378 resultados para validité
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La caratterizzazione del parenchima polmonare è un aspetto cruciale per l’identificazione dell’enfisema e dell’air trapping in pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). L’innovazione presente in questo lavoro di tesi è quella di utilizzare a questo scopo l’analisi tessiturale mediante il metodo delle matrici di co-occorrenza su immagini di tomografia computerizzata (TC) acquisite in inspirio ed espirio co-registrate. La co-registrazione che ha portato le immagini acquisite in espirio sullo stesso sistema di riferimento di quelle acquisite in inspirio è avvenuta utilizzando la trasformazione diffeomorfa B-Spline SyN, implementata nel software ANTs, ed è stata applicata sia alle immagini TC che alle features estratte da esse. Dalle matrici di co-occorrenza è stata calcolata la feature Energia, che misura l’uniformità dei livelli di grigio contenuti nell’immagine, e quindi la sua omogeneità. Partendo dal fatto che le aree parenchimali affette da enfisema e air trapping hanno alti livelli di omogeneità dovuti alla presenza dell’aria intrappolata al loro interno, l’idea alla base di questo lavoro è stata quella di identificare queste aree attraverso gli alti valori che l’Energia assume in loro corrispondenza. Sono state quindi stabilite sperimentalmente alcune soglie basate sui valori assunti dall’Energia in inspirio e in espirio. Sulla base di queste il parenchima polmonare è stato clusterizzato in diverse aree identificanti i tessuti sani, quelli affetti da enfisema e quelli affetti dall’air trapping. La clusterizzazione ottenuta è risultata coerente con la reale distribuzione dell’enfisema e dell’air trapping nei pazienti analizzati, dimostrando la validità della tecnica utilizzata e aprendo nuovi scenari futuri alla caratterizzazione del parenchima polmonare in questa patologia.
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Il lavoro di indagine che è stato sviluppato nella presente tesi è volto a valutare, attraverso metodi FEM, ossia tecniche numeriche computazionali, le sollecitazioni e le deformazioni che agiscono sul telaio di uno "Stampo", macchina che realizza l'operazione di calandratura della lamiera nella produzione di tubi di acciaio a saldatura elicoidale. In particolare l’analisi riportata in questo documento può ritenersi uno studio preliminare che ha lo scopo di creare un simulatore tenso-deformativo che permetta di realizzare un futuro lavoro di validazione del modello, quindi esso è stato realizzato nel modo più flessibile possibile, in modo che sia agevole, anche in un secondo tempo, introdurvi delle modifiche. Il Software utilizzato per la realizzazione dell'analisi FEM è Salomé-Meca accompagnato dal risolutore Code Aster. Oltre all'analisi sul Telaio dello Stampo si è effettuato uno studio preliminare, di validità generale, in cui si riportano in dettaglio le operazioni da effettuare per lo studio degli Assembly. In particolare è stato utilizzato il software Efficient per la creazione del file di comando.
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Negli ultimi anni, tra le varie tecnologie che hanno acquisito una sempre maggiore popolarità e diffusione, una di particolare rilevanza è quella degli Unmanned Aerial Vehicles. Di questi velivoli, quelli che stanno riscuotendo maggiore successo sono i multirotori, alimentati esclusivamente da azionamenti elettrici disposti in opportune posizioni della struttura. Particolari sforzi sono stati recentemente dedicati al miglioramento di questa tecnologia in termini di efficienza e precisione, tuttavia quasi sempre si trascura la vitale importanza dello sfruttamento efficiente dei motori elettrici. La tecnica di pilotaggio adottata nella quasi totalità dei casi per questi componenti è il BLDC sensorless, anche se la struttura si dimostra spesso essere PMSM, dunque inadatta all’uso di questa strategia. Il controllo ideale per i PMSM risulterebbe essere FOC, tuttavia per l'implementazione sensorless molti aspetti scontati nel BLDC devono essere affrontati, in particolare bisogna risolvere problemi di osservazione e identificazione. Durante la procedura di avviamento, efficienti strategie di self-commissioning vengono adottate per l’identificazione dei parametri elettrici. Per la fase di funzionamento nominale viene proposto un osservatore composto da diversi componenti interfacciati tra loro tramite un filtro complementare, il tutto al fine di ottenere una stima di posizione e velocità depurata dai disturbi. In merito al funzionamento in catena chiusa, vengono esposte valutazioni preliminari sulla stabilità e sulla qualità del controllo. Infine, per provare la validità degli algoritmi proposti, vengono mostrati i risultati delle prove sperimentali condotte su un tipico azionamento per UAV, pilotato da una scheda elettronica progettata appositamente per l’applicazione in questione. Vengono fornite inoltre indicazioni sull’implementazione degli algoritmi studiati, in particolare considerazioni sull’uso delle operazioni a virgola fissa per velocizzare l'esecuzione.
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Uno dei fattori che ha favorito la diffusione della robotica è legato alla nascita, allo sviluppo e al perfezionamento dei sistemi di guida robot. Per guida robot si intende un sistema di visione artificiale capace di guidare un robot durante lo svolgimento di un determinato compito. All'interno di questo elaborato di tesi, verrà illustrato in dettaglio un sistema di guida robot realizzato per una operazione di pick and place 2D multistrato. Sebbene la procedura proposta sia stata sviluppata per risolvere un problema specifico, la sua validità è del tutto generale e può essere estesa anche ad altre applicazioni appartenenti alla stessa categoria.
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Les jeux vidéo, bien que souvent associés au divertissement, sont de plus en plus utilisés à des fins pratiques en raison de leurs aptitudes à soutenir la motivation intrinsèque des joueurs. Afin de bien répondre aux préférences des joueurs, il devient important de comprendre quels facteurs permettent de soutenir ce type de motivation. Malgré la vaste littérature sur le sujet, aucune étude n’a avancé un modèle des motivations pour les jeux vidéo accepté de façon unanime. D’une part, plusieurs modèles fréquemment recensés dans les écrits ne sont supportés par aucune étude empirique. D’une autre part, les modèles ayant reçu un appui empirique sont souvent spécifiques à un type de jeu, ou divergent les uns des autres en raison d’une interprétation restreinte des analyses factorielles. Par conséquent, la présente étude cherche à proposer un modèle des motivations pour les jeux vidéo unifiant les différents modèles présents dans les écrits. Un questionnaire portant sur les comportements et les préférences des joueurs a été développé afin de tester la validité d’un modèle théorique récent des motivations pour les jeux vidéo et d’explorer les motivations des joueurs dans la population générale. Cent cinquante-six participants (41 Femmes; Mage = 25.95) ont complétés le questionnaire dans le cadre d’une expérience portant sur les jeux vidéo ou en ligne. Une analyse factorielle confirmatoire n’a pas permis de confirmer la structure du modèle théorique étudié. Plutôt, une analyse en composantes principales exploratoire a révélé la présence de sept composantes. Enfin, sept facteurs récurrents à travers les modèles supportés empiriquement ont été identifiés : la socialisation, la compétition, l’accomplissement, l’immersion, l’échappement, l’autonomie, et l’auto-actualisation. Ce modèle propose une base sur laquelle les études futures pourront bâtir, ainsi qu’un modèle préliminaire pouvant contribuer au développement de jeux favorisant la motivation intrinsèque des joueurs.
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La présente étude vise à définir le processus de transaction, des différentes composantes des coûts de transaction, et des différents moyens pour les mesurer. Plus particulièrement, cette étude porte sur l'utilité de l'évaluation des gestionnaires de portefeuille de l'Université de Sherbrooke par rapport aux coûts de transaction calculés par Abel Noser. Abel Noser est une firme de consultant de New York qui se spécialise dans l'évaluation des fonds de pension. Ils ont mesuré durant deux périodes, les commissions et l'impact de marché subi par des courtiers utilisés par les gestionnaires. L'objectif principal, voulait examiner s'il y avait eu une différence au niveau de l'impact de marché subi par les courtiers pour les deux périodes. Vu que les courtiers n'ont pas été avertis qu'ils étaient mesurés, on ne devrait pas trouver de différence significative. Par contre, s'il y a une différence entre les deux périodes, alors que les courtiers n'étaient pas informés, on pourra conclure que la mesure d'Abel Noser donne des résultats aléatoires puisque les courtiers ne sont pas sensés avoir cherché à contourner le système. La synthèse des résultats de la première hypothèse n'a pas permis de vérifier la validité de la mesure d'Abel Noser. Par contre, quand on se réfère aux critiques faites par plusieurs auteurs, la mesure d'Abel Noser peut porter à confusion. En conclusion, cette étude ne recommande donc pas au comité de retraite de l'Université de Sherbrooke d'utiliser les services d'Abel Noser.
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Depuis le début des années '30, nous remarquons un intérêt marqué de la part de certains chercheurs pour explorer la fiabilité et la validité de l'analyse de l'écriture; toutefois, nous constatons que la méthode de la graphologie demeure jusqu'à présent la plus étudiée et la plus répandue. Comme principal champs d'intérêt, ces études n'ont jusqu'alors tenté que de démontrer si l'analyse de l'écriture se voyait un instrument de mesure valide 1). pour la sélection du personnel, 2). comme prédicteur de succès pour un poste donné, ou encore, 3). comme substitut aux tests de personnalité. Cependant, à notre connaissance, aucune recherche scientifique n'a présenté d'étude comparative entre l'analyse de l'écriture (graphoanalyse) et les tests dits d'aptitudes, couramment utilisés par les conseillers et conseillères d'orientation. Le présent essai soulève donc essentiellement cette interrogation: la graphoanalyse peut-elle servir d'instrument de mesure valide comme test d'aptitudes pour les conseillers et conseillères d'orientation? De façon plus précise, nous comparerons la graphoanalyse à la Batterie Générale des Tests d'Aptitudes (B.G.T.A.); test bien connu des conseillers et conseillères d'orientation.
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Cet essai a pour objectif de découvrir le style d'animation effectué par des animateurs de groupes de parents d'adolescents. De plus, nous voulons observer ce qui peut différer et être semblable d'un animateur à l'autre. Par le fait même, il nous sera possible de vérifier quel est l'impact du style d'animation sur les participants d'un groupe. Afin d'atteindre cet objectif, nous avons enregistré sur bandes vidéoscopiques chacune des six séances de trois groupes. Pour évaluer et comparer les animateurs, nous avons élaboré une grille d'analyse permettant de coder chacune des interventions de ceux-ci. L'élaboration d'une telle grille a bien sûr exigé une revue littéraire autant sur le phénomène de la dynamique de groupe que sur les grilles d'analyse déjà existantes utilisées dans ce domaine. Il est également nécessaire de suivre une méthodologie rigoureuse afin de s'assurer de la validité de la grille. L'application de cette grille devrait nous permettre d'obtenir un portrait du style de chacun des animateurs et de leurs interactions avec les participants ainsi que sur la dynamique de groupe. Finalement, après avoir appliqué cette grille et recueilli les données utiles aux fins de cette étude, nous évaluerons la dite grille et ferons les recommandations appropriées afin de permettre à d'autres intervenants de l'utiliser au besoin.
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Cet essai a pour but de présenter une version préliminaire d'un instrument qui mesure la conformité des interventions relativement au respect des droits reconnus aux personnes présentant une déficience intellectuelle. Les programmes et les interventions issus de modèles conceptuels traditionnels ont longtemps négligé d'inclure dans leur pratique la notion d'exercice des droits de ces personnes. Cette notion devient une préoccupation de plus en plus importante dans notre société et elle devrait être à même de se concrétiser à l'intérieur des interventions professionnelles. Ainsi longtemps ignorées et bafouées, les personnes. Présentant une déficience intellectuelle récupèrent lentement une entité légal et juridique depuis ces dernières années. Cet instrument se situe dans la perspective d'évaluation de programmes. À partir des concepts inhérents à une démarche d'évaluation de programmes, un instrument de mesure portant sur la conformité du respect des droits a été développé. La démarche actuelle porte sur l'élaboration de la version préliminaire d'un instrument en vue de l'élaboration du processus d'un programme, soit l'adéquacité de l'intervention en regard de l'exercice des droits des personnes présentant une déficience intellectuelle. Certaines autres étapes seront nécessaires afin d'assurer la fidélité de l'instrument ainsi que la validité du contenu de celui-ci. La version finale de l'instrument permettra de porter un jugement sur les interventions dans le milieu de vie de ces personnes. Enfin, les résultats obtenus éclaireront la prise de décision concernant les correctifs nécessaires à apporter à un programme.
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Croyant que la connaissance approfondie du style attributionnel des élèves inscrits au cégep pourrait être un pas de plus vers la connaissance des processus psycho-cognitifs de l'élève en situations d'apprentissage scolaire et également une piste d'intervention pour réduire les abandons et les échecs au collégial, nous avons élaboré et validé un questionnaire étudiant les attributions causales reliées à des situations scolaires, le QACSS. La présente recherche correspond à la première étape d'une étude portant sur le style attributionnel des cégépiens. Nous basant sur la théorie des attributions de Weiner et sur l'étude expérimentale de l'ASQ (Attributionnal Style Questionnaire) de Peterson et al. (1982), nous avons élaboré et procédé à l'expérimentation du QACSS auprès de 317 élèves de niveau collégial, inscrits dans divers programmes collégiaux, au secteur régulier. Nous présentons et analysons, dans ce rapport, les résultats obtenus lors de notre étude de validité et de fidélité et nous discutons des principales questions surgies lors de cette analyse. En conclusion, nous affirmons que le QACSS peut être considéré comme un outil fiable de la mesure des attributions causales reliées aux situations scolaires.
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Tout le monde convient aisément que la société actuelle exige d'un diplômé du collégial qu'il sache lire: les besoins de sa vie personnelle et sociale tout comme ses études ultérieures et sa vie professionnelle l'exigent. De plus, on reconnaît volontiers que développer ses habiletés en lecture permet à l'individu d'augmenter son autonomie dans l'apprentissage. Malheureusement, des indices nous incitent à croire que beaucoup de cégépiens rencontrent des difficultés importantes en lecture et que ces difficultés menacent leurs succès scolaires. Nous interrogeant sur les moyens appropriés à développer le goût et l'habileté à lire, nous examinons les pratiques pédagogiques et les recherches en français au collégial. Nous n'y trouvons malheureusement ni les outils théoriques ni les instruments d'évaluation qui nous permettraient d'établir les caractéristiques réelles des cégépiens en lecture et d'orienter leur formation en tenant compte des besoins identifiés. Cependant, un examen des théories cognitivistes en lecture, des théories en linguistique, des théories de la motivation et de l'engagement cognitif, des travaux de didacticiens nous permet de découvrir de nombreux modèles théoriques et de nombreuses applications pédagogiques intéressantes de ces propositions théoriques. Pourtant, aucun des théoriciens ou chercheurs consultés ne propose un modèle centré sur le lecteur et immédiatement applicable à l'interprétation des caractéristiques du lecteur cégépien. C'est pourquoi, nous mettons de l'avant nos propres propositions pour définir un cadre théorique de la lecture et un modèle du lecteur qui s'appuient sur les théories linguistiques et cognitivistes étudiées. Le cadre théorique propose une définition de la lecture, identifie les trois facteurs fondamentaux de l'activité de lire, et expose un ensemble de principes regroupant les éléments essentiels pour caractériser la lecture. Ce cadre théorique donne une place centrale au lecteur dans un ensemble d'interactions mettant en cause également le texte et le contexte. Le modèle de lecteur se conforme au cadre théorique et présente les quatre composantes retenues pour représenter le lecteur : ses compétences langagières et cognitives, ses processus métacognitifs et ses traits affectifs. Pour chacune de ces composantes, le modèle propose des listes de descripteurs précis qui devraient permettre de planifier une évaluation diagnostique adéquate. Le modèle est complété par une réflexion sur les variables à retenir dans l'évaluation du lecteur cégépien et par quelques descriptions de certains types de lecteur chez qui le cégépien trouve probablement ses propres traits: le lecteur de plus grande maturité, le lecteur moins habile, le lecteur expert. Ce cadre et ce modèle théoriques ont subi deux épreuves de validation: l'une concerne sa validité interne d'un point de vue théorique et fut effectuée auprès de spécialistes en lecture, en linguistique, en psychologie cognitive. L'autre concerne sa validité interne vue sous un angle écologique et fut effectuée auprès de pro fesseurs experts de l'enseignement collégial. À la suite de ces opérations, nous avons apporté quelques corrections à nos propositions théoriques qui nous semblent en augmenter et la validité interne et la validité écologique. Néanmoins, d'autres changements importants pourront être intégrés, lors de travaux ultérieurs, pour augmenter la cohérence interne du modèle et son adéquation aux objectifs d'évaluation. À plus long terme, nos propositions théoriques permettront de concevoir un dispositif d'évaluation diagnostique. Les données obtenues grâce à ce dispositif pourront alors être analysées pour établir des profils de lecteurs cégépiens et pour développer un plan de formation qui réponde aux besoins mis en évidence par ces profils.
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L'objectif poursuivit rejoint davantage une démarche de reconnaissance personnelle, de bilan personnel et professionnel. L'expérimentation de cette démarche m'a conduite au-delà des frontières du Québec. Depuis 1989, j'interviens maintenant en France auprès de formateurs et d'intervenants qui oeuvrent auprès de clientèles jeunes tout autant qu'adultes. Nous continuons ensemble d'expérimenter la démarche et de l'adapter, toujours dans une optique d'autoformation, d'auto-évaluation et d'auto-orientation . Mon rôle d'accompagnatrice et de formatrice dans cette démarche est maintenant chose acquise. Il me manque des outils d'évaluation formels et crédibles pour que cette démarche formative ne soit pas déformée par tous les courants et pratiques en cours. Comme il s'agit d'améliorer des outils d'évaluation pour une formation déjà existante, le cadre conceptuel de la formation en tant que telle n'a pas fait l'objet d'une longue élaboration , celui-ci ayant fait l'objet de travaux antérieurs (Robin 1992 et 1993). L'objectif a été plutôt concentré sur l'évaluation et l'autoévaluation d'apprentissage. Après avoir campé la problématique et le sujet de recherche, la méthodologie utilisée pour l'élaboration d'un portfolio de compétences sera présentée. Le cadre théorique suivra alors avec les notions d'autoformation d'apprentissage et d'évaluation. Une description de la formation de formateurs menée à Montpellier - France - concrétisera le contexte d'application des outils d'évaluation qui devront être améliorés. Une analyse critique de ces outils sera apportée afin de les améliorer ou de les modifier au besoin. Un apport théorique sur la construction d'outils formels conduira à la création de nouveaux outils respectant les normes de validité. En annexe 1, se trouvent tous les documents relatifs à la formation menée à Montpellier ainsi que ceux accompagnant l'évaluation de cette formation à l'élaboration d'un portfolio de compétences. Une présentation des nouveaux outils d'évaluation à l'usage de l’évaluateur et des formateurs stagiaires fait l'objet de deux documents annexés à cet essai.
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Plusieurs facteurs d’ordre environnemental, social ou individuel peuvent influencer l’adhésion à une saine alimentation. Parmi les déterminants individuels, les connaissances en nutrition ont un rôle à jouer. D’ailleurs, de nombreux programmes de promotion de la saine alimentation se basent sur une amélioration des connaissances en nutrition pour engendrer des changements positifs dans les comportements et les apports alimentaires de la population. Plusieurs études ont associé positivement le niveau de connaissances en nutrition et l’alimentation saine, mais il a été observé que les associations sont plus marquées avec l’utilisation de questionnaires validés sur les connaissances en nutrition. Une validation rigoureuse des questionnaires est donc primordiale pour assurer la validité des résultats obtenus. Au Canada, il n’existe pas d’outil spécifiquement conçu pour mesurer les connaissances en nutrition et plus précisément l’adhésion à la saine alimentation telle que présentée par le Guide alimentaire canadien (GAC), et ce mémoire illustre la pertinence d’un tel instrument pour la population canadienne. Les résultats de la validation ont mené à l’obtention d’un questionnaire valide et fiable pour la population à l’étude. L’usage de documents reconnus dans la littérature pour la conception du questionnaire de même que l’application de plusieurs méthodes de validation telles qu’utilisées par d’autres auteurs dans le domaine ont permis de bien valider l’instrument. Le questionnaire développé pourrait donc permettre la mesure adéquate des connaissances en nutrition dans un contexte canadien-français.
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Cette étude consiste à examiner la relation entre la participation des enseignants à la prise de décision et leur niveau de satisfaction au travail. Dans cette perspective, notre recherche s'est fixée quatre objectifs. Le premier objectif consiste à déterminer s'il existe une différence importante entre le niveau de participation actuel chez les enseignants et le niveau qu'ils désirent obtenir. Le deuxième objectif est de déterminer le niveau de satisfaction au travail chez ces enseignants. Le troisième objectif est de déterminer le niveau d'importance que les enseignants accordent aux items de décision. Finalement, la présente recherche consiste à déterminer s'il existe une relation entre, d'une part, la différence de participation, l'importance des décisions et, d'autre part, le niveau de satisfaction. L'étude a été entreprise sur un échantillon de 190 enseignants formateurs du secondaire algérien. 133 questionnaires nous ont été retournés. 110 questionnaires, soit 57.8% ont été jugés valables et constituent la base de données. Trois instruments ont été retenus pour les fins de cette recherche. Le premier instrument est le questionnaire d'informations générales sur l'enseignant. Le deuxième est le questionnaire de la participation des enseignants à la prise de décision. Le troisième est le questionnaire de la satisfaction au travail. Les deux derniers instruments répondent aux critères de validité de contenu et de fidélité requis pour ce genre de recherche. Les données ont été traitées sur système informatisé: micro-ordinateur de type STAT-PACK. Elles ont été interprétées à l'aide de statistiques descriptives: sous la forme de distribution de fréquences, de pourcentages et de moyennes. Les résultats sont les suivants: il existe une différence importante entre le niveau de participation actuelle perçue par les enseignants et leur niveau de participation souhaitée. Un survol rapide des résultats nous indique que la majorité des enseignants perçoivent avoir un niveau de participation très inférieur au niveau qu'ils désirent obtenir. Les résultats du deuxième objectif indiquent que la majorité des enseignants sont satisfaits de leur travail "d'une manière générale". Cependant, ces enseignants n'hésitent pas à se dire insatisfaits de certaines dimensions de leur travail. Le troisième objectif démontre que les enseignants accordent beaucoup d'importance aux décisions techniques (telle que l'organisation de l 'enseignement), et peu d'importance aux décisions administratives (telles que l'élaboration de l’emploi du temps, les réunions avec la direction de l’école...). Finalement, le quatrième objectif nous indique que les enseignants qui rapportent un état d'absence de participation, particulièrement dans les décisions qu'ils perçoivent importantes, sont très insatisfaits. La mesure de la satisfaction se réfère ici aux aspects suivants: administration-supervision, avenir scolaire, aspects financiers et relations avec la communauté.
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La présente recherche a pour objectif l'élaboration d'un modèle d'analyse utilisant les marques linguistiques observables dans un texte afin d'identifier les différentes fonctions communicatives à l'œuvre dans ce texte et d'en déterminer la dominante, le cas échéant. Un tel instrument permettra aux chercheurs d'atteindre un meilleur consensus dans leurs classifications des textes lors des études sur la compréhension en lecture. Il contribuera également à améliorer la validité écologique des recherches à venir puisque notre modèle sera construit à partir d'un large échantillon de textes réellement utilisés dans les classes de français.