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[EN] These experiments test whether respiration can be predicted better from biomass or from potential respiration, a measurement of the mitochondrial and microsomal respiratory electron transport systems. For nearly a century Kleiber's law or a similar precursor have argued the importance of biomass in predicting respiration. In the last decade, a version of the Metabolic Theory of Ecology has elaborated on Kleiber's Law adding emphasis to the importance of biomass in predicting respiration. We argue that Kleiber's law works because biomass packages mitochondria and microsomal electron transport complexes. On a scale of five orders of magnitude we have shown previously that potential respiration predicts respiration aswell as biomass inmarine zooplankton. Here, using cultures of the branchiopod, Artemia salina and on a scale of less than 2 orders of magnitude,we investigated the power of biomass and potential respiration in predicting respiration.We measured biomass, respiration and potential respiration in Artemia grown in different ways and found that potential respiration (Ф) could predict respiration (R), both in μlO2h−1 (R=0.924Φ+0.062, r2=0.976), but biomass (as mg dry mass) could not (R=27.02DM+8.857, r2=0.128). Furthermore the R/Ф ratio appeared independent of age and differences in the food source.

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Articolo da sottoporre ad analisi linguistica in classe o individuale ("tesina")

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The majority of carbonate reservoir is oil-wet, which is an unfavorable condition for oil production. Generally, the total oil recovery after both primary and secondary recovery in an oil-wet reservoir is low. The amount of producible oil by enhanced oil recovery techniques is still large. Alkali substances are proven to be able to reverse rock wettability from oil-wet to water-wet, which is a favorable condition for oil production. However, the wettability reversal mechanism would require a noneconomical aging period to reach the maximum reversal condition. An intermittent flow with the optimum pausing period is then combined with alkali flooding (combination technique) to increase the wettability reversal mechanism and as a consequence, oil recovery is improved. The aims of this study are to evaluate the efficiency of the combination technique and to study the parameters that affect this method. In order to implement alkali flooding, reservoir rock and fluid properties were gathered, e.g. interfacial tension of fluids, rock wettability, etc. The flooding efficiency curves are obtained from core flooding and used as a major criterion for evaluation the performance of technique. The combination technique improves oil recovery when the alkali concentration is lower than 1% wt. (where the wettability reversal mechanism is dominant). The soap plug (that appears when high alkali concentration is used) is absent in this combination as seen from no drop of production rate. Moreover, the use of low alkali concentration limits alkali loss. This combination probably improves oil recovery also in the fractured carbonate reservoirs in which oil is uneconomically produced. The results from the current study indicate that the combination technique is an option that can improve the production of carbonate reservoirs. And a less quantity of alkali is consumed in the process.

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Il tema della casa, e più in generale dell’abitare, è argomento tornato al centro del dibattito sociale più di quanto non sia avvenuto in campo tecnico‐architettonico. Sono infatti abbastanza evidenti i limiti delle proposte che nel recente passato sono state, di norma, elaborate nelle nostre città, proposte molto spesso incapaci di tener conto delle molteplici dimensioni che l’evoluzione dei costumi e della struttura urbana e sociale ha indotto anche nella sfera della residenza e che sono legate a mutate condizioni lavorative, alla diversità di cultura e di religione di nuovi gruppi etnici insediati, alla struttura dei nuclei familiari (ove ancora esistano) ed a molti altri fattori; cambiate le esigenze, un tempo composte nella struttura della famiglia, sono cambiati desideri e richieste mentre l’apparato normativo è rimasto strutturato su modelli sociali ed economici superati. Il tema dunque assume, oggi più che mai, connotazioni con forti relazioni fra problematiche funzionali, tecnologiche e simboliche. Stimolata da queste osservazioni generali, la ricerca si è mossa partendo da un’analisi di casi realizzati nel periodo storico in cui si è esaurita, in Italia, l’emergenza abitativa post‐bellica, nell’intento di riconsiderare l’approccio vitale che era stato messo in campo in quella drammatica circostanza, ma già consapevole che lo sviluppo che avrebbe poi avuto sarebbe stato molto più circoscritto. La tesi infatti, dopo aver osservato rapidamente la consistenza tipologica ed architettonica di quegli interventi, per trarne suggestioni capaci di suggerire un credibile e nuovo prototipo da indagare, attraverso un’analisi comparativa sugli strumenti oggi disponibili per la comunicazione e gestione del progetto, si è soffermata sulla potenzialità delle nuove tecnologie dell'informazione (IT). Non si può infatti non osservare che esse hanno modificato non solo il modo di vivere, di lavorare, di produrre documenti e di scambiare informazioni, ma anche quello di controllare il processo di progetto. Il fenomeno è tuttora in corso ma è del tutto evidente che anche l'attività progettuale, seppure in un settore quale è quello dell'industria edilizia, caratterizzato da una notevole inerzia al cambiamento e restio all'innovazione, grazie alle nuove tecnologie ha conosciuto profonde trasformazioni (già iniziate con l’avvento del CAD) che hanno accelerato il progressivo mutamento delle procedure di rappresentazione e documentazione digitale del progetto. Su questo tema quindi si è concentrata la ricerca e la sperimentazione, valutando che l'”archivio di progetto integrato”, (ovvero IPDB ‐ Integrated Project Database) è, probabilmente, destinato a sostituire il concetto di CAD (utilizzato fino ad ora per il settore edilizio ed inteso quale strumento di elaborazione digitale, principalmente grafica ma non solo). Si è esplorata quindi, in una prima esperienza di progetto, la potenzialità e le caratteristiche del BIM (Building Information Model) per verificare se esso si dimostra realmente capace di formulare un archivio informativo, di sostegno al progetto per tutto il ciclo di vita del fabbricato, ed in grado di definirne il modello tridimensionale virtuale a partire dai suoi componenti ed a collezionare informazioni delle geometrie, delle caratteristiche fisiche dei materiali, della stima dei costi di costruzione, delle valutazioni sulle performance di materiali e componenti, delle scadenze manutentive, delle informazioni relative a contratti e procedure di appalto. La ricerca analizza la strutturazione del progetto di un edificio residenziale e presenta una costruzione teorica di modello finalizzata alla comunicazione e gestione della pianificazione, aperta a tutti i soggetti coinvolti nel processo edilizio e basata sulle potenzialità dell’approccio parametrico.

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Nella tesi sono state valutate le prestazioni energetiche di un edificio esistente ed i possibili interventi migliorativi da porre in opera per migliorare dette prestazioni in riferimento all'involucro edilizio, agli impianti e alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

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