976 resultados para Villarosa, Carlo Antonio de Rosa di, marchese, 1762-1847.
Resumo:
I calibratori di attività sono strumenti molto importanti per la pratica, diagnostica e terapeutica, in medicina nucleare, perché permettono di associare ad un radiofarmaco una misura accurata dell’attività dell’isotopo in esso contenuto; questo è fondamentale in quanto l’attività della sorgente esprime la quantità di farmaco somministrata al paziente. In questo lavoro è stato sviluppato il modello Monte Carlo di un calibratore di attività ampiamente diffuso nei laboratori di radiofarmacia (Capintec CRC-15), utilizzando il codice Monte Carlo FLUKA. Per realizzare il modello si è posta estrema attenzione nel riprodurre al meglio tutti i dettagli delle componenti geometriche della camera e dei campioni delle sorgenti radioattive utilizzati. A tale scopo, la camera di ionizzazione di un calibratore è stata studiata mediante imaging TAC. Un’analisi preliminare è stata eseguita valutando il confronto tra l’andamento sperimentale dell’efficienza della camera in funzione dell’energia dei fotoni incidenti e quello ottenuto in simulazione. In seguito si è proceduto con la validazione: si sono studiati a questo proposito la risposta del calibratore in funzione dell’altezza della sorgente e i confronti tra i fattori relativi (rispetto ad una sorgente certificata di 137Cs) e le misure di confronto sono state eseguite con diverse sorgenti certificate di 133Ba, 68Ge-68Ga, 177Lu ed uno standard tarato internamente di 99mTc. In tale modo, si è ricoperto l'intero campo di interesse dei principali radionuclidi impiegati nelle applicazioni diagnostiche e terapeutiche di Medicina Nucleare. Il modello sviluppato rappresenta un importante risultato per l’eventuale determinazione di nuovi fattori di calibrazione o per un futuro studio relativo all’ottimizzazione della risposta del calibratore.
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La fisica delle collisioni ad alte energie è, ad oggi, uno dei campi di ricerca più interessante per la verifica di modelli teorici che spieghino la nascita e la formazione dell'universo in cui viviamo. In quest'ottica lavorano esperimenti presso i più importanti acceleratori di particelle: tra questi anche l'esperimento ALICE, presso il Large Hadron Collider LHC del CERN di Ginevra. Il suo scopo principale è quello di verificare e ampliare l'insieme delle prove sperimentali alla base sull'esistenza di un nuovo stato della materia: il Quark Gluon Plasma. La presenza della transizione di fase della materia adronica ordinaria a QGP era stata teorizzata da diversi studi termodinamici e da calcoli di QCD su reticolo: in particolare si prevedeva l'esistenza di uno stato della materia in cui i quark sono deconfinati. Il QGP è dunque un plasma colorato e densissimo di quark e gluoni, liberi di interagire tra loro. Queste condizioni sarebbero state quelle dell'universo primordiale, circa 1µs dopo il Big Bang: a seguito di una transizione di fase, si sarebbe poi formata tutta la materia adronica ordinaria. Per riprodurre le condizioni necessarie alla formazione del QGP occorrono collisioni ad energie ultrarelativistiche come quelle prodotte, negli ultimi anni, dall'acceleratore LHC. Uno dei principali rivelatori dedicati all'identificazione di particelle in ALICE è il sistema a tempo di volo TOF. Nonostante un attento processo di ottimizzazione della risoluzione delle sue componenti, persistono residui errori strumentali che limitano la qualità (già ottima) del segnale, tutt'oggi oggetto di studio. L'elaborato presentato in questa tesi è suddiviso in tre capitoli: nel primo ripercorriamo gli aspetti teorici del Modello Standard e del Quark Gluon Plasma. Nel secondo descriviamo la struttura di rivelazione di ALICE, analizzando il funzionamento delle singole componenti. Nel terzo, infine, verifichiamo le principali correzioni al TOF ad oggi note, confrontando i dati a nostra disposizione con delle simulazioni Monte Carlo: questo ci permette da un lato di approfondirne la conoscenza, dall'altro di cercarne di migliorare la descrizione del comportamento del rivelatore.
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Dans ce mémoire, il a été question pour moi de faire la traduction, de l’italien vers le français, d’un extrait de l’œuvre "Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti ?" de Antonio Dikele Distefano, qui s’intitule "Kaaris, Or noir". C’est un texte dans lequel l’auteur parle de la discrimination dont il est victime et de la rigueur de ses parents, sa mère en particulier. On met également en exergue le rejet social, car c’est plus ou moins le thème central de l’œuvre. Ainsi, j’ai organisé et articulé mon travail selon les techniques de commentaire, d’analyse et de traduction qui m’ont été enseignées tout au long de mon parcours académique. Vous en trouverez et en apprécierez l’illustration dans les pages qui suivent.
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da Lelio Cantoni
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[Mutmassl. Verf.[[Elektronische Ressource]] : Jakob Saraval]
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Signatur des Originals: S 36/G13801
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[hrsg. von Carlo Bologna]
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Este trabajo se propone iluminar, a partir de los datos aportados en diversas entrevistas, algunos aspectos del proceso creador de Antonio Di Benedetto para contribuir a un mayor conocimiento de su poética, especialmente de las reflexiones sobre la creación. Se parte del núcleo autobiográfico para ahondar en los inicios de su actividad de escritor: los años de aprendizaje, la imitación de su madre, una innata narradora, y las influencias de las lecturas de los grandes maestros narradores. A continuación se profundiza en la importancia del silencio en la obra de Di Benedetto, tanto en su función temática como estilística, ya que éste es el núcleo de un decir riguroso, esencial, donde lo no dicho adquiere valor y peso en sí mismo. Finalmente se estudia la estrecha vinculación de sus obras con el particular momento vital, así como su insistente búsqueda de perfección, que lo llevan a explorar las posibilidades expresivas y comunicativas de las diversas modalidades de la ficción, como la narrativa experimental y la fantástica.