985 resultados para Automotive, Design, Automobile, Linee di carattere
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The gasoline motor was published, 1911-26, as v. 1 of The gasoline automobile. Later editions, 1933-35, have title: Automotive engines.
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Mode of access: Internet.
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Cover title.
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National Highway Traffic Safety Administration, Office of Research and Development, Washington, D.C.
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Le nanotecnologie sono un settore emergente in rapida crescita, come dimostra l'esplosione del mercato dei prodotti ad esso collegati. I quantum dot di cadmio solfuro (CdS QD) sono ampiamente utilizzati per la produzione di materiali semiconduttori e dispositivi optoelettronici; tuttavia, non sono ancora completamente chiari gli effetti di questi nanomateriali sulla salute umana. Questo lavoro di dottorato si pone l'obbiettivo di definire il potenziale citotossico e genotossico dei CdS QD in linee cellulari umane e definirne il meccanismo implicato. A questo scopo, essendo il fegato uno dei principali organi di accumulo del cadmio e dei nanomateriali a base di cadmio, è stata utilizzata la linea cellulare HepG2 derivante da un epatocarcinoma umano. È stato evidenziato, in seguito all'assorbimento, da parte delle cellule, dei CdS QD, un effetto citotossico, con conseguente modulazione dell'espressione genica di una serie di geni coinvolti sia nei processi di rescue (autofagia, risposta allo stress) sia in quelli di morte cellulare programmata. È stato, inoltre, dimostrata l'assenza di un rilevante effetto genotossico dipendente da questi nanomateriali. Infine, è stato osservato che cellule esposte ai CdS QD presentano mitocondri con un potenziale di membrana alterato, con conseguente alterazione della funzionalità di tale organello, pur conservando l'integrità del DNA mitocondriale.
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O objectivo principal deste estudo é tentar identificar as possibilidades de melhoria das interfaces físicas das consolas centrais dos automóveis, e a sua ergonomia e usabilidade enquanto meio de realização de tarefas dentro do veículo, de modo a contribuir para melhorar a experiência e a segurança na condução. Neste estudo é feita uma investigação acerca de algumas das interfaces físicas das consolas centrais, medindo o seu desempenho no que diz respeito à distracção do condutor e facilidade de uso em situações de dupla tarefa. Para isso foi adaptado um simulador de condução, e uma bateria de testes de situações de dupla tarefa foi efectuada, de modo a obter dados de telemetria de condução e de desempenho de cada interface da consola central. Os dados obtidos acerca da trajectória do veículo e da sua comparação com trajectórias de referência e a velocidade média nos sectores de condução, foram comparados com dados de desvio de olhar, e que por sua vez sã o comparados e relacionados com os dados de percepção própria do condutor, obtidos através dos testes subjectivos de auto-percepção NASA - Administração Nacional da Aeronáutica e do Espaço - Raw Task Load Index (NASA RTLX). É esperado que desta análise possam ser encontradas algumas conclusões que deverão indicar oportunidades de melhoria às interfaces das consolas centrais, que possam resultar de uma combinação ou divisão dos sistemas, ou que abram caminho ao desenvolvimento de novas soluções alternativas, ou até à criação de um guia de boas práticas para o futuro design e desenvolvimento de interfaces de consolas centrais para automóveis.
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Modern technologies have changed the way of presenting information in archives. This makes it possible to introduce new services, which was unimaginable a few years ago. Digitalization, security and virtual presentation of objects in the sphere of motoring by application of technologies, based on knowledge about how to create digital resources is the theme of this project. The aim of AutoKnow project is to carry out a research and create a multi- media digital archive AutoKnow and Experimental Virtual Motor Laboratory (EVML) with Motor Library (ML) from digital multi-media patterns from a selected group of objects in the sphere of automobile technology, presented by NMU. This makes it possible to widely apply multi-media collections in automobile engineering, teaching, research work in that sphere and serve the interests of a large number of auto-amateurs as well in Bulgaria. The research and development of АutoKnow is in the following mutually related fields: - Creation and annotation of collections of objects in the sphere of automobiles; - Creation, analysis and security of a digital archive AutoKnow; - Design and creation of Digital Motor Library; - Socially-oriented applications in education, scientific studies and Experimental Virtual Motor Laboratory; - Informational System for teaching and testing of knowledge in the sphere of automobiles MindCheck.
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The automotive industry combines a multitude of professionals to develop a modern car successfully. Within the design and development teams the collaboration and interface between Engineers and Designers is critical to ensure design intent is communicated and maintained throughout the development process. This study highlights recent industry practice with the emergence of Concept Engineers in design teams at Jaguar Land Rover Automotive group. The role of the Concept Engineer emphasises the importance of the Engineering and Design/Styling interface with the Concept engineer able to interact and understand the challenges and specific languages of each specialist area, hence improving efficiency and communication within the design team. Automotive education tends to approach design from two distinct directions, that of engineering design through BSc courses or a more styling design approach through BA and BDes routes. The educational challenge for both types of course is to develop engineers and stylist's who have greater understanding and experience of each other's specialist perspective of design and development. The study gives examples of two such courses in the UK who are developing programmes to help students widen their understanding of the engineering and design spectrum. Initial results suggest the practical approach has been well received by students and encouraged by industry as they seek graduates with specialist knowledge but also a wider appreciation of their role within the design process.
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Lo scopo di questa tesi è valutare l’attività di uptake delle cellule nei confronti di nanoparticelle di silice fluorescenti e il loro possibile effetto citotossico. Per verificare l’attività di uptake delle cellule abbiamo utilizzato 4 diverse linee cellulari tumorali umane e abbiamo studiato il comportamento delle nanoparticelle all’interno delle cellule grazie all’utilizzo del microscopio a fluorescenza, con cui abbiamo potuto valutare se le particelle sono in grado di penetrare nel nucleo, soprattutto ad alte concentrazioni o a lunghi tempi di incubazione. Per questa valutazione abbiamo effettuato incubazioni a concentrazioni crescenti di nanoparticelle e a tempi di incubazione sempre più lunghi. Inoltre, abbiamo coltivato le cellule sia in condizioni di crescita ottimali, addizionando il terreno con FBS, che in condizioni subottimali, senza l’aggiunta di FBS nel terreno, perché abbiamo ipotizzato che le proteine presenti nell’FBS potessero disporsi come una corona esternamente alle cellule, ostacolando l’uptake delle nanoparticelle. Infine, abbiamo valutato se le diverse linee cellulari avessero dei comportamenti diversi nei confronti dell’internalizzazione delle nanoparticelle. Per quanto riguarda la valutazione di un possibile effetto citotossico delle nanoparticelle, invece, abbiamo effettuato dei saggi di vitalità cellulare, anche in questo caso utilizzando 4 linee cellulari differenti. Come per l’analisi in microscopia, abbiamo effettuato l’incubazione a concentrazioni crescenti di nanoparticelle, a tempi di incubazione sempre più lunghi e in condizioni ottimali, aggiungendo FBS al terreno, o subottimali, senza FBS. Queste variazioni nelle condizioni di incubazione erano necessarie per capire se la vitalità cellulare potesse dipendere da un’alta concentrazione di nanoparticelle, da lunghi tempi di incubazione e dalla presenza o assenza di FBS e se l’effetto fosse diverso a seconda della linea cellulare sottoposta al trattamento.
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Mi sono occupato di confezionamento di bevande, un settore che utilizza largamente il PET. Il progetto di tesi consiste in un processo che serve a ideare nuove forme di contenitore in PET attraverso strumenti di ricerca e innovazione.
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Il seguente lavoro di tesi si pone come obiettivo di ottimizzare il mix design di materiali geopolimerici a base di metacaolino in modo da ottimizzare il procedimento di formatura tramite pressatura tipico delle piastrelle ceramiche. La parte iniziale del lavoro sperimentale è stata incentrata sullo studio dell’ottimizzazione delle formulazioni per ottenere impasti geopolimerici a base di metacaolino idonei per la pressatura e il colaggio; sono stati quindi preparate diverse formulazioni ottenute variando diversi parametri di processo, quali il contenuto totale di acqua dell’impasto e la concentrazione di quarzo utilizzato come filler inerte. Su tali mix è stato individuato il processo di formatura più idoneo dal punto di vista di temperatura di consolidamento, modalità e tempi di cottura ed è stato messo a punto il procedimento ottimale per la preparazione dei materiali, procedimento che è stato poi mantenuto per l’intero decorso dello studio. Nella produzione degli impasti si è deciso di eliminare sistematicamente quelle formulazioni che avevano prodotto materiali con peggiori prestazioni fisiche, come alcune formulazioni testate per il colaggio. Successivamente, dopo avere preparato i campioni, su di essi sono state eseguite le prove di assorbimento d’acqua e porosimetria ad intrusione di mercurio, per valutare le caratteristiche fisiche dei vari impasti prodotti, osservazioni al microscopio ottico e al microscopio a scansione elettronica, per analizzare i campioni selezionati dal punto di vista microstrutturale e morfologico e prove al microscopio riscaldante, per studiarne il comportamento alle alte temperature. I risultati ottenuti sono stati messi a confronto con quelli dei materiali ceramici tradizionali, per avere indicazioni sulla potenzialità dei prodotti a base geopolimerica come alternativa alla produzione di piastrelle ceramiche.
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In the last twenty years aerospace and automotive industries started working widely with composite materials, which are not easy to test using classic Non-Destructive Inspection (NDI) techniques. Pairwise, the development of safety regulations sets higher and higher standards for the qualification and certification of those materials. In this thesis a new concept of a Non-Destructive defect detection technique is proposed, based on Ultrawide-Band (UWB) Synthetic Aperture Radar (SAR) imaging. Similar SAR methods are yet applied either in minefield [22] and head stroke [14] detection. Moreover feasibility studies have already demonstrated the validity of defect detection by means of UWB radars [12, 13]. The system was designed using a cheap commercial off-the-shelf radar device by Novelda and several tests of the developed system have been performed both on metallic specimen (aluminum plate) and on composite coupon (carbon fiber). The obtained results confirm the feasibility of the method and highlight the good performance of the developed system considered the radar resolution. In particular, the system is capable of discerning healthy coupons from damaged ones, and correctly reconstruct the reflectivity image of the tested defects, namely a 8 x 8 mm square bulge and a 5 mm drilled holes on metal specimen and a 5 mm drilled hole on composite coupon.
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Partendo da un’analisi dei problemi che si incontrano nella fase di conceptual design, si presentano le diverse tecniche di modellazione tridimensionale, con particolare attenzione al metodo subdivision e agli algoritmi che lo governano (Chaikin, Doo – Sabin). Vengono poi proposti alcuni esempi applicativi della modellazione free form e skeleton, con una successiva comparazione, sugli stessi modelli, delle sequenze e operazioni necessarie con le tradizionali tecniche di modellazione parametrica. Si riporta un esempio dell’utilizzo del software IronCAD, il primo software a unire la modellazione parametrica e diretta. Si descrivono le limitazioni della modellazione parametrica e di quella history free nella fase concettuale di un progetto, per arrivare a definire le caratteristiche della hybrid modeling, nuovo approccio alla modellazione. Si presenta brevemente il prototipo, in fase di sviluppo, che tenta di applicare concretamente i concetti dell’hybrid modeling e che vuole essere la base di partenza per una nuova generazione di softwares CAD. Infine si presenta la possibilità di ottenere simulazioni real time su modelli che subiscono modifiche topologiche. La simulazione real time è permessa dalla ridefinizione in forma parametrica del problema lineare elastico che viene successivamente risolto mediante l’applicazione congiunta delle R – Functions e del metodo PGD. Seguono esempi di simulazione real time.