in subject recruitment. Methods: A questionnaire was developed for data collection. The study was approved by a human subject review committee. Five faculty members of senior rank from each country participated. All communication occurred electronically. Findings: Groups A and B countries differed on who used the policy and the purposes for which it was used. There were both similarities and differences across the five countries with respect to hurdles, scholar behaviour, publishing locally vs. internationally, views of their science, steps taken to internationalize their journals. Conclusions: In group A countries, Taiwan seemed most successful in developing its scholarship. Group B countries have continued their scientific progress without such policies. IF policies were not necessary motivators of scholarship; factors such as qualified nurse scientists, the resource base in the country, may be critical factors in supporting science development.

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Host status of citrus rootstocks for the population K 5 of Pratylenchus jaehni Pratylenchus jaehni has been reported as the main nematode in Brazilian citrus orchards due to the economic losses it causes. Considering the reports of differences and similarities in populations from that species, the host reaction of citrus rootstocks to K 5 population of P. jaehni was evaluated and compared with topotypes of the species. Two experiments were carried out with initial population (Pi) of 180 and 200 specimens per plant. In each experiment, the evaluation was carried out in two periods: at 120 and 245 days after inoculation (DAI) in experiment 1 and at 60 and 240 DAI in experiment 2. The variables obtained were the reproduction factor [RF = final population (Pf)/Pi)] and nematodes per gram of roots (N/g). The nematode density was reduced (RF = 0.00 to 0.02) in trifoliata `Limeira`, sour orange, citrange `Carrizo`, `Cleopatra` tangerine, `Sunki` tangerine, `Volkameriano` lemon and citrumelo `Swingle`; but the nematode density increased (RF = 1.89 to 22.28) in Rangpur lime in both periods of experiment 1 and in the second period of experiment 2. Therefore, the host reaction of citrus rootstocks to K 5 was very similar to that reported to topotypes of P. jaehni in the literature.

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Subjects with genital warts were immunized three times or more with HPV6b VLPs without adjuvant. All immunized subjects had DTH to HPV6b L1 protein. Of 32 subjects, nine had HPV6b specific antibody prior to immunization and 22 acquired antibody with immunization. VLP specific antibody increased following a single immunization in 6 of 8 subjects with low level antibody at recruitment. Complete regression of genital warts was observed in 25 of 33 evaluable subjects over the 20-week observation period. We conclude that immunization with HPV6b L1 VLPs without adjuvant induces immunity to the L1 protein epitopes recognised during natural infection, and may accelerate regression of warts. (C) 2000 Elsevier Science Ltd. All rights reserved.

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We utilized a mouse model of acute promyelocytic leukemia (APL) to investigate how aberrant activation of cytokine signaling pathways interacts with chimeric transcription factors to generate acute myeloid leukemia. Expression in mice of the APL-associated fusion, PML-RARA, initially has only modest effects on myelopoiesis. Whereas treatment of control animals with interleukin-3 (IL-3) resulted in expanded myelopoiesis without a block in differentiation, PML-RARA abrogated differentiation that normally characterizes the response to IL-3. Retroviral transduction of bone marrow with an IL-3-expressing retrovirus revealed that IL-3 and promyelocytic leukemia-retinoic acid receptor alpha (PML-RARalpha) combined to generate a lethal leukemia-like syndrome in