996 resultados para Valencia, Gabriel
Resumo:
A measurement of the multi-strange Xi(-) and Omega(-) baryons and their antiparticles by the ALICE experiment at the CERN Large Hadron Collider (LHC) is presented for inelastic proton-proton collisions at a centre-of-mass energy of 7 TeV. The transverse momentum (p(T)) distributions were studied at mid-rapidity (vertical bar y vertical bar < 0.5) in the range of 0.6 < p(T) < 8.5 GeV/c Xi(-) for and Xi(+) baryons, and in the range of 0.8 < P-T < 5 GeV/c for Omega(-) and<(Omega)over bar>(+). Baryons and antibaryons were measured as separate particles and we find that the baryon to antibaryon ratio of both particle species is consistent with unity over the entire range of the measurement. The statistical precision of the current data has allowed us to measure a difference between the mean p(T) of Xi(-) ((Xi) over bar)(+) and Omega(-) ((Omega) over bar (+)). Particle yields, mean pi, and the spectra in the intermediate pi range are not well described by the PYTHIA Perugia 2011 tune Monte Carlo event generator, which has been tuned to reproduce the early LHC data. The discrepancy is largest for Omega(-)((Omega) over bar (+)). This PYTHIA tune approaches the pi spectra of Xi(-) and Xi(+) baryons below p(T) <0.85 GeV/c and describes the Xi(-) and Xi(+) spectra above p(T) > 6.0 GeV/c. We also illustrate the difference between the experimental data and model by comparing the corresponding ratios of (Omega(-) +(Omega) over bar (+))/(Xi(-) + Xi(+)) as a function of transverse mass. (C) 2012 CERN. Published by Elsevier B.V. All rights reserved.
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The ALICE Collaboration reports the measurement of the relative J/psi yield as a function of charged particle pseudorapidity density dN(ch)/d eta in pp collisions at root s = 7 TeV at the LHC. J/psi particles are detected for p(t) > 0, in the rapidity interval vertical bar y vertical bar < 0.9 via decay into e(+)e(-), and in the interval 2.5 < y < 4.0 via decay into mu(+)/mu(-) pairs. An approximately linear increase of the J/psi yields normalized to their event average (dN(J/psi)/dy)/(dN(J/psi)/dy) with (dN(ch)/c eta)/(dN(ch)/d eta) is observed in both rapidity ranges, where dN(ch)/d eta is measured within vertical bar eta vertical bar < 1 and p(t) > 0. In the highest multiplicity interval with (dN(ch)/d eta)(bin)) = 24.1, corresponding to four times the minimum bias multiplicity density, an enhancement relative to the minimum bias J/psi yield by a factor of about 5 at 2.5 < y <4 (8 at vertical bar y vertical bar < 0.9) is observed. (C) 2012 CERN. Published by Elsevier B.V. All rights reserved.
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The ALICE experiment has measured low-mass dimuon production in pp collisions at root s = 7 TeV in the dimuon rapidity region 2.5 < y < 4. The observed dimuon mass spectrum is described as a superposition of resonance decays (eta, rho, omega, eta', phi) into muons and semi-leptonic decays of charmed mesons. The measured production cross sections for omega and phi are sigma(omega)(1 < p(t) < 5 GeV/c. 2.5 < y < 4) = 5.28 +/- 0.54(stat) +/- 0.49(syst) mb and sigma(phi)(1 < p(t) < 5 GeV/c. 2.5 < y < 4) = 0.940 +/- 0.084(stat) +/- 0.076(syst) mb. The differential cross sections d(2)sigma/dy dp(t) are extracted as a function of p(t) for omega and phi. The ratio between the rho and omega cross section is obtained. Results for the phi are compared with other measurements at the same energy and with predictions by models. (C) 2012 CERN. Published by Elsevier B.V. All rights reserved.
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Most studies on measures of transpiration of plants, especially woody fruit, relies on methods of heat supply in the trunk. This study aimed to calibrate the Thermal Dissipation Probe Method (TDP) to estimate the transpiration, study the effects of natural thermal gradients and determine the relation between outside diameter and area of xylem in 'Valencia' orange young plants. TDP were installed in 40 orange plants of 15 months old, planted in boxes of 500 L, in a greenhouse. It was tested the correction of the natural thermal differences (DTN) for the estimation based on two unheated probes. The area of the conductive section was related to the outside diameter of the stem by means of polynomial regression. The equation for estimation of sap flow was calibrated having as standard lysimeter measures of a representative plant. The angular coefficient of the equation for estimating sap flow was adjusted by minimizing the absolute deviation between the sap flow and daily transpiration measured by lysimeter. Based on these results, it was concluded that the method of TDP, adjusting the original calibration and correction of the DTN, was effective in transpiration assessment.
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Il presente studio è stato progettato e articolato includendo tre approcci disciplinari sviluppati parallelamente al fine di ottenere dati etologici, endocrinologici, e respiratori riguardo cinque esemplari di trichecho del pacifico (Odobenus rosmarus) ospitati presso l’Oceanografic di Valencia. Il periodo di campionamento si è sviluppato in un lasso di tempo di 12 settimane durante le quali sono stati raccolti dati riguardo i tre ambiti di studio. La raccolta di dati etologici è stata effettuata per mezzo di supporto video il quale ha permesso di generare un totale di 72 ore di filmato. Attraverso l’analisi del materiale multimediale è stato possibile elaborare un catalogo comportamentale con annesso un catalogo video atto alla semplificazione di riconoscimento dei vari moduli comportamentali; la revisione della documentazione video è stata effettuata mediante il software Noldus “Observer 5.0” che si è resa necessaria per la quantificazione dei singoli comportamenti osservati durante il periodo di studio. Succesivamente i dati ottenuti sono stati sottoposti ad analisi statistica al fine di poter valutare le differenze e le analogie comportamentali dei due soggetti principali nell’arco della singola giornata e durante le dodici settimane di analisi. In concomitanza col campionamento video, si è proceduto ialla raccolta dei dati relativi ai pattern respiratori al fine di valutare la durata delle apnee in ambiente controllato. In seguito è stato effettuato un approccio endocrinologico al fine di valutare la possibilità di rilevare e quantificare glucorticoidi quali cortisolo, testosterone e progesterone presenti nei campioni. Si è ricorso alla raccolta di materiale salivare in alternativa al campionamento ematico in modo da stabilire l’effettiva efficacia del metodo. I campioni sono stati poi processati mediante RIA e i livelli ormonali ottenuti sono stati utilizzati per effettuare una comparazione con il manifestarsi dei moduli comportamentali osservati è analizzarne le correlazioni presenti e osservarne gli effetti sull’espressione etologica.
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Scopo del presente lavoro di ricerca è quello di comparare due contesti metropolitani, valenciano e bolognese, sulle pratiche di accompagnamento al lavoro rivolte a fasce svantaggiate, in particolare persone con problemi di dipendenza da sostanze psicotrope. L’indagine propone un confronto su alcune tematiche trasversali (tipologia di azioni messe in campo, organizzazione territoriale e governance, profilo degli utenti, inserimento sociale, coinvolgimento del mondo produttivo) e pone in evidenza gli elementi che ci consentono di individuare e segnalare sia delle buone pratiche trasferibili sia delle linee progettuali, partendo dunque dal presupposto che capacitare una persona significa innanzitutto offrirle congrue opportunità di scelta, nel senso seniano e come spiegato dalla stessa Nussbaum, ma soprattutto accompagnarla e sostenerla nel percorso di inserimento lavorativo e, in parallelo, sociale. Il bisogno raccolto è quello di un sostegno, motivazionale e orientativo, che segua un approccio socio educativo capace di fornire, alla persona, una risposta integrata, di unicità, capace dunque di agire sull’autonomia, sull’autostima, sull’elaborazione delle proprie esperienze di vita e lavorative, nonché su elementi anche di contesto quali la casa, le reti amicali e familiari, spesso compromesse. L’elemento distintivo che consente di agire in questa direzione è il lavoro di collaborazione tra i diversi servizi e la co-progettazione del percorso con l’utente stesso. Il tema degli inserimenti lavorativi è un argomento molto complesso che chiama in causa diversi aspetti: i mutamenti sociali e le trasformazioni del lavoro; l’emergere di nuove fasce deboli e il rischio di aggravamento delle condizioni di esclusione per le fasce deboli “tradizionali”; l’importanza del lavoro per la costruzione di percorsi identitari e di riconoscimento; l’impatto delle politiche attive sulle fasce svantaggiate e i concetti di capitazione e attivazione; il ruolo del capitale sociale e l’emergere di nuovi welfare; la rete degli attori coinvolti dal processo di inserimento e il tema della governace territoriale.
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Per prevedere i campi di dose attorno a dispositivi radiologici, vengono sviluppati e validati, per mezzo di misure sperimentali, modelli Monte Carlo (utilizzando MCNP5). Lo scopo di questo lavoro è quello di valutare le dosi ricevute da persone che operano all'interno della sala di raggi X, mentre il tubo è in funzione. Il tubo utilizzato è un DI-1000/0.6-1.3 della azienda svizzera COMET AG. Per prima cosa si è ottenuto lo spettro di emissione dei raggi X con la Tally F5 simulando l'interazione di un fascio di elettroni contro un anodo di tungsteno. Successivamente, con una F4MESH, si è ricavato il flusso di fotoni in ogni cella della mesh tridimensionale definita sulla sala; la conversione a dose equivalente è ottenuta per mezzo di fattori di conversione estratti dal NIST. I risultati della Tally FMESH vengono confrontati con i valori di dose misurati con una camera di ionizzazione Radcal 1800 cc. I risultati sono ottenuti per le seguenti condizioni operative: 40 kVp, 100 mA, 200 mAs, fuoco fine e filtro in alluminio di spessore 0,8 mm. Confrontando con le misure sperimentali si osserva che tali valori differiscono da quelli simulati di circa un 10%. Possiamo quindi prevedere con buona approssimazione la distribuzione di dose mentre il tubo è in funzione. In questo modo è possibile ridurre al minimo la dose ricevuta dall'operatore.